Investire in pubblicità oggi non è solo una scelta strategica, ma anche una mossa fiscalmente vantaggiosa. Con il Bonus pubblicità 2025, imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali possono ottenere un credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti pubblicitari effettuati sulla stampa quotidiana e periodica, anche online. Un’opportunità concreta per chi vuole potenziare la propria visibilità aziendale, risparmiando legalmente sulle tasse.
Sommario
Il 5 maggio 2025 è stato pubblicato l’elenco ufficiale dei beneficiari per l’anno precedente, confermando l’ampio interesse per questo strumento agevolativo.
In questo articolo troverai una guida completa e aggiornata: come funziona il bonus, a chi spetta, le scadenze da rispettare, come fare domanda e – soprattutto – come sfruttarlo al meglio per ottimizzare le risorse investite in comunicazione.
Che tu sia un imprenditore, un libero professionista o un responsabile marketing, qui troverai tutte le risposte pratiche per trasformare la pubblicità in un vantaggio fiscale reale.
Cos’è e a chi spetta
Nel panorama degli incentivi fiscali destinati a imprese e professionisti, il Bonus investimenti pubblicitari 2025 rappresenta un’importante opportunità per ottenere un credito d’imposta significativo. Con il provvedimento del 5 maggio 2025, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha ufficializzato l’elenco dei beneficiari che hanno diritto al bonus per gli investimenti effettuati nel 2024, consolidando così uno strumento fiscale che, anno dopo anno, si conferma essenziale per chi vuole investire in visibilità e comunicazione.
Istituito con l’articolo 57-bis del Decreto Legge n. 50/2017 (convertito nella Legge n. 96/2017), il bonus pubblicitario premia coloro che incrementano la propria spesa pubblicitaria almeno dell’1% rispetto all’anno precedente. È rivolto a imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che promuovono la propria attività attraverso giornali quotidiani e periodici, locali o nazionali, nonché emittenti radio-televisive locali.
Tuttavia, è bene sottolineare che, a partire dal 2023, il perimetro di applicazione è stato ristretto: in base all’articolo 25-bis del DL 17/2022, il credito d’imposta è ora limitato alla stampa (cartacea o digitale), escludendo quindi le radio e TV, e viene riconosciuto in misura fissa al 75% del valore incrementale dell’investimento, nel limite massimo complessivo di 30 milioni di euro di spesa statale.
Questa evoluzione normativa rende il bonus particolarmente vantaggioso per chi intende consolidare la propria presenza su quotidiani e riviste, anche online, offrendo un risparmio fiscale diretto su una delle leve strategiche più importanti: la pubblicità.
Tutte le regole
Accedere al Bonus pubblicità 2025 richiede il rispetto di una procedura ben definita, scandita da due fasi distinte e obbligatorie. La gestione operativa del bonus è affidata all’Agenzia delle Entrate, e l’intero iter si svolge tramite i servizi telematici presenti nell’area riservata del sito dell’Agenzia, alla voce “Comunicare”, sezione “Servizi per”. Per entrare, è necessario autenticarsi con uno dei seguenti strumenti di identità digitale: SPID, CNS o CIE.
1. Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta
Dal 1° al 31 marzo 2025, i soggetti interessati devono trasmettere la “Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta”, che rappresenta una sorta di prenotazione delle risorse disponibili. Il modulo deve contenere i dati relativi:
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Agli investimenti pubblicitari già effettuati nel 2024,
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A quelli programmati per il 2025.
Questa comunicazione non garantisce automaticamente il credito, ma è condizione indispensabile per accedere al beneficio.
2. Dichiarazione sostitutiva sugli investimenti effettuati
In seguito, dal 9 gennaio al 9 febbraio 2026, i soggetti che avevano inviato la comunicazione devono presentare una dichiarazione sostitutiva, secondo l’articolo 47 del DPR 445/2000. Con questa dichiarazione, devono attestare di aver effettivamente realizzato gli investimenti pubblicitari dichiarati, indicando con precisione le somme spese.
Solo chi completa correttamente entrambe le fasi potrà accedere al credito d’imposta del 75% calcolato sull’incremento pubblicitario.
Soggetti ammessi e requisiti
Il Bonus investimenti pubblicitari 2025 è destinato a una platea ampia ma ben definita di soggetti, accomunati dall’interesse a potenziare la propria visibilità tramite campagne pubblicitarie su canali riconosciuti e certificati. Possono accedere al credito d’imposta:
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Imprese di qualsiasi dimensione,
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Lavoratori autonomi,
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Enti non commerciali, come associazioni e fondazioni.
La condizione essenziale per ottenere l’agevolazione è che gli investimenti pubblicitari effettuati nel 2024 risultino superiori almeno dell’1% rispetto agli analoghi investimenti sostenuti nel 2023, e che siano stati realizzati sui medesimi mezzi di informazione.
Gli investimenti devono essere veicolati attraverso:
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Giornali quotidiani e periodici, pubblicati in edizione cartacea o digitale, purché registrati presso il Tribunale o presso il Registro degli Operatori della Comunicazione (ROC), e dotati di un Direttore Responsabile.
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Emittenti televisive e radiofoniche locali, sia analogiche che digitali, anch’esse regolarmente iscritte al ROC.
Questo vincolo garantisce che i fondi pubblici vengano destinati solo a realtà editoriali regolari, registrate e trasparenti, promuovendo una comunicazione istituzionale affidabile e contrastando forme di pubblicità poco tracciabili o non qualificate.
Modalità di fruizione
Una volta ottenuto il riconoscimento del Bonus pubblicità 2025, i soggetti beneficiari potranno utilizzarlo attraverso un meccanismo fiscale semplice e tracciabile: la compensazione tramite modello F24, da presentare esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Per la maggioranza dei soggetti ammessi, il credito d’imposta sarà fruibile a partire dal quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento ufficiale – comprensivo dell’elenco dei beneficiari – sul sito del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri (www.informazioneeditoria.gov.it).
Casi speciali: crediti superiori a 150.000 euro
Per i soggetti che risultano ammessi a un credito superiore a 150.000 euro, sono previste ulteriori verifiche antimafia. In particolare:
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L’utilizzo del credito potrà avvenire solo dopo il rilascio di un’apposita autorizzazione, trasmessa individualmente dal Dipartimento competente.
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Questa autorizzazione sarà rilasciata successivamente alla consultazione della Banca Dati Nazionale Antimafia.
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Solo in assenza di elementi ostativi – oppure dopo il rilascio dell’informazione antimafia liberatoria o il decorso dei termini previsti per il rilascio (ai sensi dell’art. 92, comma 3 del D.lgs. n. 159/2011) – il credito potrà essere effettivamente compensato tramite F24.
L’obiettivo di questa doppia modalità è garantire che fondi pubblici rilevanti siano destinati a soggetti in piena trasparenza e legalità, tutelando così l’integrità del sistema di incentivi pubblici.
Elenco dei beneficiari
Il 5 maggio 2025, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria ha reso pubblico l’elenco ufficiale dei beneficiari del Bonus investimenti pubblicitari per l’anno 2024. Questo documento, attesissimo da imprese e consulenti fiscali, certifica quali soggetti abbiano effettivamente rispettato i requisiti normativi e completato le due fasi della domanda, ottenendo così l’accesso al credito d’imposta.
L’elenco è disponibile in formato scaricabile sul portale, con dettaglio per ciascun contribuente ammesso, incluso l’importo riconosciuto.
Dall’analisi delle tendenze emerge un quadro molto interessante:
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La prevalenza di piccole e medie imprese tra i beneficiari conferma l’efficacia dello strumento come leva accessibile e concreta anche per realtà imprenditoriali con budget contenuti.
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Si osserva un aumento degli investimenti nella stampa digitale, a dimostrazione di come il settore dell’informazione online sia diventato strategico per la comunicazione aziendale.
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Diverse aziende risultano beneficiarie per crediti superiori ai 150.000 euro, il che testimonia un utilizzo intensivo e ben pianificato del bonus anche da parte di grandi gruppi editoriali, agenzie pubblicitarie e realtà corporate strutturate.
L’elenco funziona quindi non solo come documento tecnico, ma anche come termometro del mercato pubblicitario nazionale, evidenziando quali settori e categorie di contribuenti abbiano puntato di più sulla visibilità come chiave di crescita economica.
Vantaggi fiscali
Il Bonus pubblicità 2025 non è soltanto un incentivo fiscale, ma rappresenta anche un vero e proprio strumento strategico per imprese, professionisti e enti non commerciali. Il vantaggio più evidente è, naturalmente, quello economico: il credito d’imposta pari al 75% del valore incrementale degli investimenti sulla stampa consente un risparmio diretto e immediato sulle imposte da versare, che può essere utilizzato per potenziare ulteriormente le attività di marketing o per altre esigenze aziendali.
Vantaggi fiscali:
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Compensazione immediata tramite F24, quindi impatto diretto sulla liquidità.
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Beneficio fiscalmente neutro: il credito non concorre alla formazione del reddito né dell’IRAP.
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Possibilità di pianificare l’investimento pubblicitario in modo da ottimizzare la tassazione dell’anno successivo.
Vantaggi strategici:
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Incentiva le imprese a puntare sulla comunicazione, migliorando la visibilità del brand.
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Stimola una maggiore presenza sui media affidabili e regolamentati, contribuendo alla trasparenza dell’informazione.
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Aiuta i piccoli operatori a competere sul mercato, offrendo loro una leva per emergere a costi contenuti.
In un contesto di mercato sempre più competitivo, investire in pubblicità mirata e intelligente non è più un optional, ma una necessità. Il Bonus agisce quindi come acceleratore di crescita, promuovendo l’adozione di strategie comunicative più ambiziose e strutturate.
Esempio pratico
Per comprendere l’effettivo vantaggio del Bonus pubblicità, è utile esaminare un esempio pratico, con numeri realistici e riferimenti diretti al meccanismo del credito d’imposta.
Immaginiamo un’impresa che nel 2023 abbia investito 10.000 euro in pubblicità su giornali digitali. Nel 2024, la stessa impresa aumenta il budget portandolo a 15.000 euro, esclusivamente sulla stampa online registrata (come previsto dalla normativa attuale).
Il requisito di base – incremento di almeno l’1% – è ampiamente soddisfatto. L’incremento effettivo è infatti pari a 5.000 euro (15.000 – 10.000). Il credito d’imposta spettante sarà pari al:
75% di 5.000 euro = 3.750 euro di credito fiscale.
Questa somma potrà essere compensata con modello F24, andando a ridurre imposte o contributi da versare (es. IVA, INPS, IRAP, IRES, ecc.). Va evidenziato che non si calcola il 75% sull’intero investimento, ma solo sulla parte incrementale, ossia sulla differenza positiva tra gli investimenti dell’anno agevolato e quelli dell’anno precedente.
Il meccanismo premia quindi chi investe di più rispetto all’anno prima, incentivando un approccio crescente e strutturato alla comunicazione aziendale. Da qui l’importanza di una pianificazione pluriennale degli investimenti pubblicitari.
Normativa
Il Bonus investimenti pubblicitari è stato introdotto dall’art. 57-bis del DL 50/2017, convertito dalla Legge 96/2017, con decorrenza dal 2018. L’obiettivo originario era quello di incentivare la ripresa del settore editoriale e pubblicitario, duramente colpito dalla crisi economica post-2008 e dai cambiamenti digitali.
Nel corso degli anni, la disciplina ha subito importanti modifiche, soprattutto con l’art. 25-bis del DL 17/2022 (convertito dalla Legge 34/2022), che ha ridefinito i criteri di ammissibilità e le modalità di calcolo:
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L’incentivo è ora limitato esclusivamente alla stampa (cartacea o digitale),
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È stato eliminato il doppio regime (90% per stampa, 75% per TV) e sostituito da un’unica aliquota del 75% del valore incrementale,
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È stato introdotto un tetto di spesa annuale di 30 milioni di euro.
Inoltre, è stata confermata l’obbligatorietà delle procedure telematiche con l’Agenzia delle Entrate e il monitoraggio antimafia per crediti superiori a 150.000 euro, in applicazione della Legge 190/2012 e del D.Lgs. 159/2011.
Queste modifiche rendono oggi il bonus più selettivo ma più stabile, destinato a soggetti seri e investitori costanti, scoraggiando operazioni spot o speculative.
Evoluzione del Bonus
Dal 2018 a oggi, il Bonus pubblicità ha subito un’evoluzione profonda, non solo nella normativa ma anche nell’impatto reale sul tessuto economico. Analizzare questo sviluppo permette di cogliere le logiche dietro alle modifiche legislative.
Bonus 2018-2021:
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Riconosciuto anche su emittenti radiotelevisive locali,
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Aliquote differenziate: 75% per TV/radio, 90% per stampa,
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Era più ampio ma meno selettivo,
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Il criterio “incrementale” era già presente (minimo +1%).
Bonus 2022-2023:
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La platea si restringe con l’introduzione del DL 17/2022,
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Scompare l’agevolazione per radio/TV,
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L’aliquota si uniforma al 75% per tutti,
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Si inserisce un tetto massimo nazionale (30 milioni),
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Il meccanismo viene semplificato ma reso più rigoroso.
Bonus 2024-2025:
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Conferma del modello 2023,
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Maggiore attenzione al rispetto delle tempistiche e requisiti documentali,
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Consolidamento della trasparenza e della qualità dei mezzi di comunicazione su cui si può investire.
In sintesi, il bonus si è trasformato da incentivo “ampio e sperimentale” a strumento mirato e strutturato, oggi più che mai pensato per chi fa comunicazione in maniera professionale e continuativa. Questo rafforza la necessità di affiancamento tecnico e una visione strategica pluriennale.
Considerazioni finali
Il Bonus investimenti pubblicitari 2025 rappresenta una leva fiscale strategica per tutte le realtà che intendono aumentare la propria visibilità, rafforzare la presenza sui media autorevoli e ottenere un risparmio concreto in termini di imposte da versare. Con una copertura del 75% sul valore incrementale degli investimenti pubblicitari sulla stampa – anche online – questa agevolazione si distingue per impatto economico immediato e semplicità operativa, purché si rispettino scrupolosamente le regole stabilite.
Tuttavia, è proprio nella gestione pratica delle scadenze, requisiti documentali e condizioni antimafia che spesso si annidano errori o omissioni che compromettono l’accesso al beneficio. Una pianificazione superficiale o una comunicazione incompleta può significare la perdita del credito, e quindi di una parte rilevante dell’investimento sostenuto.
Per questo motivo, la vera opportunità del Bonus pubblicità non risiede solo nell’incentivo in sé, ma nella capacità di pianificarlo, documentarlo e gestirlo in modo corretto e professionale. Affidarsi a un consulente esperto, capace di orientare imprese, liberi professionisti o enti nel complesso iter di presentazione e rendicontazione, fa la differenza tra usufruire del bonus o perderlo del tutto.
In un contesto economico dove ogni euro investito in comunicazione deve generare ritorni misurabili, il bonus pubblicitario è uno strumento chiave per trasformare un costo in un’opportunità fiscale, rafforzando al tempo stesso la propria immagine pubblica. È il momento di pensare strategicamente, e questo incentivo può essere il primo passo verso un marketing più efficace e fiscalmente intelligente.