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giovedì 30 Ottobre 2025

Italia-Giappone: come funziona il visto Vacanze-Lavoro secondo la Legge 136/2025

Dal 26 settembre 2025, Italia e Giappone hanno ufficialmente avviato un programma che potrebbe cambiare la vita di molti giovani: è entrata in vigore la Legge n. 136 del 17 settembre 2025, che ratifica l’Accordo Vacanze-Lavoro stipulato tra i due Paesi. Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del 26 settembre 2025, questa legge rappresenta un passo storico nella cooperazione culturale ed economica tra Italia e Giappone.

Il programma, noto come Working Holiday Visa (WHV), è pensato per i cittadini tra i 18 e i 30 anni, e consente loro di soggiornare per un massimo di un anno nel Paese partner, unendo esperienza professionale e viaggio culturale. Il visto permette infatti di lavorare in modo accessorio durante la permanenza, con l’obiettivo di autofinanziare il viaggio e favorire l’integrazione sociale e culturale.

Il vero valore di questo accordo non è solo nell’aspetto lavorativo o turistico, ma nella possibilità di accrescere competenze, conoscere nuove realtà economiche, stringere relazioni professionali e, soprattutto, creare ponti tra le nuove generazioni di due Paesi che condividono sempre più interessi strategici.

Ma come funziona questo visto Vacanze-Lavoro? Chi può accedervi, e a quali condizioni? Cosa stabilisce esattamente la Legge 136/2025? Approfondiamo tutti gli aspetti normativi, fiscali e pratici di questa opportunità.

Requisiti e condizioni

L’Accordo tra Italia e Giappone sul visto Vacanze-Lavoro, ratificato dalla Legge 136/2025, stabilisce requisiti chiari e dettagliati per i giovani tra i 18 e i 30 anni che desiderano partecipare al programma. L’obiettivo principale del soggiorno deve essere turistico, con la possibilità di lavorare in modo accessorio, ovvero non come attività principale, durante l’anno di permanenza nel Paese ospitante.

Per accedere al visto, il richiedente deve soddisfare le seguenti condizioni:

  • Passaporto valido;

  • Biglietto di ritorno o risorse economiche sufficienti per acquistarlo;

  • Fondi adeguati per mantenersi inizialmente nel Paese;

  • Assicurazione sanitaria completa per tutta la durata del soggiorno;

  • Fedina penale pulita;

  • Nessuna persona a carico (salvo deroghe specifiche);

  • Impegno a rispettare le leggi e i regolamenti locali, in particolare in materia di lavoro e sicurezza sociale.

È importante sottolineare che i due Stati prevedono differenze nei limiti lavorativi: in Italia, i cittadini giapponesi potranno svolgere attività lavorative per un massimo di sei mesi. In Giappone, invece, i cittadini italiani potranno lavorare per l’intera durata del soggiorno, ma sempre con carattere accessorio rispetto alla vacanza.

Entrambi i governi si riservano il diritto di effettuare colloqui individuali presso le ambasciate o i consolati, al fine di accertare la reale idoneità del candidato, la conoscenza del programma e le intenzioni dichiarate.

Questi requisiti mirano a garantire che il programma non venga strumentalizzato e che il soggiorno rappresenti realmente un’occasione di crescita culturale e personale.

Entrata in vigore e caratteristiche dell’Accordo

L’Accordo Vacanze-Lavoro tra Italia e Giappone, oltre ad avere un forte impatto sociale e culturale, si inserisce in un quadro istituzionale ben strutturato, volto a rafforzare la cooperazione bilaterale tra i due Paesi. Le disposizioni previste dalla Legge n. 136/2025 riflettono una chiara volontà di coordinamento: le Parti si impegnano infatti ad attivare canali diplomatici e consultazioni dirette per risolvere eventuali controversie o valutare modifiche future al programma.

L’accordo prevede anche misure di tutela e flessibilità in caso di situazioni straordinarie. Entrambi i Paesi possono sospendere l’accordo, integralmente o parzialmente, per motivi di ordine pubblico, sicurezza nazionale o emergenze sanitarie. Inoltre, ogni Parte ha il diritto di recedere dall’accordo con un preavviso minimo di tre mesi, notificato all’altra Parte tramite canali ufficiali.

Importante è la clausola che garantisce la validità dei visti già rilasciati anche in caso di recesso: ciò tutela i giovani che abbiano già intrapreso il soggiorno o pianificato la partenza, evitando ripercussioni improvvise e ingiuste.

Dal punto di vista finanziario, la legge chiarisce che non sono previsti nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica italiana. L’attuazione dell’accordo sarà infatti gestita dalle amministrazioni competenti, utilizzando le risorse già disponibili a legislazione vigente.

L’entrata in vigore della Legge 136/2025 è avvenuta il giorno successivo alla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ossia il 27 settembre 2025. Tuttavia, l’accordo internazionale sarà pienamente operativo solo a partire dal trentesimo giorno successivo allo scambio delle notifiche ufficiali tra i due governi.

Visto Vacanze-Lavoro Italia-Giappone - Commercialista.it

Visto Vacanze-Lavoro Italia-Giappone

Per comprendere appieno come funziona il visto Vacanze-Lavoro tra Italia e Giappone, è utile esaminare punto per punto le condizioni applicabili ai cittadini di entrambi i Paesi. Sebbene l’accordo sia bilaterale e fondato su principi di reciprocità, ci sono alcune differenze operative, in particolare sui limiti dell’attività lavorativa.

Ecco la tabella comparativa dei requisiti e delle condizioni:

Voce Cittadini italiani in Giappone Cittadini giapponesi in Italia
Durata del soggiorno Fino a 1 anno dalla data di ingresso Fino a 1 anno dalla data di ingresso
Attività lavorativa Consentita per tutto l’anno, senza permesso di lavoro, come attività accessoria Consentita per max 6 mesi, anche con più datori, come attività accessoria
Età 18–30 anni compiuti al momento della domanda
Scopo principale Viaggio turistico, con possibilità di lavoro accessorio
Passaporto Valido almeno 3 mesi oltre la durata del soggiorno
Titolo di viaggio / fondi Biglietto di ritorno o fondi sufficienti per acquistarlo
Mezzi di sostentamento Risorse economiche adeguate
Assicurazione medica Obbligatoria e con copertura adeguata
Precedenti penali Nessun precedente penale
Familiari a carico Non ammessi, salvo titolari di visto idoneo
Colloquio consolare Possibile, su decisione dell’ambasciata/console
Quote annuali Definite ogni anno e notificate tramite canali diplomatici
Riferimento normativo Legge 17 settembre 2025, n. 136; Accordo 2 maggio 2022

Questa struttura garantisce trasparenza e chiarezza, ed è utile per orientare chi intende presentare domanda. Va ricordato che, pur trattandosi di un visto “agevolato”, resta fondamentale rispettare tutte le condizioni stabilite, pena il rifiuto o la revoca del permesso.

Opportunità culturali, professionali e fiscali

Oltre all’aspetto normativo, il programma Vacanze-Lavoro Italia-Giappone racchiude una serie di vantaggi concreti che possono fare la differenza per i giovani tra i 18 e i 30 anni. Partecipare a questa iniziativa non significa soltanto viaggiare, ma vivere un’esperienza trasformativa, utile anche in ottica di carriera, apprendimento linguistico e sviluppo personale.

Dal punto di vista professionale, la possibilità di lavorare durante il soggiorno consente ai partecipanti di:

  • accumulare esperienza internazionale, sempre più richiesta nel mercato del lavoro;

  • ampliare il proprio network di contatti;

  • esplorare nuove realtà economiche e modelli produttivi, molto diversi da quelli del proprio Paese d’origine.

Chi sceglie il Giappone può immergersi in un ambiente altamente tecnologico e organizzato, sperimentando settori come il turismo, la ristorazione, l’education, l’IT o i servizi. In Italia, i giovani giapponesi possono conoscere da vicino il Made in Italy, l’artigianato, la moda, la cucina e le dinamiche europee.

Dal punto di vista culturale, il programma è un’occasione unica per apprendere o perfezionare una lingua straniera, conoscere le abitudini locali e arricchirsi di esperienze che aumentano il valore del proprio curriculum e potenziano la propria autonomia.

Infine, sotto il profilo fiscale, trattandosi di attività accessorie e temporanee, nella maggior parte dei casi i redditi percepiti rientrano in soglie esenti o agevolate, soprattutto se non si supera un certo numero di mesi lavorati o un limite reddituale (aspetti da valutare con un consulente).

Procedure, documenti e tempi

Richiedere il visto Vacanze-Lavoro Italia-Giappone non è complicato, ma richiede attenzione nella preparazione della documentazione e rispetto delle tempistiche. Le procedure sono gestite direttamente dalle rappresentanze consolari di ciascun Paese, e possono variare leggermente in base all’ambasciata o consolato competente territorialmente.

Per i cittadini italiani che vogliono andare in Giappone:

La domanda va presentata presso l’Ambasciata del Giappone a Roma o il Consolato Generale del Giappone a Milano. È necessario:

  • compilare il modulo di richiesta del visto Vacanze-Lavoro;

  • allegare una fototessera recente e copia del passaporto valido;

  • fornire prova di mezzi economici sufficienti per sostenersi inizialmente (solitamente almeno 2000-3000 euro);

  • allegare il biglietto di ritorno o una dichiarazione con fondi sufficienti per acquistarlo;

  • presentare una polizza sanitaria valida per l’intero periodo;

  • scrivere una lettera motivazionale con il piano del soggiorno e gli obiettivi del viaggio.

Per i cittadini giapponesi che vogliono venire in Italia:

La domanda va presentata presso l’Ambasciata d’Italia a Tokyo o il Consolato Generale a Osaka. Anche in questo caso, serviranno:

  • il modulo compilato;

  • passaporto;

  • assicurazione sanitaria;

  • fondi sufficienti (in euro o equivalente);

  • biglietto aereo o dimostrazione di poterlo acquistare;

  • lettera che spieghi lo scopo del soggiorno e la volontà di rispettare le leggi italiane.

I tempi di rilascio variano da 2 a 4 settimane, ma è consigliabile muoversi con almeno 2 mesi di anticipo, soprattutto nei periodi di alta richiesta. Le quote annuali sono limitate, quindi la disponibilità di posti non è garantita.

Visto Vacanze-Lavoro Italia-Giappone - Commercialista.it

Dopo il visto Vacanze-Lavoro

L’esperienza con il visto Vacanze-Lavoro tra Italia e Giappone non è solo una parentesi temporanea, ma può rappresentare un trampolino di lancio per future opportunità professionali, accademiche o personali. In molti casi, infatti, i giovani che partecipano a questi programmi decidono di prolungare la loro permanenza, cambiare status di soggiorno o rientrare nel proprio Paese con un valore aggiunto competitivo.

Prolungamento o cambio di visto

Sebbene il visto Vacanze-Lavoro non sia rinnovabile, nulla vieta di convertirlo in un altro tipo di permesso di soggiorno, ad esempio:

  • un visto per studio (se si decide di iscriversi a un’università o scuola di lingua);

  • visto per lavoro subordinato o autonomo (se si riceve un’offerta lavorativa e si soddisfano i requisiti richiesti);

  • un visto culturale o di formazione.

In Giappone, ad esempio, è abbastanza comune che chi ha partecipato al programma WHV ottenga un visto “Engineer/Specialist in Humanities” o un visto da studente per continuare la formazione.

Impatto sul CV e nuove prospettive

Tornare in Italia dopo un anno in Giappone (o viceversa) significa anche avere una carta in più da giocare nel mondo del lavoro: padronanza linguistica, adattabilità, competenze interculturali e conoscenza di contesti produttivi diversi sono qualità sempre più richieste. Per chi intende lavorare in aziende internazionali, multinazionali o nel settore export, questa esperienza può risultare decisiva.

Chi invece rientra e decide di mettersi in proprio, può valorizzare le competenze apprese in ambito commerciale, turistico o culturale, magari avviando progetti italo-giapponesi o collaborazioni professionali transfrontaliere.

Consigli pratici 

Anche se il visto Vacanze-Lavoro tra Italia e Giappone è pensato per agevolare la mobilità dei giovani, è importante ricordare che si tratta comunque di una procedura consolare rigorosa, soggetta a controlli e a una quota limitata di visti rilasciabili ogni anno. Per questo motivo, commettere errori nella domanda può significare perdere un’opportunità unica.

Gli errori più comuni da evitare:

  • Documentazione incompleta: ogni ambasciata o consolato fornisce un elenco preciso di documenti richiesti. Saltarne anche solo uno può comportare il rigetto della domanda.

  • Motivazioni vaghe o generiche: nella lettera di presentazione è fondamentale spiegare chiaramente le proprie intenzioni, gli obiettivi culturali e il piano del soggiorno.

  • Assicurazione sanitaria non adeguata: va stipulata con copertura completa per malattia, infortunio, ospedalizzazione e rimpatrio.

  • Fondi insufficienti: è necessario dimostrare la disponibilità di risorse economiche adeguate, secondo i parametri stabiliti dall’ambasciata.

  • Domanda fuori tempo: presentarsi troppo tardi può significare trovare già esaurite le quote annuali.

Consigli utili:

  • Contattare prima l’ambasciata o il consolato per avere informazioni aggiornate e chiarimenti su eventuali variazioni procedurali.

  • Prevedere più tempo per preparare la domanda, soprattutto se si viaggia nei mesi estivi o in alta stagione.

  • Conservare copie di tutti i documenti presentati e delle comunicazioni ricevute.

  • Verificare i requisiti specifici anno per anno, poiché le quote e le modalità potrebbero variare.

Essere ben preparati aumenta notevolmente le possibilità di ottenere il visto con successo.

Conclusione

L’entrata in vigore della Legge 136/2025 e del relativo Accordo Vacanze-Lavoro tra Italia e Giappone apre una porta concreta per migliaia di giovani, offrendo loro l’opportunità di vivere un’esperienza unica, che coniuga viaggio, lavoro, apprendimento e relazioni internazionali. Non si tratta solo di un semplice visto: è un investimento nella formazione personale e professionale, un’occasione per uscire dalla propria zona di comfort e sviluppare competenze spendibili in tutto il mondo.

Il programma è regolamentato con attenzione, ma accessibile a chi si prepara per tempo, presenta la documentazione completa e dimostra reale interesse culturale. I vantaggi superano di gran lunga i vincoli: l’autonomia finanziaria, la conoscenza di nuove lingue, la crescita individuale, l’ampliamento del network personale e professionale.

Per chi è in cerca di nuove esperienze, o vuole avvicinarsi al mondo del lavoro internazionale, questo visto rappresenta un ponte tra due culture antiche e innovative, unite dalla volontà di investire sui giovani.

Non resta che iniziare a pianificare: verifica i requisiti, prepara i documenti e candidati. Il tuo viaggio verso il futuro potrebbe iniziare proprio da qui.

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