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giovedì 3 Luglio 2025

DL Omnibus 2025: IVA ridotta sull’arte, sugar tax rinviata e nuovi fondi per imprese e territori

Taglio dell’IVA sulle opere d’arte, nuovo rinvio della sugar tax, fondi per infrastrutture e PNRR non più finanziati: sono queste alcune delle principali novità contenute nel Decreto Omnibus approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 20 giugno 2025. Un pacchetto variegato di misure urgenti che tocca fiscalità, cultura, investimenti pubblici e sostegno a settori strategici, dal terzo settore all’agricoltura.

Il provvedimento nasce con l’obiettivo di dare ossigeno all’economia italiana in una fase delicata, caratterizzata da rallentamento della crescita e incertezze geopolitiche. Da una parte si punta a non introdurre nuove tasse, come nel caso del differimento della tassa sulle bevande zuccherate, mai entrata realmente in vigore; dall’altra, si sceglie di alleggerire la pressione fiscale su comparti con potenziale di sviluppo, come quello dell’arte e del collezionismo, portando l’IVA sulle vendite al 5%.

Ma il decreto va oltre il fisco: si interviene su opere pubbliche indifferibili, si aiutano Comuni e Province ad affrontare spese infrastrutturali, e si rafforzano i fondi per le zone terremotate e il sistema della Protezione Civile. Un intervento trasversale, pensato per rilanciare settori chiave e per preparare il terreno a una fase 2 post-PNRR.

In questo articolo analizziamo in modo chiaro e aggiornato tutte le novità del decreto, spiegando cosa cambia concretamente per imprese, cittadini e professionisti.

Nuovo DL Omnibus 2025

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Omnibus (DL Economia 2025), un provvedimento che introduce una serie di misure urgenti di natura economica e fiscale, toccando vari settori strategici. Tra le disposizioni più rilevanti spiccano l’ulteriore rinvio dell’entrata in vigore della sugar tax, già al centro di numerose polemiche negli anni passati, e una significativa modifica dell’aliquota IVA applicata al mercato dell’arte. Entrambe le misure si inseriscono in un più ampio piano del governo volto a sostenere specifici comparti produttivi e allo stesso tempo a evitare ulteriori aggravi fiscali per imprese e consumatori in un momento economico ancora instabile.

La sugar tax, pensata inizialmente per scoraggiare il consumo di bevande zuccherate e generare nuove entrate per lo Stato, viene ancora una volta posticipata. Il DL fissa infatti la nuova entrata in vigore al 1° luglio 2026, accogliendo le pressioni delle aziende produttrici che lamentano costi di adeguamento e impatti negativi sul mercato.

Per quanto riguarda l’arte, il decreto prevede l’estensione dell’IVA agevolata al 10% anche per le vendite da parte di gallerie e mercanti d’arte, e non più solo da parte degli autori o degli eredi. Una misura che intende rilanciare il mercato italiano dell’arte contemporanea, rendendolo più competitivo a livello europeo.

Le novità fiscali

Il Consiglio dei Ministri del 20 giugno 2025 ha approvato un nuovo decreto-legge, denominato DL Omnibus o DL Economia, con misure urgenti finalizzate a sostenere l’economia nazionale e ad agevolare gli investimenti infrastrutturali e sociali. Il decreto si articola su diversi fronti: fisco, opere pubbliche, assistenza sociale, trasporti, agricoltura e cultura, offrendo un quadro di interventi trasversali pensati per stimolare la crescita e garantire la tenuta economica del Paese.

Tra le disposizioni principali, il DL conferma la proroga della sugar tax al 1° gennaio 2026, rinviando ancora una volta l’applicazione di una tassa che, pur introdotta nel 2019, non è mai effettivamente entrata in vigore. Le imprese del settore delle bevande zuccherate, rappresentate da Assobibe, hanno più volte denunciato gli effetti negativi di tale imposta, stimando un calo del fatturato del 10% e una contrazione degli acquisti di materia prima per oltre 400 milioni di euro.

Altro punto di rilievo è l’introduzione dell’IVA agevolata al 5% per la cessione di oggetti d’arte, antiquariato e collezione, una mossa strategica per rilanciare il mercato dell’arte in Italia e uniformare il trattamento fiscale a quello di altri Paesi europei. Una misura che, secondo il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, potrà stimolare l’interesse degli investitori stranieri, rafforzando l’intero comparto culturale.

Oltre agli aspetti fiscali, il DL prevede finanziamenti per opere indifferibili escluse dal PNRR, tra cui infrastrutture idriche a Venezia, edilizia carceraria e la diga foranea di Genova, nonché misure per i territori colpiti da eventi sismici e per la manutenzione stradale di province e città metropolitane.

Sugar Tax

Una delle misure più discusse del DL Economia 2025 riguarda ancora una volta la famigerata sugar tax, il tributo introdotto formalmente nel 2019 ma che non è mai stato applicato. Il decreto approvato dal Governo il 20 giugno ne prevede l’ennesimo rinvio, spostando la data di entrata in vigore al 1° gennaio 2026. La decisione non sorprende gli operatori del settore, che da tempo sollecitano un approccio più sostenibile per le imprese coinvolte.

La sugar tax prevede l’applicazione di una tassa sulle bevande analcoliche contenenti zuccheri aggiunti, con l’obiettivo di promuovere abitudini alimentari più sane e, allo stesso tempo, generare nuove entrate per lo Stato. Tuttavia, secondo Assobibe, l’associazione di categoria delle imprese produttrici, l’imposta avrebbe un impatto devastante: una contrazione degli acquisti di materia prima per oltre 400 milioni di euro, oltre a una riduzione stimata del 10% del fatturato per le aziende del comparto.

Il governo, consapevole dei rischi economici e occupazionali, ha quindi scelto di allineare il calendario di applicazione della sugar tax a quello della plastic tax, prevista anch’essa per il 2026. Si tenta così di costruire una strategia coordinata e meno impattante, in grado di dare tempo alle imprese per adattarsi, senza colpire duramente i consumatori in un momento in cui l’inflazione e il costo della vita restano elevati.

Il rinvio si inserisce anche in un contesto europeo in cui pochi Stati hanno adottato misure simili con successo, e in cui l’efficacia delle sugar tax sul fronte sanitario è ancora oggetto di dibattito.

DL Omnibus 2025: IVA arte e sugar tax - Commercialista.it

IVA al 5% per l’arte

Tra le novità fiscali più significative contenute nel DL Omnibus 2025 c’è la riduzione dell’IVA dal 22% al 5% per la cessione di oggetti d’arte, di antiquariato e da collezione, indipendentemente dal soggetto che effettua la vendita. Questa misura, attesa da tempo dal settore, rappresenta un cambio di rotta importante, con l’obiettivo di rendere il mercato dell’arte italiano più competitivo a livello internazionale, in linea con quanto già avviene in Francia, Germania e Regno Unito.

Fino ad oggi, in Italia, l’aliquota IVA ridotta era riservata solo alle vendite effettuate direttamente dagli autori o dai loro eredi, mentre tutte le altre transazioni – in particolare quelle operate da gallerie, mercanti o case d’asta – erano soggette all’aliquota ordinaria del 22%. Con il nuovo decreto, il beneficio fiscale si estende all’intera filiera del mercato artistico, incentivando la circolazione delle opere e stimolando gli investimenti, soprattutto da parte di collezionisti e operatori esteri.

Secondo quanto dichiarato dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, l’intervento mira a garantire “condizioni fiscali favorevoli per chi investe in cultura”, creando un ecosistema capace di valorizzare l’arte contemporanea e il patrimonio artistico nazionale. Un’IVA agevolata al 5%, oltre a generare un aumento delle transazioni ufficiali, potrebbe anche contribuire a contrastare il mercato parallelo e le vendite non tracciate, favorendo la legalità e la trasparenza nel settore.

Misure per infrastrutture, territori e PNRR

Il DL Economia 2025, pur concentrandosi su interventi fiscali come la sugar tax e l’IVA sull’arte, dedica un ampio spazio anche a misure di sostegno economico per enti locali, investimenti infrastrutturali e territori in difficoltà. In particolare, il decreto consente l’utilizzo del Fondo per l’avvio di opere indifferibili a favore degli interventi inizialmente previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) ma non più finanziabili attraverso quel canale. Condizione imprescindibile: che i lavori siano aggiudicati entro il 31 dicembre 2025.

Tra le opere prioritarie rientrano il potenziamento delle infrastrutture idriche di Venezia, la diga foranea del porto di Genova, interventi di edilizia penitenziaria, e rafforzamento della protezione civile regionale. Questi progetti non solo contribuiscono al rilancio delle economie locali, ma sono anche fondamentali per la sicurezza del territorio e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il decreto prevede inoltre finanziamenti per la manutenzione stradale di province e città metropolitane, e interventi a favore delle aree colpite da eventi sismici, tra cui L’Aquila, i comuni del cratere, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Non mancano misure a supporto del terzo settore, del turismo, dell’agricoltura e delle attività antiriciclaggio, delineando un pacchetto normativo ampio e trasversale che tocca quasi tutti gli ambiti della gestione pubblica e privata.

Vantaggi fiscali

Il DL Omnibus approvato dal Governo il 20 giugno 2025 rappresenta un mix di misure fiscali e strategiche, capaci di produrre benefici concreti nel breve e medio termine, sia per il tessuto produttivo che per i cittadini. Dal punto di vista fiscale, il rinvio della sugar tax offre respiro alle imprese della filiera agroalimentare, in particolare a quelle che operano nella produzione e distribuzione di bevande zuccherate, già messe alla prova da inflazione, rincari energetici e calo dei consumi. Il differimento evita costi aggiuntivi, salvaguarda i margini e consente una pianificazione più sostenibile.

La riduzione dell’IVA al 5% nel mercato dell’arte, invece, ha un impatto più strutturale. Non solo incentiva le vendite e gli investimenti nel settore, ma favorisce la tracciabilità e la legalità, contrastando le pratiche di elusione fiscale tipiche delle transazioni informali. Le gallerie d’arte, spesso piccole o medie imprese, potranno beneficiare di una maggiore competitività, attirando anche acquirenti internazionali interessati all’arte italiana.

Infine, gli interventi infrastrutturali e territoriali previsti nel DL creano opportunità per il settore edile, per le imprese locali e per i professionisti tecnici, stimolando occupazione e sviluppo. Il decreto, quindi, non va letto solo come un insieme di misure d’urgenza, ma come una manovra ponte verso una strategia più ampia di rilancio economico post-PNRR.

DL Omnibus 2025: IVA arte e sugar tax - Commercialista.it

IVA arte e confronto europeo

Con la riduzione dell’IVA al 5% sulla vendita di opere d’arte, l’Italia compie un passo deciso verso l’allineamento con le politiche fiscali degli altri grandi mercati artistici europei. In Paesi come Francia e Germania, l’applicazione di aliquote ridotte su opere d’arte è da tempo una prassi consolidata, proprio per incentivare il collezionismo, l’investimento culturale e il rafforzamento del ruolo delle gallerie d’arte nella promozione della produzione artistica nazionale.

Fino ad oggi, il regime IVA italiano penalizzava le transazioni operate da gallerie, mercanti e case d’asta, sottoponendole a un’imposta del 22%: una percentuale che rendeva meno conveniente acquistare in Italia, a favore di mercati esteri fiscalmente più attrattivi. Questa asimmetria fiscale ha contribuito negli anni a una fuga di capitali e opere, riducendo le entrate per il sistema culturale italiano e impoverendo il tessuto artistico interno.

Con il nuovo provvedimento del DL Economia 2025, l’Italia si inserisce invece in una logica di fiscalità culturale competitiva, mirando a far tornare il Paese un hub interessante per collezionisti, fondazioni e investitori internazionali. Questo potrebbe tradursi in maggiore liquidità per gli operatori del settore, crescita delle fiere e degli eventi d’arte, e un aumento delle vendite legali tracciate. In prospettiva, si tratta di un’opportunità concreta per valorizzare il “made in Italy” artistico e consolidare l’immagine dell’Italia non solo come culla della cultura, ma anche come punto di riferimento per il mercato dell’arte moderno e contemporaneo.

Impatto economico sugar tax 

Il rinvio della sugar tax al 2026, disposto dal DL Economia 2025, non è soltanto una misura di sollievo fiscale, ma si inserisce in una più ampia strategia economica del Governo Meloni orientata al contenimento della pressione fiscale su imprese e consumatori, specialmente nei settori più esposti agli shock economici. Il settore delle bevande analcoliche, già provato da aumenti delle materie prime e dalla riduzione dei consumi, avrebbe dovuto affrontare un ulteriore aggravio che secondo Assobibe avrebbe potuto tradursi in un taglio occupazionale e una contrazione degli investimenti.

A livello macroeconomico, l’introduzione di imposte come la sugar tax in un contesto di bassa crescita e alta inflazione avrebbe potuto generare effetti controproducenti, frenando i consumi interni e peggiorando la fiducia delle imprese. Per questo motivo, il Governo ha scelto di rinviare la tassa, posponendone l’applicazione fino a quando il contesto economico non sarà più stabile e le imprese non avranno avuto tempo di adattarsi.

In parallelo, la scelta di coordinare la sugar tax con la plastic tax, entrambe previste per il 2026, riflette l’intenzione dell’esecutivo di riorganizzare il sistema fiscale ambientale, evitando interventi frammentati e favorendo una pianificazione integrata. Non si tratta, quindi, di una semplice sospensione, ma di una riprogrammazione strategica che cerca di coniugare esigenze ambientali e di salute pubblica con la necessità di non soffocare il tessuto produttivo.

Enti territoriali e opere pubbliche

Uno degli aspetti più rilevanti e meno dibattuti del DL Economia 2025 è il rafforzamento del ruolo degli enti territoriali nella gestione di opere pubbliche e investimenti infrastrutturali. In particolare, il decreto introduce la possibilità di utilizzare il Fondo per l’avvio di opere indifferibili per finanziare interventi che, pur essendo stati inizialmente previsti dal PNRR, non sono più coperti dalle risorse europee.

La condizione fondamentale è che i lavori siano aggiudicati entro il 31 dicembre 2025. Questo vincolo ha una duplice finalità: garantire tempi certi di esecuzione ed evitare dispersioni di risorse, oltre a stimolare gli enti locali a pianificare e appaltare rapidamente le opere, evitando la paralisi burocratica. Si tratta di una misura strategica che consente a Regioni, Comuni, Province e Città Metropolitane di non perdere opportunità di sviluppo, pur in presenza di una revisione dei fondi europei.

Tra gli interventi finanziabili rientrano grandi progetti come la diga foranea di Genova e le infrastrutture idriche di Venezia, ma anche opere minori a livello locale, come il miglioramento della rete viaria, l’edilizia carceraria, e il potenziamento della Protezione Civile regionale. Il DL stanzia inoltre fondi per la manutenzione stradale e lo sviluppo del trasporto rapido nelle province, a beneficio diretto dei cittadini e delle imprese locali.

Queste misure, se attuate correttamente, potrebbero generare migliaia di nuovi posti di lavoro, migliorare la qualità della vita nei territori e rendere più efficiente l’utilizzo delle risorse pubbliche.

Terzo settore, agricoltura e turismo

Il DL Omnibus 2025 non si limita a misure fiscali e infrastrutturali, ma prevede anche una serie di interventi settoriali mirati a sostenere tre comparti fondamentali per la tenuta economica e sociale del Paese: il terzo settore, l’agricoltura e il turismo.

Per quanto riguarda il terzo settore, il decreto rifinanzia alcuni programmi di assistenza sociale e cura, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione. Vengono previsti fondi per sostenere enti non profit, cooperative sociali e organizzazioni di volontariato, riconoscendo il loro ruolo centrale nella coesione sociale e nel welfare di prossimità. Si tratta di risorse fondamentali per garantire la continuità di servizi essenziali, spesso erogati in supplenza alle istituzioni pubbliche.

Nel settore agricolo, il DL introduce misure a sostegno della transizione ecologica e della modernizzazione delle filiere, con incentivi mirati a promuovere l’innovazione tecnologica, la riduzione dell’impatto ambientale e il rafforzamento della sicurezza alimentare. Tali interventi si inseriscono in un contesto segnato da crisi climatiche, aumento dei costi di produzione e instabilità dei mercati globali, offrendo agli agricoltori italiani nuovi strumenti di resilienza.

Per il turismo, infine, il decreto prevede risorse per la valorizzazione dei territori e delle eccellenze locali, con l’obiettivo di sostenere un settore che, sebbene in ripresa, è ancora fragile a causa delle fluttuazioni internazionali. Gli incentivi potranno essere utilizzati per migliorare la qualità dell’offerta turistica, digitalizzare i servizi e sviluppare progetti integrati con cultura, enogastronomia e sostenibilità.

Conclusioni

Il DL Omnibus approvato il 20 giugno 2025 si presenta come un provvedimento di transizione, pensato per rispondere a esigenze immediate del tessuto economico-produttivo italiano, senza però perdere di vista le sfide di medio-lungo periodo. Le misure su IVA e sugar tax sono emblematiche di questa impostazione: da un lato, interventi mirati a sostenere settori chiave come arte, cultura e industria alimentare, dall’altro una strategia prudente, che evita nuove pressioni fiscali in una fase economica ancora fragile.

Il rinvio della sugar tax, pur criticato da chi auspica politiche fiscali più incisive su salute e ambiente, è giustificato da una volontà di tutelare le imprese italiane e dare loro il tempo necessario per adeguarsi, in un contesto già appesantito da inflazione e tensioni sui mercati. La riduzione dell’IVA sull’arte, invece, si distingue come misura strutturale capace di rilanciare il mercato italiano a livello internazionale, attirando nuovi investimenti e stimolando l’intera filiera culturale.

Il DL si fa apprezzare anche per la sua attenzione agli enti locali, al terzo settore, e a comparti come turismo e agricoltura, che rappresentano da sempre il cuore dell’economia reale. Tuttavia, restano alcune incognite: dalla capacità di attuazione rapida delle opere pubbliche, alla necessità di monitorare l’effettiva efficacia delle agevolazioni fiscali.

In sintesi, il decreto rappresenta un equilibrio tra intervento e attesa, tra sostegno e selettività, che potrà risultare efficace solo se accompagnato da una visione strategica di lungo periodo e da una macchina amministrativa pronta a trasformare le risorse in risultati concreti.

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