20.2 C
Rome
lunedì 9 Giugno 2025

Credito ZLS 2025: guida completa al bonus fiscale per investimenti dal 22 maggio

Se sei un imprenditore o un professionista attento alle occasioni di risparmio fiscale e crescita strategica, il Credito d’Imposta ZLS 2025 è una misura che non puoi ignorare. Dal 22 maggio 2025, infatti, è possibile presentare domanda per ottenere un vantaggio fiscale significativo per gli investimenti effettuati all’interno delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS). Si tratta di territori strategici, spesso collegati a infrastrutture portuali e nodi logistici fondamentali, che oggi godono di un regime agevolativo pensato per attrarre capitali, rilanciare l’economia e favorire la modernizzazione produttiva.

Ma quali sono le regole da rispettare? Quali spese sono ammesse? Come e quando presentare la domanda senza rischiare di perdere il beneficio? In questo articolo troverai una guida completa e aggiornata: esamineremo il contenuto del Provvedimento n. 153474/2025 dell’Agenzia delle Entrate, approfondiremo le istruzioni operative, i modelli da utilizzare e le strategie pratiche per massimizzare il credito d’imposta.

Che tu sia una piccola impresa in crescita, una realtà consolidata nel manifatturiero o un operatore logistico pronto a innovare, il Credito ZLS 2025 può rappresentare una svolta concreta. Scopri tutto quello che devi sapere per investire in modo intelligente e pagare meno tasse, legalmente.

Credito ZLS 2025

Dal 22 maggio 2025 è ufficialmente possibile presentare domanda per accedere al Credito d’Imposta ZLS 2025, un’agevolazione pensata per incentivare gli investimenti nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS). Con il Provvedimento n. 153474/2025, l’Agenzia delle Entrate ha definito le modalità operative e ha approvato il modello da utilizzare, in attuazione dell’articolo 3, comma 14-novies del Decreto Milleproroghe (D.L. 202/2024), convertito nella Legge 15/2025.

L’incentivo si traduce in un credito d’imposta destinato alle imprese che realizzano investimenti produttivi all’interno delle ZLS tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025. La misura rappresenta una leva strategica per sostenere lo sviluppo economico e logistico nelle aree svantaggiate o a vocazione portuale del Paese. L’obiettivo è duplice: da un lato attrarre nuovi capitali, dall’altro incentivare l’ampliamento o la modernizzazione delle attività già insediate.

I soggetti interessati potranno accedere al credito inviando apposita comunicazione all’Agenzia delle Entrate, utilizzando il modello approvato e le relative istruzioni rese disponibili. La misura ha anche una chiara valenza di politica industriale e territoriale, puntando al rilancio competitivo del sistema logistico e produttivo nazionale, in particolare nel Mezzogiorno.

Come funziona

Gli operatori economici interessati al Credito ZLS 2025 devono inviare una specifica Comunicazione all’Agenzia delle Entrate per dichiarare l’ammontare delle spese ammissibili. Tali spese devono essere sostenute nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025 e devono riguardare l’acquisizione di beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive già esistenti o in fase di impianto all’interno delle Zone Logistiche Semplificate.

La finestra temporale per l’invio della comunicazione è fissata tra il 22 maggio e il 23 giugno 2025. L’invio deve avvenire esclusivamente in via telematica, utilizzando il software gratuito “ZLS2025”, disponibile sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate. La comunicazione può essere trasmessa dal beneficiario stesso oppure tramite un intermediario abilitato, come previsto dal DPR n. 322/1998.

Importante è la possibilità di includere nella comunicazione anche:

  • Investimenti pluriennali avviati nel 2024 ma con spese ammissibili sostenute dal 1° gennaio 2025;

  • Acconti versati e fatturati prima del 1° gennaio 2025, ma non prima dell’8 maggio 2024 (data di entrata in vigore del D.L. 60/2024), per investimenti realizzati nel 2025.

A conclusione della procedura, l’Agenzia rilascia una ricevuta telematica entro cinque giorni lavorativi, confermando l’accettazione o lo scarto della comunicazione. È considerata valida anche una comunicazione inizialmente scartata, purché corretta e rinviata entro cinque giorni dalla scadenza del 23 giugno.

Comunicazione integrativa

Una volta inviata la domanda iniziale per accedere al Credito ZLS 2025, gli operatori economici sono tenuti a rispettare un ulteriore adempimento fondamentale: la comunicazione integrativa. Questo obbligo deriva direttamente dall’articolo 3, comma 14-novies, secondo periodo, del Decreto-Legge n. 202/2024, e ha carattere vincolante.

La comunicazione integrativa deve essere trasmessa a pena di decadenza dall’agevolazione fiscale. In altre parole, la mancata presentazione di questa attestazione comporta la perdita totale del diritto al credito d’imposta anche se gli investimenti sono stati effettivamente realizzati.

Il contenuto di questa comunicazione è molto specifico: il beneficiario deve attestare l’avvenuta realizzazione degli investimenti dichiarati nella comunicazione iniziale, e tale realizzazione deve avvenire entro e non oltre la data del 15 novembre 2025. Si tratta quindi di una forma di controllo ex post che garantisce l’effettiva messa in opera degli interventi previsti.

Questa fase assume un ruolo cruciale per la fruizione effettiva del beneficio, poiché permette all’Amministrazione di verificare che i capitali dichiarati siano stati realmente spesi secondo le finalità previste e nei tempi stabiliti. La tempistica, la precisione e la correttezza formale nella trasmissione di questa integrazione sono elementi imprescindibili per non perdere l’agevolazione.

Credito ZLS 2025: via agli incentivi - Commercialista.it

Spese ammissibili

Il Credito d’Imposta ZLS 2025 è finalizzato a sostenere gli investimenti produttivi in specifiche aree del Paese e per questo motivo ammette una tipologia ben definita di spese. Sono ammissibili esclusivamente quelle relative all’acquisizione di beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, impiegati nell’ambito di strutture produttive localizzate nelle Zone Logistiche Semplificate.

I beni oggetto dell’agevolazione devono essere:

  • Strumentali all’attività d’impresa, e non meramente sostitutivi di beni esistenti;

  • Nuovi di fabbrica e non acquisiti tramite leasing operativo o finanziario;

  • Utilizzati direttamente presso l’unità produttiva situata nella ZLS;

  • Inseriti nel ciclo produttivo dell’impresa.

Inoltre, gli investimenti devono essere realmente sostenuti nel periodo agevolabile, ossia tra il 1° gennaio 2025 e il 15 novembre 2025, anche se la comunicazione può riferirsi ad acconti precedenti o a progetti pluriennali iniziati nel 2024. Tuttavia, ai fini dell’agevolazione, valgono solo le spese effettivamente sostenute nel 2025.

Il credito non può essere concesso per:

  • beni usati,

  • beni non capitalizzabili secondo i principi contabili,

  • investimenti meramente sostitutivi o privi di impatto produttivo.

L’Agenzia delle Entrate, tramite la comunicazione e la successiva attestazione, effettua un controllo incrociato per garantire che i beni siano realmente destinati a un incremento dell’efficienza, capacità o qualità produttiva dell’impresa beneficiaria. È quindi cruciale documentare adeguatamente l’intero processo, dalla spesa alla messa in funzione.

Come si calcola il credito

Il credito d’imposta ZLS 2025 viene riconosciuto in misura percentuale rispetto all’ammontare delle spese ammissibili sostenute, ma è soggetto a limiti precisi e differenziati in base alla dimensione dell’impresa e alla localizzazione dell’investimento.

La misura del credito può variare dal 10% fino al 45%, secondo le intensità di aiuto stabilite dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato a finalità regionale.

In particolare:

  • Grandi imprese possono ottenere un’agevolazione inferiore (di solito tra il 10% e il 25%);

  • Medie imprese possono beneficiare di un’aliquota maggiorata, spesso fino al 35%;

  • Piccole imprese, che rappresentano il tessuto imprenditoriale più diffuso nelle ZLS, possono raggiungere il massimo beneficio, fino al 45% delle spese sostenute.

Ulteriori limiti sono imposti anche in base alla zona geografica: le aree ZLS localizzate nel Mezzogiorno, o in regioni in ritardo di sviluppo, possono godere di aliquote maggiorate rispetto a quelle situate in altre aree del Paese. Inoltre, il provvedimento prevede un massimale complessivo delle risorse disponibili, a cui verranno parametrate le richieste pervenute: in caso di superamento del plafond, il credito spettante verrà rimodulato proporzionalmente.

Il credito maturato può essere utilizzato esclusivamente in compensazione tramite F24, a partire dalla data indicata nel provvedimento di riconoscimento dell’agevolazione. Non è ammesso il rimborso né la cessione del credito, e non concorre alla formazione del reddito imponibile, né del valore della produzione IRAP.

Vantaggi fiscali

Il Credito d’Imposta ZLS 2025 non rappresenta solo un beneficio fiscale, ma anche un importante strumento strategico per le imprese che operano o desiderano insediarsi nelle Zone Logistiche Semplificate. Grazie a questo incentivo, le aziende possono alleggerire il carico fiscale in modo legale e trasparente, ottenendo un risparmio immediato in sede di compensazione dei tributi.

I vantaggi non sono solo fiscali. Il credito rafforza:

  • La competitività aziendale, grazie alla possibilità di reinvestire risorse altrimenti destinate al fisco;

  • L’efficienza produttiva, tramite l’ammodernamento di impianti, macchinari e tecnologie;

  • La crescita occupazionale, poiché gli investimenti incentivati spesso si traducono in ampliamenti di organico.

Inoltre, lo strumento si inserisce in una visione di sviluppo territoriale integrato, supportando la crescita economica in aree portuali e logistiche strategiche per l’economia nazionale. Le ZLS, infatti, sono pensate per favorire la creazione di poli produttivi ad alta connessione logistica, e il credito d’imposta si configura come un incentivo concreto all’attrattività di queste aree.

Infine, per le imprese che vogliono intraprendere percorsi di transizione digitale o ecologica, il credito ZLS può essere l’occasione per riorganizzare i processi produttivi e allinearsi alle nuove sfide industriali e ambientali, riducendo i costi d’investimento iniziali.

Credito ZLS 2025: via agli incentivi - Commercialista.it

I controlli dell’ADE

La fruizione del Credito ZLS 2025 è subordinata anche al rispetto di specifici obblighi formali e sostanziali. L’Agenzia delle Entrate, infatti, ha il compito di effettuare controlli puntuali sia sulla veridicità delle comunicazioni trasmesse che sull’effettiva esecuzione degli investimenti dichiarati.

I controlli si svolgono in due fasi principali:

  1. Verifica automatica al momento dell’invio della comunicazione, con rilascio della ricevuta di presa in carico o scarto;

  2. Controlli successivi basati sull’analisi documentale, con possibilità di richiesta di chiarimenti, prove di pagamento, fotografie, contratti e qualsiasi altra documentazione utile a dimostrare l’effettiva realizzazione e localizzazione dell’investimento.

Nel caso in cui venga accertato:

  • il mancato rispetto delle condizioni di ammissibilità,

  • la presentazione di documentazione falsa o alterata,

  • o la mancata realizzazione dell’investimento entro il 15 novembre 2025,

l’Agenzia procederà al recupero del credito d’imposta indebitamente fruito, con applicazione di interessi e sanzioni secondo quanto previsto dallo Statuto del Contribuente e dalla normativa fiscale generale.

Inoltre, il credito è soggetto a revoca automatica in caso di decadenza dovuta alla mancata presentazione della comunicazione integrativa, che come visto costituisce un elemento essenziale per la validità dell’intero procedimento.

Per questo motivo è fondamentale che le imprese conservino con cura tutta la documentazione relativa agli investimenti, e che si affidino a professionisti abilitati per la corretta gestione della pratica.

Consigli operativi

Considerata la complessità normativa e la ristrettezza dei tempi, è fondamentale che le imprese interessate al Credito ZLS 2025 si muovano con prontezza e metodo. Gli investimenti vanno programmati con attenzione, verificando sin da subito che rientrino tra le spese ammissibili e che siano localizzati correttamente nelle Zone Logistiche Semplificate istituite con apposito DPCM.

Per non incorrere in errori o ritardi, ecco alcuni consigli pratici:

  • Effettuare una ricognizione preliminare delle spese previste e dei beni da acquistare;

  • Verificare con un consulente fiscale la correttezza dei dati da inserire nella comunicazione;

  • Utilizzare esclusivamente il software “ZLS2025” per la trasmissione telematica;

  • Documentare accuratamente ogni fase dell’investimento: ordini, pagamenti, consegne, messe in funzione;

  • Programmare per tempo la comunicazione integrativa, senza attendere l’ultimo momento;

  • Monitorare costantemente l’area riservata dell’Agenzia delle Entrate per verificare l’esito della trasmissione e scaricare le ricevute.

Le imprese più strutturate dovrebbero valutare la possibilità di internalizzare o esternalizzare un presidio fiscale dedicato, per gestire l’intera operazione con continuità e precisione. I margini di errore sono stretti, ma con un approccio ben pianificato, il credito ZLS può trasformarsi in una reale leva di crescita aziendale.

ZLS e ZES

Per comprendere appieno la portata del Credito ZLS 2025, è utile distinguere tra Zone Logistiche Semplificate (ZLS) e Zone Economiche Speciali (ZES). Entrambe rappresentano strumenti di politica territoriale e fiscale per stimolare gli investimenti, ma presentano alcune differenze rilevanti.

Le ZES, introdotte inizialmente per il Mezzogiorno, si caratterizzano per un regime fiscale e amministrativo particolarmente favorevole, con incentivi automatici e semplificazioni autorizzative molto spinte. Con la recente riforma, tuttavia, il Governo ha avviato un processo di superamento delle ZES in favore di una ZES Unica Sud, operativa dal 1° gennaio 2024.

Le ZLS, invece, sono rivolte soprattutto alle regioni del Centro-Nord e si concentrano su aree connesse alla logistica portuale e intermodale.

Rispetto alle ZES, le ZLS godono di:

  • un credito d’imposta con aliquote variabili ma comunque significative;

  • semplificazioni amministrative locali;

  • incentivi selettivi su base annuale o triennale.

Nel tempo, le ZLS stanno assumendo un ruolo crescente all’interno della strategia industriale nazionale, anche grazie a strumenti come il credito d’imposta 2025, che le rende più attrattive per investitori italiani ed esteri.

Le ZLS attive nel 2025

Per poter beneficiare del Credito ZLS 2025, gli investimenti devono essere localizzati all’interno delle Zone Logistiche Semplificate già istituite mediante Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM). Le ZLS sono delimitazioni geografiche specifiche, collegate a infrastrutture portuali o retro portuali, che godono di particolari vantaggi amministrativi e fiscali.

Attualmente, le ZLS operative e riconosciute includono:

  • ZLS Venezia – Rodigino – Mantovano, collegata al porto di Venezia e ai corridoi logistici dell’Alto Adriatico;

  • ZLS Liguria, connessa al porto di Genova e alle aree produttive retro portuali;

  • Lazio – Civitavecchia, nodo strategico del Tirreno centrale;

  • ZLS Campania Nord e Sud, oggi in parte confluite nella nuova ZES Unica ma ancora rilevanti per il credito 2025;

  • ZLS Puglia – Brindisi – Taranto, con collegamenti diretti verso i mercati del Mediterraneo;

  • Calabria – Gioia Tauro, area portuale con vocazione internazionale;

  • ZLS Emilia-Romagna – Ravenna, orientata su logistica e industria manifatturiera.

Ogni ZLS ha un perimetro definito, e le imprese devono verificare la propria localizzazione catastale e produttiva all’interno di tali aree per poter accedere all’agevolazione. Tale verifica può essere effettuata consultando i documenti ufficiali disponibili sui siti della Presidenza del Consiglio o delle singole Regioni.

È bene precisare che l’ammissibilità dipende non solo dall’indirizzo legale dell’impresa, ma dalla localizzazione effettiva dell’investimento produttivo.

Esempio pratico

Per comprendere concretamente come funziona il Credito d’Imposta ZLS 2025, immaginiamo il caso di una piccola impresa manifatturiera situata nella ZLS di Ravenna, che decide di effettuare un investimento in nuovi macchinari per un valore complessivo di € 400.000.

L’impresa presenta la comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate il 25 maggio 2025, indicando che le spese saranno sostenute integralmente tra giugno e ottobre 2025. Essendo una piccola impresa in un’area logisticamente strategica, ha diritto a un credito pari al 45% delle spese ammissibili.

Calcolo del credito spettante:

  • Spesa totale: € 400.000

  • Aliquota spettante: 45%

  • Credito d’imposta maturato: € 180.000

Il credito viene poi utilizzato in compensazione tramite modello F24, a partire dal momento in cui l’Agenzia rilascia la ricevuta di conferma e l’impresa invia la comunicazione integrativa che attesta l’effettiva realizzazione dell’investimento entro il 15 novembre 2025.

Supponiamo che l’azienda abbia tributi da versare per circa € 8.000 al mese: potrà utilizzare il credito per azzerare le imposte mensili fino a esaurimento del plafond.

Cosa succede se cambia il piano di investimento?

Se, durante il processo, l’impresa non riesce a sostenere tutte le spese dichiarate o posticipa l’acquisto, dovrà aggiornare la documentazione e comunicare tempestivamente eventuali variazioni, per evitare la perdita del beneficio o sanzioni in fase di controllo.

Conclusione

Il Credito d’Imposta ZLS 2025 si configura come una misura fiscale di grande rilevanza per le imprese italiane che puntano a investire in infrastrutture produttive avanzate, all’interno di territori strategici per la logistica nazionale ed europea. Con percentuali di agevolazione elevate, una finestra temporale ben definita e requisiti precisi, rappresenta una leva concreta per sostenere l’innovazione, la competitività e lo sviluppo territoriale.

Tuttavia, come ogni incentivo di natura fiscale, il credito ZLS richiede un approccio metodico, rigoroso e consapevole. Le opportunità sono reali, ma condizionate da adempimenti tecnici, scadenze ravvicinate e un sistema di controlli stringente. È essenziale, quindi, che le imprese interessate si dotino di un adeguato supporto professionale, sin dalle fasi iniziali della progettazione dell’investimento fino alla chiusura delle comunicazioni con l’Amministrazione finanziaria.

Affidarsi a un commercialista esperto in fiscalità agevolata consente di evitare errori formali, massimizzare il beneficio fiscale e trasformare il credito in un vantaggio economico immediato, capace di incidere positivamente sulla sostenibilità e sulla crescita del business.

Per chi saprà cogliere per tempo questa opportunità, il 2025 potrebbe diventare l’anno della svolta, non solo in termini di risparmio fiscale, ma anche di riposizionamento strategico all’interno del mercato.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Iscriviti alla Newsletter

Privacy

Focus Approfondimenti

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!