18.6 C
Rome
mercoledì 14 Maggio 2025

Aiuti Filiera del Legno 2025: contributi fino a 600.000 euro, domande dal 15 maggio su Invitalia

La filiera del legno italiana è pronta a rinascere grazie a una nuova misura di sostegno che mette sul piatto 25 milioni di euro tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. A partire dal 15 maggio 2025, le imprese boschive, quelle della prima lavorazione del legno e le Regioni coinvolte nella vivaistica forestale potranno presentare domanda per accedere a una delle iniziative più rilevanti degli ultimi anni in ambito forestale e produttivo.

Il bando, attuato con decreto interministeriale nell’ambito della Legge “Made in Italy” n. 206/2023, mira a modernizzare il settore, ridurre la frammentazione delle micro realtà operative e rilanciare un comparto chiave per la bioeconomia e la transizione ecologica.

Non si tratta solo di incentivi economici, ma di una strategia di rilancio industriale che offre alle PMI l’opportunità di rinnovarsi, digitalizzarsi e affermare un modello di produzione sostenibile e tecnologicamente avanzato.

Scopriamo in questo articolo chi può accedere ai fondi, quali sono le spese ammissibili, come presentare domanda e perché conviene investire oggi nel legno italiano.

Introduzione

A partire dal 15 maggio 2025, le imprese appartenenti alla filiera del legno potranno presentare domanda per accedere agli aiuti economici stanziati dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF). Questa misura, inserita nell’ambito delle politiche di sostegno al settore forestale e alla bioeconomia, punta a rafforzare la competitività della filiera legno-bosco, stimolando investimenti produttivi e sostenibili.

Il contributo previsto è in regime de minimis e si basa su un plafond complessivo di 25 milioni di euro, destinati a coprire parte delle spese sostenute per ammodernamento, innovazione tecnologica e valorizzazione del legno nazionale.

Il decreto direttoriale n. 151087 del 4 aprile 2025 ha chiarito le modalità operative per la presentazione delle istanze, che saranno gestite tramite la piattaforma Sian, attiva sul sito del MASAF. La misura rappresenta una concreta opportunità per le imprese del comparto, spesso penalizzate dalla frammentazione produttiva e dall’elevata dipendenza da materie prime estere.

Chi può accedere

Il Decreto Interministeriale firmato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Sen. Adolfo Urso, in attuazione della Legge n. 206/2023 “Made in Italy”, ha fissato le regole operative per accedere agli aiuti alla filiera del legno.

L’intervento, fortemente voluto in sinergia con i Ministeri dell’Economia, dell’Agricoltura e dell’Ambiente, punta alla sostenibilità ambientale e alla competitività economica del settore forestale.

La misura prevede una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro, suddivisi in due linee di intervento:

  • 5 milioni a fondo perduto per lo sviluppo della vivaistica forestale, destinati alle Regioni,

  • 20 milioni per le imprese boschive e della prima lavorazione del legno, equamente ripartiti tra contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati.

Il 60% delle risorse è riservato a micro, piccole e medie imprese, con spese ammissibili comprese tra 50.000 e 600.000 euro. I settori beneficiari includono le imprese con codici ATECO 02.20, 02.40.00 (servizi silvicolturali) e codici 16.11, 16.12, 16.21 (prima lavorazione del legno, esclusi usi energetici).

Gli investimenti ammessi devono essere funzionali all’evoluzione tecnologica e digitale della produzione e riguardano mezzi mobili forestali, impianti per la lavorazione del legno e software/hardware per la digitalizzazione.

Sarà Invitalia a gestire l’istruttoria delle domande, le cui modalità operative verranno definite in un provvedimento direttoriale successivo. Le Regioni interessate alla vivaistica forestale avranno 30 giorni dalla pubblicazione del decreto per inviare la propria richiesta.

Vantaggi fiscali

L’accesso agli aiuti alla filiera del legno 2025 non rappresenta soltanto un sostegno finanziario temporaneo, ma una vera e propria leva di sviluppo strategico per le imprese del settore. Innanzitutto, l’ampia copertura delle spese ammissibili – comprese tra 50.000 e 600.000 euro – consente alle imprese di modernizzare strutture e macchinari, riducendo sensibilmente i tempi di ammortamento grazie alla combinazione di contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. La presenza del regime “de minimis” garantisce una semplificazione dei vincoli burocratici, mantenendo comunque trasparenza e controllo sulle erogazioni.

Dal punto di vista economico, uno dei maggiori vantaggi riguarda la possibilità di aumentare la produttività attraverso l’introduzione di sistemi digitali e processi automatizzati: questo permette di contenere i costi di produzione, migliorare la qualità dei prodotti, e rendere l’azienda più competitiva sia a livello nazionale che internazionale. Non da meno, la misura favorisce una filiera a basso impatto ambientale, incentivando l’uso sostenibile delle risorse forestali, il che può tradursi in un accesso agevolato a certificazioni ambientali e premialità nei bandi pubblici.

Inoltre, investire oggi significa anche prepararsi a cogliere le opportunità del PNRR, che premia le imprese più digitalizzate e sostenibili. La sinergia con le politiche ambientali europee e il rafforzamento dell’identità produttiva del “Made in Italy” nel settore del legno rendono questa misura ancora più rilevante per il futuro delle PMI italiane.

Aiuti Filiera del Legno 2025 - Commercialista.it

Come presentare domanda

Le imprese interessate agli aiuti per la filiera del legno 2025 potranno presentare la propria domanda esclusivamente per via telematica, accedendo alla piattaforma informatica di Invitalia, disponibile sul sito istituzionale www.invitalia.it. Secondo quanto previsto dall’articolo 11, comma 2 del Decreto del 20 febbraio 2025, la procedura sarà attiva dalle ore 12:00 del 15 maggio 2025 fino alle ore 12:00 del 10 luglio 2025. Le istanze compilate con modalità diverse da quelle previste saranno considerate nulle e irricevibili.

Per accedere alla piattaforma sarà necessario disporre di un sistema di identificazione digitale: SPID, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o Carta d’Identità Elettronica (CIE). La compilazione della domanda può essere delegata a un soggetto terzo, purché dotato di delega formalmente redatta secondo quanto previsto dagli articoli 21 e 38 del DPR n. 445/2000. È inoltre richiesto il possesso di una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva e regolarmente iscritta al Registro delle Imprese.

All’atto della presentazione della domanda, la piattaforma Invitalia rilascerà un Codice Unico di Progetto (CUP) ai sensi dell’art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3. Tale codice dovrà essere obbligatoriamente indicato su ogni giustificativo di spesa legato al programma agevolato, in conformità con l’articolo 5, commi 6 e 7, del decreto-legge n. 13/2023, convertito nella legge n. 41/2023. Questa procedura garantisce tracciabilità e trasparenza nella gestione dei fondi pubblici destinati allo sviluppo della filiera del legno.

Il ruolo di Invitalia

Invitalia, in qualità di soggetto gestore della misura, assume un ruolo chiave nell’intera operazione di finanziamento della filiera del legno. Non si limita alla gestione tecnica della piattaforma online, ma cura anche tutta la fase istruttoria, valutando l’ammissibilità delle domande e garantendo che le risorse pubbliche siano destinate a progetti coerenti e di valore strategico. Il processo è strutturato per garantire trasparenza, legalità e tracciabilità dei fondi, elementi indispensabili per rafforzare la fiducia tra istituzioni e imprese.

Una volta presentata la domanda, Invitalia verifica la documentazione tecnica ed economica, accertandosi che le spese proposte siano conformi alle tipologie ammesse, come gli investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali. A ciò si aggiunge l’obbligo, per le imprese beneficiarie, di riportare il CUP (Codice Unico di Progetto) su ogni giustificativo di spesa, secondo quanto stabilito dalla normativa vigente (DL 13/2023, convertito nella legge 41/2023). Questo meccanismo consente alle autorità di monitorare l’effettivo utilizzo delle agevolazioni, prevenendo sprechi e frodi.

Il portale digitale, inoltre, integra funzionalità per il caricamento della documentazione giustificativa, la comunicazione con l’ente gestore e il tracciamento degli stati di avanzamento del progetto. Un sistema pensato per agevolare le imprese, ma anche per rafforzare i controlli a posteriori, assicurando che ogni euro pubblico venga destinato allo sviluppo reale del settore legno.

Esempi pratici

Uno degli aspetti più rilevanti per le imprese che intendono partecipare al bando è capire concretamente quali spese sono ammissibili ai fini dell’ottenimento del contributo. Il decreto interministeriale è molto chiaro nel delineare le categorie di investimento agevolabili, tutte pensate per favorire la modernizzazione e la competitività della filiera legno-bosco.

Tra le spese materiali ammissibili figurano l’acquisto di mezzi mobili per l’esecuzione di operazioni forestali, come trattori forestali, gru, macchine per il taglio e l’esbosco, ma anche macchinari per la prima lavorazione del legno: segatronchi, impianti di cippatura, sistemi di essiccazione. Restano esclusi invece strumenti di consumo, attrezzature minute e motoseghe, considerate spese correnti e non qualificabili come investimento.

Sul fronte delle immobilizzazioni immateriali, sono ammesse spese per software gestionali, piattaforme di tracciabilità della filiera, hardware integrati per l’automazione e la digitalizzazione dei processi. In un’ottica di innovazione tecnologica, rientrano tra le spese utili anche i sistemi per la certificazione ambientale e strumenti per il monitoraggio forestale tramite sensori e droni.

Per fare un esempio concreto: un’impresa con codice ATECO 16.11 che intende rinnovare il proprio impianto per la segagione di legname grezzo potrà finanziare, con contributi a fondo perduto e agevolazioni, l’acquisto di una linea automatizzata, un software ERP per la gestione produttiva e mezzi per la movimentazione dei tronchi. Allo stesso modo, una piccola cooperativa forestale potrà richiedere un finanziamento per dotarsi di nuovi mezzi per il taglio meccanizzato e per migliorare la tracciabilità del legname prelevato.

Aiuti Filiera del Legno 2025 - Commercialista.it

Criteri di selezione

Uno degli elementi chiave del bando per gli aiuti 2025 alla filiera del legno riguarda la valutazione delle domande. Sebbene la misura sia rivolta a un ampio bacino di beneficiari, è importante sapere che non tutte le richieste verranno accolte automaticamente. La selezione sarà basata su criteri tecnici e qualitativi, finalizzati a premiare le imprese con progetti solidi, coerenti e strategicamente orientati allo sviluppo sostenibile e all’innovazione.

Un primo livello di priorità viene assegnato in base alla dimensione dell’impresa: il 60% delle risorse è riservato a micro, piccole e medie imprese (MPMI), in coerenza con gli obiettivi della normativa comunitaria di sostegno alla competitività delle PMI. Altri elementi premianti sono legati alla localizzazione del progetto, con particolare attenzione per le aree interne, montane e marginali, in linea con le politiche di riequilibrio territoriale e di tutela delle aree forestali.

Viene poi attribuito un punteggio aggiuntivo ai progetti che prevedono:

  • l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale,

  • l’uso di risorse forestali certificate o provenienti da filiere locali,

  • il miglioramento delle condizioni di sicurezza nei cantieri forestali,

  • e la digitalizzazione avanzata dei processi produttivi.

Infine, rileva anche la chiarezza del piano d’investimento: progetti con cronoprogrammi ben definiti, analisi dei costi dettagliata e obiettivi misurabili avranno maggiori possibilità di superare l’istruttoria con esito positivo. Le imprese sono dunque invitate a predisporre la documentazione con massima attenzione alla coerenza tra obiettivi e spese previste, evitando lacune o incongruenze che potrebbero rallentare o compromettere l’accesso agli aiuti.

Made in Italy

Gli aiuti alla filiera del legno 2025 sono parte integrante della strategia di rilancio del sistema produttivo italiano promossa dalla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, nota come “Legge Made in Italy”.

Questo provvedimento legislativo nasce con l’obiettivo di rafforzare le filiere produttive nazionali, valorizzare il patrimonio naturale e industriale italiano e promuovere l’eccellenza nei mercati internazionali. In tale contesto, la filiera del legno rappresenta un settore strategico non solo per il suo valore economico, ma anche per il ruolo che gioca in ambito ambientale e territoriale.

L’articolazione della misura, concertata tra più ministeri (Imprese, Agricoltura, Economia e Ambiente), riflette una visione intersettoriale e integrata, mirata a stimolare innovazione, sostenibilità e competitività.

Non a caso, il decreto interministeriale sottolinea il collegamento diretto tra gli aiuti previsti e obiettivi chiave come:

  • la transizione ecologica, tramite l’uso sostenibile delle risorse forestali;

  • la digitalizzazione dei processi produttivi nella prima trasformazione del legno;

  • il rafforzamento della sovranità industriale italiana, riducendo la dipendenza dall’estero per materiali e tecnologie.

La legge “Made in Italy” sancisce, quindi, una svolta nelle politiche di sviluppo, puntando su settori che incarnano valori di qualità, tracciabilità, innovazione e identità territoriale. L’inserimento della filiera legno-bosco tra i comparti da potenziare è anche una risposta concreta alla necessità di proteggere e valorizzare il patrimonio forestale italiano, contrastando abbandono, illegalità e disordine gestionale.

Sinergie con il PNRR e altri incentivi

Gli aiuti 2025 per la filiera del legno non sono un’iniziativa isolata, ma si inseriscono in un quadro più ampio di politiche industriali e ambientali che comprendono anche il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e una serie di bandi regionali e nazionali complementari. In particolare, molte delle finalità del bando – digitalizzazione, sostenibilità, valorizzazione delle filiere produttive – coincidono con gli assi strategici del PNRR, aprendo la possibilità per le imprese di accumulare più fonti di finanziamento, purché nel rispetto delle regole sul cumulo.

Ad esempio, un’impresa che accede agli aiuti per l’acquisto di macchinari innovativi potrebbe integrare il contributo con il credito d’imposta per investimenti 4.0, previsto dalla Legge di Bilancio, o con gli incentivi per la transizione ecologica legati alla Missione 2 del PNRR. Inoltre, alcune Regioni italiane – specie quelle con forte presenza di aree forestali – hanno attivato bandi paralleli per la gestione sostenibile dei boschi, il turismo ambientale e la formazione professionale nei settori green, che possono potenziare l’impatto delle risorse statali.

Attenzione però alla non sovrapposizione delle spese finanziate: ogni investimento deve essere chiaramente attribuito a una sola misura per evitare la restituzione dei fondi o sanzioni.

È consigliabile, per questo, affidarsi a consulenti fiscali esperti o a centri di assistenza tecnica regionali, in grado di strutturare una strategia di finanziamento integrata. Le imprese che sapranno orientarsi in questo ecosistema di agevolazioni potranno massimizzare l’efficacia degli investimenti e garantire una crescita duratura, innovativa e sostenibile.

Considerazioni finali

Gli aiuti 2025 alla filiera del legno rappresentano molto più di un contributo economico: sono un punto di svolta per un comparto che può finalmente uscire da una lunga stagione di marginalità.

In un contesto segnato dalla necessità di transizione ecologica, innovazione tecnologica e valorizzazione delle risorse interne, questa misura offre alle imprese boschive e del legno l’opportunità concreta di investire, crescere e rendersi protagoniste del cambiamento.

I 25 milioni messi a disposizione dal Governo – articolati in contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati – non sono solo un incentivo, ma un invito a pianificare il futuro con ambizione.

La possibilità di digitalizzare i processi, migliorare la sicurezza, potenziare la lavorazione locale del legname e partecipare a una filiera integrata e sostenibile apre nuovi scenari anche per l’occupazione giovanile, per la rinascita dei territori montani e per la competitività del Made in Italy nel settore delle risorse naturali.

Le imprese che sapranno agire con tempestività, visione e preparazione potranno moltiplicare i benefici dell’intervento, anche attraverso sinergie con altri strumenti come il PNRR e i fondi regionali.

È il momento giusto per passare dalla gestione frammentata alla visione strategica, dall’arretratezza tecnologica all’innovazione sostenibile. E questa misura può davvero essere il primo passo verso una filiera più forte, autonoma e pronta ad affrontare le sfide del futuro.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Iscriviti alla Newsletter

Privacy

Focus Approfondimenti

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!