Il Decreto-Legge n. 73 del 21 maggio 2025, pubblicato il giorno successivo in Gazzetta Ufficiale, e successivamente convertito nella Legge n. 105/2025 del 19 luglio, rappresenta una delle principali novità normative dell’anno per il settore delle infrastrutture, dei trasporti e degli appalti pubblici. Il provvedimento, ribattezzato come “Decreto Infrastrutture 2025”, introduce misure urgenti e strategiche con l’obiettivo di rilanciare la modernizzazione dei trasporti, semplificare le procedure nei lavori pubblici e sostenere la transizione energetica.
Sommario
Tra gli aspetti più rilevanti, si segnalano nuovi fondi per il rinnovo del parco veicoli delle imprese di autotrasporto, con un focus particolare sulla sostenibilità ambientale, grazie a incentivi per la rottamazione e l’acquisto di mezzi meno inquinanti. Per quanto riguarda gli appalti pubblici, la legge prevede importanti deroghe in caso di eventi eccezionali, come calamità naturali o situazioni di emergenza, allo scopo di accelerare la realizzazione di infrastrutture strategiche.
Non mancano interventi anche nei settori della logistica e delle fonti rinnovabili, con misure pensate per semplificare l’accesso ai finanziamenti e velocizzare i procedimenti autorizzativi. La legge di conversione ha inoltre apportato correzioni tecniche e introdotto nuove disposizioni innovative, rendendo il quadro normativo più articolato ma anche più favorevole per imprese e operatori del settore.
In questo articolo analizzeremo tutte le novità principali introdotte dal DL 73/2025 e dalla sua legge di conversione, con particolare attenzione agli incentivi fiscali, alle opportunità per le imprese e alle semplificazioni procedurali previste.
Autotrasporto
Il Decreto Infrastrutture 2025, con la sua legge di conversione n. 105/2025, introduce due importanti novità a favore delle imprese di autotrasporto, un settore chiave per l’economia nazionale, spesso penalizzato da ritardi operativi e da un parco mezzi obsoleto.
La prima misura riguarda l’introduzione di un indennizzo automatico in caso di ritardi nei tempi di carico e scarico delle merci. L’articolo 4 del decreto stabilisce che, superata una franchigia di 90 minuti, il vettore ha diritto a 100 euro per ogni ora o frazione di ora di ritardo, somma che dovrà essere corrisposta in solido dal committente e dal caricatore. Questo indennizzo rappresenta un meccanismo innovativo e automatico, destinato a responsabilizzare l’intera filiera logistica e a ridurre inefficienze operative. L’importo sarà rivalutato ogni anno sulla base dell’indice ISTAT FOI, garantendo l’adeguamento al costo della vita.
A ciò si aggiunge una modifica all’articolo 83-bis del DL 112/2008, con l’introduzione del comma 15-bis: in caso di ritardi nei pagamenti contrattuali, il creditore o il Comitato centrale per l’Albo degli autotrasportatori potranno richiedere l’intervento sanzionatorio dell’Autorità Garante della Concorrenza. Un chiaro segnale contro le prassi scorrette nei rapporti tra committenti e trasportatori.
Sul fronte ambientale e dell’efficienza, il decreto stanzia 6 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, destinati al rinnovo del parco veicolare. I criteri di accesso al fondo saranno definiti da un decreto attuativo del MIT, in collaborazione con il MEF, con l’obiettivo di incentivare l’acquisto di mezzi più sicuri e meno inquinanti.
Appalti pubblici
Un’altra importante novità contenuta nel Decreto Infrastrutture 2025 riguarda le semplificazioni nei contratti pubblici, introdotte in via eccezionale e temporanea per fronteggiare situazioni di emergenza, come eventi sismici, alluvionali o altre calamità. L’art. 2 del decreto prevede deroghe mirate al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023), finalizzate ad accelerare i tempi di intervento e favorire una maggiore operatività delle imprese che lavorano con la Pubblica Amministrazione.
Tra le disposizioni più rilevanti, si segnala la possibilità di affidamento diretto sopra soglia, limitatamente a 30 giorni e solo per interventi urgenti e non differibili. Viene inoltre introdotta l’esclusione automatica delle offerte anomale nelle gare con meno di 5 partecipanti, riducendo tempi e rischi di contenziosi. Il criterio del prezzo più basso viene esteso come criterio prevalente di aggiudicazione, accompagnato da un’alleggerita disciplina delle comunicazioni formali.
Per gli appalti su infrastrutture strategiche o per strutture abitative, scolastiche o produttive temporanee, sarà più semplice ricorrere a Consip e centrali di committenza tramite procedura negoziata. L’ANAC avrà funzione di vigilanza, mentre le verifiche antimafia potranno basarsi inizialmente su un’informativa liberatoria provvisoria, che consente di procedere alla stipula dei contratti sotto condizione, con integrazioni da completare entro 60 giorni.
Inoltre, per potenziare la trasparenza e la tracciabilità nel settore della logistica, viene istituito CIGAL, un cruscotto telematico nazionale per il controllo dei contratti, alimentato da enti come INPS, INAIL, Agenzia delle Entrate, Ispettorato del Lavoro e Unioncamere. La piattaforma fornirà in tempo reale informazioni su conformità contributiva, fiscale e lavorativa, e conterrà una sezione dedicata alle sanzioni comminate dagli organi di vigilanza.

Fonti rinnovabili
Il Decreto Infrastrutture 2025, convertito in legge n. 105/2025, interviene in modo deciso anche sul fronte della transizione energetica, puntando a snellire i tempi di realizzazione degli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile (FER). L’articolo 13 del decreto modifica il D.lgs. 190/2024 e introduce il nuovo comma 7-bis dell’art. 12, con l’obiettivo di velocizzare la pianificazione e l’attivazione degli impianti, in linea con le scadenze del PNIEC 2030 e del PNRR.
La novità più rilevante è l’ampliamento del concetto di “zona di accelerazione”, che ora include espressamente anche le aree industriali, come definite dagli strumenti urbanistici comunali, sovracomunali e regionali. Ciò significa che le aree produttive già destinate ad attività industriali possono, a tutti gli effetti, essere considerate idonee alla realizzazione semplificata di impianti FER, senza la necessità di ulteriori atti regionali.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha avuto l’incarico di effettuare una mappatura nazionale di queste zone, da completare entro il 31 maggio 2025, ovvero dieci giorni dopo la pubblicazione del decreto. Il risultato sarà una rappresentazione cartografica ufficiale, disponibile online, che permetterà a operatori e investitori di individuare immediatamente le aree dove è possibile installare impianti con iter autorizzativo semplificato.
Questa misura rappresenta un passo concreto verso la semplificazione normativa e la certezza degli investimenti nel settore energetico, contribuendo a superare i frequenti blocchi burocratici legati all’individuazione delle aree idonee. Un incentivo forte, dunque, per accelerare la realizzazione di nuovi impianti e sostenere il raggiungimento degli obiettivi ambientali europei e nazionali.
Novità
La legge n. 105/2025 di conversione del Decreto Infrastrutture 2025 non si è limitata ad apportare correzioni tecniche, ma ha introdotto numerose misure innovative, ampliando il raggio d’azione del provvedimento. Tra le principali novità, spiccano nuovi investimenti strategici, strumenti di vigilanza potenziati e misure per il settore autostradale e ferroviario.
In ambito infrastrutturale, l’art. 1-bis autorizza una spesa pluriennale per aumentare la capacità di stoccaggio e rigassificazione del GNL in ambito marittimo, con 35 milioni complessivi fino al 2029. L’art. 1-ter, invece, permette ad ANAS di progettare nuovi tratti prioritari, come la SS 700 a Caserta, la Galleria della Guinza e la variante Armo-Cantarana.
Sul piano del controllo della spesa pubblica, l’art. 2-bis rafforza il sistema SIMOI per il monitoraggio finanziario delle grandi opere, con un budget dedicato fino al 2027. L’art. 3-quinquies istituisce invece un tavolo tecnico al MIT per censire e completare le opere pubbliche incompiute, coinvolgendo MEF e Regioni.
Nel settore autotrasporti, viene confermato nel nuovo art. 6-bis del D.lgs. 286/2005 l’indennizzo automatico di 100 euro l’ora per ritardi nei carichi/scarichi. Inoltre, l’art. 4 comma 3-bis potenzia AINOP, che diventa il riferimento digitale nazionale per la pianificazione dei trasporti eccezionali.
Novità anche sul fronte autostradale, con l’art. 11-ter che avvia le attività della nuova società pubblica Autostrade dello Stato S.p.A., destinataria di finanziamenti crescenti per gestire concessioni e garantire sicurezza stradale.
Infine, attenzione alla memoria storica e alla sicurezza ferroviaria: l’art. 13-bis finanzia un collegamento stradale nel Parco della Pace di Sant’Anna di Stazzema, mentre gli artt. 10-bis e 10-ter aggiornano la disciplina dei passaggi a livello e aumentano le sanzioni per infrazioni in ambito ferroviario.

Vantaggi fiscali
Il Decreto Infrastrutture 2025, come modificato dalla legge di conversione n. 105/2025, non è soltanto un pacchetto di norme per la Pubblica Amministrazione, ma rappresenta un’opportunità concreta per le imprese private – in particolare quelle dei settori costruzioni, trasporti, energia e logistica – grazie all’introduzione di incentivi economici, deroghe normative e semplificazioni procedurali.
Un primo aspetto da evidenziare è la semplificazione dei procedimenti autorizzativi, che si traduce in un risparmio di tempo e costi amministrativi. Pensiamo, ad esempio, alla realizzazione di impianti FER nelle nuove zone di accelerazione, dove la mappatura del GSE sostituisce le lunghe attese delle delibere regionali. Un vantaggio competitivo importante per investitori e sviluppatori nel settore delle rinnovabili.
Per le imprese di autotrasporto, oltre al fondo da 12 milioni di euro per il rinnovo dei veicoli, sono previste sanzioni ai ritardatari nei pagamenti e indennizzi automatici in caso di tempi d’attesa eccessivi, misure che contribuiscono a una maggiore tutela finanziaria e contrattuale del comparto.
Le imprese che operano nel settore degli appalti pubblici potranno beneficiare di deroghe al Codice dei Contratti, come l’affidamento diretto temporaneo e l’esclusione automatica delle offerte anomale. Ciò significa gare più snelle, minor contenzioso e maggiori possibilità di aggiudicazione per operatori affidabili.
Infine, il nuovo cruscotto CIGAL, alimentato da enti fiscali e previdenziali, migliorerà la reputazione digitale delle imprese regolari, favorendo l’accesso ai bandi e riducendo i tempi di verifica. In un contesto competitivo e complesso, queste misure rappresentano un vantaggio operativo e fiscale di rilievo per molte aziende.
Effetti delle nuove misure
L’attuazione delle misure previste dal Decreto Infrastrutture 2025 e dalla relativa legge di conversione non porterà benefici solo in termini di semplificazione normativa, ma produrrà ricadute economiche e occupazionali significative in diversi settori strategici del Paese. Gli interventi infrastrutturali autorizzati, come i nuovi tratti stradali progettati da ANAS o il potenziamento dei depositi di GNL, rappresentano investimenti pubblici in grado di generare nuova occupazione diretta e indiretta, attivando filiere locali e professionisti specializzati.
Il potenziamento delle piattaforme digitali (come AINOP e CIGAL) e l’introduzione di strumenti di monitoraggio integrato porteranno a un aumento della domanda di competenze tecniche e informatiche, contribuendo alla modernizzazione della pubblica amministrazione e dei suoi interlocutori. Allo stesso tempo, la valorizzazione delle imprese in regola con gli adempimenti fiscali, contributivi e lavoristici spingerà verso un miglioramento della qualità degli operatori economici coinvolti in appalti e forniture.
Il rinnovamento del parco mezzi delle imprese di trasporto, favorito dai nuovi fondi e dalla pressione normativa sull’efficienza ambientale, potrà attivare una crescente domanda nel settore automotive, con ricadute positive sull’industria nazionale dei veicoli industriali e sull’indotto dei servizi di manutenzione.
In sintesi, il decreto non si limita a risolvere problemi tecnici o normativi: è un moltiplicatore economico che, se attuato con efficienza, può contribuire a stimolare crescita, innovazione e occupazione in settori chiave per lo sviluppo sostenibile dell’Italia.
Conclusioni
Il Decreto Infrastrutture 2025, come modificato e integrato dalla legge di conversione n. 105/2025, si configura come un provvedimento ad alto impatto sistemico, capace di intervenire su settori nevralgici come trasporti, infrastrutture, energia e appalti pubblici. Le imprese trovano nuove opportunità economiche, grazie a incentivi mirati, semplificazioni procedurali e un ambiente normativo più favorevole.
Le misure per l’autotrasporto, come gli indennizzi automatici per i ritardi e i fondi per il rinnovo veicoli, rappresentano un passo importante verso un settore più moderno ed equo. Le deroghe agli appalti in caso di emergenza e il potenziamento di strumenti digitali come CIGAL e AINOP mostrano un cambio di passo nella gestione pubblica, orientata a efficienza e trasparenza.
Particolarmente strategica è la parte dedicata alle fonti rinnovabili, dove la definizione delle zone di accelerazione consentirà un rapido sviluppo di impianti FER, con meno burocrazia e maggiore certezza per gli investimenti.
Per le aziende, questo decreto non è solo un insieme di norme: è una vera e propria occasione di crescita e di posizionamento competitivo, a patto di conoscere bene le regole e di adeguarsi tempestivamente.
Rivolgiti a professionisti qualificati per cogliere tutti i benefici fiscali, operativi e finanziari che queste nuove disposizioni possono offrire. Una strategia fiscale e amministrativa ben costruita oggi può fare la differenza nel medio-lungo periodo.

