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L’impresa sarda tutela il suo marchio contro Redbull: una vicenda di rilievo per la tutela delle imprese sarde

Premessa.
Nell’ambito della tutela delle imprese sarde e del marchio, preme al sottoscritto segnalare una vicenda che ha visto protagonista un’azienda agricola sarda contro il colosso dell’energy drink Red Bull.
Sommario
Red Bull perde la battaglia con la “Muggittu Boeli”, azienda agricola sarda produttrice di vini, colpevole di aver inserito nel suo marchio due buoi stilizzati – niente a che vedere col disegno della multinazionale austriaca che, però, considerava essere stata danneggiata e ha diffidato i produttori dal registrare il marchio.
Ora la decisione del Ministero delle imprese e del Made in Italy che ha respinto la richiesta del colosso dell’energy drink.
La vicenda sottoposta ad esame.
Quando ha fondato la sua azienda vitivinicola nel 2020, Mattia Muggittu aveva 20 anni e un grande sogno: trasformare in lavoro una grande passione di famiglia per vini e vitigni, tramandata anche dalla tradizione del suo paese, Mamoiada, nel Nuorese, dove il cannonau è l’oro rosso dell’economia locale.
Nel 2021 è arrivata la prima bottiglia con l’orgoglio per quell’etichetta “Muggitu Boeli” che raffigura due buoi simbolo della tradizione vitivinicola del paese della Barbagia. Ma il 6 dicembre dello stesso anno, la multinazionale austriaca Red Bull, che produce l’omonima bevanda energetica, lo ha diffidato dal registrare l’etichetta per “violazione del marchio e concorrenza sleale”, facendo così vacillare il suo progetto di vita.
Secondo la Red Bull, infatti, la cantina aveva copiato il famoso logo con i due tori, inserendolo sulle etichette dei vini e generando quindi confusione tra i due marchi.
A Mattia è crollato il mondo addosso davanti a una battaglia legale impari, che però si è conclusa per lui con una vittoria.
La direzione generale per la tutela della proposta industriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, ha infatti respinto l’opposizione del colosso dell’energy drink alla registrazione del marchio e ora il giovane Mattia Muggittu – seguito nella vicenda legale dall’avvocato Mauro Intagliato – potrà continuare a utilizzarlo per la sua cantina.
“Davide ha battuto Golia – commenta il giovane imprenditore del vino che oggi ha 23 anni – Sono felicissimo di questa decisione che ci ha dato ragione. La lezione che arriva dalla vicenda che mi ha riguardato è che non sempre vincono i più forti e grossi, ma ogni tanto la possono spuntare anche i più piccoli, se credono abbastanza in quello che fanno”, spiega. L’etichetta dei vini “Muggittu Boeli” nasce dalla creatività della grafica Sara Muggittu, sulla base dell’idea di Mattia che ripercorre la storia della vigna di famiglia. Raffigura due buoi, uno vicino all’altro, con sotto il segno rosso dell’aratro e sopra la rappresentazione dei cerchi della stele di Boeli, un menhir che risale al Neolitico e che si trova nell’omonima località dove sorge la cantina della famiglia Muggittu.
RED BULL VS MUGGITTU BOELI
“I buoi sono il simbolo della viticoltura di Mamoiada e operano ancora oggi nelle nostre vigne ultracentenarie dove non entrano i mezzi meccanici – sottolinea il giovane imprenditore – I cerchi concentrici sono scolpiti sulla stele di Boeli. Con questo marchio ho voluto raccontare la mia storia e quella del paese, ma anche omaggiare questo monumento dal grande valore storico”.
Da ragazzo nel futuro di Mattia sembrava esserci altro rispetto ai vitigni: “Fare il ragioniere non era la mia strada e così, aiutato dai miei, ho portato avanti il mio progetto – ricorda – La diffida della Red Bull però mi ha fatto paura e mi sono fermato, poi il mio avvocato mi ha spiegato che fino a decisione del giudice potevo continuare”.
Così nell’ultimo anno sono state prodotte 3.500 bottiglie tra rosso e rosato. “Ho lavorato tanto, ma mi sentivo sempre in bilico – confessa – Mi ha aiutato la solidarietà arrivata da tutto il mondo ma in larga parte dall’Austria (dove ha sede legale la Red bull e dove il caso ha avuto molto risalto mediatico, ndr). Dopo questa vittoria inizio a vedere più chiaro il mio futuro”.
Come si tutela il marchio?
La vicenda in esame, così come sopra esposta, impone di soffermarsi su: come si tuteli un marchio?
Il primo passo per tutelare efficacemente il marchio è la registrazione presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. L’ufficio effettua un controllo formale e, una volta completato, il richiedente riceve il titolo di registrazione.
Se viene registrato un marchio che assomiglia ad uno esistente, si può agire in diverse sedi. Si può opporre la registrazione del marchio presso l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi o agire in via giudiziale.
In via giudiziale, esistono due modalità di azione: la prima per ottenere la cessazione della violazione del marchio attraverso un ricorso d’urgenza al Tribunale delle Imprese. In questo caso, il giudice effettua un accertamento sommario della violazione e inibisce la violazione con un ordine che deve essere rispettato.
Cosa fare in caso di violazione del marchio
Una volta ottenuta la tutela urgente, si pone il problema del risarcimento del danno causato dalla violazione del marchio. La violazione del marchio normalmente si accompagna anche ad altre attività lesive, come la concorrenza sleale e lo sviamento di clientela, che causano ulteriore danno al titolare del diritto.
Il danno può essere richiesto al giudice civile nell’ambito di una causa di merito, che ha la sua durata e i suoi costi. Il giudice potrà emettere una sentenza che potrà stabilire la quantità di danni che devono essere risarciti al titolare del marchio. Inoltre, nel caso in cui la violazione del marchio sia stata commessa in modo continuativo e intenzionale, il giudice potrà anche ordinare la cessazione dell’utilizzo del marchio non autorizzato e la pubblicazione della sentenza a spese del responsabile.
In definitiva, la tutela del marchio e del logo è una questione importante che riguarda la protezione della identità aziendale e della sua immagine. Per questo, è consigliabile registrare il proprio marchio presso l’ufficio italiano brevetti e marchi e attuare tutte le misure necessarie per proteggere il proprio marchio, sia attraverso azioni amministrative che giudiziali.
La distinzione tra marchio “forte” e “debole”.
Poiché l’intensità della tutela assicurata dalla Legge al marchio varia anche in funzione della sua capacità distintiva, occorre distinguere tra marchio “debole” e marchio “forte”.
• E’ marchio “debole” il marchio che è espressivo o descrittivo del prodotto o servizio contraddistinto, o delle sue qualità e funzioni;
• E’ marchio “forte” quello privo di qualsiasi nesso significativo con i prodotti o servizi contraddistinti: esso ha acquistato la sua forza distintiva mediante l’uso prolungato e continuato, l’ampia diffusione tra il pubblico e l’intensa pubblicizzazione.
Secondo il Tribunale di Roma
“Il marchio forte è tutelato nel suo nucleo ideologico, e, pertanto, sono illegittime tutte quelle variazioni, anche rilevanti ed originali, che lascino comunque sussistere l’identità sostanziale del segno. Conseguentemente, in tal caso, per evitare la confondibilità tra i segni non è sufficiente una minima modifica della parte denominativa o figurativa“
Tanto premesso, tuttavia, il Tribunale ha ritenuto, nel caso di specie di dovere operare un bilanciamento tra il diritto alla protezione del marchio forte, da un lato, ed il diritto a rivendicare il proprio passato artistico, dall’altro.
“Occorre verificare la confondibilità”
Nel compiere tale bilanciamento, il Tribunale ha effettuato un giudizio sulla confondibilità, ritenendo che sussista “in capo agli ex componenti di un gruppo musicale un vero e proprio diritto di evocare le radici della propria attività artistica attuale“, ed escludendo “che le formule ‘ex’ o ‘già’ siano idonee a generare confusione… Il riferimento alla trascorsa esperienza appare come un richiamo ad una ‘qualità’ personale del X, ad una circostanza oggettiva relativa alla sua carriera professionale, piuttosto che un escamotage idoneo ad ingenerare nel pubblico l’erroneo convincimento che la prestazione artistica pubblicizzata sarebbe stata eseguita dal gruppo musicale Y“.
Tutela del marchio rinomato e registrato
Il Tribunale di Torino si è pronunciato in relazione ad una interessante fattispecie di concorrenza sleale e violazione del marchio registrato, avente ad oggetto un conflitto tra marchi (il noto marchio “Eataly”, che contraddistingue prodotti e servizi in campo alimentare, ed il marchio “Meataly”, apposto essenzialmente su carni).
Il Tribunale richiama, in primo luogo, l’orientamento della Corte di Cassazione secondo il quale “vanno considerate illegittime tutte le modificazioni, pur rilevanti ed originali, che ne lascino comunque sussistere l’identità sostanziale ovvero il nucleo ideologico espressivo costituente l’idea fondamentale in cui si riassume, caratterizzandola, la sua attitudine individualizzante”, mentre “per il marchio debole sono sufficienti ad escluderne la confondibilità anche lievi modificazioni od aggiunte“.
Cosa succede in caso di violazione di un marchio non registrato?
Il Tribunale di Palermo, Sezione V civile, specializzata in materia di impresa, ha analizzato un caso di impiego illecito di una denominazione attribuita ad una manifestazione popolare, e dunque di violazione del marchio non registrato, verificando se, e a quali condizioni, è possibile assicurare la tutela del marchio di fatto. Ha poi censito la possibilità di applicazione della tutela autorale, rilevando che al marchio di fatto non si applica il diritto d’autore.
Bando Marchi+ 2024: Contributo a Fondo Perduto per la Registrazione di Marchi Europei e Internazionali

Marchio forte vs. marchio debole: differenze, implicazioni legali e strategie di protezione
La distinzione tra un marchio forte e un marchio debole è cruciale e si basa principalmente sulla capacità di un marchio di essere distintivo e di essere associato in maniera esclusiva ai prodotti o servizi che rappresenta.

La distinzione tra un marchio forte e un marchio debole è cruciale e si basa principalmente sulla capacità di un marchio di essere distintivo e di essere associato in maniera esclusiva ai prodotti o servizi che rappresenta.
Massimizzare i Benefici del Tuo Marchio: Un Vantaggio Competitivo e Fiscale

Cos’è un Marchio e Perché È Importante?
Un marchio non si limita a un logo o a un nome aziendale; rappresenta l’identità unica e distintiva di un’impresa. È il volto dell’azienda verso il pubblico, capace di costruire fiducia e lealtà tra i clienti. Un marchio forte non solo distingue la tua azienda dalla concorrenza, ma può anche permetterti di applicare prezzi premium per i tuoi prodotti o servizi, grazie alla sua riconoscibilità e reputazione.Vantaggi Fiscali Derivanti da un Marchio Solido
Investire nel tuo marchio non solo migliora la tua immagine aziendale, ma può anche offrire significativi benefici fiscali. Ecco alcune strategie chiave per sfruttare il potere del tuo marchio:- Ammortamento del Marchio: In molte giurisdizioni, è possibile ammortizzare i costi associati allo sviluppo e alla promozione del marchio. Questo significa che puoi dedurre una parte di tali spese dalle tue tasse ogni anno, riducendo così il reddito imponibile e migliorando la tua situazione fiscale complessiva.
- Protezione della Proprietà Intellettuale: Registrare il marchio conferisce diritti legali esclusivi, proteggendoti da imitatori e concorrenti sleali. Le spese sostenute per la registrazione e la protezione del marchio sono generalmente deducibili dalle tasse, offrendo ulteriori vantaggi economici.
- Licensing e Royalties: Se il tuo marchio è ben consolidato, puoi considerare la possibilità di concedere in licenza il suo utilizzo ad altre aziende in cambio di royalty. Questo non solo genera un flusso di reddito aggiuntivo, ma può anche offrire opportunità di ottimizzazione fiscale legate ai guadagni da royalties.
- Espansione Internazionale: Un marchio di successo a livello globale può permetterti di beneficiare di strutture fiscali vantaggiose in diversi paesi. Alcune giurisdizioni offrono aliquote fiscali più basse o incentivi per le imprese che investono in proprietà intellettuale, facilitando così l’espansione e migliorando la redditività.
Conclusione
Sfruttare il valore del marchio non si limita a creare un’immagine accattivante per i tuoi clienti; comporta anche significativi vantaggi fiscali che possono ottimizzare la tua situazione economica. Investire nel tuo marchio può essere una delle decisioni più strategiche e vantaggiose per la tua azienda, contribuendo non solo a una riduzione delle imposte ma anche a una crescita sostenibile dei profitti. Non sottovalutare l’importanza di investire nel tuo marchio: potrebbe rivelarsi una delle mosse più intelligenti per il successo a lungo termine della tua impresa.I Vantaggi della registrazione di un Marchio d’Impresa

Protezione Legale ed Esclusività
Uno dei principali benefici della registrazione di un marchio è il diritto esclusivo di utilizzarlo. Questo impedisce a terzi di sfruttare lo stesso marchio, proteggendo così l’impresa da eventuali usurpazioni. In caso di uso improprio del marchio da parte di altri, l’azienda ha la possibilità di agire legalmente per tutelare i propri diritti.Valorizzazione Economica
Registrare un marchio non rappresenta solo una misura di protezione legale, ma anche un'opportunità per attribuire un valore economico al brand. Un marchio registrato diventa infatti più facilmente cedibile o concedibile in uso a terzi, il che può generare entrate aggiuntive per l’impresa attraverso accordi di licenza. Inoltre, i consumatori percepiscono un marchio registrato come sinonimo di qualità e affidabilità, contribuendo così a consolidare la reputazione dell'azienda.Opportunità di Franchising
In settori come il franchising, dove il marchio costituisce il cuore dell’attività commerciale, la sua registrazione è essenziale per la stipula di contratti che ne regolano l’uso. Un marchio protetto giuridicamente è più facile da valorizzare economicamente, poiché la sua tutela legale è un requisito indispensabile per il successo di tali contratti.Pianificazione Fiscale e Vantaggi
La registrazione di un marchio può offrire opportunità di pianificazione fiscale, specialmente quando viene sfruttato all'interno di gruppi multinazionali o quando viene registrato a titolo personale. Nei gruppi multinazionali, la creazione e la gestione di marchi possono essere centralizzate in una società specifica del gruppo, che ne sostiene i costi e ne beneficia economicamente attraverso il pagamento di royalties. Questo approccio consente di sfruttare le differenze nei regimi fiscali tra i vari Paesi, ottimizzando il carico fiscale complessivo del gruppo.Errori da Evitare nella Registrazione di un Marchio
È fondamentale evitare alcuni errori comuni durante la registrazione di un marchio, come registrare un marchio già utilizzato senza adeguata pianificazione o non rispettare il principio di inerenza fiscale. Un marchio già in uso, se registrato in modo improprio, può portare a sanzioni fiscali e a una perdita di vantaggi fiscali. Inoltre, il mancato rispetto del principio di inerenza, ovvero la capacità di dimostrare che le spese sostenute per un marchio sono effettivamente correlate all'attività aziendale, può compromettere la deducibilità fiscale delle royalties pagate.Considerazioni Finali
La registrazione di un marchio d’impresa è un passo strategico che richiede un'attenta pianificazione. Oltre a proteggere legalmente il brand, la registrazione consente di sfruttare numerose opportunità economiche e fiscali. Tuttavia, è essenziale procedere con cautela e sotto la guida di un consulente fiscale per evitare errori che potrebbero compromettere i benefici ottenibili.(totale 60)