Bonus Sud per assunzioni a tempo indeterminato nel meridione
La legge di bilancio 2018 riconferma anche per il 2018 l’agevolazione per le assunzioni al Sud, definendolo “Incentivo occupazione mezzogiorno”: l’incentivo è stato istituito dall’ANPAL attraverso la disponibilità dei fondi comunitari confluiti nel Piano operativo nazionale (PON) “sistemi di politiche attive per l’occupazione SPAO, con una somma complessiva di 502 milioni. I dettagli per poter presentare domanda e usufruire del Bonus sono indicati nella circolare INPS n. 49 del 19 marzo 2018.
Bonus Sud per assunzioni a tempo indeterminato nel meridione
Guida per poter usufruire delle agevolazioni in caso di assunzione a tempo indeterminato nelle regioni del meridione
La legge di bilancio 2018 riconferma anche per il 2018 l’agevolazione per le assunzioni al Sud, definendolo “Incentivo occupazione mezzogiorno”: l’incentivo è stato istituito dall’ANPAL attraverso la disponibilità dei fondi comunitari confluiti nel Piano operativo nazionale (PON) “sistemi di politiche attive per l’occupazione SPAO, con una somma complessiva di 502 milioni. I dettagli per poter presentare domanda e usufruire del Bonus sono indicati nella circolare INPS n. 49 del 19 marzo 2018.
L’ambito territoriale di applicazione del beneficio riguarda le regioni Sicilia, Puglia, Campania, Calabria e Basilicata (considerate regioni meno sviluppate), la Sardegna, l’Abruzzo e il Molise (definite regioni in transizione) e, secondo le disposizioni dell’art. 2, i datori di lavoro privati (con esclusione di quelli domestici), possono, nel corso del 2018, assumere a tempo indeterminato, soggetti di età compresa tra i 16 e i 34 anni, (intesi come 34 e 364 giorni), e lavoratori con 35 anni (in questo caso non è previsto un limite massimo) privi di impegno regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, cioè coloro che negli ultimi 6 mesi non hanno prestato attività lavorativa riconducibile ad un rapporto di lavoro subordinato della durata di almeno 6 mesi ovvero coloro che negli ultimi 6 mesi hanno svolto attività lavorativa in forma autonoma o parasubordinata dalla quale derivi un reddito inferiore al reddito annuale minimo personale escluso da imposizione (8000 per il lavoro subordinato e 4000 per il lavoro autonomo).
I lavoratori dovranno risultare disoccupati ai sensi dell’articolo 19 D. Lgs n. 150/2015 cioè dovranno aver confermato ai servizi per l’impiego la loro disponibilità ad un’occupazione o ad una misura di politica attiva offerta dal centro per l’impiego: questo principio viene ribadito dalla circolare n. 49/2018 che ricorda che la disponibilità deve essere dichiarata al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro previste dall’articolo 13.
La caratteristica del Bonus Sud è che non si richiede al lavoratore di aver avuto un precedente rapporto di lavoro a tempo indeterminato, ma di essere un soggetto disoccupato ed immediatamente disponibile ad una nuova occupazione; la nozione di rapporto di lavoro regolarmente retribuito si riferisce ai profili e alla durata della remunerazione e non al regolare pagamento dei contributi. La circolare INPS 49/2018 stabilisce che, tranne nei casi di trasformazione di contratto a tempo determinato, il lavoratore non deve essere stato in forza presso lo stesso datore di lavoro con un altro rapporto di lavoro nei sei mesi precedenti: questa regola invece è esclusa nel caso in cui il lavoratore sia stato alle dipendenze di altra impresa collegata, controllata o riferibile allo stesso proprietario anche per interposta persona, quindi se il lavoratore disoccupato, all’atto dell’instaurazione del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ha avuto nei sei mesi precedenti un altro rapporto anche di natura autonoma, l’agevolazione prevista fino a 8060 euro, potrà essere riconosciuta.
L’assunzione potrà avvenire con contratto a tempo indeterminato, anche parziale o con contratto di apprendistato professionalizzante, mentre a differenza delle disposizioni precedenti, non si parla di contratto a tempo determinato di durata non inferiore ai 6 mesi.
In caso di assunzione a tempo indeterminato a scopo di somministrazione, il beneficio contributivo è ammissibile e si ottiene per un massimo di 12 mesi che sono comprensivi dei periodi di lavoro in cui il lavoratore è a disposizione in attesa di essere mandato in missione; per le assunzioni a tempo parziale non si potrà andare sotto la soglia prevista dal CCNL stipulato dalle organizzazioni sindacali più rappresentative a livello nazionale, in caso contrario avremo una violazione della normativa che, in caso di controllo, porterebbe alla revoca del beneficio sulla base di ciò che prevede l’art. 1 comma 1175, legge 296/2006.
Per l’apprendistato professionalizzante, si fa fa riferimento alla qualificazione del giovane tra i 18 e i 29 anni ma anche all’apprendistato professionalizzante senza limiti di età per i percettori di indennità di mobilità e per i titolari di un trattamento di disoccupazione (NASPI, DIS-COLL)¸inoltre la circolare 49 INPS specifica che il bonus spetta anche ai datori di lavoro che svolgono la propria attività in cicli stagionali, dove la contrattazione collettiva prevede l’apprendistato, anche a tempo determinato (es. Settore cinematografico e audiovisivo) ma anche alle cooperative di produzione e lavoro che sottoscrivono con il socio lavoratore un ulteriore rapporto di lavoro subordinato.
L’incentivo non viene invece riconosciuto per i contratti di lavoro domestico, per i contratti occasionali, che in ogni caso non danno mai luogo ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato e per i contratti di lavoro intermittente che, pur essendo a tempo indeterminato, sono legati a prestazioni discontinue e non stabili che dipendono dalla “chiamata” da parte del datore di lavoro. L’agevolazione non è riconosciuta in caso di apprendistato di primo livello e per quello di alta formazione e ricerca; il beneficio spetta al lavoratore per un solo rapporto: dopo la prima concessione non sono ammissibili nuove autorizzazioni né per il datore di lavoro né per altri beneficiari a prescindere dalla durata residua del beneficio.
L’incentivo è strettamente legato alla sede di lavoro che dovrà essere in una delle regioni precedentemente citate; esso è completamente slegato alla residenza del lavoratore o alla sede legale dell’impresa, però cessa di essere riconosciuto nel momento in cui la sede di lavoro viene trasferita verso un ambito territoriale non coperto da incentivo. In caso di trasferta o distacco del lavoratore, l’incentivo non si perde a patto che sussistano i requisiti obbligatori previsti dall’art. 30 D. Lgs. N. 276/2003 e cioè la temporaneità e l’interesse del distaccante, sui quali in sede di controllo viene prestata particolare attenzione.
L’articolo 5 stabilisce che l’ammontare massimo dell’incentivo è di 8060 Euro per ogni assunzione a tempo indeterminato e pieno (con il part time è tutto in proporzione) effettuata nel corso del 2018, essa vale per un periodo di 12 mesi e si riferisce alla contribuzione a carico del datore di lavoro con esclusione di premi, contributi INAIL e contribuzione minore
Il contributo aggiuntivo IVS, previsto dall’art. 3 comma 15 legge 297/1982 finalizzato al finanziamento delle aliquote contributive del Fondo Pensione dei dipendenti nella misura dello 0,50 % della retribuzione imponibile, rientra nell’agevolazione in quanto è una contribuzione previdenziale che grava sul datore di lavoro; la soglia massima di esonero è pari a 671,66 Euro al mese che su base giornaliera per i rapporti instaurati nel corso del mese sarà di euro 21,66.
I datori di lavoro che possono beneficiare dell’incentivo, sono tutti i datori di lavoro privati a prescindere dal fatto che siano o meno imprenditori, come gli studi professionali, le associazioni o le fondazioni comprese le società cooperative di produzione e lavoro che, dopo il rapporto associativo stipulano con lo stesso soggetto un ulteriore rapporto di natura subordinata sulla base dell’art. 1 legge 142/2001. L’incentivo viene riconosciuto tramite conguaglio nelle denunce presentate mensilmente all’INPS e va fruito, a pena di decadenza, entro il termine del 29 febbraio 2020, oltre questa data non potrà essere recuperato.
La sospensione del periodo di godimento dell’agevolazione non è possibile, tranne in caso di assenza per maternità obbligatoria: in questo caso avremo un differimento temporale della fruizione dell’incentivo che dovrà in ogni caso essere goduto entro la data indicata in precedenza; per l’apprendistato professionalizzante, il beneficio trova applicazione soltanto nel periodo formativo per un massimo di dodici mesi, e per un rapporto iniziato nel 2018 con la conseguenza che se il periodo formativo ha una durata inferiore ai 12 mesi, il beneficio verrà ridotto in proporzione: per esempio se il periodo formativo dura sei mesi, l’incentivo avrà un tetto massimo pari a 4030 euro. Al termine del periodo formativo, nulla sarà dovuto in caso di consolidamento del rapporto anche se compreso nei 12 mesi della fruizione.
Per poter usufruire del beneficio il datore di lavoro dovrà rispettare alcuni requisiti fondamentali: innanzitutto dovrà essere in regola con la contribuzione e con le disposizioni poste a tutela delle condizioni di lavoro, non dovrà aver riportato condanne penali o sanzioni amministrative, dovrà inoltre rispettare gli accordi e i CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative e, se esistenti, territoriali o aziendali. Inoltre l’agevolazione non verrà concessa nel caso in cui l’assunzione costituisce l’attuazione di un obbligo preesistente stabilito dalla legge o dalla contrattazione collettiva o nel caso in cui sia stato violato un diritto di precedenza: il beneficio non viene riconosciuto anche nel caso in cui sono in corso sospensioni dal lavoro per crisi o riorganizzazione aziendale a meno che i lavoratori assunti siano lavoratori ad un livello superiore rispetto a quelli sospesi o siano destinati ad una unità produttiva diversa.
L’incentivo non viene riconosciuto se ad essere assunti sono lavoratori licenziati nei sei mesi precedenti, da imprese che presentano assetti proprietari sostanzialmente coincidenti o in rapporto di collegamento o controllo. Inoltre non verrà riconosciuto in caso di invio tardivo della comunicazione telematica, per il periodo che intercorre tra l’assunzione e la tardiva comunicazione.
L’articolo 6 affronta il tema degli aiuti di Stato: l’agevolazione rientra nel de minimis tranne il caso in cui ci sia un incremento netto dell’occupazione. Questa condizione non trova applicazione nel momento in cui la riduzione di personale è dovuta, nei dodici mesi precedenti, a dimissioni volontarie, invalidità, pensionamento per raggiunti limiti di età, riduzione volontaria dell’orario di lavoro e licenziamento per giusta causa.
L’INPS provvederà a revocare l’incentivo se viene sforato il tetto massimo fissato dalla normativa sugli aiuti di Stato e applicherà le sanzioni civili di legge; in presenza di un incremento occupazionale netto, si può sforare il limite del de minimis ma l’importo non potrà superare le c. D intensità di aiuto che è fissata al 50% dei costi ammissibili. Per quanto riguarda l’incremento occupazionale netto richiesto quando si vuole usufruire dell’incentivo oltre il de minimis occorrerà confrontare il numero medio di unità lavoro anno nell’anno precedente l’assunzione con il numero medio di unità lavoro anno dell’anno successivo all’assunzione. L’incentivo dovrà essere valutato non rispetto alla singola unità produttiva, ma facendo riferimento al complesso aziendale e si terranno in considerazione tutte le tipologie a tempo determinato e indeterminato e la verifica dell’incremento dovrà essere effettuata ogni mese in riferimento ad ogni singola assunzione per la quale si richiede il beneficio.
L’articolo 10 fissa la procedura per l’ammissione all’incentivo: bisogna innanzitutto presentare un’istanza preliminare di ammissione all’INPS in via telematica, attraverso il modulo Omez disponibile all’interno dell’applicativo DiresCo, che si può trovare nel sito INPS con i dati relativi all’assunzione effettuata o che si intende effettuare o relativi alla trasformazione di un contratto a tempo determinato; nel modulo dovranno essere indicati il luogo e la provincia di esecuzione dell’attività lavorativa, l’importo della retribuzione mensile media, comprensiva del rateo di tredicesima e di eventuale quattordicesima, la misura dell’aliquota contributiva che può essere oggetto di sgravio e l’indicazione se si intende o meno usufruire dello sgravio contributivo previsto dal comma 100 art. 1 legge 205/2017.
Una volta inviata l’istanza, l’INPS consulterà gli archivi informatici dell’Anpal per verificare una serie di dati relativi all’assunzione e allo stato di disoccupazione del lavoratore; calcolerà inoltre l’importo del beneficio sulla base dell’aliquota indicata dal datore di lavoro e verificherà la copertura finanziaria dell’incentivo richiesto. Accertati i requisiti procederà poi alla comunicazione dell’avvenuta prenotazione dell’importo riferito all’incentivo. In caso di mancata accoglienza per carenza di fondi, l’istanza di prenotazione telematica conserva la propria validità per trenta giorni durante i quali se si libereranno risorse, la domanda sarà automaticamente accolta, in caso contrario trascorsi i 30 giorni l’istanza perderà efficacia ma potrà successivamente essere ripresentata.
Una volta approvato l’incentivo si dovrà procedere all’assunzione del lavoratore e confermare la prenotazione del beneficio, a pena di decadenza, entro i 10 giorni successivi alla comunicazione di prenotazione pervenuta in via telematica dall’INPS. La domanda non potrà essere accettata se i dati sono diversi da quelli indicati nell’istanza di prenotazione con particolare riferimento ai codici fiscali delle parti contraenti e alla tipologia contrattuale per il quale si richiede il beneficio. Le istanze vengono lavorate dall’INPS in base all’ordine cronologico di presentazione.
Resto al Sud
Cos’è e come funziona il Bando Resto al Sud e i requisiti per potervi accedere
Imprenditore in crisi: la svolta verso la Composizione Negoziata per la Soluzione delle Crisi d'Impresa
Che cos’è la Composizione Negoziata
L’imprenditore commerciale e agricolo che si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza, può chiedere al Segretario Generale della Camera di Commercio del territorio dove si trova la sede legale dell’impresa, la nomina di un Esperto, che lo affiancherà nelle trattative con i creditori, quando risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa. Questo nuovo istituto rappresenta un significativo segnale di modernità rispetto alle tradizionali soluzioni di gestioni delle crisi basate sulla realizzazione delle garanzie patrimoniali. Con la composizione negoziata si è spostato il baricentro del trattamento satisfattivo sull’impresa consentendo di comprendere una crisi come una complessa operazione economica che può avere soluzione in sede contrattuale con una ampia autonomia negoziale a vantaggio della preservazione del valore di impresa.Quando è plausibile il ricorso alla Composizione Negoziata
L’impresa può ricorrere alla Composizione Negoziata quando si trova in condizioni di squilibrio patrimoniale o economico-finanziario che ne rendono probabile la crisi o l’insolvenza e risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento aziendale. Il ricorso alla Composizione Negoziata è esclusivamente volontario, quindi attivabile solo dalle imprese che decidono di farvi ricorso, riservato, di natura stragiudiziale e non concorsuale. Quando risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa con l’avvio della Composizione negoziata, si procede alla nomina di un Esperto chiamato ad agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori e eventuali altri soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione per il superamento delle condizioni di squilibrio. L’operatività procedurale consente alle aziende percorsi più accessibili, più rapidi e meno costosi utilizzabili per la ristrutturazione o il risanamento aziendale.Chi può accedere al servizio
Tutte le imprese iscritte nel Registro delle Imprese.Modalità di presentazione dell’Istanza di Composizione Negoziata
L’istanza di accesso alla Composizione Negoziata per la nomina di un Esperto indipendente è presentata al Segretario Generale della Camera di Commercio del territorio dove si trova la sede legale dell’impresa tramite una piattaforma telematica nazionale www.composizionenegoziata.camcom.it che contiene tutte le informazioni utili sulla composizione negoziata, sulle modalità di attivazione del percorso e sui documenti da produrre. La piattaforma contiene anche un test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento e una check list (lista di controllo) particolareggiata, che contiene le indicazioni operative per la redazione del piano di risanamento. All’istanza deve essere allegata tutta la documentazione prevista dalla norma (art. 17, comma 3, D.Lgs 14/2019) elencata anche nel modulo online per la presentazione dell’istanza sulla piattaforma telematica. Per presentare l’istanza l’imprenditore deve essere dotato di un dispositivo di firma digitale.Nomina dell’Esperto nella Composizione Negoziata
L’Esperto è nominato da una Commissione, che dura in carica due anni, è costituita presso le Camere di Commercio dei capoluoghi di Regione, ed è formata da tre componenti: un Magistrato designato dal presidente della sezione in materia di impresa del Tribunale del capoluogo di Regione; un membro designato dal Presidente della CCIAA sede della commissione; un membro designato dal Prefetto del capoluogo di Regione. La Commissione è coordinata dal membro più anziano e decide a maggioranza. Per Impresa Minore si intende l'impresa che presenta congiuntamente i seguenti requisiti:- un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di composizione negoziata o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore;
- ricavi, in qualunque modo essi risultino, per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila nei tre esercizi antecedenti la data di deposito della istanza di composizione negoziata o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore;
- un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila.
Ruolo e Funzioni dell’Esperto nella Composizione Negoziata
Le funzioni dell’Esperto sono descritte nel secondo comma dell’art. 12 del D.Lgs 14/2019. I compiti principali sono quelli di agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori ed eventuali altri soggetti interessati al fine di individuare una soluzione per il superamento della situazione di crisi o di insolvenza in cui versa l’impresa. L’Esperto deve essere un soggetto terzo e indipendente, che non assiste l’imprenditore né si sostituisce alle parti nell’esercizio dell’autonomia privata ma ha il compito di facilitare le trattative e stimolare gli accordi. Compito principale è quello di agevolare le trattative con i soggetti rilevanti per il risanamento dell’impresa, primi tra tutti i creditori aziendali. L’Esperto deve, quindi, coadiuvare le parti nella comunicazione, nella comprensione dei problemi e degli interessi di ciascuna di esse. Dopo avere inquadrato con sufficiente chiarezza il proprio ruolo e aver tracciato con altrettanta precisione i confini tra le sue funzioni e quelle degli eventuali consulenti dell’impresa può esercitare la propria opera agevolando attraverso una sapiente opera di mediazione, le trattative tra l’imprenditore (e i suoi advisors) e i creditori e altre controparti rilevanti per superare la situazione di crisi in cui versa l’azienda.Vantaggi e Agevolazioni della Composizione Negoziata
Misure Protettive L’imprenditore dal momento della presentazione dell’istanza di nomina dell’esperto, nelle modalità e termini stabiliti dagli articoli 18 e 19 del D.Lgs 14/2019, può chiedere l’applicazione delle misure protettive del suo patrimonio. I creditori in questo modo non possono acquisire diritti di prelazione se non concordati con l’imprenditore né possono iniziare o proseguire azioni esecutive e cautelari sul suo patrimonio o sui beni e diritti con i quali viene esercitata l’attività d’impresa né tantomeno sono inibiti i pagamenti. L’imprenditore può chiedere altresì al Tribunale competente per territorio l’adozione di provvedimenti cautelari necessari per condurre a termine le trattative.Misure Premiali
La composizione negoziata prevede le seguenti agevolazioni:- riduzione alla misura legale degli interessi sui debiti tributari;
- riduzione alla misura minima delle sanzioni tributarie;
- riduzione del 50% delle sanzioni e degli interessi su debiti tributari sorti prima del deposito dell'istanza;
- concessione da parte dell’Agenzia Entrate di un piano di ammortamento fino a massimo di n. 72 rate mensili delle somme dovute e non versate a titolo di imposte sul reddito, ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta, IVA, IRAP non ancora iscritte a ruolo e relativi accessori;
- estensione al contratto o all’accordo conclusi in esito al buon fine delle soluzioni della Composizione Negoziata, art. 23, comma 1, lettere a) e c), delle agevolazioni fiscali previste dal TUIR all’art. 88 comma 4-ter (non “tassazione” delle sopravvenienze attive risultanti dalla riduzione dei debiti raggiunta con la Composizione Negoziata) e dall’art. 101, comma 5 (deducibilità delle perdite su crediti in esito alla Composizione Negoziata) a condizione che il contratto e l’accordo siano pubblicati nel Registro delle Imprese.
Esito della Composizione Negoziata
La procedura si conclude con il deposito nella Piattaforma Telematica della relazione finale con la quale l’Esperto dà atto dell’attività compiuta e delle possibili soluzioni emerse all’esito delle trattative per il superamento delle condizioni di squilibrio in cui si trova l’impresa. La soluzioni positive previste dalla Composizione Negoziata sono le seguenti (art. 23 comma 1):- a) conclusione di un contratto con uno o più creditori che produce gli effetti delle misure premiali di cui alla riduzione degli interessi alla misura legale, se, secondo quanto esposto dall’Esperto nella relazione finale, sia idoneo ad assicurare la continuità aziendale per almeno due anni;
- b) concludere una Convenzione di moratoria di cui all’art. 62 del D.Lgs 114/2019;
- c) concludere un Accordo sottoscritto dall’imprenditore, dai creditori e dall’Esperto i cui effetti precludono l’assoggettabilità ad azioni revocatorie a condizione che, con la sottoscrizione dell’accordo, l’Esperto dia atto che il piano di risanamento appare coerente con la regolazione della crisi o dell’insolvenza.
Per le Imprese Minori o sotto soglia:
- a) conclusione di un contratto privo di effetti nei confronti dei terzi con continuità aziendale;
- b) concludere una Convenzione di moratoria di cui all’art. 62 del D.Lgs 114/2019;
- c) concludere un Accordo sottoscritto dall’imprenditore, dai creditori e dall’Esperto, la cui pubblicazione del Registro delle Imprese consente la concessione delle agevolazioni fiscali previste dalle misure premiali di cui agli articoli 88, comma 4ter e 101, comma 5 del TUIR a condizione che, con la sottoscrizione dell’accordo, l’Esperto dia atto che il piano di risanamento appare coerente con la regolazione della crisi o dell’insolvenza.
Diritti di Segreteria per l’avvio della procedura di Composizione Negoziata
Per la presentazione dell'istanza di nomina dell’Esperto è dovuto un diritto di segreteria pari a € 252,00. L'istanza è altresì soggetta all'applicazione dell'imposta di bollo telematica, nella misura di € 16,00. Durante la fase di compilazione da parte del rappresentante legale dell'impresa, la piattaforma telematica di composizione negoziata consentirà l'accesso diretto al Servizio online pagamenti PagoPA. Utilizzando lo strumento di pagamento online, dovranno essere compilati i campi come segue: Servizio: composizione negoziata - Causale: Istanza Ineg_0000000xxx (riportare il numero dell'istanza) - importo: € 268,00. Il rappresentante legale dell'impresa deve prestare inoltre attenzione alla compilazione dei campi "dati anagrafici del pagante", che dovranno riportare il codice fiscale dell'impresa che ha presentato l'istanza e una casella e-mail in corso di validità per ricevere la conferma di pagamento, da allegare all'istanza.Compenso per l’Esperto
L’Esperto ha diritto ad un compenso così come determinato dall’art. 25ter del decreto, tenuto conto dell’opera prestata, della sua complessità, del contributo dato nella negoziazione e della sollecitudine con cui sono state condotte le trattative, in misura percentuale secondo fasce a scaglioni calcolate sull’ammontare dell’attivo dell’impresa debitrice e possono variare anche in base al numero dei creditori e delle parti interessati che partecipano alle trattative. Gli importi dei compensi non potranno comunque scendere sotto i 4.000,00 Euro o superare i 400.000,00 mila Euro. I compensi possono anche raddoppiare in caso di esito positivo della composizione negoziata e conclusione di un contratto con i creditori che assicuri la continuità aziendale per almeno due anni, di una convenzione di moratoria o di un accordo sottoscritto da imprenditore, creditori e esperto. Un aumento del 100% scatta anche quando non si arriva a una soluzione e si chiede l’omologazione di un accordo di ristrutturazione dei debiti. In caso di mancato accordo tra l’Esperto e il debitore o altre parti interessate, il compenso è liquidato dalla Commissione Regionale o dal Segretario Generale della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno nel caso di istanze presentate da imprese minori o sotto soglia.Health Benefits Aziendali: trattamento fiscale e contributivo
Premessa
I health benefits aziendali non solo migliorano il benessere delle risorse umane, ma possono anche ridurre l'assenteismo e aumentare la fidelizzazione dei dipendenti. Tuttavia, per sfruttare appieno questi benefici, è necessario conoscere il trattamento fiscale e contributivo applicabile. Questo articolo esplorerà le implicazioni fiscali e contributive per l'azienda erogante e per le risorse umane beneficiarie, basandosi su normative aggiornate e linee guida delle autorità fiscali italiane.Trattamento Fiscale e Contributivo per l'Azienda
Detassazione dei Benefici
- Esenzione Fiscale
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- Secondo l'articolo 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), i benefits concessi nell'ambito del welfare aziendale, inclusi i health benefits, possono essere esclusi dalla base imponibile IRPEF fino a un certo limite. La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto nuovi limiti di esenzione a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e 1.000 euro per gli altri.
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- I health benefits sono generalmente esenti anche dai contributi previdenziali, purché rispettino i limiti di esenzione stabiliti dalla normativa. Questo rappresenta un vantaggio significativo per le aziende, riducendo il costo del lavoro senza penalizzare le risorse umane beneficiarie.
Implementazione e Documentazione
- Procedure Aziendali
- Le aziende devono adottare un regolamento interno che definisca chiaramente le modalità di accesso ai health benefits e le relative procedure di richiesta e utilizzo. Questo regolamento dovrebbe essere comunicato chiaramente a tutte le risorse umane per garantire trasparenza e accessibilità.
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- È essenziale raccogliere e conservare tutta la documentazione relativa all'erogazione dei benefits, inclusi i certificati medici e le richieste formali delle risorse umane. Questo aiuta a dimostrare la natura non speculativa dei benefici e a garantire il rispetto delle normative fiscali e contributive.
Trattamento Fiscale e Contributivo per la Risorsa Umana
Esenzione IRPEF
- Non Imponibilità
- I health benefits concessi nell'ambito del welfare aziendale non concorrono alla formazione del reddito imponibile IRPEF delle risorse umane beneficiarie, entro i limiti stabiliti dalla normativa.
- Questo significa che i dipendenti non pagano tasse su questi benefici, incrementando il loro valore reale.
- Detassazione Specifica
- Benefici specifici come consulenze mediche e periodi di riposo dedicati alla gestione della salute possono essere inclusi nei piani di welfare aziendale senza alcuna imposizione fiscale aggiuntiva, a condizione che rispettino i limiti di esenzione previsti.
Vantaggi Contributivi
- Esonero Contributivo
- I benefits concessi nell'ambito del welfare aziendale, inclusi i health benefits, sono esenti dai contributi previdenziali. Questo significa che le risorse umane ricevono il valore pieno del beneficio senza ulteriori deduzioni.
- Assenza di Imponibilità
- In assenza di superamento dei limiti di esenzione, i health benefits non generano imponibilità contributiva, permettendo così ai beneficiari di godere di tali servizi senza oneri aggiuntivi.
Esempi di Health Benefits e loro implementazione
Assicurazioni Sanitarie
Le aziende possono offrire polizze di assicurazione sanitaria che coprono una vasta gamma di servizi medici, incluse visite specialistiche, esami diagnostici e ricoveri ospedalieri. Queste polizze possono essere estese anche ai familiari delle risorse umane, migliorando così il benessere complessivo del nucleo familiare.Servizi di Telemedicina
La telemedicina permette alle risorse umane di consultare medici specialisti da remoto, riducendo la necessità di permessi per visite mediche e migliorando l'accesso alle cure. Aziende come OKaring hanno implementato soluzioni di telemedicina per i propri dipendenti, facilitando l'accesso a consulenze mediche ovunque si trovino.Consulenze Psicologiche
L'inclusione di servizi di supporto psicologico nel piano di welfare aziendale è essenziale per affrontare problemi di salute mentale, che possono avere un impatto significativo sulla produttività e sul benessere delle risorse umane. Questi servizi possono essere offerti sia in presenza che tramite piattaforme online.Programmi di Benessere
I programmi di benessere possono includere attività fisiche, corsi di mindfulness, consulenze nutrizionali e altre iniziative volte a migliorare la salute fisica e mentale delle risorse umane. Questi programmi aiutano a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo.Riferimenti Normativi
- Articolo 51 del TUIR
- Questo articolo del Testo Unico delle Imposte sui Redditi regola il trattamento fiscale dei benefit aziendali, specificando quali sono esenti da tassazione e entro quali limiti.
- Legge di Bilancio 2024
- La recente legge ha introdotto nuovi limiti di esenzione per i benefici del welfare aziendale, aggiornando le soglie di detassazione per le risorse umane beneficiarie.
- Decreto Anticipi (DL 145/2023)
- Questo decreto ha fornito ulteriori chiarimenti e misure fiscali applicabili al welfare aziendale, integrando le disposizioni della Legge di Bilancio 2024.
Conclusioni
I health benefits rappresentano una componente essenziale dei piani di welfare aziendale, offrendo supporto specifico alle risorse umane e migliorando il loro benessere generale. La corretta implementazione e gestione di questi benefici, in conformità con le normative fiscali e contributive, permette alle aziende di creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo. Le aziende dovrebbero adottare regolamenti chiari e mantenere una documentazione dettagliata per garantire il rispetto delle normative e massimizzare i vantaggi di questi programmi. Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, è consigliabile consultare risorse come.I diversi contratti di lavoro in Italia
Il panorama dei contratti di lavoro in Italia è piuttosto complesso e variegato, con diverse tipologie che si differenziano per modalità di svolgimento del lavoro, tutele e diritti dei lavoratori. Per orientarsi al meglio è fondamentale conoscere le caratteristiche principali di ogni contratto. In questo articolo, forniremo una panoramica aggiornata al 2024 sui principali contratti di lavoro in Italia, evidenziandone le peculiarità e le differenze.
Lavoro subordinato e lavoro parasubordinato
La prima distinzione fondamentale riguarda la natura del rapporto di lavoro:
- Lavoro subordinato: il lavoratore presta la sua attività alle dipendenze del datore di lavoro, sotto la sua direzione e controllo. Si caratterizza per la subordinazione gerarchica e la continuità della prestazione lavorativa. I contratti di lavoro subordinato possono essere a tempo indeterminato, determinato, part-time, intermittente, di apprendistato, di somministrazione e a chiamata.
- Lavoro parasubordinato: il lavoratore mantiene una certa autonomia rispetto al committente, pur essendoci un vincolo di collaborazione. Si distingue dal lavoro autonomo per la presenza di elementi di subordinazione, come l'obbligo di rendiconto e la soggezione a direttive. I principali contratti di lavoro parasubordinato sono il lavoro autonomo con partita IVA e le collaborazioni coordinate e continuative.
Contratti di lavoro subordinato: le diverse tipologie
All'interno del lavoro subordinato, si distinguono diverse tipologie di contratto:
- Contratto a tempo indeterminato: la forma contrattuale più diffusa, che non prevede una scadenza specifica del rapporto di lavoro. Garantisce maggiore stabilità al lavoratore, con tutele più ampie in termini di licenziamento, ferie e malattia.
- Contratto a tempo determinato: ha una durata prestabilita, al termine della quale il rapporto di lavoro cessa automaticamente. Può essere rinnovato solo per specifiche esigenze aziendali e con determinati limiti.
- Contratto di lavoro part-time: prevede un orario di lavoro inferiore a quello full-time, con diverse modalità di ripartizione delle ore lavorative.
- Contratto di lavoro intermittente: caratterizzato da periodi di lavoro alternati a periodi di inattività, con retribuzione basata sulle ore effettivamente lavorate.
- Contratto di apprendistato: finalizzato all'acquisizione di una specifica professionalità, con durata variabile in base al livello di qualificazione.
- Contratto di somministrazione: il lavoratore viene assunto da un'agenzia di lavoro interinale, che lo mette a disposizione di un'impresa utilizzatrice per un periodo determinato.
- Contratto a chiamata: il lavoratore si impegna a rendere la sua prestazione solo quando viene chiamato dal datore di lavoro.
Aspetti da considerare nella scelta del contratto
La scelta del tipo di contratto di lavoro dipende da diverse variabili, tra cui le esigenze del lavoratore, le caratteristiche del lavoro e le normative vigenti. È importante valutare attentamente:
- Stabilità: il contratto a tempo indeterminato offre maggiore stabilità, mentre il contratto a tempo determinato può essere più flessibile.
- Tutele: i contratti di lavoro subordinato garantiscono generalmente tutele più ampie rispetto ai contratti di lavoro parasubordinato.
- Orario di lavoro: il contratto part-time può essere adatto a chi cerca un impegno lavorativo ridotto, mentre il contratto a chiamata offre maggiore flessibilità.
- Retribuzione: la retribuzione varia in base al tipo di contratto, al settore lavorativo e alle qualifiche del lavoratore.
Conclusioni
Conoscere i diversi tipi di contratto di lavoro è fondamentale per fare scelte consapevoli e tutelare i propri diritti. In caso di dubbi o necessità di approfondimento, è consigliabile rivolgersi a un consulente del lavoro o a un'organizzazione sindacale.
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