23 C
Rome
venerdì 9 Maggio 2025

Tax Credit 2025 per le sale cinematografiche: guida completa al contributo, requisiti e domanda su DGCOL

Le sale cinematografiche italiane hanno oggi una concreta opportunità per ricevere un sostegno fiscale strategico: è infatti aperta la finestra per richiedere il Tax Credit Funzionamento Sale Cinematografiche (TCF), un contributo sotto forma di credito d’imposta fino al 60% delle spese sostenute nel 2024. La domanda va presentata esclusivamente online tramite la piattaforma DGCOL entro il termine perentorio del 6 giugno 2025.

Si tratta di una misura prevista dalla Legge Cinema (n. 220/2016) e regolata dal DM 2 aprile 2021, n. 152, che mira a sostenere la tenuta economica e il rinnovamento dell’offerta culturale sul territorio. Il credito è accessibile a tutte le imprese che gestiscono sale attive, incluse micro e piccole realtà, con aliquote diversificate e maggiorazioni legate alla qualità della programmazione e al tipo di impresa.

In questo articolo analizziamo chi può accedere al contributo, come calcolare il credito spettante, quali sono i requisiti da rispettare, e forniamo una guida pratica completa per presentare correttamente la domanda.

Contributo sale cinematografiche

Il Ministero della Cultura ha ufficialmente aperto le domande per accedere al contributo per le sale cinematografiche, un sostegno economico fondamentale per chi opera nel settore dell’esercizio cinematografico in Italia.

A partire dal 5 maggio 2025, le richieste potranno essere presentate tramite la piattaforma DGCOL, il sistema telematico dedicato alla gestione dei contributi per il cinema e l’audiovisivo. La scadenza per presentare la domanda è fissata al 6 giugno 2025: un termine perentorio che richiede attenzione e tempestività.

Questo incentivo rientra nel quadro degli interventi previsti dalla Legge n. 220/2016, conosciuta anche come “Legge Cinema”, che ha riformato profondamente il sistema di sostegno pubblico al settore audiovisivo in Italia.

Il contributo si rivolge agli esercenti che hanno gestito sale cinematografiche nel corso del 2024 e intende favorire la stabilità, l’ammodernamento e la promozione della cultura cinematografica su tutto il territorio nazionale.

In un contesto ancora segnato dagli effetti post-pandemici e dalle trasformazioni imposte dalle nuove abitudini digitali del pubblico, questo contributo può rappresentare una boccata d’ossigeno e un’opportunità strategica per rinnovare l’offerta cinematografica e fidelizzare nuovi spettatori.

Beneficiari e spese ammissibili

Il contributo 2025 per le sale cinematografiche, riferito alle spese sostenute durante l’anno 2024, è destinato agli esercenti cinematografici che operano in Italia e che abbiano effettivamente sostenuto costi di funzionamento delle proprie strutture.

Il sostegno si configura come un credito d’imposta, sebbene l’avviso del Ministero della Cultura precisi espressamente che la semplice presentazione della domanda non dà automaticamente diritto al credito: l’autorizzazione sarà infatti subordinata all’adozione del nuovo decreto attuativo in corso di perfezionamento.

Le spese ammissibili rientrano nel perimetro delineato dal Decreto Ministeriale 2 aprile 2021, n. 152, emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo decreto regolamenta le modalità e i criteri per l’accesso ai contributi destinati a coprire i costi sostenuti dagli esercenti per il funzionamento delle sale, con particolare riferimento a:

  • personale dipendente e collaboratori,

  • utenze e forniture energetiche,

  • canoni di locazione,

  • manutenzione ordinaria degli impianti e delle strutture,

  • eventuali servizi di sicurezza e vigilanza.

È importante sottolineare che il beneficio non è automatico: la domanda, pur necessaria, è solo il primo passo. Il riconoscimento del credito potrà avvenire solo dopo l’emanazione del decreto definitivo, che disciplinerà in modo completo l’intervento fiscale.

Sessione ricognitiva

Con una comunicazione ufficiale, il Ministero della Cultura ha aperto, a partire dalle ore 10:00 del 5 maggio 2025 e fino alle ore 23:59 del 6 giugno 2025, una sessione ricognitiva per il Tax Credit Funzionamento Sale Cinematografiche (TCF). Si tratta di una misura transitoria e propedeutica all’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale che regolerà in via definitiva l’accesso al credito d’imposta previsto per i costi sostenuti nel 2024.

Tale intervento si inserisce nel quadro più ampio delineato dall’articolo 18 della Legge 14 novembre 2016, n. 220, che prevede incentivi fiscali finalizzati al potenziamento dell’offerta cinematografica nazionale, con particolare attenzione alla presenza capillare delle sale sul territorio e al loro ammodernamento.

Il Ministero ha quindi accolto le istanze degli operatori del settore, consentendo di anticipare i tempi per la raccolta delle domande. Sebbene la normativa attuativa definitiva sia ancora in fase di definizione, la raccolta delle richieste in questa fase è fondamentale per quantificare il fabbisogno e pianificare con maggiore precisione l’assegnazione delle risorse.

È bene ribadire che questa fase non garantisce ancora il riconoscimento del credito d’imposta: la misura entrerà pienamente in vigore solo dopo il perfezionamento del nuovo decreto del Ministro della Cultura. Tuttavia, presentare la domanda in questa fase è cruciale per non perdere il diritto potenziale all’incentivo, una volta completato il quadro normativo.

Tax Credit 2025: Sale Cinematografiche - Commercialista.it

Cos’è e quanto vale

Il contributo riconosciuto alle sale cinematografiche si configura come un credito d’imposta, ovvero una misura fiscale che consente di compensare direttamente imposte e tributi dovuti dall’impresa.

Questo incentivo è calcolato sulla base dei costi di funzionamento sostenuti nell’anno 2024, e rientra tra le linee di intervento previste dal DM 2 aprile 2021, n. 152. In particolare, il calcolo avviene seguendo le voci di spesa elencate nella Tabella 5-bis del suddetto decreto.

L’aliquota base prevista per il credito d’imposta è pari al 30% delle spese ammissibili.

Tuttavia, tale percentuale può essere aumentata in determinate condizioni:

  • 40% per le piccole e medie imprese (PMI);

  • 50% per le microimprese e per le imprese di nuova costituzione (entro i 36 mesi dalla data della richiesta), a condizione che:

    • non derivino da fusioni, scissioni o cessioni d’azienda;

    • non abbiano soci, amministratori o legali rappresentanti coinvolti in altre imprese del settore cinematografico.

Inoltre, sono previsti bonus addizionali legati alla programmazione culturale delle sale.

Ad esempio:

  • +5 punti percentuali se la sala dedica oltre il 15% (o 10% per monosale) della programmazione annuale a opere audiovisive italiane o europee;

  • +10 punti percentuali per:

    • sale storiche, o

    • sale che destinano oltre il 25% (o 20% per monosale) della programmazione ad opere italiane o SEE.

La somma delle maggiorazioni non può comunque superare il 60% dei costi di funzionamento. Inoltre, il tetto massimo di credito d’imposta riconoscibile per ciascuna impresa o gruppo di imprese è pari a 9 milioni di euro annui.

Requisiti di accesso

Per accedere al Tax Credit Funzionamento Sale Cinematografiche (TCF), le imprese devono rispettare una serie di requisiti oggettivi e soggettivi, definiti dal Ministero della Cultura in coerenza con la normativa europea sugli aiuti di Stato.

In primo luogo, è necessario dimostrare di aver programmato almeno 100 spettacoli con emissione di titolo di accesso a pagamento nel corso del 2024.

Tale soglia è ridotta nei seguenti casi:

  • a 40 spettacoli per le sale all’aperto;

  • a 10 spettacoli al mese intero di attività per le sale di nuova apertura o riaperte dopo ristrutturazione.

Un ulteriore requisito riguarda la certificazione dei costi: se il credito d’imposta richiesto supera i 40.000 euro, le spese di funzionamento devono essere asseverate da un revisore contabile iscritto da almeno tre anni alla sezione A del Registro dei revisori legali (D.Lgs. 39/2010). Il costo minimo ammissibile per poter presentare la domanda è fissato a 10.000 euro.

Ai sensi dell’art. 53, par. 7 e 8 del Regolamento UE n. 651/2014, il credito non può superare:

  • l’80% dei costi ammissibili per contributi fino a 2.200.000 euro;

  • quanto necessario a coprire eventuali perdite di esercizio e a garantire un utile ragionevole per il periodo di riferimento.

Nel caso in cui il totale dei crediti richiesti superi le risorse stanziate annualmente, sarà applicata una decurtazione proporzionale a tutti i beneficiari, con priorità sulle voci di spesa A1, A2 e C1. Tuttavia, questa riduzione non si applica alle sale con un credito richiesto inferiore ai 40.000 euro, salvo che – anche dopo la decurtazione delle richieste superiori – le risorse risultino ancora insufficienti.

Questo meccanismo mira a tutelare le piccole sale e a garantire un’equa distribuzione dei fondi, senza penalizzare le realtà meno strutturate.

Come presentare la domanda

La domanda per accedere al credito d’imposta per le sale cinematografiche deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, attraverso la piattaforma DGCOL (Direzione Generale Cinema On Line), gestita dal Ministero della Cultura. L’accesso al sistema è possibile a partire dalle ore 10:00 del 5 maggio 2025 e fino alle ore 23:59 del 6 giugno 2025.

Ecco i passaggi fondamentali per completare la procedura:

  1. Registrazione o accesso con SPID/CIE/CNS
    Gli utenti già registrati su DGCOL possono accedere con le proprie credenziali. I nuovi utenti devono autenticarsi tramite SPID, Carta d’Identità Elettronica o Carta Nazionale dei Servizi.

  2. Creazione della pratica
    Una volta entrati nel portale, bisogna selezionare la voce “Credito d’imposta funzionamento sale cinematografiche (TCF)” e avviare una nuova pratica per l’anno 2024.

  3. Compilazione del modulo online
    Vanno inseriti:

    • i dati identificativi dell’impresa,

    • i dati relativi alla sala o sale cinematografiche gestite,

    • il numero degli spettacoli effettuati,

    • le spese sostenute, suddivise secondo le voci della Tabella 5-bis del DM 152/2021.

  4. Allegati obbligatori
    È necessario caricare:

    • il bilancio o rendiconto finanziario 2024, se già disponibile;

    • la certificazione del revisore legale, se il credito richiesto supera i 40.000 euro;

    • copia del documento d’identità del rappresentante legale.

  5. Firma digitale e invio
    La domanda deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante e inviata tramite il portale. Alla fine della procedura viene rilasciata una ricevuta di protocollazione.

È fondamentale verificare con attenzione ogni documento e dato inserito, poiché eventuali errori potrebbero comportare l’inammissibilità della richiesta o ritardi nella valutazione. Si consiglia anche di conservare copia di tutta la documentazione inviata, anche per eventuali futuri controlli.

Tax Credit 2025: Sale Cinematografiche - Commercialista.it

Rilancio culturale

Il credito d’imposta per il funzionamento delle sale cinematografiche non è solo una misura fiscale: rappresenta un vero e proprio strumento di politica culturale e di sostegno all’economia reale.

In un’epoca in cui il consumo di contenuti audiovisivi si è spostato in larga parte sulle piattaforme digitali, mantenere viva l’esperienza cinematografica in sala diventa una sfida tanto culturale quanto imprenditoriale.

Le sale cinematografiche, infatti, non sono soltanto luoghi di intrattenimento, ma presìdi culturali fondamentali nei territori, soprattutto nei centri minori e nelle aree interne. Incentivare il loro funzionamento significa preservare la pluralità dell’offerta culturale, valorizzare il cinema italiano ed europeo, e sostenere posti di lavoro diretti e indotto. In questo senso, il credito d’imposta rappresenta un investimento a favore della tenuta del tessuto economico locale e della coesione sociale.

La possibilità di incrementare l’aliquota fino al 60%, in presenza di una programmazione fortemente orientata a opere italiane o europee, incentiva un modello virtuoso in cui le sale diventano strumenti di promozione della cultura nazionale. Al tempo stesso, la previsione di un tetto massimo per impresa e criteri di priorità mira a garantire una distribuzione equa e sostenibile delle risorse, senza premiare solo le grandi catene ma anche le piccole realtà e i nuovi imprenditori.

In definitiva, il TCF 2025 è una leva potente per innovare senza abbandonare l’identità del cinema italiano, rilanciando il settore con equilibrio tra sostegno pubblico e responsabilità imprenditoriale.

Checklist operativa

Per aiutare esercenti e consulenti a non dimenticare nulla, riportiamo una checklist sintetica con tutti gli adempimenti e requisiti fondamentali per accedere al credito d’imposta per il funzionamento delle sale cinematografiche 2025:

Finestra temporale: presentazione domande dal 5 maggio al 6 giugno 2025, solo su DGCOL.

Accesso alla piattaforma: tramite SPID, CIE o CNS; richiesta firma digitale per l’invio.

Requisiti minimi di programmazione:

  • 100 spettacoli paganti (standard),

  • 40 per sale all’aperto,

  • 10 al mese per nuove sale o sale riaperte dopo ristrutturazione.

Spese ammissibili: personale, locazioni, utenze, manutenzioni, ecc., secondo la Tabella 5-bis del DM 152/2021.

Aliquota base: 30% dei costi di funzionamento, con maggiorazioni fino al 60%.

Soglia minima di spesa: €10.000.

Obbligo di certificazione da revisore: se il credito richiesto supera €40.000.

Documenti richiesti:

  • Dettaglio spese suddivise per voce,

  • Bilancio 2024 o consuntivo economico,

  • Certificazione revisore (se necessaria),

  • Documento d’identità legale rappresentante.

Vincoli e limiti:

  • Tetto massimo per impresa: €9 milioni annui,

  • In caso di fondi insufficienti, decurtazione proporzionale esclusa sotto €40.000.

Consigli fiscali

Il credito d’imposta TCF 2025 rappresenta un’occasione preziosa per alleggerire il carico fiscale e reinventare il modello gestionale delle sale cinematografiche, ma richiede attenzione strategica. Ecco alcuni consigli pratici per massimizzarne il beneficio:

  • Monitoraggio della programmazione

Per accedere alle maggiorazioni più elevate, è consigliabile pianificare in anticipo una quota rilevante di opere italiane o SEE nella programmazione annuale. Attenzione alle soglie minime richieste (15%, 25%, ecc.): possono fare la differenza tra un credito del 30% e uno del 60%.

  • Pianificazione fiscale integrata

Inserire il TCF in una logica di gestione fiscale integrata, valutando anche altre agevolazioni disponibili (es. credito d’imposta per innovazione o ristrutturazione), può creare sinergie virtuose. Un commercialista specializzato nel settore culturale è essenziale per non perdere opportunità.

  • Attenzione alla forma societaria e struttura del gruppo

Le imprese di nuova costituzione e le microimprese beneficiano di aliquote più elevate, ma devono rispettare rigorosi criteri di indipendenza (no fusioni, scissioni, cessioni di rami). È importante verificare ex ante la conformità statutaria e societaria.

  • Prevenzione di contestazioni e controlli

La certificazione da parte di un revisore esperto e iscritto da oltre 3 anni è condizione essenziale per crediti oltre €40.000. Vale la pena investire in una relazione ben fatta per evitare problematiche durante eventuali verifiche ministeriali.

  • Rendicontazione dettagliata e trasparente

Organizzare i documenti fin dall’inizio con criteri coerenti con la Tabella 5-bis facilita la compilazione della domanda e consente di rispondere prontamente in caso di richieste di integrazione.

Considerazioni finali

Il Tax Credit Funzionamento Sale Cinematografiche 2025 rappresenta una delle misure fiscali più significative e strutturate a sostegno dell’esercizio cinematografico in Italia. In un momento in cui le sale faticano a riconquistare il pubblico dopo gli anni difficili segnati dalla pandemia e dalla concorrenza dello streaming, questo contributo può diventare uno strumento fondamentale di rilancio e resilienza.

Tuttavia, per poter sfruttare pienamente questa opportunità, è necessario affrontare la procedura con preparazione tecnica, attenzione ai dettagli e una strategia fiscale integrata. La corretta programmazione, la scelta del modello societario, la rendicontazione delle spese e il rispetto delle scadenze sono tutti elementi decisivi per non perdere un beneficio che può arrivare fino al 60% delle spese ammissibili.

Infine, va sottolineato che il TCF non è un incentivo automatico: l’autorizzazione al credito sarà possibile solo dopo l’emanazione del nuovo decreto attuativo, e sarà subordinata al rispetto di criteri europei di proporzionalità e disponibilità di risorse. Per questo motivo, presentare la domanda entro il 6 giugno 2025 è non solo un adempimento tecnico, ma un atto di visione e lungimiranza imprenditoriale.

Chi gestisce una sala oggi non può più improvvisare: occorre professionalità, pianificazione e affiancamento di esperti del settore fiscale e culturale. Solo così il credito d’imposta potrà davvero trasformarsi in un volano per l’innovazione, la qualità dell’offerta e la sostenibilità del cinema italiano.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Iscriviti alla Newsletter

Privacy

Focus Approfondimenti

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!