Avviare un’attività agricola in Italia è oggi una sfida, ma anche un’enorme opportunità, soprattutto per i giovani sotto i 41 anni. Con la Legge n. 36 del 15 marzo 2024, il Governo ha introdotto un regime fiscale agevolato pensato appositamente per sostenere il primo insediamento di imprese agricole giovanili. Il modello Redditi SC 2025 recepisce pienamente questa innovazione, prevedendo un’apposita sezione – la nuova sezione XXV del quadro RQ – che consente di accedere a una tassazione sostitutiva al 12,5%, in luogo dell’IRES e dell’IRAP tradizionali.
Sommario
Un cambiamento rilevante che promette risparmi fiscali significativi, semplicità gestionale e maggiore accesso al credito, ma che richiede anche attenzione ai dettagli tecnici per non perdere l’opportunità.
In questo articolo analizzeremo tutti gli aspetti fondamentali del nuovo regime agevolato, a partire da chi può accedervi, come si calcola l’imposta, come si compilano i nuovi righi del modello Redditi, fino ai casi pratici di applicazione e alle implicazioni strategiche per giovani agricoltori e consulenti fiscali.
Introduzione
Nel panorama fiscale del 2025, uno dei temi più caldi riguarda il regime agevolato per i giovani imprenditori agricoli, recentemente oggetto di modifiche sostanziali nei modelli Redditi. Le agevolazioni introdotte, pensate per incentivare l’ingresso dei giovani nel settore agricolo, si collocano in un contesto di crescente attenzione per la sostenibilità, il ricambio generazionale e la valorizzazione del territorio rurale italiano. La dichiarazione dei redditi del 2025 introduce importanti novità normative che semplificano l’accesso al regime e chiariscono alcuni aspetti finora poco trasparenti.
Questo regime non rappresenta solo un’opportunità fiscale, ma anche una leva strategica per avviare o consolidare attività imprenditoriali agricole in un momento storico in cui l’agroalimentare italiano continua a rappresentare un settore trainante del Made in Italy. I benefici previsti vanno da esenzioni contributive a significative agevolazioni fiscali, ma richiedono requisiti ben precisi, come l’età anagrafica, la tipologia di attività svolta e il rispetto dei parametri normativi previsti dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR) e dalle circolari dell’Agenzia delle Entrate.
Il nuovo rigo RQ106
Con l’introduzione del modello Redditi SC 2025, l’Agenzia delle Entrate ha ufficializzato una delle novità più significative in materia di fiscalità agricola: la creazione della sezione XXV nel quadro RQ, dedicata specificamente ai giovani imprenditori agricoli che beneficiano del regime fiscale agevolato introdotto dalla Legge n. 36/2024. Questa misura mira a favorire il primo insediamento di imprese giovanili nel settore agricolo, offrendo un trattamento tributario semplificato e altamente vantaggioso.
Nel dettaglio, i soggetti interessati – ovvero i giovani che avviano un’attività agricola d’impresa e optano per l’agevolazione – possono accedere a un regime sostitutivo dell’IRES, delle addizionali e dell’IRAP. L’imposta dovuta viene infatti determinata applicando un’aliquota agevolata del 12,5% sul reddito d’impresa prodotto nel periodo d’imposta. Una semplificazione importante, che alleggerisce notevolmente la pressione fiscale nei primi anni di attività.
Va però sottolineato che il beneficio ha una durata limitata a cinque anni: l’anno d’inizio dell’attività e i quattro successivi. Non tutte le attività agricole sono ammesse: sono escluse, ad esempio, quelle per le quali il reddito viene calcolato in forma forfetaria secondo l’art. 32 del TUIR.
La compilazione della sezione XXV richiede attenzione: bisogna indicare l’ammontare del reddito d’impresa (colonna 1), le perdite deducibili in misura limitata e piena (colonne 2 e 3), la somma delle perdite (colonna 4), e infine l’imposta sostitutiva (colonna 5). Se il reddito è nullo o negativo, si deve barrare l’apposita casella “Assenza reddito”.
Chi può accedere
Per accedere al regime agevolato introdotto dalla Legge 15 marzo 2024, n. 36, i contribuenti devono soddisfare precisi requisiti soggettivi e oggettivi. La norma si rivolge in particolare ai giovani imprenditori agricoli che avviano una nuova attività d’impresa nel settore primario e intendono beneficiare delle agevolazioni fiscali previste.
Requisiti soggettivi
Per “giovani imprenditori agricoli” si intendono le persone fisiche che:
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Non hanno compiuto i 41 anni di età al momento dell’avvio dell’attività;
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Avviano per la prima volta un’impresa agricola in forma individuale oppure sotto forma di società;
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Hanno effettuato l’opzione esplicita per l’applicazione del regime sostitutivo nei termini e nei modi indicati dall’Agenzia delle Entrate.
Nel caso di società, è necessario che la maggioranza dei soci o dei partecipanti possieda i requisiti anagrafici e di prima esperienza imprenditoriale. Inoltre, l’attività agricola deve risultare come attività principale esercitata.
Requisiti oggettivi
Dal punto di vista oggettivo, l’impresa deve:
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Rientrare tra le attività agricole diverse da quelle assoggettate al regime forfetario ex art. 32 del TUIR;
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Generare un reddito d’impresa, non reddito agrario o reddito fondiario;
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Rispettare le condizioni europee in materia di aiuti di Stato, inclusi i limiti de minimis.
Infine, il regime si applica solo in presenza di reddito positivo: qualora il risultato economico sia nullo o negativo, l’opzione non produce effetti fiscali per quell’anno, anche se la durata quinquennale dell’agevolazione prosegue.
Calcolo dell’imposta
Uno degli aspetti fondamentali del regime agevolato per i giovani imprenditori agricoli riguarda il calcolo dell’imposta sostitutiva, che si applica con aliquota unica del 12,5% sul reddito d’impresa effettivamente prodotto nel periodo d’imposta. Questa aliquota, nettamente più bassa rispetto a quella ordinaria dell’IRES (24%) e delle addizionali, rappresenta un notevole vantaggio per chi avvia una nuova attività agricola in forma d’impresa.
Calcolo dettagliato
Il modello Redditi SC 2025 prevede una struttura dettagliata per il calcolo nel rigo RQ106, sezione XXV:
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Colonna 1: si indica il reddito d’impresa agricolo già riportato nel quadro RF. È la base imponibile su cui si calcola l’imposta.
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Colonne 2 e 3: si riportano, rispettivamente, le perdite pregresse deducibili in misura limitata e piena ai sensi dell’art. 84 del TUIR.
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Colonna 4: si somma il totale delle perdite riportabili e delle perdite maturate nel periodo. Attenzione: questa somma non può superare il reddito indicato nella colonna 1.
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Colonna 5: si calcola la base imponibile effettiva sottraendo la colonna 4 dalla colonna 1, e su tale differenza si applica l’aliquota del 12,5%.
Casistica “reddito nullo o negativo”
Nel caso in cui il reddito d’impresa sia nullo o negativo, si deve barrare la casella “Assenza reddito”. In tal caso, l’opzione per il regime agevolato rimane valida per l’anno corrente ma non si applica l’imposta sostitutiva, poiché manca la base imponibile.
Questo meccanismo garantisce che le perdite non vengano sprecate ma gestite coerentemente con il principio di capacità contributiva. Inoltre, permette una pianificazione fiscale più efficace nei primi anni di attività, in cui spesso i costi superano i ricavi.
Opportunità fiscali
L’introduzione del regime agevolato per i giovani imprenditori agricoli nel modello Redditi SC 2025 non rappresenta solo un cambiamento normativo, ma una vera e propria opportunità strategica. Le imprese che rientrano nei requisiti possono ottenere un notevole risparmio fiscale, liberando risorse da reinvestire in attrezzature, tecnologie agricole innovative, manodopera specializzata o marketing dei prodotti locali.
Perché è strategico per i giovani imprenditori
Grazie all’imposta sostitutiva al 12,5%, il regime consente un abbattimento del carico fiscale anche superiore al 50% rispetto al regime ordinario. Nei primi anni di avvio dell’attività, in cui solitamente i margini sono più bassi e le spese più alte, questa riduzione è fondamentale per garantire liquidità e sostenibilità finanziaria.
Inoltre, la possibilità di portare in deduzione le perdite maturate rappresenta un altro tassello di flessibilità, particolarmente utile in settori soggetti alla stagionalità e alla volatilità dei mercati agricoli.
Il ruolo del commercialista
Per i consulenti fiscali, si apre un campo d’azione interessante: è fondamentale identificare con precisione i soggetti che possono beneficiare del regime, guidarli nella predisposizione della documentazione necessaria e assisterli nella compilazione della sezione XXV del quadro RQ. Errori formali, infatti, potrebbero invalidare l’opzione o generare contenziosi futuri.
Una consulenza fiscale evoluta dovrebbe anche includere simulazioni pluriennali, confronti tra regimi alternativi e valutazioni costi-benefici, per comprendere se e quando convenga realmente optare per il regime sostitutivo.
Limiti normativi e vincoli
Se da un lato il regime agevolato rappresenta una concreta opportunità per le nuove imprese agricole giovanili, dall’altro è fondamentale rispettare rigorosamente i vincoli normativi per non incorrere in decadenze, sanzioni o richieste di restituzione degli aiuti ottenuti. Il riferimento principale è contenuto nell’art. 4, comma 2, della legge n. 36/2024, che stabilisce le condizioni per l’accesso e il mantenimento dell’agevolazione.
Rispetto della normativa sugli aiuti di Stato
Il regime è soggetto alle regole europee in materia di aiuti di Stato “de minimis”, che prevedono un massimale di 20.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari per le imprese operanti nel settore agricolo primario. Superato questo limite, l’agevolazione non è più riconosciuta, oppure potrebbe essere richiesta la restituzione degli importi non spettanti.
Per questo motivo, è fondamentale che il contribuente (o il consulente che lo assiste) tenga traccia aggiornata di tutti gli incentivi pubblici ricevuti, non solo quelli fiscali ma anche quelli sotto forma di contributi a fondo perduto, finanziamenti agevolati o sgravi contributivi.
Continuità dell’attività e corretta destinazione
Il regime può essere applicato esclusivamente ai redditi derivanti da attività agricola di impresa, purché non soggetta a determinazione forfetaria. In caso di variazione dell’attività o cessazione anticipata, l’agevolazione decade e il contribuente potrebbe dover ricalcolare le imposte dovute secondo i regimi ordinari.
Inoltre, per beneficiare della durata quinquennale, è essenziale che l’impresa mantenga la continuità operativa e non venga trasformata in una forma non agricola o in regime non compatibile con l’imposta sostitutiva. Il controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate può avvenire anche in modo retroattivo.
Esempi pratici
Per comprendere l’effettiva convenienza del regime fiscale per i giovani agricoltori, è utile analizzare alcuni casi concreti di applicazione, partendo da scenari realistici per nuove imprese agricole in forma individuale o societaria.
Caso 1 – Impresa individuale con reddito positivo
Giovanni, 30 anni, ha avviato nel 2024 un’attività agricola di coltivazione biologica in Toscana. Nel 2025 dichiara un reddito d’impresa di 45.000 euro. Non ha perdite pregresse. Optando per il regime agevolato:
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Base imponibile: 45.000 €
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Imposta sostitutiva al 12,5%: 5.625 €
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Se avesse applicato l’IRES ordinaria (24%) + addizionali: circa 12.000 €
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Risparmio fiscale: oltre 6.000 € nel primo anno
Caso 2 – Società semplice con perdite pregresse
Un gruppo di tre giovani soci sotto i 40 anni ha costituito una società semplice agricola nel 2023. Nel 2025 la società genera un reddito di 60.000 euro, ma ha perdite pregresse per 20.000 euro.
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Reddito netto (60.000 – 20.000): 40.000 €
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Imposta sostitutiva al 12,5% su 40.000: 5.000 €
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Regime ordinario: oltre 10.000 € di imposte
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Risparmio: 5.000 €, più la possibilità di recuperare le perdite.
Caso 3 – Reddito nullo o negativo
Alessia, 35 anni, inizia un’attività agricola in Umbria nel 2025, ma l’anno si chiude con una perdita di 8.000 euro. In questo caso, barrando la casella “Assenza reddito”, non dovrà pagare alcuna imposta sostitutiva, ma potrà utilizzare la perdita negli anni successivi, continuando a beneficiare del regime per tutto il quinquennio.
Questi esempi dimostrano come, con una corretta pianificazione e monitoraggio, il regime rappresenti un potente strumento di agevolazione fiscale per le nuove generazioni in agricoltura.
Considerazioni finali
Il regime agevolato per i giovani imprenditori agricoli introdotto dalla legge 36/2024 e recepito nei modelli Redditi SC 2025 rappresenta una misura concreta e strutturale per favorire il ricambio generazionale in agricoltura e sostenere l’avvio di nuove imprese nel settore primario. Si tratta di un intervento fiscale ben calibrato, che unisce semplicità operativa a vantaggi economici misurabili, come abbiamo visto nei casi pratici.
I passi da seguire per accedere al regime
Per trarne il massimo beneficio, è fondamentale seguire con precisione alcune fasi operative:
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Verificare i requisiti anagrafici e soggettivi del titolare o dei soci, come l’età inferiore a 41 anni e l’assenza di precedenti esperienze imprenditoriali nel settore agricolo.
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Formalizzare l’opzione per il regime sostitutivo entro i termini previsti, attraverso i canali ufficiali dell’Agenzia delle Entrate e la corretta compilazione della sezione XXV – rigo RQ106 del modello Redditi SC.
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Tenere sotto controllo le perdite e i contributi ricevuti, per non superare i limiti del regime de minimis e per sfruttare appieno le deduzioni consentite.
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Monitorare la redditività aziendale: se in un anno non si genera reddito, l’imposta non si applica, ma il periodo d’agevolazione continua a decorrere. Questo richiede una buona pianificazione economico-finanziaria.
Un’occasione da non sprecare
Il mondo agricolo italiano sta cambiando rapidamente: sostenibilità, filiera corta, innovazione tecnologica e multifunzionalità sono solo alcune delle sfide che i nuovi imprenditori dovranno affrontare. Disporre di un regime fiscale flessibile, incentivante e coerente con le prime fasi della vita d’impresa può fare la differenza tra un progetto che cresce e uno che si ferma.