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Credito di imposta per assunzione di dipendenti

Guida fiscale al credito di imposta, come e quando usarlo, requisiti soggettivi ed oggettivi.

Tax credit per le opere audiovisive 2025: nuove regole, vantaggi e obblighi per le produzioni cinematografiche e televisive

Mariana Maxwel - Data di Pubblicazione: 16/07/2025
Tax Credit Opere Audiovisive 2025 - Commercialista.it

Il settore audiovisivo italiano rappresenta da sempre uno dei pilastri culturali ed economici del nostro Paese. Per rafforzarlo e renderlo più competitivo, la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (DGCA) del Ministero della Cultura ha pubblicato il 28 giugno 2024 i nuovi decreti ministeriali che modificano in profondità le regole per l’accesso al Tax Credit per le opere audiovisive.

Le nuove disposizioni, entrate in vigore il 2 luglio 2024, avranno effetti concreti già a partire dal 2025, con un impatto diretto su produttori cinematografici, società di post-produzione, distribuzione e perfino sul comparto dei videogiochi. Il Tax Credit audiovisivo è un importante credito d’imposta, riconosciuto in percentuale sulle spese sostenute per la realizzazione di film, serie TV, documentari, animazione e altre produzioni audiovisive.

In questo articolo analizzeremo tutte le novità normative, soffermandoci su cosa cambia dal 2025, chi potrà accedere al beneficio e quali sono i nuovi limiti di spesa. Vedremo inoltre come le imprese del settore potranno ottenere concreti vantaggi fiscali in modo legale, sfruttando al massimo le opportunità offerte da questo strumento strategico.

Cos’è

Il Tax Credit per le opere audiovisive è un incentivo fiscale di grande importanza per il settore culturale e creativo italiano. Si tratta di un credito d’imposta calcolato sulla base dei costi sostenuti per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione, sia nazionale che internazionale, di film cinematografici, opere televisive, produzioni web, videogiochi, nonché per la costruzione, la ristrutturazione o la gestione delle sale cinematografiche e per il funzionamento delle industrie tecniche legate al comparto audiovisivo. L’obiettivo di questo strumento è duplice: da un lato, sostenere la produzione culturale nazionale e, dall’altro, attrarre investimenti esteri, incentivando la scelta dell’Italia come luogo di produzione.

Il Tax Credit spetta però a una condizione essenziale: l’opera audiovisiva per la quale si chiede l’agevolazione deve possedere l’“eleggibilità culturale”, ovvero deve raggiungere un punteggio minimo secondo parametri e criteri stabiliti da appositi decreti. Esiste inoltre una variante denominata Tax Credit internazionale, che permette di ottenere il beneficio anche per opere non aventi la nazionalità italiana, a patto che la produzione avvenga in Italia con l’impiego di manodopera italiana e con costi sostenuti sul territorio nazionale, su commissione di case di produzione estere. In questo modo si garantisce un ritorno economico diretto per il sistema produttivo italiano.

Base normativa

Il Tax Credit per le opere audiovisive è disciplinato dalla Legge Cinema e Audiovisivo n. 220 del 2016, una normativa che ha rappresentato una vera e propria riforma del settore culturale italiano, ponendo le basi per un sistema di incentivi strutturato e stabile.

La legge prevede una serie di agevolazioni fiscali pensate per sostenere l’intera filiera audiovisiva, promuovendo sia la produzione nazionale che l’attrazione di investimenti esteri attraverso il Tax Credit internazionale. Tuttavia, la legge da sola non basta: per la sua concreta applicazione è necessario il supporto di numerosi decreti ministeriali, i quali definiscono nel dettaglio le modalità operative, i limiti di spesa, i criteri di ammissibilità e le procedure da seguire.

La normativa è stata costantemente aggiornata negli anni per rispondere alle esigenze del mercato e alle necessità di tutela dei fondi pubblici. L’ultimo aggiornamento significativo è rappresentato dai Decreti Direttoriali n. 2540 e n. 2541 del 26 giugno 2025, pubblicati dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (DGCA). Questi decreti delineano con precisione le procedure per accedere al credito di imposta, sia per le produzioni nazionali sia per quelle internazionali, introducendo regole più stringenti e meccanismi di controllo rafforzati.

In un contesto economico sempre più globalizzato e competitivo, la normativa punta quindi a creare un ambiente favorevole allo sviluppo dell’industria audiovisiva italiana, garantendo al contempo una gestione più trasparente e responsabile delle risorse pubbliche destinate al settore.

Nuove regole

I Decreti Direttoriali n. 2540 e n. 2541 del 26 giugno 2025 hanno introdotto alcune importanti novità per garantire un utilizzo più trasparente e corretto dei fondi pubblici destinati al Tax Credit audiovisivo. Tra le principali modifiche spicca l’obbligo per i beneficiari di aprire un conto corrente bancario dedicato esclusivamente alla gestione delle spese legate all’opera audiovisiva per la quale si chiede l’incentivo. Questa novità ha lo scopo di rendere i flussi finanziari completamente tracciabili, impedendo l’utilizzo promiscuo dei fondi e riducendo il rischio di abusi o frodi.

Inoltre, è stato stabilito che per le richieste a consuntivo, tutte le fatture, i documenti di spesa e le ricevute di pagamento di importo superiore a 1.000 euro dovranno obbligatoriamente indicare il titolo dell’opera audiovisiva cui si riferiscono. In caso contrario, il costo non sarà considerato eleggibile per il calcolo del credito di imposta. Non solo: i pagamenti dovranno essere effettuati esclusivamente tramite strumenti tracciabili e utilizzando il conto corrente dedicato. Non saranno più ammessi pagamenti effettuati tramite compensazioni tra debiti e crediti nei confronti di fornitori.

Queste misure rispondono alla volontà di rafforzare i controlli e di rendere più affidabile e verificabile il sistema dei crediti d’imposta, tutelando non solo le risorse pubbliche ma anche la correttezza degli operatori del settore. Per le imprese del comparto audiovisivo sarà quindi fondamentale adeguarsi tempestivamente a queste nuove disposizioni per non perdere il diritto al beneficio.

Tax Credit Opere Audiovisive 2025 - Commercialista.it

Perizia di congruità

Un’altra importante innovazione introdotta dai Decreti Direttoriali n. 2540 e n. 2541 del 26 giugno 2025 riguarda la possibilità, per la Direzione Generale Cinema e Audiovisivo (DGCA), di richiedere ai beneficiari del Tax Credit una perizia di congruità dei costi dichiarati. Si tratta di una verifica indipendente volta ad accertare che le spese rendicontate per ottenere il credito siano effettivamente adeguate, giustificate e in linea con i parametri di mercato.

Questa perizia dovrà essere redatta da un professionista esterno terzo, indipendente e dotato di esperienza e qualifiche specifiche nel settore audiovisivo. L’esperto incaricato dovrà inoltre rispettare metodologie e standard tecnici che verranno definiti e comunicati in anticipo dalla stessa DGCA. L’obiettivo di questa misura è duplice: da un lato, prevenire il rischio di sovrastima dei costi o di spese non pertinenti; dall’altro, fornire un supporto tecnico alle autorità pubbliche per consentire un controllo più accurato e oggettivo.

Questa novità risponde alla crescente necessità di garantire che il credito d’imposta venga concesso solo in presenza di costi realmente sostenuti e congrui, rafforzando così la credibilità del sistema di agevolazioni agli occhi degli operatori del mercato e degli investitori esteri. Si tratta di un passo importante per ridurre le aree grigie e assicurare che le risorse pubbliche siano utilizzate in modo efficiente, trasparente e responsabile.

Rafforzamento dei controlli

Tra le novità più incisive introdotte dai Decreti Direttoriali n. 2540 e n. 2541 del 26 giugno 2025 vi è il rafforzamento delle regole per l’assunzione del personale e per l’affidamento di servizi a fornitori esterni. Questa misura nasce dalla volontà di garantire la massima trasparenza anche sul fronte dei rapporti di lavoro e delle prestazioni professionali, aree che in passato sono state talvolta oggetto di criticità e contenziosi.

In concreto, le imprese richiedenti il Tax Credit audiovisivo dovranno fornire un set di documentazione molto più dettagliato rispetto al passato.

Tra gli allegati obbligatori figurano:

  • Elenco nominativo del personale coinvolto in ciascuna attività, con l’indicazione del codice fiscale e del costo imputato per ogni soggetto;

  • Prova dei pagamenti effettuati in favore dei fornitori, sempre attraverso mezzi tracciabili e utilizzando il conto dedicato;

  • Una autodichiarazione rilasciata dai fornitori stessi, contenente tre elementi essenziali:

    1. La conferma dell’assenza di subappalti “a cascata” verso terzi;

    2. L’attestazione dell’eleggibilità delle spese sostenute;

    3. Una serie di autodichiarazioni in materia lavoristica riferite sia al personale impiegato sia al rispetto delle normative vigenti.

Queste nuove regole mirano non solo a garantire la regolarità contrattuale e fiscale dei lavoratori, ma anche a evitare il ricorso a subcontratti opachi e a costi non qualificabili ai fini del credito. In questo modo si vuole incentivare un uso virtuoso e corretto delle agevolazioni, tutelando sia i lavoratori che le imprese serie e trasparenti.

Tax Credit Opere Audiovisive 2025 - Commercialista.it

Novità per il Tax Credit

Un aspetto particolarmente rilevante delle modifiche introdotte dai Decreti Direttoriali n. 2540 e n. 2541 del 26 giugno 2025 riguarda il Tax Credit Internazionale, ossia il beneficio fiscale riservato alle produzioni straniere che scelgono di realizzare le proprie opere audiovisive in Italia, utilizzando manodopera e risorse locali. Questa misura è diventata nel tempo uno strumento strategico per attrarre investimenti esteri nel nostro Paese, generando un impatto positivo su occupazione e indotto.

La novità introdotta dai nuovi decreti prevede che, ai fini dell’ottenimento del credito di imposta, le imprese committenti dovranno obbligatoriamente fornire anche una copia dell’opera realizzata. Questo nuovo adempimento ha un duplice obiettivo: da un lato garantire la concretezza e l’effettiva realizzazione del progetto audiovisivo sul suolo italiano, dall’altro consentire un controllo diretto sulla qualità e sul rispetto dei requisiti culturali e tecnici richiesti dalla normativa vigente.

Questa disposizione risponde all’esigenza di rafforzare ulteriormente il meccanismo di verifica per evitare che produzioni parziali o fittizie possano usufruire indebitamente di incentivi pubblici. L’obbligo di consegna della copia dell’opera si aggiunge dunque alle altre misure di tracciabilità finanziaria e congruità dei costi, completando un quadro normativo sempre più attento alla serietà e alla qualità delle produzioni internazionali che scelgono di investire in Italia.

Vantaggi fiscali

Nonostante il rafforzamento delle regole e l’aumento degli adempimenti richiesti, il Tax Credit per le opere audiovisive continua a rappresentare uno degli strumenti fiscali più vantaggiosi e attrattivi per le imprese del settore. Le aziende che investono in produzioni cinematografiche, televisive, digitali e videoludiche possono infatti beneficiare di un credito d’imposta calcolato in percentuale sulle spese sostenute, che consente di ridurre concretamente la pressione fiscale e di liberare risorse finanziarie da reinvestire in nuovi progetti o nel potenziamento dell’attività produttiva.

Il credito d’imposta, una volta riconosciuto, può essere utilizzato in compensazione con le imposte dovute, oppure può essere ceduto a terzi, ad esempio a banche o ad altri soggetti finanziari, migliorando così la liquidità aziendale. Proprio per garantire questa cedibilità in sicurezza, la normativa aggiornata prevede controlli più stringenti, come la già citata perizia di congruità dei costi.

Inoltre, il Tax Credit internazionale permette alle produzioni estere di ridurre sensibilmente i costi complessivi di realizzazione, incentivando la scelta dell’Italia come location per film, serie TV e altre opere multimediali. Questo genera effetti positivi non solo per le singole aziende beneficiarie, ma per l’intera filiera audiovisiva nazionale, favorendo l’occupazione, la crescita delle industrie creative e la promozione internazionale del “Made in Italy” culturale.

Rispettare le nuove regole consente dunque alle imprese di massimizzare i vantaggi fiscali in modo totalmente legale e sicuro, sfruttando appieno le opportunità offerte da un sistema di incentivi pensato per favorire lo sviluppo del settore.

Come adeguarsi

L’introduzione delle nuove regole per il Tax Credit opere audiovisive rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma per il settore, improntato alla trasparenza, alla legalità e alla tracciabilità. Le imprese che vogliono continuare a beneficiare di questo incentivo fiscale, fondamentale per sostenere i propri progetti e migliorare la competitività, devono fin da subito adottare una gestione amministrativa e finanziaria rigorosa.

È essenziale, ad esempio, predisporre:

  • Un conto corrente dedicato per ogni opera finanziata;

  • Sistemi di fatturazione chiara e precisa, che rispettino i nuovi obblighi di indicazione del titolo dell’opera e la completa tracciabilità dei pagamenti;

  • Un monitoraggio interno dei costi per assicurarsi che le spese siano realmente eleggibili e congrue rispetto ai parametri di mercato;

  • Procedure di verifica e raccolta della documentazione richiesta, inclusi i contratti di fornitura, le autodichiarazioni dei fornitori e i dettagli relativi al personale impiegato.

Per i soggetti che operano su commessa estera e vogliono accedere al Tax Credit internazionale, diventa cruciale programmare fin dall’inizio la produzione in modo da poter consegnare la copia finale dell’opera, come richiesto dai nuovi decreti.

Affidarsi a consulenti fiscali esperti nel settore audiovisivo diventa quindi una scelta strategica per garantire il rispetto delle nuove disposizioni e per sfruttare al meglio i vantaggi economici derivanti dal credito d’imposta.

Un approccio proattivo e attento ai dettagli non solo evita il rischio di perdere l’agevolazione, ma consente anche di migliorare la credibilità aziendale nei confronti di partner, investitori e istituzioni.

Conclusione

Le nuove regole introdotte per il Tax Credit opere audiovisive a partire dal 2025 rappresentano un passaggio fondamentale per garantire la sostenibilità, la trasparenza e l’efficacia di uno dei principali strumenti fiscali a sostegno del settore creativo italiano. Se da un lato le imprese si troveranno ad affrontare adempimenti più articolati e controlli più rigorosi, dall’altro avranno la possibilità di continuare a godere di vantaggi economici significativi, capaci di sostenere la crescita e l’internazionalizzazione delle produzioni audiovisive italiane.

Il settore, in continua evoluzione e con un ruolo chiave nell’economia culturale, potrà così attrarre nuove commesse estere, incentivare le coproduzioni e promuovere il Made in Italy audiovisivo nel mondo, a patto di rispettare le nuove regole e di dotarsi di una gestione amministrativa e fiscale professionale. Affidarsi a consulenti esperti diventa quindi cruciale per evitare errori, massimizzare il beneficio fiscale e operare nel pieno rispetto della normativa vigente.

Chi saprà cogliere questa opportunità in modo responsabile potrà trarne vantaggi competitivi e fiscali concreti, contribuendo allo sviluppo di un settore strategico per l’immagine e l’economia del nostro Paese.

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