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Nuovo bilancio UE 2028–2034: fondo unico per PAC e coesione, investimenti in competitività e innovazione

Mariana Maxwel - Data di Pubblicazione: 23/08/2025 - 4086 visualizzazioni.
QFP 2028–2034: il nuovo bilancio UE - Commercialista.it

Il futuro dell’Unione Europea si gioca anche sul terreno della coesione sociale e dello sviluppo agricolo. Con la proposta della Commissione Europea per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028-2034, si apre una nuova fase di investimento per rafforzare due pilastri fondamentali dell’integrazione europea: la Politica Agricola Comune (PAC) e la Politica di Coesione. Due strumenti essenziali per ridurre le disuguaglianze territoriali, sostenere la transizione ecologica e digitale, e garantire la competitività dell’UE a livello globale.

In questo articolo analizzeremo in dettaglio la nuova proposta di bilancio, le novità previste per il periodo 2028-2034, i vantaggi fiscali e strutturali per imprese e territori, e le criticità che potrebbero emergere. L’obiettivo è fornire una guida chiara, aggiornata e ottimizzata per chi vuole comprendere come evolverà la strategia finanziaria europea nei prossimi anni.

Quadro Finanziario

Il 16 luglio 2025, la Commissione Europea ha presentato ufficialmente la sua proposta per il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2028-2034, il bilancio settennale dell’Unione Europea che stabilisce le priorità di spesa e gli obiettivi strategici a lungo termine. Si tratta di un documento centrale per il futuro delle politiche europee, che ora dovrà affrontare un percorso di approvazione articolato: l’ok del Parlamento Europeo a maggioranza qualificata e l’approvazione unanime da parte degli Stati membri entro il 2027.

Nel contesto attuale, segnato da profonde incertezze geopolitiche, instabilità economica e sfide globali come il cambiamento climatico e l’innovazione tecnologica, la proposta del QFP 2028-2034 rappresenta un’azione concreta per rafforzare la coesione e la competitività dell’Unione. L’ambizione della Commissione si riflette chiaramente nei numeri: il pacchetto finanziario proposto supera i 2.000 miliardi di euro, distribuiti lungo i sette anni di riferimento, con una chiara intenzione di trovare nuove risorse proprie per finanziare il bilancio, alleggerendo così la pressione fiscale diretta sui singoli Stati membri.

Questo passaggio segna l’avvio di una nuova fase per l’UE, che punta a rafforzare la propria autonomia finanziaria e a sostenere politiche strutturali cruciali, come la Politica Agricola Comune (PAC) e la Politica di Coesione, fondamentali per garantire equità tra le regioni europee e sostenibilità nei sistemi produttivi.

Obiettivi strategici

La proposta della Commissione Europea per il QFP 2028-2034, presentata da Ursula von der Leyen, va ben oltre la dimensione contabile: si configura come un vero e proprio piano politico strategico, che mira a rafforzare la sovranità dell’Unione Europea e ad affrontare le sfide epocali del nostro tempo. Le linee guida del nuovo bilancio pongono al centro temi cruciali come la sicurezza, la difesa, la gestione dei flussi migratori, l’autonomia energetica e alimentare, la competitività economica e l’allargamento dell’UE verso nuovi membri.

Una delle grandi novità è l’enfasi posta su flessibilità e semplificazione: l’obiettivo è quello di consentire una reazione più rapida ed efficace agli imprevisti geopolitici o economici, facilitando al contempo l’accesso ai fondi europei da parte di cittadini, imprese e territori. Il nuovo QFP vuole quindi diventare uno strumento dinamico, non solo un contenitore di risorse, capace di adattarsi alle necessità locali con piani su misura, riforme strutturali e investimenti mirati.

Altro punto centrale è il rafforzamento della competitività industriale dell’UE, soprattutto nel settore delle tecnologie pulite e dell’innovazione, per contrastare la concorrenza globale e sostenere la transizione verde. A ciò si aggiunge una precisa volontà politica di dotare l’Unione di nuove risorse proprie, creando strumenti finanziari autonomi che rendano il bilancio meno dipendente dai contributi degli Stati membri, garantendo sostenibilità fiscale a lungo termine.

Struttura e finanziamento 

Il Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034 proposto dalla Commissione Europea si fonda su una visione espansiva e ambiziosa. Il valore complessivo del bilancio è stimato in 1.984 miliardi e 894 milioni di euro, che, considerando l’inflazione e il rimborso del debito contratto per il Next Generation EU a partire dal 2028, si traduce in un valore reale di circa 1.763 miliardi di euro. Una cifra imponente che riflette l’intenzione dell’UE di potenziare il proprio ruolo strategico sia all’interno che all’esterno dei confini comunitari.

Il bilancio continua a poggiare su due pilastri principali: i contributi diretti degli Stati membri e le risorse proprie dell’Unione, che rappresentano la chiave per una maggiore indipendenza finanziaria. Nonostante l’intento dichiarato di non appesantire le finanze nazionali, la quota richiesta agli Stati membri è aumentata: dal precedente 1,1% del Reddito Nazionale Lordo (RNL) si passa a circa l’1,26% del RNL.

La Commissione propone inoltre cinque nuove fonti di entrata, tra cui:

  • i proventi del sistema ETS (Emission Trading System),

  • il meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera,

  • i contributi derivanti da apparecchiature elettroniche non raccolte,

  • accise sul tabacco,

  • e una tassa sulle grandi imprese con fatturato annuo superiore a 100 milioni di euro.

Queste nuove “risorse proprie” dovrebbero generare circa 58 miliardi di euro all’anno, permettendo una maggiore capacità d’intervento dell’UE, senza incrementare il carico fiscale per i cittadini.

Infine, viene introdotto uno strumento di flessibilità da 15,7 miliardi di euro, pensato per rispondere in modo tempestivo a shock economici o geopolitici, sottolineando l’intento della Commissione di superare la frammentazione dei programmi finanziari. A tal fine, vengono identificate tre macro-priorità:

  1. Coesione economica, sociale e territoriale, sicurezza alimentare e sviluppo rurale (1.062 miliardi, 48% del budget);

  2. Competitività e sicurezza (590 miliardi);

  3. Europa globale (215 miliardi).

QFP 2028–2034: il nuovo bilancio UE - Commercialista.it

Nuova PAC 2028–2034

Una delle proposte più innovative del QFP 2028–2034 è la creazione di un Fondo Unico nell’ambito della prima priorità strategica, denominato “Piani di partenariato nazionali e regionali”. Questo fondo riunisce, per un totale di circa 865 miliardi di euro, i finanziamenti destinati sia alla Politica Agricola Comune (PAC) sia alle politiche di coesione, con l’obiettivo di semplificare l’accesso e l’impiego delle risorse da parte di beneficiari pubblici e privati.

Il nuovo approccio mira a creare piani personalizzati per ciascuno Stato membro, elaborati in collaborazione tra Commissione, governi nazionali, regioni e stakeholder locali. Questi piani includeranno misure di sostegno al lavoro, all’agricoltura, alla pesca e allo sviluppo delle aree meno sviluppate, con una logica integrata che unisce inclusione sociale, sviluppo delle competenze, transizione ecologica e rafforzamento della coesione territoriale.

La PAC resta comunque centrale nella strategia dell’UE, con una dotazione dedicata di 295,7 miliardi di euro, a cui si aggiunge un fondo di sicurezza alimentare da 6 miliardi. Tuttavia, cambiano le regole: il sostegno al reddito sarà vincolato al raggiungimento di precisi obiettivi ambientali, al sostegno per i giovani agricoltori, alla gestione dei rischi e al ricambio generazionale.

Tra le novità principali troviamo:

  • semplificazione burocratica per pagamenti e controlli;

  • un sistema di pagamenti diretti con tetto massimo e degressività degli aiuti;

  • incentivi fiscali e riforme strutturali per PMI agricole e pratiche sostenibili;

  • una “rete di sicurezza” per rispondere tempestivamente a crisi climatiche o sanitarie;

  • un obiettivo ambientale del 35% per il contributo della PAC al Green Deal, con focus su decarbonizzazione, biodiversità e pratiche agricole meno impattanti.

Questo approccio integrato pone le basi per un’agricoltura europea più resiliente, sostenibile e connessa ai territori, pur lasciando spazio a discussioni politiche accese su governance, allocazione dei fondi e ruolo degli Stati.

Competitività ed Europa Globale

Oltre alla riorganizzazione della Politica Agricola Comune e delle politiche di coesione, il QFP 2028–2034 dedica due voci di spesa fondamentali a settori strategici per il futuro dell’Unione: la competitività interna e l’azione esterna dell’UE, quest’ultima sotto l’etichetta “Europa Globale”.

Il Fondo per la Competitività europea prevede uno stanziamento di 450 miliardi e 508 milioni di euro, con l’obiettivo di rafforzare la leadership dell’UE in settori tecnologici chiave e ad alta innovazione.

La Commissione punta a investimenti mirati in:

  • ricerca e sviluppo attraverso Horizon Europe;

  • biotecnologie, salute, bioeconomia e agricoltura sostenibile;

  • tecnologie verdi e processi di decarbonizzazione industriale;

  • sicurezza strategica e digitale.

A ciò si aggiungono programmi trasversali, pensati per migliorare la formazione, la coesione culturale e l’integrazione giuridica, come Erasmus+, AgoraEU e nuove iniziative nel campo della giustizia e della cittadinanza attiva. L’obiettivo è duplice: colmare il divario competitivo con le altre potenze globali (USA e Cina in primis) e sostenere la transizione verde e digitale.

Parallelamente, la voce Europa Globale viene potenziata con una dotazione di 200 miliardi e 309 milioni di euro, distribuiti tra cinque aree geografiche prioritarie e un pilastro globale dedicato a interventi flessibili e multilaterali. Questa scelta riflette la volontà dell’Unione di rafforzare la propria politica estera economica, migliorare la capacità di risposta alle crisi geopolitiche e costruire partenariati economici strategici, specialmente con Paesi in via di sviluppo e aree instabili.

Con questa doppia strategia, la Commissione intende posizionare l’Unione Europea come attore globale di riferimento, in grado di affrontare sfide comuni come il cambiamento climatico, le migrazioni e la stabilità economica internazionale.

QFP 2028–2034: il nuovo bilancio UE - Commercialista.it

Iter legislativo

La proposta di bilancio pluriennale presentata dalla Commissione Europea rappresenta solo il primo passo di un processo legislativo lungo e complesso, che si concluderà, secondo le tempistiche previste, entro il 2027. Infatti, secondo l’articolo 312 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), il QFP deve essere approvato all’unanimità dal Consiglio dell’Unione Europea, previa approvazione a maggioranza qualificata del Parlamento Europeo.

Questo significa che ogni singolo Stato membro ha in sostanza un diritto di veto, e ciò potrebbe generare tensioni politiche e negoziali, specialmente su temi come l’aumento dei contributi nazionali al bilancio (passati all’1,26% del RNL) e la proposta di nuove risorse proprie. Alcuni Paesi del Nord Europa, tradizionalmente più rigorosi in termini di disciplina fiscale, hanno già espresso perplessità sull’espansione della spesa e sulla centralizzazione delle politiche agricole e di coesione.

Altro nodo delicato riguarda la governance del nuovo Fondo Unico, che unisce PAC e coesione: se da un lato si mira alla semplificazione e a una maggiore efficacia dell’impatto territoriale, dall’altro la concentrazione dei poteri gestionali negli Stati membri (sul modello del Next Generation EU) potrebbe accentuare le diseguaglianze tra regioni più capaci e quelle con minore capacità amministrativa. Anche i criteri ambientali vincolanti per l’erogazione dei fondi agricoli sollevano dubbi, specie nei Paesi a forte vocazione agroindustriale.

Infine, non va dimenticato che il quadro geopolitico globale potrebbe costringere l’UE a rivedere alcune priorità strategiche durante i negoziati. Tuttavia, la Commissione sembra determinata a difendere un impianto finanziario più integrato, sostenibile e strategico, pronto ad affrontare un futuro in continuo cambiamento.

Come sfruttare il QFP 2028–2034

Il nuovo Quadro Finanziario Pluriennale non rappresenta solo un piano di spesa europea, ma anche una leva economica e fiscale potente per Stati membri, territori e imprese. Per l’Italia, che storicamente beneficia in misura significativa dei fondi strutturali europei e della PAC, il QFP 2028–2034 apre una fase cruciale per massimizzare l’accesso ai finanziamenti e rafforzare la competitività economica a livello locale e nazionale.

Grazie alla creazione del Fondo Unico per PAC e Coesione, le imprese agricole, le PMI rurali, i giovani agricoltori e i soggetti attivi nelle aree svantaggiate avranno a disposizione strumenti più flessibili e integrati per investimenti, innovazione, sostenibilità ambientale e transizione digitale. In particolare, l’introduzione di criteri fiscali favorevoli, come la degressività dei contributi e gli incentivi agli investimenti agroambientali, può rappresentare una concreta opportunità di risparmio fiscale per le aziende che si adeguano alle linee strategiche europee.

Anche le imprese non agricole potranno beneficiare dei fondi europei destinati a competitività e innovazione: il programma Horizon Europe, il sostegno alla digitalizzazione, gli incentivi per la transizione green e le iniziative per la formazione rappresentano canali di finanziamento a fondo perduto o a tasso agevolato che, se ben gestiti, possono alleggerire il carico fiscale nazionale e potenziare gli investimenti.

Per i professionisti e gli enti locali, il nuovo approccio orientato a piani territoriali integrati consente di avere una visione chiara delle risorse disponibili e di pianificare strategie fiscali e di sviluppo più efficaci. Tuttavia, sarà fondamentale migliorare la capacità progettuale e la sinergia tra livelli istituzionali per non rischiare di perdere fondi per inefficienze amministrative, come accaduto in passato.

In sintesi, il QFP 2028–2034 non è solo un’occasione politica, ma anche una vera e propria strategia fiscale europea, da conoscere, pianificare e sfruttare a vantaggio dell’economia reale.

Conclusioni

Il Quadro Finanziario Pluriennale 2028–2034 si presenta come una delle proposte più ambiziose e strutturate mai elaborate dalla Commissione Europea. Non solo per le cifre in gioco — quasi 2.000 miliardi di euro — ma per il cambio di paradigma che rappresenta: integrazione tra politiche agricole e coesione, fondi più flessibili, nuove risorse proprie e una governance multilivello.

Per le imprese, gli enti locali e i professionisti italiani, questo bilancio pluriennale offre grandi opportunità. L’accesso ai fondi sarà più semplice e mirato, le risorse saranno orientate alla sostenibilità, alla transizione digitale e all’inclusione sociale, e ci saranno spazi di manovra fiscale per chi saprà cogliere gli strumenti messi a disposizione.

Tuttavia, la sfida non è solo a livello europeo. Anche sul piano nazionale e regionale sarà fondamentale dotarsi di competenze tecniche, capacità progettuale e visione strategica per intercettare e utilizzare i fondi in modo efficace, evitando ritardi e inefficienze che, in passato, hanno rallentato l’impatto delle politiche europee sul nostro territorio.

Il QFP 2028–2034 non è ancora definitivo: sarà discusso fino al 2027, ma le sue linee guida sono già un chiaro segnale della direzione in cui l’Europa vuole andare. Chi saprà prepararsi per tempo potrà trarne i maggiori vantaggi, anche in termini fiscali, economici e di sviluppo sostenibile.

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