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mercoledì 13 Agosto 2025

Esonero contributivo ZFU Sisma Centro Italia 2025: guida completa, requisiti e codici tributo

Con il Messaggio INPS n. 2399 del 30 luglio 2025, arriva una buona notizia per le imprese che operano nei territori colpiti dal sisma del 2016: l’esonero contributivo previsto per la Zona Franca Urbana (ZFU) Sisma Centro Italia è stato prorogato anche per tutto il 2025. La misura, introdotta originariamente dall’art. 46 del D.L. n. 50/2017 e successivamente prorogata anno dopo anno, trova oggi una nuova conferma nel Decreto Legge n. 95/2025, art. 4, comma 5, che estende l’incentivo per un ulteriore periodo d’imposta.

L’agevolazione consiste in un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali (esclusi i premi INAIL), con l’obiettivo di sostenere la ripresa economica nei comuni del cratere sismico delle regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. L’accesso all’agevolazione è subordinato alla presenza di un provvedimento di riconoscimento della ZFU, rilasciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT).

Il nuovo messaggio dell’INPS fornisce le istruzioni operative dettagliate per la fruizione dell’esonero, comprese le modalità di esposizione nel flusso UniEmens, i codici tributo da utilizzare e i riferimenti normativi da indicare. In questo articolo vedremo passo passo come funziona l’agevolazione, chi può beneficiarne, quali sono i requisiti richiesti e come gestire correttamente gli adempimenti fiscali e contributivi nel 2025.

Fruizione e modalità operative

Le imprese già in possesso del provvedimento di riconoscimento della Zona Franca Urbana (ZFU) possono usufruire dell’esonero contributivo per il 2025 tramite compensazione nel modello F24. Tale modello deve essere inviato esclusivamente per via telematica attraverso i canali dell’Agenzia delle Entrate: Entratel o Fisconline. Non sono ammessi altri strumenti o modalità di presentazione.

La procedura operativa non ha subito modifiche rispetto a quanto stabilito dalla circolare INPS n. 48 del 2019, documento che continua a costituire il riferimento tecnico principale per la gestione della compensazione. Il credito d’imposta derivante dall’esonero può essere utilizzato per abbattere i contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS, con l’esclusione dei premi INAIL, come già previsto in origine.

Per agevolare la corretta compilazione del modello F24, l’Agenzia delle Entrate ha istituito una serie di codici tributo, distinti per anno di riferimento, che rimangono validi anche per il 2025. Di seguito la tabella riassuntiva:

Esonero contributivo ZFU Sisma 2025- Commercialista.it

Per il 2025, salvo nuove disposizioni, l’Agenzia dovrebbe aggiornare i codici tributo con una nuova risoluzione ad hoc, ma fino a tale aggiornamento è fondamentale riferirsi a quanto stabilito negli anni precedenti, adottando le medesime modalità operative.

Adempimenti

Per accedere in modo corretto e conforme all’esonero contributivo previsto per il 2025 nella Zona Franca Urbana Sisma Centro Italia, è essenziale che datori di lavoro e consulenti del lavoro seguano con attenzione una serie di adempimenti operativi e normativi. La misura, seppur confermata, non è automatica: richiede il rispetto rigoroso delle condizioni previste dalla normativa vigente.

Il primo passo è la verifica della legittimità dell’accesso al beneficio: il datore di lavoro deve essere ubicato in uno dei comuni colpiti dal sisma del 2016 e deve aver ricevuto un provvedimento di autorizzazione rilasciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). Senza questo documento, non è possibile fruire dell’agevolazione, anche se si rientra geograficamente nel perimetro della ZFU.

Successivamente, è necessario:

  • Utilizzare il modello F24 per la compensazione, da trasmettere esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline);

  • Assicurarsi di non superare i limiti previsti dal regime “de minimis”, ossia l’importo massimo di aiuti che un’impresa può ricevere nell’arco di tre esercizi finanziari (attualmente fissato a 300.000 euro per la generalità delle imprese, salvo deroghe per alcuni settori);

  • Seguire scrupolosamente le indicazioni contenute nella circolare INPS n. 48/2019, che resta il principale riferimento operativo anche per il 2025.

In caso di errori o mancanze in uno qualsiasi di questi passaggi, si rischia il disconoscimento dell’agevolazione, con conseguente recupero dei contributi non versati, sanzioni e interessi. Una gestione attenta e professionale degli adempimenti è quindi fondamentale per garantire la legittima fruizione dell’esonero.

Esonero contributivo ZFU Sisma 2025- Commercialista.it

Destinatari e requisiti 

L’agevolazione contributiva 2025 relativa alla Zona Franca Urbana Sisma Centro Italia si rivolge ai datori di lavoro privati, imprenditori individuali o società, che esercitano attività economiche all’interno dei comuni ricompresi nel cratere sismico del 2016, ovvero nei territori colpiti dagli eventi tellurici che hanno interessato le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.

Il diritto all’esonero è riconosciuto solo alle imprese e ai professionisti che:

  • risultano regolarmente costituite e attive;

  • svolgono la loro attività prevalentemente nei comuni ZFU;

  • sono in possesso del provvedimento di ammissione all’agevolazione, rilasciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy a seguito di apposita richiesta;

  • non si trovano in stato di liquidazione volontaria, fallimento, amministrazione straordinaria o concordato preventivo;

  • rispettano le condizioni previste dal regolamento UE n. 1407/2013 sugli aiuti “de minimis”.

L’incentivo non è destinato esclusivamente a imprese di grandi dimensioni, ma vale anche per PMI, artigiani, commercianti, lavoratori autonomi e start-up, purché insediate nelle aree previste e in possesso della documentazione necessaria. Le attività professionali e produttive devono essere materialmente svolte nelle zone indicate per garantire l’effettivo radicamento nel territorio.

Va sottolineato che l’esonero si applica solo sui contributi INPS a carico del datore di lavoro, e non comprende le altre imposte o tributi (come IVA, IRES, IRAP, ecc.), né i premi assicurativi INAIL.

Il rispetto puntuale dei requisiti è essenziale, anche ai fini di eventuali verifiche a posteriori da parte dell’INPS o dell’Agenzia delle Entrate.

Limiti del regime “de minimis” 

Uno degli aspetti fondamentali per beneficiare dell’esonero contributivo ZFU 2025 è il rispetto del regolamento UE n. 1407/2013 relativo agli aiuti “de minimis”. Tale regime impone un limite massimo agli aiuti pubblici che ciascuna impresa può ricevere, per evitare distorsioni alla concorrenza nel mercato unico europeo.

Il tetto ordinario è fissato in 300.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari consecutivi (quello in corso e i due precedenti), considerando la totalità degli aiuti concessi a qualunque titolo da enti pubblici, Stato, Regioni o altri soggetti, anche se non in forma monetaria diretta. In alcuni settori economici (come trasporti, agricoltura, pesca), il tetto può essere più basso e soggetto a regole speciali.

Le imprese interessate all’esonero devono quindi autocertificare di non aver superato tali soglie nel modulo di richiesta dell’agevolazione. L’eventuale superamento comporta l’inammissibilità automatica del beneficio e, se già fruito, il suo recupero con interessi e sanzioni.

L’INPS e l’Agenzia delle Entrate effettuano controlli ex post per verificare:

  • la veridicità delle autocertificazioni rese;

  • la corretta applicazione dei codici tributo nel modello F24;

  • la conformità della documentazione presentata ai fini dell’ottenimento del provvedimento ministeriale;

  • il mantenimento dei requisiti per tutta la durata della fruizione dell’esonero.

In caso di irregolarità, gli enti preposti procedono al recupero coattivo dei contributi non versati, con aggravio di sanzioni e interessi secondo quanto stabilito dallo Statuto del Contribuente e dal codice della riscossione. È quindi indispensabile monitorare attentamente il plafond disponibile de minimis e documentare puntualmente tutti gli aiuti ricevuti.

Istruzioni INPS UniEmens

Uno degli aspetti tecnici fondamentali per la corretta fruizione dell’esonero contributivo 2025 da parte delle imprese operanti nella ZFU Sisma Centro Italia riguarda la compilazione del flusso UniEmens, che deve riflettere con precisione la riduzione contributiva applicata ai lavoratori dipendenti.

L’INPS, nel Messaggio n. 2399/2025, conferma che le modalità di esposizione del beneficio nel flusso UniEmens rimangono invariate rispetto a quelle già indicate nella Circolare n. 48/2019, che resta il riferimento principale anche per quest’anno.

Nel denominatore <DenunciaIndividuale>, per ciascun dipendente interessato dall’agevolazione, occorre inserire:

  • nell’elemento <AnnoMeseRif> il mese di riferimento della contribuzione agevolata;

  • nell’elemento <TipoIncentivo> il codice “L501”, che identifica l’esonero ZFU;

  • nell’elemento <ImportoIncentivo> l’importo dello sgravio spettante per quel mese.

Inoltre, all’interno del blocco <AltrePartiteACredito> è necessario riportare:

  • il codice causale L501, che si riferisce allo specifico incentivo;

  • l’importo del credito utilizzato in compensazione per il singolo mese;

  • la corretta ripartizione per matricola e per lavoratore, al fine di garantire la coerenza tra l’UniEmens e il modello F24.

L’INPS sottolinea che eventuali errori nella codifica o nella trasmissione dei dati possono comportare lo scarto del beneficio o l’apertura di procedimenti di recupero contributivo, pertanto è fondamentale che i consulenti del lavoro e i responsabili amministrativi seguano scrupolosamente le istruzioni indicate.

Infine, è importante verificare ogni mese l’effettiva spettanza dell’incentivo per ciascun dipendente, anche in base a eventuali variazioni contrattuali o cessazioni del rapporto di lavoro, per evitare indebiti benefici.

Esonero contributivo ZFU Sisma 2025- Commercialista.it

Vantaggi economici e fiscali 

L’esonero contributivo previsto per il 2025 nella Zona Franca Urbana Sisma Centro Italia rappresenta una leva strategica di risparmio per le imprese localizzate nei territori colpiti dal sisma del 2016. I benefici economici sono diretti e misurabili, e si traducono in una riduzione importante del costo del lavoro, favorendo al tempo stesso l’occupazione e il rilancio produttivo.

Grazie all’agevolazione, le aziende possono abbattere integralmente i contributi previdenziali e assistenziali INPS a proprio carico per i dipendenti assunti, con un impatto positivo sulla liquidità mensile e sulla sostenibilità finanziaria. A seconda delle dimensioni aziendali e del numero di lavoratori, il risparmio può arrivare a migliaia di euro all’anno.

Dal punto di vista fiscale, l’incentivo consente di:

  • compensare il credito nel modello F24, riducendo gli esborsi mensili;

  • non generare reddito imponibile, poiché il beneficio non costituisce contributo in conto esercizio ai fini IRES o IRAP;

  • rispettare appieno la normativa UE grazie all’inquadramento nel regime “de minimis”.

In un contesto economico ancora fragile nelle aree colpite dal sisma, l’esonero rappresenta anche un incentivo all’assunzione e al mantenimento dei livelli occupazionali, riducendo l’incertezza nei costi del personale e contribuendo alla stabilizzazione del tessuto produttivo locale.

Non da ultimo, va sottolineato come l’agevolazione si inserisca in un quadro più ampio di misure fiscali e contributive straordinarie che, se sfruttate in modo sinergico, possono rappresentare un vantaggio competitivo reale per chi opera nelle ZFU, rispetto ad altre aree del Paese.

Prospettive future

Sebbene il Decreto Legge n. 95/2025 abbia confermato l’esonero contributivo ZFU per tutto l’anno in corso, resta aperto il tema della sua eventuale estensione oltre il 2025, soprattutto in considerazione delle persistenti difficoltà socio-economiche nei territori del cratere sismico del Centro Italia.

Il meccanismo della Zona Franca Urbana si è rivelato, negli anni, uno strumento efficace per sostenere la ripresa delle imprese locali, ma è caratterizzato da una logica emergenziale e temporanea. Di conseguenza, molti esperti e operatori del settore auspicano una riforma strutturale di questo tipo di agevolazioni, che possa stabilizzare nel medio-lungo periodo i benefici fiscali per le aree colpite da disastri naturali.

Al momento, il futuro della misura dipende da:

  • eventuali nuove proroghe disposte dal Governo con legge di bilancio o altri decreti legge;

  • l’evoluzione delle norme europee sugli aiuti di Stato, inclusa la possibile revisione del regolamento “de minimis”;

  • la disponibilità di risorse finanziarie dedicate, che rappresentano un limite oggettivo alla riproposizione del beneficio.

Non si esclude che in futuro si possa passare a un sistema di agevolazioni permanenti per le imprese insediate in territori fragili, basato su criteri di decontribuzione strutturale o riduzione stabile del carico fiscale, sul modello di altre aree europee svantaggiate. In alternativa, si potrebbe optare per un rafforzamento delle politiche di coesione, con incentivi integrati tra fisco, contributi e credito d’imposta per investimenti.

Nel frattempo, è fondamentale che le imprese interessate monitorino costantemente gli aggiornamenti normativi e si affidino a consulenti esperti per sfruttare al meglio tutte le opportunità disponibili. Il 2025 rappresenta un’opportunità concreta, ma anche un banco di prova per valutare l’efficacia delle misure straordinarie in ottica di rilancio economico duraturo.

Check list operativa

Per le imprese localizzate nella Zona Franca Urbana del Centro Italia che desiderano fruire dell’esonero contributivo per il 2025, è fondamentale avere una roadmap chiara e seguire in modo preciso tutti gli adempimenti richiesti. Di seguito una check list operativa, utile anche per i consulenti del lavoro e i responsabili amministrativi.

1. Verifica dei requisiti

  • L’impresa deve essere ubicata nei comuni del cratere sismico 2016 (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria);

  • L’attività deve essere regolarmente attiva e non in stato di liquidazione o insolvenza;

  • Occorre essere in possesso del provvedimento di riconoscimento della ZFU rilasciato dal MIMIT.

2. Controllo del regime “de minimis”

  • Verificare che l’impresa non abbia superato il tetto massimo di aiuti pari a 300.000 euro nei tre esercizi finanziari;

  • Conservare e aggiornare una scheda riepilogativa degli aiuti pubblici ricevuti, da esibire in caso di controlli.

3. Compensazione tramite F24

  • Usare i codici tributo appropriati già istituiti (es. Z166 per anni precedenti, in attesa del codice per il 2025);

  • Presentare il modello F24 esclusivamente tramite Entratel o Fisconline dell’Agenzia delle Entrate;

  • Verificare che il credito venga correttamente imputato ai contributi INPS.

4. Compilazione UniEmens

  • Inserire nei flussi mensili il codice L501 per indicare l’incentivo spettante per ciascun lavoratore;

  • Rispettare le regole tecniche della Circolare INPS n. 48/2019, ancora valide per il 2025.

5. Conservazione della documentazione

  • Archiviare in modo ordinato: provvedimento ministeriale, autocertificazioni, F24 inviati, UniEmens, e dichiarazioni sugli aiuti di Stato;

  • Prevedere la possibilità di verifiche ex post da parte di INPS e Agenzia delle Entrate.

Questa lista rappresenta uno strumento pratico di controllo, utile per evitare errori materiali e per garantire la piena legittimità della fruizione dell’esonero. In un contesto normativo complesso come quello delle agevolazioni fiscali post-sisma, la precisione negli adempimenti è decisiva.

Conclusione

L’esonero contributivo ZFU per il 2025 rappresenta una misura concreta di sostegno economico per le imprese insediate nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. Una chance importante per alleggerire il carico contributivo, favorire la ripresa occupazionale e sostenere la continuità aziendale in territori ancora fragili dal punto di vista produttivo e sociale.

Tuttavia, come spesso accade con le agevolazioni legate a regimi speciali, i vantaggi fiscali devono essere bilanciati da un’attenta gestione normativa e documentale. Le condizioni per fruire del beneficio sono chiare ma vincolanti: il rispetto del regime de minimis, l’utilizzo corretto dei codici tributo, la compilazione puntuale di F24 e UniEmens, e la conservazione di tutti i documenti giustificativi sono elementi essenziali per evitare contestazioni future.

L’invito per tutte le imprese interessate è quindi duplice: cogliere l’opportunità, ma farlo con rigore e consapevolezza, affidandosi a professionisti esperti in materia fiscale e previdenziale. Solo così l’agevolazione potrà diventare un vero strumento di rilancio, e non un rischio per la solidità aziendale.

Con la proroga al 2025, il legislatore ha confermato la volontà di accompagnare le imprese del cratere sismico verso una ripresa stabile e strutturata. Ora sta alle aziende fare la loro parte, con una gestione corretta, trasparente e strategica delle opportunità disponibili.

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