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lunedì 9 Giugno 2025

Estromissione agevolata immobili: scadenza al 31 maggio 2025

Il 31 maggio 2025 rappresenta una data cruciale per gli imprenditori individuali: scade infatti il termine per beneficiare dell’estromissione agevolata degli immobili strumentali. Parliamo di una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2024, che consente di trasferire beni immobili strumentali dal patrimonio dell’impresa a quello personale dell’imprenditore, a condizioni fiscali fortemente vantaggiose.

L’estromissione riguarda sia gli immobili strumentali per natura (come magazzini, laboratori, opifici), sia quelli per destinazione, cioè utilizzati nell’attività d’impresa pur non essendo qualificati formalmente come tali. Il vantaggio? Poter “togliere” l’immobile dalla sfera aziendale senza subire l’ordinaria tassazione sulle plusvalenze realizzate in sede di fuoriuscita dal patrimonio dell’impresa. In pratica, un’uscita agevolata con imposte sostitutive ridotte.

Questa opzione è rivolta esclusivamente alle imprese individuali in attività al 31 ottobre 2023, che risultino titolari degli immobili al 1° gennaio 2024. Il termine del 31 maggio 2025 segna la scadenza per effettuare l’estromissione con comportamento concludente, ad esempio attraverso l’annotazione in contabilità o l’utilizzo privato del bene, purché in modo coerente e documentato.

Ma cosa significa concretamente estromettere un immobile? Quali sono le imposte da pagare? E soprattutto, quali benefici fiscali si possono ottenere rispetto a una normale cessione o dismissione? In questo articolo analizzeremo nel dettaglio i vantaggi, gli adempimenti, le condizioni di accesso e i casi dubbi.

Cos’è

L’estromissione è un’operazione contabile e fiscale che consiste nel trasferimento di un bene (nel nostro caso un immobile) dal patrimonio dell’impresa individuale a quello personale dell’imprenditore. Questo accade, ad esempio, quando un immobile che era stato acquistato e utilizzato per l’attività produttiva non viene più impiegato per tale scopo e l’imprenditore decide di “privatizzarlo”.

Normalmente, questa operazione comporta delle conseguenze fiscali rilevanti: l’estromissione è equiparata a una cessione a titolo oneroso, per cui viene calcolata l’eventuale plusvalenza tra il valore normale del bene e il suo valore contabile. Tale plusvalenza è soggetta alla tassazione IRPEF ordinaria, oltre a IVA e imposte indirette dove applicabili. In pratica, in assenza di regimi agevolati, estromettere un immobile può essere molto costoso.

La legge di Bilancio 2024, tuttavia, ha riproposto un regime di estromissione agevolata, già utilizzato in passato, che permette di effettuare tale operazione con il pagamento di un’imposta sostitutiva ridotta dell’8% (che può salire al 10,5% per soggetti con ricavi superiori a 5 milioni di euro). Non si applica l’IRPEF ordinaria, e sono previste anche semplificazioni ai fini IVA e imposte di registro.

Questo meccanismo consente quindi di trasferire l’immobile nella sfera privata dell’imprenditore con un carico fiscale limitato, liberandosi dell’obbligo di gestirlo come bene d’impresa e migliorando la propria pianificazione patrimoniale e fiscale. È una strategia molto apprezzata, soprattutto in vista di una cessazione o riorganizzazione dell’attività.

Modalità operative e scadenze

Per esercitare correttamente l’estromissione agevolata, l’imprenditore individuale deve agire entro una scadenza improrogabile: il 31 maggio 2025.

Non si tratta di una semplice dichiarazione d’intenti, ma di un vero e proprio comportamento concludente, che deve emergere da un’annotazione contabile.

Più precisamente:

  • per i soggetti in contabilità ordinaria, l’estromissione deve risultare annotata nel libro giornale;

  • per coloro in contabilità semplificata, l’annotazione va fatta nel registro dei beni ammortizzabili.

Con questa semplice registrazione contabile, l’imprenditore segnala che l’immobile è uscito dal patrimonio aziendale ed è passato nella sfera privata. È importante sottolineare che non è necessario alcun atto notarile, in quanto l’immobile resta intestato allo stesso soggetto (l’imprenditore), e non cambia la titolarità civilistica, ma solo la qualificazione fiscale del bene.

L’opzione ha effetto retroattivo al 1° gennaio 2025, anche se esercitata entro il 31 maggio. Questo significa che, dal punto di vista fiscale, l’immobile viene considerato privato per tutto l’anno 2025, e quindi il relativo reddito dovrà essere dichiarato nel quadro RB del modello Redditi PF o nel quadro B del modello 730, come per qualunque altro immobile personale.

Tuttavia, affinché l’estromissione sia considerata effettiva e completata, è necessario indicarla nella dichiarazione dei redditi 2025, specificamente nel quadro RQ del modello Redditi, indicando il valore del bene e calcolando l’imposta sostitutiva. Il versamento non è immediatamente vincolante, ma se non eseguito nei termini, l’imposta sarà comunque iscritta a ruolo, con tutte le conseguenze del caso.

Estromissione agevolata immobili 2025 - Commercialista.it

Immobili ammessi

L’estromissione agevolata riguarda esclusivamente gli immobili strumentali dell’imprenditore individuale, distinguibili in due macro-categorie: strumentali per natura e strumentali per destinazione.

Ma cosa significa in pratica?

  • Gli immobili strumentali per natura sono quelli che, per caratteristiche oggettive, non possono avere altro uso se non quello produttivo, come capannoni, laboratori, stabilimenti industriali o uffici accatastati in categoria A/10, C/1, C/3, D/1 ecc.

  • Gli immobili strumentali per destinazione sono invece quelli che, pur non essendo strutturalmente “aziendali”, vengono effettivamente utilizzati per l’attività d’impresa, come ad esempio un appartamento adibito a studio professionale o sede amministrativa.

Rientrano nell’agevolazione anche:

  • gli immobili nei quali l’attività dell’impresa è esercitata direttamente;

  • quelli acquistati per l’attività e successivamente non più utilizzati, per esempio in seguito a trasferimento della sede o cessazione dell’attività;

  • eventualmente, anche immobili acquistati a scopo d’investimento, se la loro destinazione risulta coerente con l’attività dell’impresa al momento dell’acquisto.

È importante ricordare che non sono ammessi all’estromissione agevolata gli immobili merce, ossia quelli costruiti o acquistati per la rivendita, e nemmeno quelli posseduti da società di persone o di capitali. Per queste ultime esiste un regime distinto, ovvero l’assegnazione agevolata ai soci, che ha regole simili ma include anche gli immobili merce, escludendo invece quelli strumentali per destinazione.

Questa distinzione è fondamentale per evitare errori nell’applicazione del beneficio, soprattutto nei casi più complessi, come nel caso di imprenditori che svolgono l’attività in forma ibrida o mista.

Imposte ridotte e semplificazioni

L’estromissione agevolata offre importanti benefici fiscali, che la rendono una delle operazioni più convenienti per l’imprenditore individuale che desidera trasferire immobili nel proprio patrimonio personale senza incorrere nella piena tassazione ordinaria. La disciplina è sostanzialmente parallela a quella prevista per l’assegnazione agevolata dei beni ai soci nelle società, e si traduce in una serie di agevolazioni fiscali specifiche:

  1. Imposta sostitutiva ridotta: l’eventuale plusvalenza realizzata (cioè la differenza tra il valore normale dell’immobile e il suo valore contabile) non è tassata con le normali aliquote IRPEF, ma con un’imposta sostitutiva dell’8%. Se però l’impresa ha realizzato ricavi superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente, l’aliquota sale al 10,5%.

  2. Valore catastale in luogo del valore normale: per determinare la base imponibile della plusvalenza su cui applicare l’imposta sostitutiva, è possibile utilizzare il valore catastale dell’immobile anziché il valore di mercato. Questo è un vantaggio non da poco, perché il valore catastale è generalmente inferiore al valore normale, riducendo così la tassazione. La facoltà è prevista dall’art. 9, comma 3, del TUIR.

  3. Registro dimezzato: l’imposta di registro, normalmente dovuta in misura proporzionale, viene ridotta della metà. Questa agevolazione si applica solo se l’estromissione comporta atti che la rendono soggetta a registrazione.

  4. Imposte ipotecaria e catastale fisse: indipendentemente dal valore dell’immobile o dalla tipologia catastale, le imposte ipotecaria e catastale sono applicate in misura fissa, e non proporzionale. Questo rappresenta un ulteriore risparmio, specialmente per immobili di valore elevato.

Nel complesso, l’estromissione agevolata consente all’imprenditore di “privatizzare” l’immobile aziendale a costi fiscali contenuti, evitando un’esposizione fiscale ordinaria che in alcuni casi potrebbe essere anche molto penalizzante. È una strategia utile anche per anticipare una futura cessione o successione.

Scadenze e versamenti

Per beneficiare in pieno dell’estromissione agevolata degli immobili strumentali, è fondamentale rispettare puntualmente le scadenze previste dalla norma. Le date da segnare in agenda sono tre e ognuna ha una funzione chiave nel perfezionamento dell’operazione.

  • 31 ottobre 2024Termine di riferimento per la titolarità dell’immobile: alla data del 31 ottobre 2024, l’immobile deve già far parte del patrimonio dell’impresa. Questo significa che deve risultare annotato in inventario (per le imprese in contabilità ordinaria) o nel registro dei beni ammortizzabili (per quelle in contabilità semplificata). Se l’immobile è stato acquisito successivamente, l’estromissione agevolata non sarà possibile.

  • 1° gennaio 2025Decorrenza degli effetti fiscali: da questa data è possibile effettuare l’estromissione, e gli effetti sono retroattivi all’intero anno 2025. Tuttavia, è indispensabile che l’imprenditore sia ancora titolare dell’attività al 1° gennaio 2025, condizione necessaria per accedere all’agevolazione.

  • 31 maggio 2025Scadenza ultima per eseguire l’estromissione: entro questa data, l’imprenditore deve adottare un comportamento concludente, annotando l’operazione nei registri contabili e perfezionando successivamente l’opzione in dichiarazione.

Quanto al pagamento dell’imposta sostitutiva, la norma prevede una dilazione su due rate:

  • il 60% dell’importo dovuto deve essere versato entro il 30 novembre 2025, termine che coincide con il versamento del saldo delle imposte sui redditi;

  • il 40% residuo deve essere saldato entro il 30 giugno 2026.

Il rispetto di queste scadenze è essenziale per non decadere dall’agevolazione. In caso di mancato pagamento, l’importo sarà iscritto a ruolo, con possibile aggravio di interessi e sanzioni.

Estromissione agevolata immobili 2025 - Commercialista.it

Vantaggi

L’estromissione agevolata offre agli imprenditori individuali una via fiscalmente efficiente per riorganizzare il proprio patrimonio immobiliare, soprattutto in vista di una cessazione d’attività, una trasformazione societaria o un passaggio generazionale.

Tra i benefici principali, possiamo evidenziare:

  • Tassazione agevolata con imposta sostitutiva dell’8% (o 10,5% se i ricavi superano i 5 milioni di euro), molto inferiore all’aliquota IRPEF ordinaria;

  • Possibilità di calcolare la plusvalenza non sul valore di mercato, ma sul valore catastale (art. 9, comma 3, TUIR), che è solitamente inferiore e quindi riduce ulteriormente l’imposizione;

  • Imposta di registro dimezzata, che si applica se l’operazione richiede una registrazione formale;

  • Imposte ipotecarie e catastali in misura fissa, indipendentemente dal valore dell’immobile;

  • Nessun obbligo di stipulare un atto notarile, poiché non cambia l’intestazione civilistica del bene, ma solo la sua qualificazione fiscale;

  • Retroattività degli effetti al 1° gennaio 2025, che consente di anticipare la gestione privatistica del bene su tutto l’anno.

Inoltre, estromettere un immobile significa semplificare la contabilità, ridurre il rischio di futuri contenziosi fiscali e rendere l’attività più flessibile dal punto di vista patrimoniale. In un’ottica strategica, è una mossa di grande valore anche per proteggere il patrimonio personale da eventuali rischi aziendali futuri.

Conclusione

L’estromissione agevolata degli immobili strumentali è una misura fiscale temporanea e vantaggiosa, che consente agli imprenditori individuali di ottimizzare il carico tributario e allo stesso tempo di riorganizzare il proprio patrimonio immobiliare. È una finestra strategica che permette di ridurre le imposte, liberare l’azienda da beni non più funzionali e pianificare il futuro con maggiore serenità, anche in vista di una successione, una chiusura o una ristrutturazione dell’attività.

Il termine del 31 maggio 2025 si avvicina rapidamente e, come spesso accade con le misure agevolative, chi si muove per tempo ha più possibilità di trarne beneficio pieno. Le condizioni sono chiare: l’immobile deve risultare d’impresa al 31 ottobre 2024, l’estromissione deve avvenire con comportamento concludente a partire dal 1° gennaio 2025, e l’imposta sostitutiva va versata tra novembre 2025 e giugno 2026.

Rivolgersi al proprio commercialista o consulente fiscale è fondamentale per verificare la documentazione, valutare la convenienza dell’operazione e rispettare tutti gli adempimenti richiesti dalla normativa.

In un periodo in cui ogni euro risparmiato può fare la differenza, l’estromissione agevolata rappresenta un’opportunità concreta di alleggerimento fiscale e razionalizzazione patrimoniale. Ignorarla potrebbe significare rinunciare a un importante vantaggio economico.

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