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sabato 27 Luglio 2024
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Sisma 2016: maggior tempo per recuperare il mancato CUP

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Proroga per i Comuni Colpiti dal Terremoto

I comuni italiani colpiti dal terremoto del 2016 avranno più tempo per recuperare il Codice Unico di Progetto (CUP) non ottenuto in precedenza. Questa estensione è stata decisa per facilitare la ripresa economica e amministrativa delle zone colpite dal sisma.

La Decisione del Governo

Il governo ha stabilito che i comuni danneggiati dal terremoto possono usufruire di un’estensione dei termini per la richiesta del CUP, necessario per la realizzazione e il monitoraggio dei progetti finanziati con fondi pubblici. Questo permetterà una gestione più agevole dei processi di ricostruzione e recupero.

 

Cosa Cambia per i Comuni

Con questa proroga, i comuni avranno ulteriori mesi per adeguarsi alle normative e per procedere con le richieste di CUP. Questo rappresenta un importante supporto per le amministrazioni locali che stanno ancora affrontando le difficoltà legate alla ricostruzione post-sisma.

 

La Procedura per Ottenere il CUP

Il Codice Unico di Progetto è essenziale per accedere ai finanziamenti pubblici e per garantire la trasparenza nella gestione dei fondi. I comuni dovranno seguire una specifica procedura per ottenere il codice, che include la presentazione di documentazione dettagliata sui progetti in corso.

 

Impatti sulla Ricostruzione

La proroga concessa dal governo aiuterà a snellire le procedure burocratiche, consentendo una ripresa più rapida e organizzata delle attività di ricostruzione. Questo è particolarmente importante per i comuni che hanno subito gravi danni e che necessitano di un supporto continuativo per ripristinare i servizi essenziali.

 

Supporto Economico e Tecnico

Oltre alla proroga per il CUP, il governo ha previsto ulteriori misure di supporto economico e tecnico per i comuni colpiti dal sisma. Questo include fondi aggiuntivi e assistenza da parte di esperti per la pianificazione e l’implementazione dei progetti di ricostruzione.

 

Conclusioni

L’estensione del termine per la richiesta del CUP è un passo significativo per sostenere i comuni colpiti dal terremoto del 2016. Questa misura, insieme ad altri interventi di supporto, contribuirà a una ripresa più veloce e efficace, aiutando le comunità locali a ricostruire e a ritrovare la normalità.

La decisione sull’Iva: la legge nazionale prevale

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In situazioni di frode fiscale relativa all’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva), gli Stati membri dell’UE possono adottare interpretazioni differenti delle normative comunitarie.

 

Sentenza della Corte di Giustizia

La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con la sentenza del 1° luglio 2021 nella causa C-521/2019, ha stabilito che, nel caso di un operatore Iva completamente evasore, gli importi ricostruiti dal fisco devono essere considerati comprensivi di Iva, a meno che la legislazione nazionale non permetta ai soggetti passivi di ripercuotere e detrarre successivamente l’Iva, nonostante l’evasione.

 

Il Caso Specifico

Un agente artistico spagnolo, soggetto Iva, forniva servizi a un gruppo di imprese per la gestione di orchestre durante feste patronali in Galizia. I pagamenti venivano effettuati in contanti, senza fattura, e non venivano dichiarati né all’agenzia delle entrate spagnola né a titolo di imposta sulle società né a titolo di Iva. L’agente riceveva una percentuale delle entrate del gruppo, ma non dichiarava né contabilizzava questi introiti.

 

L’Ispezione Fiscale

L’Agenzia delle Entrate spagnola, durante un’ispezione, determinò che gli importi percepiti dall’agente dovevano essere considerati come non inclusivi di Iva, aumentando così la base imponibile. Questo portò alla liquidazione dell’imposta sul reddito e all’inflizione delle sanzioni corrispondenti.

 

Il Processo

Il contribuente contestò questa decisione, portando la questione davanti al Tribunale Economico-Amministrativo della Galizia, che confermò la correttezza delle rettifiche fiscali. Successivamente, l’agente presentò ricorso alla Corte Superiore di Giustizia della Galizia, sostenendo che l’Iva dovesse essere considerata inclusa nel prezzo convenuto delle operazioni occulte.

 

Questione Pregiudiziale

La Corte Superiore di Giustizia della Galizia sospese il procedimento e sottopose la questione alla Corte di Giustizia UE. La domanda era se gli articoli 73 e 78 della direttiva Iva permettessero di considerare l’Iva inclusa nel prezzo delle operazioni occulte non fatturate.

 

Interpretazione della Corte di Giustizia

La Corte di Giustizia ha precisato che la determinazione della base imponibile non può essere utilizzata dagli Stati membri come strumento per combattere la frode fiscale. Tuttavia, la direttiva Iva prevede che i soggetti passivi che non rispettano le norme, specialmente in materia di fatturazione, non possono detrarre l’Iva.

 

Conclusioni

La direttiva Iva, letta alla luce del principio di neutralità, deve essere interpretata nel senso che gli importi ricostruiti durante un’ispezione fiscale devono essere considerati comprensivi di Iva, a meno che la normativa nazionale consenta ai soggetti passivi di ripercuotere e detrarre successivamente l’Iva. Interpretazioni diverse comprometterebbero il principio di neutralità e farebbero gravare l’onere dell’Iva su soggetti diversi dal consumatore finale.

Questa decisione evidenzia come la legislazione nazionale giochi un ruolo cruciale nel determinare la base imponibile e le sanzioni in caso di frode Iva.

Registro dei corrispettivi: violazioni e sanzioni

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La normativa sull’Imposta sul Valore Aggiunto (Iva) impone ai contribuenti regole stringenti per la registrazione delle operazioni giornaliere. Queste regole influenzano direttamente la determinazione del volume d’affari e il calcolo dell’imposta dovuta.

 

Implicazioni del Mancato Aggiornamento

Il mancato aggiornamento del registro dei corrispettivi può comportare l’omesso versamento dell’Iva o il pagamento di un rimborso non dovuto. Tale omissione è considerata una violazione sostanziale, punibile secondo l’articolo 6 del decreto legislativo n. 471/1997. Questo principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 7391 del 19 marzo 2024.

 

Funzione del Registro dei Corrispettivi

Il registro dei corrispettivi, previsto dall’articolo 24 del decreto Iva (Dpr n. 633/1972), è un registro contabile dove devono essere annotate le operazioni giornaliere, suddivise per aliquota Iva. Questo obbligo grava su specifiche categorie di contribuenti.

 

Caso di Studio: Verifica Fiscale e Contestazione

Una società, oggetto di una verifica fiscale, aveva sospeso l’aggiornamento del proprio registro dei corrispettivi per diversi mesi. A seguito di questa omissione, l’Agenzia delle Entrate ha emesso un atto di contestazione, imponendo la sanzione prevista dall’articolo 6.

 

Esito del Ricorso

La società ha presentato ricorso e sia la Commissione Tributaria Provinciale di Caserta (sentenza n. 342 del 26 gennaio 2021) che la Commissione Tributaria Regionale della Campania (sentenza n. 2442 del 10 marzo 2022) hanno considerato la violazione come formale, sottolineando l’assenza di danni per l’Erario, dato che le imposte erano state comunque versate.

 

Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha ribaltato queste decisioni, affermando che la normativa impone tempi e modalità precise per la registrazione delle fatture, senza deroghe. La mancata registrazione dei corrispettivi è una violazione sostanziale che incide sulla determinazione del volume d’affari e sull’imposta dovuta. Secondo l’articolo 23 del Dpr n. 633/1972, le fatture devono essere annotate entro quindici giorni dall’emissione.

 

Principio di Sostanzialità della Violazione

La Corte ha stabilito che la mancata registrazione delle fatture entro l’anno solare può portare al mancato pagamento dell’imposta o a rimborsi indebiti. Di conseguenza, il ricorso dell’Agenzia delle Entrate è stato accolto, confermando la sostanzialità della violazione e la necessità di rispettare le modalità di registrazione previste dalla legge.

Reddito d’impresa e bilancio d’esercizio

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Il passaggio dal bilancio d’esercizio al reddito d’impresa è una fase cruciale nella vita di ogni azienda. Questo processo implica non solo la redazione e la presentazione del bilancio, ma anche l’adeguamento ai requisiti fiscali e normativi che influenzano il calcolo del reddito imponibile. Questo articolo fornisce un approfondimento dettagliato su come effettuare questa transizione, con un focus sulle novità normative e fiscali recenti.

 

Bilancio d’Esercizio: Fondamenti

Il bilancio d’esercizio rappresenta il principale strumento di informazione economico-finanziaria di un’azienda. Esso comprende tre documenti fondamentali:

  1. Stato Patrimoniale: Fornisce una fotografia delle attività e delle passività dell’azienda al termine dell’esercizio.
  2. Conto Economico: Dettaglia i ricavi e i costi dell’esercizio, evidenziando il risultato economico finale.
  3. Nota Integrativa: Offre spiegazioni e dettagli supplementari sui dati presenti negli altri due documenti.

La redazione del bilancio d’esercizio deve rispettare i principi contabili generalmente accettati e, in Italia, i criteri stabiliti dal Codice Civile e dai principi contabili nazionali (OIC).

 

Reddito d’Impresa

Il reddito d’impresa rappresenta il risultato fiscale derivante dall’attività economica dell’azienda. È il valore che viene utilizzato per determinare le imposte dovute e si ottiene apportando al risultato civilistico, cioè quello risultante dal bilancio d’esercizio, una serie di variazioni fiscali in aumento e in diminuzione, secondo quanto previsto dalla normativa tributaria.

 

Transizione dal Bilancio d’Esercizio al Reddito d’Impresa

La transizione dal bilancio d’esercizio al reddito d’impresa richiede l’applicazione di specifici aggiustamenti fiscali. Questi aggiustamenti sono necessari per conformare il risultato economico ai criteri fiscali stabiliti dalla legge. Di seguito, i passaggi principali:

  1. Determinazione del Risultato Civilistico: Il punto di partenza è il risultato economico netto come emergente dal conto economico.
  2. Variazioni Fiscali in Aumento e in Diminuzione:
    • Variazioni in Aumento: Si aggiungono al risultato civilistico componenti di reddito che, pur rilevanti ai fini fiscali, non sono state considerate nel bilancio o sono state considerate in misura inferiore. Esempi includono costi non deducibili o parzialmente deducibili.
    • Variazioni in Diminuzione: Si sottraggono dal risultato civilistico componenti di reddito che non rilevano ai fini fiscali o che sono stati considerati in misura superiore. Esempi includono deduzioni per ammortamenti maggiori rispetto a quelli civilistici o agevolazioni fiscali specifiche.
  3. Calcolo delle Imposte Differite e Anticipate: Questi strumenti permettono di riconciliare il trattamento fiscale di alcune voci di bilancio che hanno effetti temporanei sul reddito imponibile.
  4. Applicazione delle Novità Normative e Fiscali: È essenziale aggiornarsi continuamente sulle novità legislative per applicare correttamente le nuove disposizioni. Negli ultimi anni, numerosi cambiamenti hanno interessato la normativa fiscale italiana.

 

Novità Normative e Fiscali Recenti

Negli ultimi anni, ci sono state diverse novità normative e fiscali che hanno impattato sul calcolo del reddito d’impresa. Ecco alcune delle principali:

  1. Super e Iper Ammortamento: Introdotti per incentivare gli investimenti in beni strumentali nuovi e in beni immateriali connessi a processi di trasformazione tecnologica in chiave Industria 4.0. Queste agevolazioni permettono di maggiorare il costo di acquisto di tali beni ai fini del calcolo delle quote di ammortamento.
  2. Nuovi Regimi di Tassazione per PMI e Start-up: Alcune novità hanno riguardato le modalità di tassazione agevolata per le PMI innovative e le start-up, inclusi crediti d’imposta per attività di ricerca e sviluppo.
  3. Modifiche alla Deduzione degli Interessi Passivi: La normativa fiscale ha visto aggiornamenti riguardanti la deducibilità degli interessi passivi, con l’introduzione di nuove limitazioni e criteri di calcolo.
  4. Credito d’Imposta per Investimenti nel Mezzogiorno: Agevolazioni fiscali specifiche per le imprese che effettuano investimenti nelle regioni del Sud Italia, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo economico di queste aree.
  5. Nuove Regole per la Determinazione del Valore della Produzione Netta ai fini IRAP: Cambiamenti che influenzano la base imponibile per l’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP), con nuove esclusioni e inclusioni di voci di reddito.

 

Esempio Pratico di Transizione

Per comprendere meglio come avviene la transizione dal bilancio d’esercizio al reddito d’impresa, vediamo un esempio pratico.

Dati di Partenza

  • Risultato Civilistico: 100.000 euro
  • Spese di Rappresentanza: 10.000 euro (di cui solo 2.000 euro deducibili)
  • Ammortamenti Maggiorati: 5.000 euro
  • Interessi Passivi Eccedenti: 3.000 euro

 

Calcolo delle Variazioni

  1. Variazioni in Aumento:
    • Spese di rappresentanza non deducibili: 8.000 euro
    • Interessi passivi non deducibili: 3.000 euro
  2. Variazioni in Diminuzione:
    • Ammortamenti maggiorati: 5.000 euro

Reddito Imponibile

Partendo dal risultato civilistico, si applicano le variazioni:

  • Risultato Civilistico: 100.000 euro
  • + Variazioni in Aumento: 11.000 euro
  • – Variazioni in Diminuzione: 5.000 euro
  • = Reddito Imponibile: 106.000 euro

Conclusioni

La gestione del passaggio dal bilancio d’esercizio al reddito d’impresa richiede una conoscenza approfondita delle normative fiscali e delle novità legislative. È un processo che implica attenzione ai dettagli e una continua aggiornamento professionale per garantire la conformità e sfruttare al meglio le agevolazioni disponibili.

Detrazioni per spese sanitarie

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Le detrazioni per spese sanitarie rappresentano una delle agevolazioni fiscali più importanti e utilizzate dai contribuenti italiani. Consentono di ridurre l’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) attraverso la deduzione di una percentuale delle spese sostenute per prestazioni mediche e sanitarie. Questa guida approfondirà le varie tipologie di spese detraibili, le modalità di calcolo e dichiarazione, nonché gli adempimenti necessari per beneficiare di queste agevolazioni fiscali.

 

Tipologie di Spese Sanitarie Detraibili

Le spese sanitarie che possono essere detratte dalle tasse sono molteplici e comprendono una vasta gamma di servizi e prodotti legati alla salute. Di seguito, un elenco dettagliato delle principali tipologie di spese che possono beneficiare della detrazione:

  1. Visite Mediche e Specialistiche: Le spese sostenute per visite mediche generiche e specialistiche, comprese quelle effettuate da medici non convenzionati con il Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
  2. Analisi, Esami e Diagnostica Strumentale: Comprendono le spese per analisi di laboratorio, esami radiologici, ecografie, risonanze magnetiche e altre procedure diagnostiche.
  3. Interventi Chirurgici: Le spese relative a interventi chirurgici, comprese quelle per le degenze ospedaliere.
  4. Cure Termali e Riabilitative: Sono detraibili le spese per cure termali, purché prescritte da un medico, e per la riabilitazione fisica post-intervento.
  5. Acquisto di Farmaci: Le spese per l’acquisto di farmaci da banco e con prescrizione medica, compresi i prodotti omeopatici.
  6. Dispositivi Medici: Comprendono l’acquisto di dispositivi medici come protesi, occhiali da vista, apparecchi acustici e letti ortopedici, purché siano conformi alle norme di legge.
  7. Assistenza Specifica: Spese sostenute per l’assistenza infermieristica e per l’assistenza di base, anche a domicilio.
  8. Cure Dentistiche: Le spese per le cure dentistiche, comprese le protesi e gli apparecchi ortodontici.

 

Modalità di Calcolo della Detrazione

La detrazione per spese sanitarie è calcolata nella misura del 19% delle spese sostenute, al netto della franchigia di 129,11 euro. Questo significa che la detrazione si applica solo alla parte di spesa che eccede tale importo.

Esempio di Calcolo

Supponiamo che un contribuente abbia sostenuto spese sanitarie per un totale di 1.000 euro. La detrazione sarà calcolata come segue:

  1. Sottrazione della franchigia:

    1.000 euro−129,11 euro=870,89 euro1.000 \, \text{euro} – 129,11 \, \text{euro} = 870,89 \, \text{euro}

  2. Calcolo del 19% della spesa eccedente la franchigia:

    870,89 euro×0,19=165,47 euro870,89 \, \text{euro} \times 0,19 = 165,47 \, \text{euro}

Pertanto, il contribuente potrà detrarre 165,47 euro dall’IRPEF.

 

Adempimenti per Ottenere la Detrazione

Per poter beneficiare delle detrazioni per spese sanitarie, è necessario seguire alcune procedure specifiche:

  1. Conservazione dei Documenti: È fondamentale conservare tutta la documentazione che attesta le spese sostenute, come ricevute, fatture e scontrini parlanti (che riportano il codice fiscale del destinatario del farmaco).
  2. Dichiarazione dei Redditi: Le spese sanitarie devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi Persone Fisiche). Le spese sostenute per sé stessi, per il coniuge e per i familiari a carico sono tutte detraibili.
  3. Documentazione delle Cure Prescritte: Per alcune tipologie di spese, come le cure termali e l’acquisto di dispositivi medici, è necessaria la prescrizione medica per poter beneficiare della detrazione.

 

Detrazioni per Spese Sanitarie all’Estero

Le spese sanitarie sostenute all’estero sono anch’esse detraibili, a condizione che siano documentate in modo adeguato. La documentazione deve essere tradotta in italiano e conforme alle normative fiscali italiane.

 

Detrazioni per Disabilità e Patologie Gravi

Per i contribuenti con disabilità o patologie gravi, sono previste ulteriori agevolazioni. Le spese sanitarie relative a queste condizioni possono essere detratte senza la franchigia di 129,11 euro. Inoltre, sono detraibili anche le spese per l’acquisto di veicoli adattati, ausili tecnici e informatici specifici per la disabilità.

 

Documentazione Necessaria per la Disabilità

Per poter usufruire delle detrazioni, è necessario presentare la certificazione di disabilità rilasciata dall’ASL competente, che attesti la necessità delle spese sostenute.

 

Spese Sanitarie per Familiari a Carico

Le spese sanitarie sostenute per i familiari a carico possono essere detratte dal contribuente. Per essere considerati a carico, i familiari devono avere un reddito annuo non superiore a 2.840,51 euro (4.000 euro per i figli di età non superiore ai 24 anni).

 

Calcolo delle Detrazioni per Familiari a Carico

Le spese sanitarie sostenute per i familiari a carico seguono le stesse regole di calcolo delle spese sostenute per sé stessi, compresa l’applicazione della franchigia di 129,11 euro.

 

Detrazioni per Spese Sanitarie Sostenute in Convenzione

Le spese sanitarie sostenute in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale sono anch’esse detraibili. Questo include le spese per prestazioni sanitarie effettuate presso strutture pubbliche o private convenzionate.

 

Esempi di Spese in Convenzione

  • Ticket per prestazioni sanitarie.
  • Spese per ricoveri ospedalieri in strutture convenzionate.
  • Acquisto di farmaci presso farmacie convenzionate.

 

Novità e Aggiornamenti Normativi

Il panorama delle detrazioni per spese sanitarie è soggetto a frequenti aggiornamenti normativi. È importante restare informati sulle ultime modifiche legislative per sfruttare al meglio le agevolazioni disponibili. Di seguito, alcune delle novità più recenti:

  1. Detrazioni per Spese Sanitarie e Nuove Tecnologie: Recentemente, sono state introdotte detrazioni per l’acquisto di dispositivi tecnologici per la telemedicina, come parte degli sforzi per promuovere l’accesso alle cure mediche a distanza.
  2. Modifiche alla Franchigia: Periodicamente, la franchigia per le spese sanitarie può essere aggiornata in base alle disposizioni della legge finanziaria.
  3. Ampliamento delle Categorie di Spese Detraibili: Con l’evoluzione del sistema sanitario, nuove categorie di spese possono essere aggiunte all’elenco delle detrazioni ammesse.

 

Consigli Pratici per i Contribuenti

  1. Organizzare la Documentazione: Creare un sistema di archiviazione efficace per conservare tutte le ricevute e fatture relative alle spese sanitarie.
  2. Verificare le Detrazioni Ammissibili: Prima di inserire una spesa nella dichiarazione dei redditi, assicurarsi che rientri tra quelle detraibili secondo le normative vigenti.
  3. Consultare un Esperto Fiscale: In caso di dubbi o per una gestione ottimale delle detrazioni, è consigliabile rivolgersi a un commercialista o a un consulente fiscale.
  4. Aggiornarsi sulle Novità Normative: Mantenersi informati sulle modifiche legislative che possono influire sulle detrazioni per spese sanitarie.

 

Conclusione

Le detrazioni per spese sanitarie offrono un’importante opportunità per ridurre l’onere fiscale e ottenere un rimborso parziale delle spese sostenute per la salute. La corretta gestione delle detrazioni richiede attenzione e precisione, ma i benefici fiscali possono essere significativi. Attraverso una buona organizzazione e una conoscenza approfondita delle normative, i contribuenti possono sfruttare al meglio queste agevolazioni e migliorare la loro situazione finanziaria complessiva.

Noleggio occasionale di imbarcazioni: un’analisi dettagliata

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Noleggio occasionale,Imbarcazioni da diporto

Il noleggio occasionale di imbarcazioni e navi da diporto rappresenta un settore di grande interesse per molti proprietari di imbarcazioni che desiderano sfruttare al meglio il loro investimento. Questa pratica consente di generare un reddito extra senza impegnarsi in un’attività commerciale a tempo pieno. Tuttavia, è essenziale comprendere le normative fiscali e gli adempimenti necessari per evitare sanzioni e massimizzare i benefici fiscali.

 

Definizione e Contesto Normativo

Il noleggio occasionale di imbarcazioni si riferisce all’attività svolta in modo non continuativo e senza carattere di abitualità, da persone fisiche o società che non hanno come oggetto sociale il noleggio o la locazione di imbarcazioni. Secondo il Decreto Ministeriale del 28 febbraio 2013, per essere considerato “occasionale”, il noleggio non deve superare i 42 giorni complessivi per anno solare. Superato questo limite, l’attività perde il carattere dell’occasionalità e deve essere trattata come un’attività commerciale abituale.

 

Adempimenti Fiscali e Comunicazioni

Uno degli aspetti più critici del noleggio occasionale di imbarcazioni è la corretta gestione degli adempimenti fiscali. Prima di iniziare l’attività di noleggio, è necessario effettuare una comunicazione alla Capitaneria di porto competente e all’Agenzia delle Entrate. Questa comunicazione deve essere fatta tramite posta elettronica utilizzando un apposito modello.

Per documentare i proventi derivanti dal noleggio occasionale, i contribuenti devono conservare:

  • L’originale del modello di comunicazione.
  • La ricevuta dell’invio del modello all’Agenzia delle Entrate.
  • I documenti comprovanti i pagamenti ricevuti per l’attività di noleggio.

 

Tassazione dei Proventi

I proventi derivanti dall’attività di noleggio occasionale devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi. Questi proventi sono soggetti a una tassazione sostitutiva che può essere applicata tramite il modello F24. La tassazione sostitutiva permette di semplificare il regime fiscale per chi svolge questa attività in maniera non continuativa, applicando un’aliquota forfettaria in luogo dell’imposta ordinaria sui redditi.

 

Procedura di Invio Telematico e Codici Tributo

Al fine di semplificare ulteriormente il processo, con una successiva risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, sono stati istituiti specifici codici tributo da utilizzare per il versamento delle imposte tramite il modello F24. È fondamentale seguire le istruzioni impartite dall’Agenzia delle Entrate per evitare errori nella compilazione e nel pagamento.

 

Regole Specifiche per le Diverse Tipologie di Contribuenti

La normativa distingue tra diverse tipologie di contribuenti, tra cui persone fisiche e società. Le regole per il noleggio occasionale sono applicabili a tutti, ma ci sono alcune specificità che variano in base alla natura giuridica del contribuente. Ad esempio, per le società che non hanno come oggetto sociale il noleggio o la locazione, ma che occasionalmente svolgono questa attività, le stesse regole di comunicazione e tassazione si applicano, ma con alcune varianti in termini di documentazione richiesta e modalità di dichiarazione.

 

Gestione della Documentazione e Conservazione

La gestione accurata della documentazione è essenziale per chi svolge attività di noleggio occasionale. Oltre a conservare le ricevute e i modelli di comunicazione, è importante tenere traccia di tutti i contratti di noleggio, delle fatture emesse, e di qualsiasi altro documento che possa essere richiesto in caso di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate. La corretta conservazione dei documenti è fondamentale per dimostrare la natura occasionale dell’attività e per giustificare i proventi dichiarati.

 

Benefici e Rischi del Noleggio Occasionale

Il noleggio occasionale di imbarcazioni offre numerosi benefici, tra cui la possibilità di generare reddito extra e di ammortizzare i costi di gestione dell’imbarcazione. Tuttavia, esistono anche dei rischi associati, come la possibilità di incorrere in sanzioni se non vengono rispettate le normative fiscali e gli adempimenti richiesti. È pertanto essenziale essere ben informati e, se necessario, consultare un esperto fiscale per garantire la conformità alle leggi vigenti.

 

Conclusioni e Raccomandazioni

In conclusione, il noleggio occasionale di imbarcazioni rappresenta una interessante opportunità per i proprietari di imbarcazioni, ma richiede una conoscenza approfondita delle normative fiscali e una gestione accurata degli adempimenti. Seguire le regole stabilite dal Decreto Ministeriale del 28 febbraio 2013 e dalle successive risoluzioni dell’Agenzia delle Entrate è cruciale per sfruttare al meglio i benefici fiscali senza incorrere in problemi legali.

Per chi fosse interessato a intraprendere questa attività, si consiglia di:

  1. Effettuare le comunicazioni necessarie alla Capitaneria di porto e all’Agenzia delle Entrate prima di iniziare il noleggio.
  2. Conservare accuratamente tutta la documentazione relativa ai noleggi effettuati.
  3. Dichiarare correttamente i proventi nella dichiarazione dei redditi e versare le imposte dovute utilizzando i codici tributo specifici.
  4. Consultare un esperto fiscale per chiarire eventuali dubbi e assicurarsi di essere in regola con tutte le normative vigenti.

Seguendo queste raccomandazioni, sarà possibile svolgere l’attività di noleggio occasionale in modo sicuro e redditizio, sfruttando le opportunità offerte dal mercato della nautica da diporto senza incorrere in problematiche fiscali.

Prenotare un Appuntamento con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione

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Grazie alle innovazioni tecnologiche, interagire con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdeR) è diventato molto più semplice e accessibile. Ora, con pochi click sul sito internet dell’AdeR, è possibile fissare un appuntamento in videochiamata o in presenza presso uno sportello territoriale, scegliendo direttamente il servizio, la data e l’orario disponibili. Questa guida fornisce tutte le informazioni necessarie per utilizzare al meglio il sistema di prenotazione, migliorando l’efficienza del servizio e riducendo i tempi di attesa.

 

Come Prenotare un Appuntamento

Per prenotare un appuntamento con AdeR, è sufficiente seguire questi passaggi:

  1. Accedere al Sito: Collegarsi al sito ufficiale www.agenziaentrateriscossione.gov.it.
  2. Selezionare il Servizio: Dall’home page, entrare nella sezione “Prenota un appuntamento”.
  3. Scegliere la Modalità: Decidere se preferire un incontro in videochiamata o in presenza presso uno sportello territoriale.
  4. Selezionare Data e Ora: Scegliere la data e l’orario disponibili tra quelli proposti dal sistema.
  5. Confermare la Prenotazione: Completare la procedura confermando i dettagli dell’appuntamento.

Vantaggi del Sistema di Prenotazione Online

Il sistema di prenotazione online consente una gestione ottimale degli appuntamenti, riducendo le code e migliorando l’efficienza del servizio. Grazie alla possibilità di scegliere il servizio specifico e l’orario più conveniente, i contribuenti possono risparmiare tempo prezioso e ottenere assistenza mirata.

 

Sportello Online

Dal 2021, AdeR offre la possibilità di utilizzare uno sportello online che consente agli utenti di interagire in tempo reale con un operatore tramite videochiamata. Questo servizio permette di eseguire diverse operazioni, ricevere assistenza e ottenere informazioni specifiche su:

  • Cartelle esattoriali
  • Rateizzazioni
  • Sospensioni
  • Rimborsi

 

Come Prenotare un Appuntamento per lo Sportello Online

  1. Accesso all’Area Riservata: Visitare il sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it e accedere all’area riservata con credenziali SPID o CIE (per gli intermediari fiscali anche con le credenziali dell’Agenzia delle Entrate).
  2. Sezione “Appuntamenti e Contatti”: Entrare nella sezione “Appuntamenti e contatti” e scegliere il giorno e l’ora disponibili.
  3. E-mail di Conferma: Dopo la prenotazione, si riceverà una e-mail di riepilogo con tutte le informazioni necessarie per avviare la videochiamata.
  4. Promemoria e Collegamento: Prima dell’appuntamento, si riceverà un promemoria via e-mail. Nel giorno e ora scelti, accedere alla sezione “Consulta la tua agenda appuntamenti” e avviare il collegamento.

 

Cancellazione e Modifica degli Appuntamenti

Nel caso in cui sia necessario cancellare o modificare un appuntamento, è possibile farlo direttamente dalla stessa sezione dell’area riservata, assicurando flessibilità e facilità d’uso.

 

Sportello Territoriale

Per chi preferisce un incontro di persona, è possibile fissare un appuntamento presso uno sportello territoriale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Gli uffici sono aperti al pubblico dalle 8:15 alle 13:45 e l’accesso è consentito solo su appuntamento.

 

Come Prenotare un Appuntamento allo Sportello Territoriale

  1. Accesso al Servizio di Prenotazione: Visitare il sito www.agenziaentrateriscossione.gov.it o utilizzare l’App Equiclick.
  2. Scelta dello Sportello: Selezionare lo sportello più comodo e il tipo di servizio necessario.
  3. Selezione dell’Orario: Scegliere l’orario tra quelli disponibili.
  4. Conferma e QR Code: Ricevere una e-mail con i dettagli della prenotazione e un QR code per ritirare il ticket allo sportello.

 

Prenotazioni Telefoniche

Se non si ha la possibilità di prenotare online, è possibile farlo telefonicamente contattando il contact center al numero unico 060101. In questo caso, per effettuare il check-in il giorno dell’appuntamento, sarà necessario utilizzare la tessera sanitaria.

 

Conclusione

Il sistema di prenotazione di AdeR, sia per lo sportello online che per quello territoriale, rappresenta un passo avanti significativo nella modernizzazione dei servizi pubblici. Offrendo maggiore flessibilità e riducendo i tempi di attesa, questi servizi migliorano l’esperienza dell’utente e rendono più efficiente la gestione delle pratiche fiscali. Sia che si preferisca la comodità di una videochiamata da casa o l’incontro diretto presso uno sportello, prenotare un appuntamento con AdeR è ora più semplice e veloce che mai.

Tassazione dei Redditi da Cripto-attività

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Negli ultimi anni, le criptovalute e altre cripto-attività hanno guadagnato popolarità come forme alternative di investimento e di scambio. Tuttavia, la loro natura decentralizzata e anonima ha posto sfide significative per le autorità fiscali di tutto il mondo. La tassazione dei redditi derivanti da cripto-attività è un argomento complesso e in continua evoluzione, che richiede una comprensione approfondita delle normative vigenti e delle loro implicazioni per gli investitori e i contribuenti.

 

Definizione di Cripto-attività

Le cripto-attività comprendono un’ampia gamma di asset digitali, tra cui:

  • Criptovalute: Valute digitali come Bitcoin, Ethereum, e altre, utilizzate come mezzo di scambio.
  • Token: Asset digitali emessi attraverso ICO (Initial Coin Offerings) che rappresentano diritti su un progetto o un’azienda.
  • NFT (Non-Fungible Tokens): Asset digitali unici che rappresentano proprietà su beni digitali o fisici.

Quadro Normativo in Italia

In Italia, la tassazione delle cripto-attività è regolata principalmente dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate. La normativa italiana considera le criptovalute come “valute estere” ai fini fiscali.

Redditi di Capitale e Redditi Diversi

Le cripto-attività possono generare due principali tipi di redditi imponibili:

  • Redditi di capitale: Derivano dalla detenzione e dal trasferimento delle cripto-attività.
  • Redditi diversi: Derivano da attività speculative, come il trading frequente.

Plusvalenze e Minusvalenze

Le plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute sono soggette a tassazione come “redditi diversi” se:

  • Il controvalore delle cessioni supera i 51.645,69 euro nel corso dell’anno.
  • Le criptovalute sono state detenute per meno di cinque anni.

Le minusvalenze possono essere compensate con le plusvalenze realizzate nello stesso anno o nei quattro anni successivi.

Tassazione e Dichiarazione

Le plusvalenze realizzate dalle cripto-attività sono tassate con un’aliquota del 26%. La dichiarazione delle cripto-attività deve essere effettuata nel quadro RW del Modello Redditi PF, che prevede la comunicazione dei trasferimenti di criptovalute e il monitoraggio fiscale delle attività detenute all’estero.

 

Normativa Internazionale

Stati Uniti

Negli Stati Uniti, l’Internal Revenue Service (IRS) considera le criptovalute come “property” (proprietà). Questo implica che ogni transazione in criptovaluta è soggetta a tassazione sulle plusvalenze. Gli investitori devono tenere traccia del valore di mercato delle criptovalute al momento dell’acquisto e della vendita per calcolare le plusvalenze o le minusvalenze.

Regno Unito

Nel Regno Unito, l’HM Revenue and Customs (HMRC) classifica le criptovalute come asset digitali tassabili. Le plusvalenze realizzate dalla vendita di criptovalute sono soggette all’imposta sulle plusvalenze, con esenzioni annuali applicabili.

Altri Paesi

Altri paesi, come la Germania e il Canada, hanno adottato approcci simili, considerando le criptovalute come asset tassabili e imponendo le plusvalenze realizzate. Tuttavia, le normative possono variare significativamente, rendendo importante per gli investitori comprendere le leggi specifiche del loro paese di residenza.

 

Modalità di Calcolo delle Plusvalenze

Metodo LIFO e FIFO

Per calcolare le plusvalenze derivanti dalle cripto-attività, possono essere utilizzati diversi metodi di valutazione:

  • FIFO (First In, First Out): Le unità di criptovaluta acquistate per prime sono considerate vendute per prime.
  • LIFO (Last In, First Out): Le unità di criptovaluta acquistate per ultime sono considerate vendute per prime.

La scelta del metodo può influenzare significativamente l’ammontare delle plusvalenze tassabili.

Cost Basis e Fair Market Value

Il cost basis rappresenta il costo di acquisto della criptovaluta, inclusi eventuali costi di transazione. Il fair market value (valore di mercato) è il valore della criptovaluta al momento della vendita. La differenza tra il fair market value e il cost basis determina la plusvalenza o minusvalenza.

 

Esempi Pratici di Tassazione

Esempio 1: Vendita di Criptovalute

Supponiamo che un investitore abbia acquistato 1 Bitcoin a 10.000 euro e lo venda un anno dopo a 15.000 euro. La plusvalenza realizzata sarà di 5.000 euro, soggetta a tassazione al 26%, risultando in un’imposta di 1.300 euro.

Esempio 2: Scambio di Criptovalute

Se un investitore scambia 1 Bitcoin acquistato a 10.000 euro con Ethereum per un valore equivalente di 15.000 euro, la transazione sarà trattata come una vendita e l’investitore realizzerà una plusvalenza di 5.000 euro, tassabile al 26%.

Esempio 3: Ricezione di Criptovalute come Reddito

Le criptovalute ricevute come pagamento per servizi o beni sono considerate reddito imponibile al valore di mercato al momento della ricezione. Se un libero professionista riceve 0,5 Bitcoin come compenso per un lavoro svolto, con un valore di mercato di 7.500 euro, tale importo sarà soggetto a tassazione come reddito ordinario.

 

Obblighi di Documentazione e Monitoraggio Fiscale

Tenuta dei Registri

Gli investitori devono mantenere registri accurati di tutte le transazioni in criptovaluta, inclusi gli acquisti, le vendite, gli scambi, e i trasferimenti. Questi registri devono includere:

  • Data della transazione
  • Importo e tipo di criptovaluta
  • Valore di mercato al momento della transazione
  • Costi di transazione

Monitoraggio Fiscale

Il quadro RW del Modello Redditi PF richiede la dichiarazione delle attività finanziarie detenute all’estero, inclusi i wallet di criptovalute. Il mancato adempimento degli obblighi di monitoraggio fiscale può comportare sanzioni significative.

 

Sanzioni per la Mancata Dichiarazione

Sanzioni Amministrative

La mancata dichiarazione delle plusvalenze o la dichiarazione errata può comportare sanzioni amministrative che variano dal 90% al 180% dell’imposta dovuta, con un minimo di 258 euro. Inoltre, il mancato adempimento degli obblighi di monitoraggio fiscale può comportare ulteriori sanzioni fino al 30% del valore delle attività non dichiarate.

Sanzioni Penali

In casi di frode fiscale o evasione fiscale grave, possono essere applicate sanzioni penali, inclusi la reclusione e il pagamento di multe elevate. Le autorità fiscali hanno intensificato i controlli sulle cripto-attività per combattere l’evasione fiscale e garantire la conformità alle normative.

 

Consulenza Fiscale e Pianificazione

Importanza della Consulenza Fiscale

Dato il quadro normativo complesso e in continua evoluzione, è altamente consigliabile consultare un consulente fiscale esperto in cripto-attività. Un consulente può aiutare a:

  • Determinare l’aliquota fiscale applicabile
  • Pianificare le strategie fiscali per minimizzare le imposte
  • Garantire la conformità alle normative vigenti

Pianificazione Fiscale

La pianificazione fiscale può includere:

  • Strategie di compensazione: Utilizzare le minusvalenze per compensare le plusvalenze e ridurre l’imposta complessiva.
  • Tempistica delle transazioni: Pianificare le vendite di criptovalute per ottimizzare il carico fiscale.
  • Utilizzo di regimi agevolati: Esplorare eventuali agevolazioni fiscali applicabili alle cripto-attività.

 

Conclusione

La tassazione dei redditi da cripto-attività rappresenta una sfida complessa per gli investitori e i contribuenti, richiedendo una comprensione approfondita delle normative fiscali e delle migliori pratiche di dichiarazione.

Le autorità fiscali stanno intensificando i controlli e le normative sono in continua evoluzione, rendendo fondamentale per gli investitori rimanere aggiornati e conformi. Consultare un consulente fiscale esperto e pianificare attentamente le strategie fiscali può aiutare a navigare nel complesso panorama della tassazione delle cripto-attività, minimizzando i rischi e ottimizzando il carico fiscale.

Modello redditi persone fisiche 2024: guida completa

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Il Modello Redditi Persone Fisiche (PF) è utilizzato dai contribuenti italiani per dichiarare i redditi percepiti nell’anno fiscale precedente. Esso si distingue dal Modello 730 principalmente perché può essere utilizzato anche da coloro che non hanno un sostituto d’imposta (come lavoratori autonomi, professionisti, e chi percepisce redditi da capitale o da affitti).

 

Chi deve presentare il Modello Redditi PF?

Il Modello Redditi PF deve essere presentato da:

  • Persone fisiche residenti in Italia che hanno percepito redditi nell’anno fiscale precedente.
  • Non residenti che hanno percepito redditi in Italia.
  • Contribuenti che devono dichiarare redditi non compresi nel Modello 730, come quelli derivanti da attività professionali o imprenditoriali, da partecipazioni in società, e redditi esteri.

 

Novità del Modello Redditi PF 2024

Semplificazioni e Nuove Funzionalità

La dichiarazione dei redditi per il 2024 presenta diverse novità volte a semplificare il processo di compilazione e presentazione. Tra queste:

  • Precompilazione: Anche per il 2024, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione il modello precompilato, che include già molte informazioni fornite da enti terzi (come banche e datori di lavoro). È possibile accedere al modello tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate.
  • Delega: Diventa più semplice delegare un’altra persona per la presentazione della dichiarazione. La delega può essere effettuata online, anche tramite videochiamata, una novità che facilita l’assistenza per chi ha difficoltà con la tecnologia​.
  • Modifiche nei Quadri: Per esempio, il quadro W è stato integrato nel Modello 730 per accogliere determinati redditi che in passato necessitavano del Modello Redditi aggiuntivo.

Termini di Presentazione

I termini per la presentazione del Modello Redditi PF per l’anno fiscale 2024 sono:

  • Presentazione telematica: Entro il 15 ottobre 2024.
  • Presentazione cartacea: Dal 2 maggio 2024 al 30 giugno 2024 tramite gli uffici postali, nei casi previsti​.

 

Struttura del Modello Redditi PF

Quadro dei Redditi

Il Modello Redditi PF si compone di vari quadri che devono essere compilati a seconda del tipo di reddito percepito:

  • Quadro RA: Redditi dei terreni.
  • Quadro RB: Redditi dei fabbricati.
  • Quadro RC: Redditi di lavoro dipendente e assimilati.
  • Quadro RE: Redditi di lavoro autonomo.
  • Quadro RF: Redditi di impresa.
  • Quadro RG: Redditi di impresa in regime di contabilità semplificata.
  • Quadro RL: Redditi diversi.
  • Quadro RM: Redditi soggetti a tassazione separata e altre categorie di redditi.
  • Quadro RT: Plusvalenze di natura finanziaria.

Detrazioni e Deduzioni

Il modello include sezioni dedicate alle detrazioni e deduzioni fiscali che permettono di ridurre l’imposta dovuta. Tra le principali:

  • Detrazioni per carichi di famiglia: Figli a carico, coniuge e altri familiari.
  • Spese sanitarie: Deducibili al 19%.
  • Spese per l’istruzione: Deducibili al 19%.
  • Interessi passivi su mutui: Deducibili al 19%.
  • Contributi previdenziali e assistenziali: Deduzione integrale.

 

Procedura di Compilazione

Accesso al Modello Precompilato

Il primo passo per la compilazione è accedere al modello precompilato disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. È necessario autenticarsi tramite SPID, CIE, CNS o le credenziali Fisconline.

Verifica dei Dati

Una volta ottenuto il modello precompilato, è fondamentale verificare l’accuratezza dei dati inseriti. In caso di errori o omissioni, il contribuente deve correggere e integrare le informazioni.

Compilazione Manuale

Per chi non utilizza il modello precompilato, la compilazione manuale richiede di inserire accuratamente tutti i dati richiesti nei vari quadri del modello. È possibile utilizzare software di compilazione messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate o da provider terzi.

Presentazione della Dichiarazione

La dichiarazione può essere presentata:

  • Telematicamente: Direttamente dal contribuente tramite i servizi online dell’Agenzia delle Entrate o tramite intermediari abilitati (CAF, commercialisti).
  • Cartaceamente: Inviando il modello compilato agli uffici postali nei casi previsti.

Ricevute e Conservazione

Dopo l’invio, è possibile scaricare e stampare la dichiarazione presentata e le relative ricevute. È importante conservare una copia della dichiarazione e delle ricevute per almeno cinque anni.

 

Errori e Correzioni

Annullamento e Correzione

Se dopo la presentazione ci si accorge di errori, è possibile annullare la dichiarazione e inviarne una nuova. Per il modello 730/2024, l’annullamento può essere effettuato entro il 20 giugno 2024, mentre per il modello Redditi fino al 26 giugno 2024 se è stato predisposto un modello F24, altrimenti fino al 27 settembre 2024​.

Redditi Correttivo e Integrativo

In caso di errori riscontrati dopo le scadenze di annullamento, è possibile presentare il modello “Redditi correttivo” entro il 15 ottobre 2024. Oltre tale data, si può presentare un “Redditi integrativo” per sanare eventuali omissioni o errori​.

 

Trattamento Integrativo e Detrazioni

Modifiche alla Disciplina delle Detrazioni

Per il 2024, sono previste alcune modifiche alle detrazioni fiscali:

  • Reddito complessivo superiore a 50.000 euro: Riduzione di 260 euro sulla detrazione spettante per spese detraibili al 19%, escluse le spese sanitarie.
  • Adeguamento delle Addizionali IRPEF: Le regioni e le province autonome possono modificare le aliquote delle addizionali regionali entro il 15 aprile 2024. Se non vengono approvate modifiche, si applicano le aliquote vigenti per il 2023​.

Certificazione Unica e Fringe Benefit

Tra le novità della Certificazione Unica per il 2024 si segnala l’innalzamento a 3.000 euro dei fringe benefit per i lavoratori con figli a carico e la tassazione agevolata delle mance per i lavoratori del settore turistico.

 

Conclusioni

La compilazione e la presentazione del Modello Redditi Persone Fisiche 2024 rappresentano un momento cruciale per i contribuenti italiani. Le novità introdotte per il 2024 mirano a semplificare il processo e a offrire maggiore flessibilità nella gestione della dichiarazione dei redditi.

È fondamentale rispettare le scadenze e verificare accuratamente i dati inseriti per evitare errori che potrebbero comportare sanzioni o la necessità di ulteriori correzioni.

Per ulteriori dettagli e supporto, si consiglia di consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate o rivolgersi a un professionista abilitato.

Sardegna: Programma Triennale per lo Sport 2023-2025: Bando per Contributi alle Trasferte Extraregionali

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La Legge Regionale n. 17 del 1999 ha istituito il Piano Triennale per lo Sport, che per il periodo 2023-2025 include un bando per l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto a supporto di trasferte extraregionali. Questo specifico bando copre le trasferte effettuate tra il 1° ottobre 2023 e il 30 settembre 2024.

 

Destinatari dei Contributi

Sono ammesse a beneficiare dei finanziamenti le seguenti categorie:

  • Società e Associazioni Sportive non Professionistiche: Devono essere affiliate alle Federazioni sportive o agli Enti di promozione riconosciuti dal C.O.N.I. o dal C.I.P., e avere sede operativa in Sardegna.
  • Istituzioni Scolastiche: Devono operare in Sardegna.
  • Federazioni Sportive ed Enti di Promozione Sportiva: Riconosciuti dal C.O.N.I. o dal C.I.P., possono partecipare attraverso le loro articolazioni territoriali, purché le trasferte siano per rappresentative di loro pertinenza.

 

Tipologie di Interventi Ammissibili

I contributi sono destinati alle trasferte che rispondono a criteri specifici:

  1. Valore dell’Iniziativa: Tecnico, agonistico ed educativo.
  2. Località della Trasferta: Deve essere fuori dalla regione Sardegna.
  3. Durata dell’Evento: Considerata nell’assegnazione dei contributi.
  4. Numero dei Partecipanti: Inclusi atleti, tecnici e dirigenti.

 

Spese Ammissibili

Le spese che possono essere coperte dal finanziamento includono:

  • Viaggio, Vitto e Alloggio: Esclusivamente per atleti, tecnici e dirigenti.
  • Condizioni di Ammissibilità: Le trasferte devono essere per la partecipazione a manifestazioni sportive organizzate da Federazioni o Enti di Promozione Sportiva competenti.

 

Entità e Modalità del Finanziamento

Il programma annuale 2024 destina un totale di 2.000.000 di euro per questi contributi. Ogni contributo può coprire fino al 90% delle spese ammissibili sostenute.

Tempistiche del Bando

  • Data di Attivazione: 15 luglio 2024.
  • Scadenza: Le domande devono essere presentate entro il 7 ottobre 2024.

Questo bando rappresenta un’opportunità significativa per sostenere la partecipazione a eventi sportivi fuori dalla Sardegna, incentivando la crescita sportiva e la visibilità delle realtà sportive locali a livello nazionale e internazionale.

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