La formazione per i giovani agricoltori non è solo un investimento in competenze, ma ora anche una possibilità concreta di risparmio fiscale, grazie al bonus formazione 2025. Si tratta di un credito d’imposta pari all’80% delle spese sostenute per corsi di aggiornamento e gestione aziendale agricola, con un tetto massimo di 2.500 euro per beneficiario.
Sommario
Ma la vera novità è arrivata il 3 ottobre 2025: l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento n. 364506/2025 in cui è stata comunicata la percentuale di fruibilità del credito d’imposta che è stata fissata al 100%. Significa che chi ha presentato domanda correttamente e ha sostenuto spese nel 2024, può godere interamente del credito d’imposta previsto, senza alcuna decurtazione.
L’agevolazione è rivolta ai giovani imprenditori agricoli tra i 18 e i 40 anni (non compiuti), regolarmente iscritti come imprenditori agricoli e in possesso di tutti i requisiti previsti. L’iniziativa si inserisce in una strategia più ampia di sostegno al rinnovamento generazionale nel settore primario, dove la formazione riveste un ruolo chiave per l’efficienza, la sostenibilità e la competitività delle imprese agricole italiane.
Ma come funziona esattamente il credito d’imposta? Come e quando può essere utilizzato? In questo articolo analizzeremo tutti gli aspetti pratici, operativi e fiscali, offrendo una guida completa per sfruttare al meglio questo incentivo.
Requisiti e spese ammesse
Il bonus formazione per giovani agricoltori non è destinato indistintamente a tutto il comparto agricolo, ma è riservato a una fascia specifica di imprenditori agricoli con precisi requisiti anagrafici e temporali.
Possono richiedere l’agevolazione soltanto coloro che:
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abbiano età superiore a 18 anni e inferiore a 41 anni compiuti al momento del sostenimento delle spese;
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abbiano iniziato l’attività agricola a partire dal 1° gennaio 2021.
Un ulteriore vincolo riguarda la tipologia di attività esercitata: sono ammessi solo i soggetti che svolgono attività riconducibili ai codici ATECO 2025 che iniziano con “01”, cioè quelli legati alla produzione agricola, coltivazioni, allevamenti, ecc.
Le spese ammesse al credito d’imposta rientrano in due categorie principali:
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Spese per l’acquisizione di competenze: corsi di formazione, seminari, conferenze, attività di coaching o aggiornamento professionale, purché attinenti alla gestione dell’impresa agricola.
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Spese di viaggio e soggiorno: correlate alla partecipazione alle iniziative formative, ma solo fino a un massimo del 50% dell’importo complessivo delle spese agevolabili.
Importante precisare che anche l’IVA può essere inclusa nel calcolo del bonus, ma solo se rappresenta un costo effettivo e non detraibile per il beneficiario.
Per accedere al bonus, tutte le spese devono essere tracciabili: ciò significa che devono essere pagate con strumenti bancari intestati al richiedente, e collegabili direttamente a fatture o ricevute regolarmente emesse.
Quando e come si usa il bonus
Una volta riconosciuto, il credito d’imposta per la formazione dei giovani agricoltori può essere utilizzato in compensazione tramite modello F24, da trasmettere esclusivamente attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline). L’utilizzo del credito è consentito a partire dal terzo giorno lavorativo successivo alla pubblicazione del provvedimento che ha comunicato la percentuale fruibile, fissata per il 2025 al 100% (Provvedimento n. 364506 del 3 ottobre 2025).
Tuttavia, l’utilizzo effettivo deve avvenire entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui le spese sono state sostenute. In pratica, se le spese sono state sostenute nel 2024, il credito potrà essere usato al massimo entro il 2026.
È importante sottolineare che il credito è cumulabile con altri aiuti di Stato, ma solo nel rispetto di specifici limiti: non devono esserci duplicazioni di finanziamento sulle stesse spese e non deve essere superata l’intensità massima di aiuto prevista dalla normativa, né il limite degli aiuti de minimis applicabile all’impresa beneficiaria. In caso contrario, il credito potrebbe essere ridotto o escluso.
L’Agenzia delle Entrate pubblicherà a breve il codice tributo da indicare nel modello F24, con apposita risoluzione.
Questo passaggio operativo rappresenta uno snodo cruciale per beneficiare concretamente dell’agevolazione e, per questo, è consigliabile affidarsi a un professionista abilitato per la corretta gestione.

Vantaggi fiscali e strategici
Il Bonus formazione giovani agricoltori non rappresenta soltanto un incentivo fiscale, ma un’opportunità strategica per le nuove generazioni del settore agricolo. In un contesto sempre più competitivo e normativamente complesso, la possibilità di formarsi a costi quasi azzerati può fare la differenza in termini di gestione, efficienza e sostenibilità dell’impresa agricola.
Da un punto di vista strettamente fiscale, il vantaggio è evidente: fino a 2.500 euro di credito d’imposta utilizzabile in compensazione, pari all’80% delle spese sostenute nel 2024 e riconosciuto integralmente al 100% grazie al provvedimento del 3 ottobre 2025. Questo significa zero tagli, zero prorateo, e soprattutto un risparmio reale e immediato sui versamenti fiscali futuri.
Dal lato pratico, chi ha investito in corsi, seminari, coaching o aggiornamenti sulla gestione aziendale si ritrova oggi con un rimborso sotto forma di credito, che può essere utilizzato per alleggerire i carichi contributivi o tributi dovuti all’erario. Inoltre, anche le spese di viaggio e soggiorno (entro il limite del 50%) diventano strumenti deducibili.
Ma c’è di più: la partecipazione a percorsi formativi professionali consente ai giovani imprenditori di accrescere la propria competitività sul mercato, adottare tecnologie innovative, gestire correttamente contributi PAC, fondi europei e strumenti di finanza agevolata. In sostanza, il bonus non è solo un’agevolazione, ma un investimento nella crescita dell’azienda agricola e nella formazione dell’imprenditore del futuro.
Adempimenti burocratici
Per accedere e fruire correttamente del Bonus formazione giovani agricoltori, è fondamentale rispettare una serie di adempimenti formali e conservare una documentazione adeguata, pena il rischio di decadenza del beneficio o recupero da parte dell’Amministrazione finanziaria.
La prima scadenza cruciale era fissata al 24 settembre 2025, data entro la quale i beneficiari dovevano trasmettere all’Agenzia delle Entrate, esclusivamente in modalità telematica, la comunicazione delle spese sostenute nel corso del 2024. Tale invio doveva avvenire utilizzando l’apposito modello predisposto dal Provvedimento n. 305754/2025 del 24 luglio, completo di istruzioni operative.
I dati richiesti includono:
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l’anagrafica del beneficiario,
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il codice ATECO dell’attività agricola,
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l’elenco dettagliato delle spese sostenute per corsi, seminari, coaching o spese di viaggio,
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le modalità di pagamento utilizzate,
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la dichiarazione di tracciabilità dei pagamenti.
È fondamentale conservare tutta la documentazione giustificativa: fatture, ricevute, attestati di partecipazione ai corsi, biglietti di viaggio, ricevute alberghiere. Tutti i pagamenti devono essere effettuati da conti intestati al beneficiario e con strumenti che ne consentano la riconducibilità (bonifici, carte, ecc.).
Infine, il beneficiario dovrà attendere la pubblicazione della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate con il codice tributo per poter utilizzare il credito in compensazione tramite modello F24.
Mantenere ordine nella documentazione e affidarsi a un consulente esperto rappresenta una scelta prudente, soprattutto in caso di controlli fiscali successivi.
Casi pratici
Capire il funzionamento teorico del bonus è utile, ma ancora più efficace è vedere come funziona nella pratica, con esempi concreti che aiutano l’imprenditore agricolo a pianificare meglio le proprie decisioni.
Esempio 1 – Formazione pura
Un giovane agricoltore di 33 anni, che ha avviato la propria azienda agricola nel 2022 con codice ATECO 01.11, partecipa nel 2024 a un corso di formazione sulla gestione aziendale e sulla rendicontazione dei fondi PAC, sostenendo una spesa complessiva di €2.000 + IVA.
L’IVA, non essendo detraibile, è considerata un costo ammissibile, quindi la spesa agevolabile è €2.440. L’80% di questa spesa è pari a €1.952, che viene riconosciuto al 100% come credito d’imposta.
Esempio 2 – Formazione + viaggio
Una giovane imprenditrice agricola di 26 anni partecipa a un seminario specialistico a Firenze, spendendo:
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€1.500 per la formazione,
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€400 per il viaggio e hotel.
Le spese di viaggio sono ammesse al 50%, quindi si considera:
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€1.500 (formazione)
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€200 (viaggio)
Totale spesa agevolabile: €1.700 → credito d’imposta all’80% = €1.360, fruibile interamente nel modello F24.
Strategia consigliata
Chi intende pianificare la propria formazione in ottica 2025-2026 può già ora:
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selezionare percorsi formativi coerenti con la gestione aziendale agricola,
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prediligere fornitori con esperienza certificata,
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pianificare in anticipo anche gli aspetti logistici (viaggio, soggiorno),
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monitorare la disponibilità di fondi per il prossimo anno, nel caso in cui il bonus venga rifinanziato.
Sfruttare queste strategie consente di ottimizzare i costi aziendali e migliorare il livello di competenza, cogliendo appieno il senso della misura: formarsi per competere.

Prospettive future
L’interesse riscosso dal Bonus formazione giovani agricoltori nel 2024 ha dimostrato quanto la misura sia apprezzata da parte dei nuovi imprenditori del settore agricolo, sempre più attenti a strumenti che coniughino formazione e vantaggi fiscali. Con la pubblicazione della percentuale fruibile pari al 100%, il Ministero dell’Agricoltura e l’Agenzia delle Entrate hanno confermato la piena copertura finanziaria per i beneficiari che hanno rispettato i termini previsti.
Ma cosa aspettarsi per il 2026?
Ad oggi non è ancora stato ufficializzato un rifinanziamento della misura, ma le buone premesse e il successo dell’iniziativa lasciano presagire la possibilità di una riapertura del bando, magari con alcune modifiche migliorative o ampliamenti dei requisiti.
In particolare, le organizzazioni di categoria e i professionisti del settore auspicano:
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l’estensione della platea anche agli over 41, magari con percentuali ridotte;
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l’aumento del tetto massimo agevolabile (oltre i 2.500 euro attuali);
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un maggiore supporto per le spese internazionali (formazione all’estero);
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la semplificazione dell’invio documentale e della fruizione tramite F24.
Nel frattempo, è importante che gli imprenditori agricoli interessati inizino a monitorare le attività formative per il 2025-2026, conservino tutta la documentazione utile, e si tengano aggiornati tramite fonti ufficiali come il sito dell’Agenzia delle Entrate e i portali dedicati alla fiscalità agricola.
Inoltre, affidarsi a un commercialista esperto in fiscalità agricola consente di non perdere occasioni di risparmio e di agire tempestivamente alla riapertura dello sportello.
Conclusioni
Il Bonus formazione giovani agricoltori si conferma una delle misure più efficaci e concrete per sostenere il rinnovamento e la competitività del settore agricolo italiano. Un’agevolazione che non si limita al vantaggio fiscale (fino a 2.500 euro a fondo perduto sotto forma di credito d’imposta), ma che incentiva la crescita professionale dei giovani imprenditori, puntando su conoscenza, innovazione e capacità gestionale.
La possibilità di usufruire del 100% della percentuale prevista, come stabilito dal Provvedimento n. 364506 del 3 ottobre 2025, ha reso questa edizione del bonus ancora più conveniente. Tuttavia, la chiave per trarne reale beneficio resta nella pianificazione: dalla selezione dei corsi all’organizzazione delle spese documentate, fino alla corretta trasmissione dei dati all’Agenzia delle Entrate.
Per chi ha partecipato, ora è il momento di utilizzare correttamente il credito tramite modello F24, rispettando scadenze e modalità. Per chi invece non ha fatto in tempo, conviene iniziare subito a monitorare eventuali proroghe o nuove edizioni previste per il 2026.
Nel frattempo, è fortemente consigliato il supporto di un commercialista specializzato in fiscalità agricola, per non perdere occasioni di risparmio e cogliere al meglio tutte le opportunità offerte dalla normativa vigente.

