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martedì 8 Luglio 2025

Contributi agricoli 2025: importi, scadenze e agevolazioni per coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali

Il settore agricolo continua a rappresentare una colonna portante dell’economia italiana, coinvolgendo centinaia di migliaia di lavoratori tra coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (IAP). Per il 2025, l’INPS ha confermato le aliquote contributive già in vigore nel 2024, offrendo quindi un quadro di stabilità e continuità per chi opera in agricoltura. Nonostante l’assenza di variazioni nelle aliquote, è fondamentale prestare massima attenzione alle scadenze dei versamenti e agli importi dovuti, per evitare sanzioni e per pianificare al meglio la propria posizione previdenziale e fiscale.

In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutte le novità e le conferme relative ai contributi agricoli 2025, le scadenze da rispettare, le tabelle degli importi aggiornati e le agevolazioni che possono consentire un risparmio legale e intelligente per chi lavora in agricoltura. Scoprirai inoltre come tutelarti e come approfittare di possibili vantaggi fiscali, rimanendo sempre in regola con il Fisco e l’INPS.

Contributi IVS 2025

Il calcolo dei contributi obbligatori per coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (IAP) parte dal concetto di reddito convenzionale, stabilito dalla Tabella D allegata alla Legge 233/1990. Per il 2025, il reddito medio giornaliero convenzionale è stato fissato a 65,19 euro dal Decreto del Ministero del Lavoro del 10 giugno 2025. Questo valore rappresenta la base su cui viene applicata l’aliquota contributiva IVS, fondamentale per la determinazione dei contributi previdenziali da versare.

L’aliquota IVS per il 2025 resta invariata al 24,00%, senza distinzioni legate all’età dell’assicurato (under o over 21 anni) o alla localizzazione geografica dell’azienda agricola (zone normali o svantaggiate). Tale percentuale include il contributo addizionale del 2% previsto dall’articolo 12, comma 4, della Legge 233/1990. È importante sottolineare che, oltre all’aliquota IVS, per ogni giornata di iscrizione è dovuto un contributo giornaliero fisso di 0,80 euro, applicabile fino a un massimo di 156 giornate annue per ogni unità attiva.

Un’importante agevolazione confermata per il 2025 riguarda i lavoratori agricoli autonomi over 65 titolari di pensione liquidata con sistema retributivo o misto, ai quali si applica una riduzione del 50% dei contributi dovuti, come previsto dall’articolo 59, comma 15, della Legge 449/1997. Questa misura consente agli anziani agricoltori di alleggerire il peso contributivo, pur mantenendo la possibilità di proseguire l’attività lavorativa.

Conoscere questi dettagli è essenziale per pianificare i versamenti in modo corretto e valutare eventuali opportunità di risparmio fiscale senza incorrere in errori o sanzioni.

Contributi Maternità, INAIL e agevolazioni

Oltre ai contributi IVS, i coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (IAP) sono tenuti a versare anche il contributo obbligatorio per la maternità, che per il 2025 resta invariato rispetto all’anno precedente: si tratta di un importo fisso di 7,49 euro per ogni unità attiva iscritta alla gestione INPS agricola.

Questo contributo garantisce la copertura per le prestazioni legate alla maternità, un diritto fondamentale anche per i lavoratori autonomi del settore agricolo.

Altro obbligo da rispettare riguarda il contributo INAIL per la tutela contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Per il 2025, gli importi restano differenziati in base alla collocazione geografica dell’azienda agricola:

  • 768,50 euro per le aziende situate in zone normali

  • 532,18 euro per le aziende ubicate in territori montani o zone agricole svantaggiate

Una notizia positiva per il settore è la conferma della riduzione del 14,80% dei premi e contributi INAIL, come previsto dal Decreto Interministeriale del 24 settembre 2024 e in applicazione dell’art. 1, comma 128, della Legge 147/2013. Questa riduzione viene applicata automaticamente alle aziende agricole i cui dati risultano allineati nei tracciati telematici trasmessi dall’INAIL.

Infine, restano in vigore le agevolazioni previste per:

  • le aziende situate in territori montani, ai sensi dell’art. 9 del DPR 601/1973

  • le attività agricole esercitate in zone svantaggiate, come stabilito dall’art. 15 della Legge 984/1977

Queste agevolazioni, se correttamente applicate, possono rappresentare un’opportunità di riduzione significativa del carico contributivo per le aziende agricole, contribuendo così a migliorare la sostenibilità economica delle attività rurali.

Conoscere e sfruttare queste misure è fondamentale per risparmiare legalmente sui costi contributivi e proteggere la propria attività agricola.

Contributi Agricoli 2025 - Commercialista.it

Scadenze contributi agricoli 

Per evitare sanzioni e irregolarità, è essenziale conoscere con precisione le scadenze per il versamento dei contributi agricoli 2025. I coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (IAP) devono effettuare i pagamenti in quattro rate annuali, utilizzando il consueto modello F24, che consente di versare i contributi in modo semplice e tracciabile.

Le scadenze ufficiali stabilite per il 2025 sono:

  • 16 luglio 2025 (1ª rata)

  • 16 settembre 2025 (2ª rata)

  • 17 novembre 2025 (3ª rata)

  • 16 gennaio 2026 (4ª rata)

Per ogni scadenza è necessario compilare correttamente il modello F24, inserendo i codici tributo e gli importi dovuti in base al numero di giornate lavorate e alle aliquote applicabili. Per evitare errori, è importante consultare le istruzioni operative fornite dall’INPS, disponibili all’interno del “Cassetto previdenziale del contribuente”, lo strumento online che consente agli iscritti di monitorare la propria posizione contributiva e ricevere aggiornamenti personalizzati.

Essere puntuali nei versamenti è cruciale per mantenere in regola la propria posizione previdenziale, evitando sanzioni amministrative, interessi di mora e il rischio di vedersi preclusa la possibilità di accedere a prestazioni previdenziali future o agevolazioni fiscali.

Importi e aliquote 

Per facilitare la comprensione e la gestione dei contributi agricoli 2025, è utile avere a disposizione un riepilogo chiaro e aggiornato di tutti i valori e le scadenze previsti. Questo consente ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (IAP) di pianificare con precisione i versamenti e sfruttare eventuali agevolazioni in modo consapevole e corretto.

Tabella generale contributi 2025

Contributi Agricoli 2025 - Commercialista.it

Tabelle contributi coltivatori diretti, coloni e mezzadri 2025

Contributi Agricoli 2025 - Commercialista.it

Tabella contributi Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) 2025

Contributi Agricoli 2025 - Commercialista.it

Queste tabelle forniscono un quadro completo e aggiornato dei contributi dovuti per il 2025. Le fasce sono determinate in funzione del reddito convenzionale e consentono ai contribuenti di verificare in anticipo l’importo annuo da versare, differenziato per tipo di attività, zona geografica e posizione pensionistica.

Agevolazioni

Uno degli aspetti più rilevanti per chi opera nel settore agricolo è la possibilità di accedere a agevolazioni fiscali e contributive che consentono di ridurre il carico economico senza violare le normative. Anche per il 2025, diverse misure sono state confermate per favorire i lavoratori agricoli e garantire la sostenibilità economica delle imprese rurali, in particolare nelle aree più svantaggiate.

Tra le principali agevolazioni ricordiamo:

Riduzione del 14,80% dei premi e contributi INAIL

Questa riduzione si applica alle aziende individuate nei tracciati inviati dall’INAIL e può tradursi in un risparmio significativo sui costi assicurativi. Per poterla ottenere, è fondamentale mantenere aggiornate le comunicazioni obbligatorie con INAIL.

Contributi ridotti per aziende agricole in territori montani o zone svantaggiate

Ai sensi dell’art. 9 del DPR 601/1973 e dell’art. 15 della Legge 984/1977, le imprese che operano in aree disagiate possono beneficiare di contributi INAIL ridotti (532,18 euro contro i 768,50 euro delle zone normali) e, in alcuni casi, anche di un abbattimento della base contributiva IVS.

Riduzione contributiva per pensionati over 65

Come previsto dalla Legge 449/1997, art. 59, comma 15, i lavoratori autonomi agricoli di età superiore ai 65 anni e titolari di pensione calcolata con sistema retributivo o misto, continuano a beneficiare anche nel 2025 di una riduzione del 50% dei contributi dovuti.

Agevolazioni per giovani agricoltori

Sebbene le aliquote IVS siano uguali per tutti, esistono incentivi fiscali e contributivi per l’avvio di nuove imprese agricole da parte di giovani imprenditori agricoli. Questi incentivi, previsti da vari provvedimenti europei e nazionali, possono includere esoneri parziali dai contributi previdenziali per i primi anni di attività.

Per ottenere questi vantaggi è necessario:

  • verificare con attenzione la collocazione geografica dell’azienda

  • controllare i requisiti anagrafici e previdenziali

  • consultare il proprio Cassetto previdenziale INPS per confermare l’applicabilità delle agevolazioni

Per massimizzare il risparmio fiscale e contributivo è sempre consigliabile rivolgersi a un commercialista esperto in materia agricola, in grado di individuare ogni possibile agevolazione e di assistere nella corretta compilazione dei modelli F24.

Contributi Agricoli 2025 - Commercialista.it

Rischi e soluzioni

Il rispetto delle scadenze e il corretto calcolo dei contributi agricoli non sono soltanto obblighi normativi, ma rappresentano anche una tutela concreta per i lavoratori del settore. Errori nei versamenti o nella compilazione del modello F24 possono comportare sanzioni amministrative, interessi di mora e addirittura il rischio di perdere il diritto a prestazioni previdenziali come pensioni, indennità di maternità o coperture per infortuni.

Tra gli errori più comuni che si riscontrano ci sono:

  • Compilazione errata dei codici tributo nel modello F24

  • Mancato aggiornamento delle fasce contributive in caso di variazioni del reddito convenzionale

  • Omissione delle scadenze per distrazione o mancanza di pianificazione

  • Mancata applicazione delle agevolazioni disponibili, che può portare a versamenti più alti del dovuto

Per evitare queste problematiche, è fondamentale adottare alcune buone pratiche:

  1. Controllare periodicamente il Cassetto Previdenziale INPS, che consente di verificare la posizione assicurativa e contributiva in tempo reale.

  2. Utilizzare software affidabili o rivolgersi a consulenti esperti per la compilazione degli F24, in particolare se si gestiscono più unità attive o più posizioni INPS.

  3. Programmare con largo anticipo i pagamenti: anche un singolo giorno di ritardo può far scattare sanzioni.

  4. Verificare le eventuali nuove circolari INPS o INAIL che potrebbero introdurre aggiornamenti o modifiche normative durante l’anno.

In caso di errori già commessi, è possibile ricorrere al ravvedimento operoso, uno strumento che consente di regolarizzare i pagamenti con sanzioni e interessi ridotti. Anche in questo caso, il supporto di un consulente esperto in fiscalità agricola può fare la differenza per risolvere la situazione senza inutili complicazioni.

Previdenza agricola 2025

Molti coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali (IAP) vedono il pagamento dei contributi obbligatori come un mero adempimento burocratico o un costo da sostenere. In realtà, i contributi previdenziali versati annualmente rappresentano un vero e proprio investimento per la sicurezza economica e sociale futura del lavoratore agricolo e della sua famiglia.

I contributi versati alla gestione INPS agricola consentono di:

  • Maturare il diritto alla pensione (vecchiaia, anticipata o invalidità)

  • Accedere a prestazioni di maternità e paternità

  • Ottenere tutele in caso di infortunio o malattia professionale grazie all’assicurazione INAIL

  • Avere diritto alle indennità economiche per eventi straordinari come calamità naturali o crisi agricole

Per gli imprenditori agricoli professionali (IAP), i versamenti contributivi sono inoltre strettamente legati all’accesso a fondi europei (PAC) e incentivi nazionali che richiedono, tra i requisiti fondamentali, la regolarità contributiva.

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda il calcolo della pensione: i contributi versati non solo servono per maturare gli anni utili, ma incidono direttamente sulla quantità dell’assegno pensionistico futuro. Ecco perché è importante:

  • Versare correttamente e per tempo

  • Verificare la propria posizione contributiva INPS ogni anno

  • Considerare, se possibile, forme di integrazione pensionistica attraverso strumenti previdenziali complementari

In particolare, i giovani agricoltori dovrebbero essere sensibilizzati sull’importanza di contribuire fin da subito, per non trovarsi in futuro con carenze contributive difficili da colmare.

Un buon piano di previdenza agricola non è solo un obbligo di legge, ma una forma concreta di protezione del proprio reddito e dei propri diritti in un settore soggetto a variabili economiche e ambientali sempre più complesse.

Conclusione

Il quadro normativo dei contributi agricoli per il 2025 si presenta sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente, garantendo così una certa continuità per i lavoratori autonomi del settore agricolo. Le aliquote IVS restano ferme al 24%, applicate su un reddito convenzionale giornaliero di 65,19 euro, con la conferma dei contributi addizionali e delle modalità di versamento attraverso il modello F24.

Le scadenze suddivise in quattro rate (luglio, settembre, novembre 2025 e gennaio 2026) richiedono attenzione e puntualità per evitare sanzioni e problemi di regolarità contributiva. Le tabelle degli importi, distinte per fasce di reddito e per zone territoriali, continuano a rappresentare uno strumento essenziale per il calcolo corretto dei contributi dovuti.

Vanno inoltre ricordate le agevolazioni previste per le aziende agricole situate in territori montani o svantaggiati, così come le riduzioni per i lavoratori pensionati over 65, misure confermate anche per il 2025 che possono comportare una significativa riduzione del carico contributivo.

In un settore come quello agricolo, dove l’incertezza economica e le difficoltà legate ai cambiamenti climatici sono sempre più presenti, il rispetto delle normative previdenziali e la conoscenza puntuale degli adempimenti contributivi restano strumenti fondamentali per garantire la continuità e la tutela delle attività agricole.

Un’attenta pianificazione e il costante aggiornamento sulle norme consentono di gestire correttamente i propri obblighi, tutelando sia il presente lavorativo sia i diritti futuri legati alla previdenza.

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