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giovedì 17 Aprile 2025

Ristorazione in Sardegna: 40% a fondo perduto per forni, attrezzature e macchinari professionali

In un contesto economico sempre più sfidante, dove i costi energetici e le spese di gestione crescono in modo esponenziale, le imprese del settore ristorativo devono trovare nuove leve di competitività e innovazione.

Ecco perché il nuovo bando della Regione Sardegna rappresenta una vera boccata d’ossigeno: un contributo a fondo perduto pari al 40% delle spese sostenute per l’acquisto di impianti, macchinari, attrezzature e forni professionali, destinato alle attività operanti nel settore della ristorazione.

Un’occasione unica per rinnovare il proprio locale, migliorare l’efficienza produttiva, abbattere i consumi e offrire un servizio di qualità superiore ai propri clienti, senza dover sostenere l’intero investimento con risorse proprie. Il bando, pensato per sostenere la competitività delle micro, piccole e medie imprese locali, punta a rilanciare l’intero comparto dell’enogastronomia isolana, incentivando innovazione, sicurezza e sostenibilità.

Se hai un ristorante, una pizzeria, un agriturismo, una gastronomia o un laboratorio artigianale del gusto in Sardegna, non puoi permetterti di ignorare questa misura: il 40% dell’investimento te lo restituisce la Regione, a fondo perduto. Ma attenzione: i fondi sono limitati, e la procedura richiede una corretta pianificazione.

In questo articolo vedremo chi può accedere, quali spese sono ammesse, come ottenere il contributo e quali vantaggi fiscali si possono cumulare con questa agevolazione. Scopriremo anche casi pratici e consigli utili per presentare una domanda efficace e aumentare le probabilità di essere ammessi.

Requisiti e beneficiari

l bando regionale si rivolge in modo specifico alle micro, piccole e medie imprese con sede operativa in Sardegna, attive nel settore della ristorazione e della trasformazione alimentare. Rientrano tra i beneficiari: ristoranti tradizionali, pizzerie, trattorie, agriturismi con somministrazione, gastronomie, pasticcerie, panifici con laboratorio e vendita diretta, laboratori artigianali di prodotti da forno o tipici sardi, e tutte quelle attività che prevedono la preparazione, trasformazione e somministrazione di alimenti e bevande.

Uno dei requisiti fondamentali è che l’impresa sia regolarmente iscritta al Registro delle Imprese, attiva al momento della domanda e in regola con i contributi previdenziali e assistenziali (DURC). Non sono ammessi soggetti in stato di difficoltà economica grave o in liquidazione.

Altro aspetto cruciale è la localizzazione: il contributo è destinato esclusivamente alle aziende con sede in Sardegna, e l’investimento oggetto di agevolazione deve essere realizzato e utilizzato all’interno del territorio regionale.

Infine, l’impresa deve impegnarsi a non dismettere né cedere le attrezzature acquistate per almeno 3 anni, pena la revoca del contributo. È possibile presentare domanda anche in caso di ampliamento o rinnovamento di attività già esistenti, e non solo per nuove aperture.

Questi criteri di ammissibilità sono pensati per garantire un impatto concreto sull’economia locale e sulla qualità dell’offerta enogastronomica isolana, favorendo realtà che abbiano una vera prospettiva di crescita e radicamento nel territorio.

Spese ammissibili

Il contributo a fondo perduto del 40% è destinato a coprire investimenti materiali mirati a migliorare la produttività, la qualità e la sostenibilità dei processi produttivi all’interno delle attività ristorative.

Il bando specifica con chiarezza quali tipologie di spesa possono essere incluse nella domanda: questo consente alle imprese di pianificare con precisione le proprie scelte di acquisto.

Tra le spese ammesse figurano:

  • Forni professionali, sia statici che ventilati, elettrici o a gas, inclusi quelli per pizza o panificazione artigianale;

  • Impianti di cottura e attrezzature per la lavorazione degli alimenti (frigoriferi industriali, abbattitori di temperatura, cuocipasta, friggitrici, ecc.);

  • Macchinari per la trasformazione dei prodotti agroalimentari (impastatrici, sfogliatrici, tritacarne, affettatrici, ecc.);

  • Attrezzature professionali per cucine, laboratori di pasticceria o panificazione (cappe, banchi refrigerati, tavoli inox, ecc.);

  • Impianti tecnologici a supporto dell’attività (es. sistemi di aspirazione, impianti di depurazione, software gestionali legati alla produzione).

Le spese devono essere nuove di fabbrica (no usato o leasing), acquistate da fornitori regolarmente registrati e documentate da fattura elettronica. È importante che l’investimento sia coerente con l’attività economica svolta e che venga effettuato dopo la presentazione della domanda e entro il termine previsto dal bando.

Non sono ammesse, invece, le spese per beni usati, automezzi, opere edilizie o spese di consulenza.

Un investimento ben pianificato e in linea con i requisiti può portare non solo al rimborso del 40% della spesa, ma anche a un tangibile salto di qualità nei servizi offerti ai clienti.

Sardegna, ristoranti: 40% fondo perduto - Commercialista.it

Come ottenere il contributo

Ottenere il contributo a fondo perduto del 40% richiede attenzione e precisione, ma la procedura è accessibile, soprattutto se seguita con il supporto di un consulente esperto. La domanda deve essere presentata esclusivamente in via telematica, attraverso la piattaforma dedicata messa a disposizione dalla Regione Sardegna o dal soggetto gestore del bando, come ad esempio SardegnaIT o SFIRS S.p.A. (in base alla struttura dell’avviso pubblico).

La procedura prevede generalmente i seguenti passaggi:

  1. Registrazione alla piattaforma e creazione del profilo impresa;

  2. Compilazione della domanda, con l’inserimento dei dati aziendali, descrizione dettagliata dell’investimento e documentazione allegata (preventivi, DURC, visura camerale, dichiarazioni);

  3. Firma digitale del legale rappresentante;

  4. Invio telematico nei termini indicati dal bando.

I fondi sono assegnati secondo l’ordine cronologico di presentazione, quindi chi prima presenta la domanda ha maggiori probabilità di ottenere il contributo. Le risorse sono infatti limitate, e il click-day potrebbe esaurirle rapidamente. È quindi fondamentale predisporre tutto in anticipo, anche perché la Regione non consente correzioni successive all’invio.

Una volta approvata la domanda, l’impresa può procedere con gli acquisti, effettuare i pagamenti (tracciabili) e presentare la rendicontazione finale, per ricevere l’erogazione del contributo.

Importante: i pagamenti devono avvenire esclusivamente tramite bonifico bancario e le fatture devono riportare una chiara indicazione del bene acquistato e del collegamento al bando regionale.

Vantaggi fiscali cumulabili

Uno degli aspetti più interessanti del contributo a fondo perduto del 40% è la sua cumulabilità con altri incentivi fiscali e agevolazioni, che permette alle imprese di massimizzare il risparmio e ridurre sensibilmente il costo reale dell’investimento.

1. Cumulabilità con il Credito d’Imposta per Beni Strumentali

Le spese per attrezzature e macchinari possono beneficiare del Credito d’Imposta per Investimenti in Beni Strumentali, previsto dalla Legge di Bilancio e attualmente vigente (verificare annualmente la percentuale aggiornata). Questo incentivo permette di recuperare, sotto forma di credito fiscale, una quota delle spese effettuate per beni nuovi, materiali e immateriali. Il credito è compatibile con i contributi a fondo perduto, purché il cumulo non superi il 100% del costo sostenuto.

2. Ammortamenti e deducibilità dei costi

I beni acquistati restano in ogni caso ammortizzabili e i costi sostenuti, al netto del contributo, deducibili dal reddito d’impresa. Questo consente un ulteriore alleggerimento del carico fiscale annuale, generando vantaggi nel lungo periodo.

3. IVA detraibile

L’IVA sulle fatture d’acquisto, se l’impresa è in regime ordinario, è interamente detraibile, rappresentando un ulteriore risparmio.

4. Compatibilità con bandi comunali o di filiera

In alcuni casi, i comuni o le reti territoriali della Sardegna attivano microbandi locali per l’ammodernamento delle attività commerciali o della filiera agroalimentare. Anche questi possono essere cumulati, sempre nel rispetto dei massimali previsti dal regolamento europeo “de minimis”.

Un corretto piano fiscale, elaborato con l’assistenza di un commercialista esperto, può trasformare un investimento da decine di migliaia di euro in un’operazione strategica a costi ridotti, con benefici tangibili in termini economici, produttivi e competitivi.

Vantaggi per le imprese

Accedere al contributo a fondo perduto del 40% rappresenta per le imprese della ristorazione in Sardegna molto più di un semplice aiuto economico: è una leva strategica per migliorare l’efficienza, la qualità e la competitività dell’attività. In un settore in cui la differenziazione dell’offerta e la rapidità di servizio fanno la differenza, investire in tecnologie moderne e attrezzature avanzate può portare a risultati immediati.

1. Riduzione dei costi operativi

Macchinari di nuova generazione, forni a basso consumo, impianti efficienti dal punto di vista energetico permettono di abbattere le bollette e ridurre gli sprechi, con un risparmio mensile che incide positivamente sul bilancio dell’attività.

2. Aumento della produttività e della qualità

Attrezzature professionali più performanti consentono di ottimizzare i tempi di preparazione, aumentare la produzione, mantenere standard qualitativi costanti e offrire un’esperienza superiore al cliente finale. Un investimento mirato può tradursi in più coperti serviti, meno errori e meno scarti.

3. Miglioramento dell’immagine aziendale

Rinnovare gli ambienti di lavoro, migliorare la sicurezza e mostrare attenzione all’innovazione può diventare anche un vantaggio comunicativo: l’impresa si posiziona come moderna, affidabile e attenta all’ambiente. Un elemento oggi molto apprezzato, soprattutto dal turismo enogastronomico.

4. Accesso facilitato ad altri mercati e collaborazioni

Le imprese più strutturate e tecnologicamente avanzate sono anche quelle che riescono più facilmente ad accedere a reti di distribuzione, partnership locali, eventi e finanziamenti futuri.

In breve, questo bando non è solo un aiuto temporaneo, ma un volano per la crescita sostenibile e duratura delle attività ristorative sarde.

Sardegna, ristoranti: 40% fondo perduto - Commercialista.it

Simulazione reale

Per capire realmente l’impatto di questo incentivo, vediamo un esempio concreto. Supponiamo che un ristorante medio in Sardegna decida di investire 25.000 euro in nuove attrezzature per la cucina: forno professionale, abbattitore, banco refrigerato, impastatrice e cappe con aspirazione certificata.

Ecco come si compone il risparmio:

  • Contributo a fondo perduto del 40%: 10.000 € a fondo perduto erogati dalla Regione;

  • Credito d’imposta beni strumentali (ipotizzando 20%): altri 3.000 € recuperabili in F24;

  • IVA detraibile (22%): pari a 4.500 € (se l’impresa è in regime ordinario);

  • Costo effettivo dell’investimento: 7.500 € su 25.000 € totali.

In pratica, l’impresa sostiene meno di un terzo del costo reale dell’investimento, ma ottiene il 100% del valore in termini di efficienza, qualità e benefici strutturali.

Questa simulazione dimostra che, con una buona pianificazione, l’investimento non è solo sostenibile, ma strategicamente conveniente. E con l’aumento del livello qualitativo dell’offerta, la competitività sul mercato cresce esponenzialmente.

Consigli pratici

Presentare una domanda per un contributo a fondo perduto non è solo una questione di compilazione formale: è una vera strategia aziendale, che richiede organizzazione, tempismo e una visione chiara degli obiettivi. Ecco i suggerimenti chiave per massimizzare le probabilità di ottenere il contributo del 40%.

1. Preparati con largo anticipo

Non aspettare l’ultimo momento. La documentazione da raccogliere è ampia: preventivi dettagliati, visura camerale aggiornata, DURC regolare, dichiarazioni sostitutive, relazione tecnica sull’investimento. Più sei pronto, più veloce sarai nel click-day.

2. Scegli fornitori affidabili

I preventivi devono essere chiari, intestati all’impresa richiedente, con una descrizione tecnica dettagliata del bene, prezzo, IVA e condizioni di pagamento. Evita documenti generici o fornitori non registrati: potrebbero invalidare la domanda.

3. Redigi una relazione tecnica convincente

Anche se non sempre obbligatoria, una breve relazione sull’utilità dell’investimento può fare la differenza. Spiega come le nuove attrezzature miglioreranno la produttività, ridurranno i consumi, potenzieranno l’attività.

4. Verifica con un consulente esperto

Il bando contiene tecnicismi e limiti normativi (come quelli del regolamento “de minimis”) che vanno analizzati da chi ha esperienza specifica. Un consulente fiscale può aiutarti a massimizzare il contributo, evitare errori e magari affiancarti nella rendicontazione finale.

5. Non trascurare la rendicontazione

Una volta ottenuto il via libera, l’investimento deve essere completato nei tempi stabiliti dal bando, con fatture chiare, bonifici tracciabili e collaudo (se previsto). Una rendicontazione imprecisa può comportare la revoca totale o parziale del contributo.

6. Archivia tutta la documentazione

Conserva ogni documento, digitale e cartaceo, per almeno 5 anni. Potresti essere soggetto a controlli, e avere tutto in ordine è fondamentale.

Considerazioni finali

In un momento storico in cui le imprese della ristorazione affrontano aumenti dei costi, concorrenza crescente e la necessità di stare al passo con l’innovazione, il contributo a fondo perduto del 40% offerto dalla Regione Sardegna rappresenta un’opportunità concreta e strategica per modernizzare la propria attività, ridurre i costi di gestione e migliorare la qualità del servizio offerto.

Hai la possibilità di rinnovare forni, impianti e attrezzature professionali con un investimento che viene coperto quasi per metà da fondi pubblici, e allo stesso tempo potrai beneficiare di agevolazioni fiscali aggiuntive, come il credito d’imposta per i beni strumentali, l’ammortamento e la detrazione dell’IVA.

Questa misura non è solo un incentivo economico, ma un vero piano di rilancio per il comparto enogastronomico sardo, che può aiutarti a distinguerti, attrarre nuovi clienti, offrire un servizio più efficiente e sostenibile e rendere il tuo locale più competitivo sul mercato locale e turistico.

Attenzione però: i fondi sono limitati e la procedura è a sportello, quindi è fondamentale muoversi subito, preparare per tempo la documentazione e affidarsi a professionisti del settore per aumentare le probabilità di successo.

Se desideri una consulenza personalizzata o vuoi sapere se il tuo investimento è finanziabile, contattaci subito: possiamo accompagnarti in ogni fase, dalla progettazione dell’intervento fino alla rendicontazione finale.

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