Bonus agricoltura fino a 280.000 euro: contributo a fondo perduto dal 15 maggio 2025

Un’occasione imperdibile per chi opera nel settore agricolo sta per concretizzarsi. Dal 15 maggio 2025 è ufficialmente possibile presentare domanda per accedere al nuovo Bonus agricoltura, un contributo a fondo perduto che può arrivare fino a 280.000 euro. Si tratta di un incentivo di straordinaria portata, destinato a favorire l’innovazione, la sostenibilità e la crescita economica delle imprese agricole italiane, con particolare attenzione ai giovani imprenditori e alle donne.
Sommario
In un contesto economico ancora incerto e con la crescente pressione della transizione ecologica, questo tipo di agevolazione rappresenta un’arma fiscale e finanziaria formidabile per garantire competitività e resilienza alle imprese del comparto agricolo. Ma chi può accedere? Come si presenta la domanda? Quali sono i progetti finanziabili e le condizioni da rispettare?
In questo articolo analizzeremo tutti i dettagli operativi del Bonus, approfondiremo i requisiti, le modalità di presentazione e i criteri di selezione, offrendo una guida chiara e completa per non perdere l’opportunità di ottenere un contributo fino a 280.000 euro a fondo perduto.
Beneficiari e requisiti
Il Bonus agricoltura 2025, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è un contributo a fondo perduto destinato in via prioritaria alle aziende boschive attive su tutto il territorio nazionale. Le domande possono essere presentate tramite Invitalia, a partire dal 15 maggio 2025 fino al 10 luglio 2025. L’obiettivo è quello di sostenere investimenti in beni strumentali durevoli utili allo sviluppo, all’ammodernamento e alla transizione ecologica delle imprese operanti nel comparto agricolo e forestale.
Chi sono i beneficiari?
Il bando si rivolge a:
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Imprese individuali o societarie regolarmente iscritte alla Camera di Commercio;
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Imprese operanti in via prevalente nel settore agricolo, forestale e della silvicoltura;
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Start-up agricole e forestali, comprese le nuove iniziative promosse da giovani e donne imprenditrici;
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Cooperative e consorzi forestali che svolgono attività di gestione boschiva.
Per accedere al contributo è indispensabile che l’impresa richiedente:
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Abbia sede legale o operativa in Italia;
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Sia in possesso di regolarità contributiva e fiscale (DURC in regola);
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Non si trovi in stato di liquidazione volontaria o sottoposta a procedure concorsuali;
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Rispetti i vincoli e le condizioni previsti dal regolamento de minimis (Reg. UE n. 1407/2013).
I contributi possono arrivare fino a un massimo di 280.000 euro per singolo beneficiario, su una spesa ammissibile che può raggiungere i 600.000 euro. L’intensità dell’aiuto è quindi pari a fino al 46,6% a fondo perduto, un’occasione vantaggiosa per ammodernare impianti, acquistare macchinari e rafforzare la competitività dell’impresa.
Codice ATECO
Le imprese boschive e della filiera del legno che intendono beneficiare del Bonus agricoltura fino a 280.000 euro devono appartenere a precise categorie produttive individuate tramite codice ATECO.
Il bando è rivolto alle imprese che operano nelle seguenti attività:
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ATECO 02.20 – Utilizzo di aree forestali, limitatamente ad “Abbattimento di alberi” e “Produzione di tronchi” per l’industria;
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ATECO 02.40.00 – Servizi di supporto per la silvicoltura (in particolare il trasporto di tronchi all’interno delle aree forestali);
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16.11 – Taglio e piallatura del legno;
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ATECO 16.12 – Lavorazione e finitura del legno;
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ATECO 16.21 – Fabbricazione di pannelli e fogli da impiallacciatura.
Le spese ammesse riguardano investimenti in beni strumentali nuovi di fabbrica, come macchinari, attrezzature e impianti destinati all’attività produttiva. I progetti devono avere un valore minimo di 50.000 euro.
Il contributo massimo a fondo perduto riconosciuto è pari al 40% della spesa sostenuta su un tetto massimo di 300.000 euro.
Tuttavia, l’importo può essere aumentato fino a un massimo del 60%, in presenza di specifiche certificazioni ambientali, etiche o di governance:
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+5% se l’impresa possiede la certificazione EMAS, UNI EN ISO 14001 o una certificazione FSC® o PEFC™;
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+5% se l’impresa è in possesso di una certificazione di parità di genere;
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+10% se ha aderito a un Accordo di Foresta al momento della domanda.
Nel caso di investimenti superiori a 300.000 euro, e fino a un massimo di 600.000 euro, il contributo è articolato in due fasce:
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fino a 300.000 euro: contributo a fondo perduto del 40%;
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sulla parte eccedente (da 300.000 a 600.000 euro): finanziamento agevolato fino al 70%.
In ogni caso, i contributi devono rispettare i limiti del regime “de minimis” (Reg. UE 1407/2013), che stabilisce un tetto massimo di 200.000 euro di aiuti ottenibili nell’arco di tre esercizi finanziari, salvo deroghe o regolamentazioni specifiche per il settore agricolo.
Come presentare la domanda
Per accedere al Bonus agricoltura 2025 è fondamentale rispettare le scadenze temporali e le modalità operative previste dal bando. La domanda va presentata esclusivamente online, tramite la piattaforma di Invitalia, a partire dalle ore 12:00 del 15 maggio 2025 e fino alle ore 12:00 del 10 luglio 2025.
Le richieste inviate prima o dopo tale finestra temporale non saranno considerate valide.
Requisiti tecnici per la presentazione
Per accedere alla piattaforma è necessario autenticarsi utilizzando uno dei seguenti strumenti digitali:
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SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale),
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CIE (Carta d’Identità Elettronica),
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CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Inoltre, il soggetto richiedente deve obbligatoriamente disporre di:
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una firma digitale in corso di validità;
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un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).
È importante sottolineare che gli investimenti oggetto della domanda non devono essere ancora avviati al momento della presentazione della stessa. Il progetto deve essere avviato solo dopo l’invio della richiesta e completato entro 12 mesi dalla data di concessione del contributo.
Contenuto della domanda
La domanda deve contenere:
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Dati anagrafici dell’impresa richiedente;
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Una descrizione dettagliata del programma di investimento, specificando come contribuirà all’evoluzione tecnologica e digitale dei processi produttivi, in particolare per quanto riguarda automazione, sistemi di incollaggio e classificazione del legno;
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Dettaglio delle spese per cui si richiede l’agevolazione;
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Importo del contributo richiesto.
Una volta inviata la domanda, Invitalia rilascerà un Codice Unico di Progetto (CUP). Questo codice dovrà essere riportato su tutte le fatture elettroniche relative alle spese agevolate, accompagnato dalla dicitura:
“Agevolazioni di cui all’articolo 8 della legge n. 206 del 2023 – Progetto ID …………. CUP ……………”, da inserire nel campo “oggetto” o “note” del documento.
Spese ammissibili
Uno degli aspetti più rilevanti del Bonus agricoltura 2025 riguarda la tipologia di spese ammesse all’agevolazione. I contributi a fondo perduto, che possono arrivare fino a 280.000 euro per singola impresa, sono destinati a sostenere investimenti specifici, connessi all’innovazione tecnologica, alla modernizzazione della produzione e all’automazione dei processi.
Le spese ammissibili sono suddivise in tre grandi categorie:
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Mezzi mobili e attrezzature per utilizzazioni forestali
Sono agevolabili i mezzi di lavoro per le attività forestali, a condizione che non si tratti di attrezzature minute, beni di consumo o motoseghe. Questo significa che rientrano nel bonus macchinari di media o grande dimensione impiegati in attività di taglio, movimentazione e raccolta del legname nei contesti boschivi.
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Macchinari, impianti e attrezzature per la lavorazione del legno
Il contributo copre anche l’acquisto di beni strumentali per la prima lavorazione del legno, inclusi sistemi per il taglio, la piallatura, l’essiccazione e il trattamento meccanico o chimico del materiale, a supporto delle imprese di trasformazione e valorizzazione del legno grezzo.
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Software e hardware funzionali alla digitalizzazione
Sono agevolabili gli investimenti in strumenti digitali, come software gestionali, sistemi di automazione industriale, sensori IoT, apparecchiature per il controllo qualità, sistemi di incollaggio automatizzati e classificazione intelligente. Gli strumenti devono essere strettamente legati all’evoluzione tecnologica dei processi produttivi e funzionali a un incremento di efficienza, tracciabilità e sostenibilità.
Si tratta quindi di un bonus altamente tecnico, rivolto a chi intende migliorare strutturalmente la competitività della propria impresa, non con interventi marginali, ma con investimenti tangibili, misurabili e duraturi nel tempo.
Vantaggi fiscali
Oltre al rilevante impatto economico diretto, il Bonus agricoltura 2025 rappresenta un’opportunità altamente strategica anche dal punto di vista fiscale. Ricevere un contributo a fondo perduto fino a 280.000 euro consente infatti alle imprese agricole e forestali di effettuare investimenti importanti senza incidere sulla liquidità, con il vantaggio ulteriore di ottimizzare il carico fiscale in modo del tutto legittimo e trasparente.
Ammortamenti deducibili
Anche se le spese per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature sono parzialmente coperte dal contributo, l’intero valore del bene acquistato resta ammortizzabile ai fini fiscali. Questo significa che l’impresa potrà continuare a dedurre dal reddito imponibile le quote di ammortamento, anche sulla parte coperta dal fondo perduto. In pratica, si ottiene una doppia agevolazione: una sotto forma di contributo diretto e l’altra sotto forma di minore imponibile ai fini IRES o IRPEF.
Iva detraibile
L’IVA pagata sull’acquisto dei beni strumentali oggetto di contributo resta detraibile secondo le regole ordinarie, qualora l’impresa svolga attività imponibili. Questo permette di alleggerire il costo reale dell’investimento, aumentando la convenienza fiscale complessiva.
Compatibilità con altri incentivi
Il Bonus agricoltura, pur essendo soggetto al regime “de minimis”, può essere cumulato con altri strumenti di finanza agevolata, come:
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Credito d’imposta per beni strumentali 4.0;
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Contributi regionali o PSR (Programmi di Sviluppo Rurale).
Questo consente una pianificazione fiscale integrata, attraverso cui massimizzare il ritorno degli investimenti e ridurre drasticamente la pressione fiscale in modo del tutto legale.
Esempi pratici
Per comprendere appieno la portata del Bonus agricoltura 2025, è utile osservare alcuni casi pratici di applicazione. Gli esempi seguenti mostrano come le imprese possano utilizzare l’incentivo per trasformare radicalmente il proprio modello produttivo, rendendolo più efficiente, sostenibile e competitivo.
Esempio 1: Impresa forestale in montagna
Una società che opera con codice ATECO 02.20 e si occupa di abbattimento e raccolta di legname in area appenninica intende rinnovare il proprio parco mezzi.
Spesa totale: 250.000 euro per l’acquisto di un nuovo trattore forestale, un verricello e una testa abbattitrice semiautomatica.
Contributo a fondo perduto: 40% = 100.000 euro.
Ulteriore maggiorazione del 10% grazie all’adesione a un Accordo di Foresta → contributo finale: 50% = 125.000 euro.
Risultato: l’impresa ottiene un mezzo all’avanguardia, migliora la sicurezza del personale, abbatte i tempi di raccolta e ottimizza il carico fiscale tramite ammortamenti.
Esempio 2: Segheria con lavorazione del legno
Un’azienda con codice ATECO 16.11 intende digitalizzare il proprio processo di lavorazione e finitura del legname.
Spesa complessiva: 350.000 euro, di cui 200.000 per nuove seghe automatizzate CNC e 150.000 per software di gestione logistica e qualità.
Contributo: 40% su 300.000 euro = 120.000 euro a fondo perduto + 70% di finanziamento agevolato sui restanti 50.000 euro = 35.000 euro.
Totale agevolazioni ottenute: 155.000 euro.
Risultato: maggiore tracciabilità del materiale, aumento della produttività del 30%, valore ammortizzabile pienamente deducibile, e IVA interamente detraibile.
Esempio 3: Cooperativa di giovani agronomi
Una start-up agricola costituita da giovani under 35 vuole investire in macchinari e tecnologie per la gestione sostenibile di una foresta cedua.
Investimento: 120.000 euro in droni per il monitoraggio, software GIS e un forwarder leggero.
Contributo: 40% base + 5% per certificazione ISO 14001 → totale 45% = 54.000 euro.
Risultato: aumento della capacità operativa, accesso a nuovi bandi ambientali e possibilità di dedurre i costi residui nel tempo.
Regime “de minimis” e altri incentivi
Il Bonus agricoltura 2025 rientra tra gli aiuti di Stato soggetti al regime “de minimis”, disciplinato dal Regolamento (UE) n. 1407/2013. Questo significa che l’impresa beneficiaria non può superare il limite complessivo di 200.000 euro di aiuti pubblici ricevuti nell’arco di tre esercizi finanziari consecutivi (limite che può salire a 300.000 euro per alcuni settori specifici, come quello dei trasporti).
Cosa rientra nel conteggio del de minimis?
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Contributi a fondo perduto;
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Finanziamenti a tasso agevolato;
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Crediti d’imposta e sgravi contributivi;
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Altri bonus regionali o nazionali compatibili.
È responsabilità dell’impresa tenere traccia di tutti gli aiuti de minimis ricevuti (anche a livello regionale o comunale), per evitare di incorrere in sforamenti che potrebbero comportare la revoca del contributo o la sua parziale restituzione.
Compatibilità con altri strumenti fiscali
Fortunatamente, il Bonus agricoltura può essere cumulabile con altri incentivi non classificati come aiuti di Stato o che prevedono regimi alternativi al de minimis. Ecco alcune misure compatibili:
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Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 (fino al 20% del costo);
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Contributi dei PSR (Programmi di Sviluppo Rurale), se non cofinanziati dalla stessa fonte;
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Incentivi per la digitalizzazione (Voucher Innovazione), se applicabili;
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Agevolazioni fiscali ordinarie, come la deducibilità degli ammortamenti e l’IVA detraibile.
Una corretta pianificazione fiscale integrata consente quindi di massimizzare le risorse disponibili, ottimizzando ogni singolo investimento e assicurandosi di non superare i limiti previsti dalla normativa europea.
Conclusione
Il Bonus agricoltura 2025 fino a 280.000 euro a fondo perduto rappresenta una delle più rilevanti agevolazioni pubbliche per le imprese boschive e del legno degli ultimi anni. È uno strumento concreto per innovare, crescere, digitalizzarsi e ridurre i costi in un settore strategico come quello forestale, dove spesso l’accesso al credito e ai capitali rappresenta un ostacolo allo sviluppo.
Sfruttare questa misura significa:
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Rinnovare il parco mezzi e modernizzare la produzione;
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Integrare tecnologie digitali e sostenibili nella filiera;
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Ammortizzare fiscalmente l’intero investimento, pur ricevendo il contributo;
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Aumentare la competitività anche nelle zone più marginali e montane.
Grazie alla possibilità di cumulare il contributo con altri incentivi fiscali e regionali, le imprese possono massimizzare l’effetto leva sull’investimento e ridurre drasticamente il rischio finanziario. Il tutto in modo completamente legale e tracciabile, secondo le migliori pratiche di pianificazione fiscale e gestione d’impresa.
Tuttavia, il tempo è limitato: le domande possono essere inviate solo tra il 15 maggio e il 10 luglio 2025, e la documentazione richiesta è tecnica e articolata. È fondamentale preparare un progetto solido e ben strutturato, per evitare errori, rispettare i requisiti e ottenere il contributo senza intoppi.
Se operi nel settore forestale o della lavorazione del legno, questa è la tua occasione per innovare, risparmiare e investire nel futuro della tua impresa.
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