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sabato 5 Luglio 2025

Agevolazioni INPS Agricoltura 2025: Guida all’esonero contributivo per calamità, fitopatie ed eventi eccezionali

Negli ultimi anni, il settore agricolo italiano è stato messo a dura prova da eventi climatici estremi, malattie epizootiche e vere e proprie calamità naturali che hanno danneggiato raccolti, allevamenti e strutture. Di fronte a questi scenari, l’INPS ha predisposto una serie di misure di sostegno economico, tra cui esoneri contributivi e interventi compensativi dedicati alle imprese agricole danneggiate. Ma come si accede a queste agevolazioni? Quali sono i requisiti e i documenti necessari per ottenere gli aiuti? E quali sono le scadenze da rispettare per non perdere il diritto agli incentivi?

Con la nuova Guida Operativa INPS pubblicata nel 2025, l’Istituto ha fornito istruzioni dettagliate per aiutare agricoltori, consulenti e imprese a districarsi tra procedure burocratiche e criteri di ammissibilità. Questa guida rappresenta un punto di riferimento fondamentale per chi ha subito perdite a causa di calamità naturali (come alluvioni, siccità, grandinate) o di epidemie animali e vegetali, offrendo una panoramica chiara su come richiedere l’esonero parziale o totale dei contributi previdenziali, nonché gli indennizzi economici previsti dal sistema agricolo assistenziale.

In questo articolo analizziamo nel dettaglio tutte le opportunità di risparmio contributivo e finanziario per le aziende agricole, con un focus su normativa vigente, sentenze rilevanti e strategie operative per ottenere il massimo beneficio in modo perfettamente legale.

Esonero INPS per le imprese agricole

Per accedere agli esoneri contributivi INPS previsti in caso di calamità naturali, eventi climatici eccezionali o malattie epizootiche, è fondamentale comprendere il quadro normativo di riferimento e i criteri che attivano le misure di sostegno. Innanzitutto, l’intervento dell’INPS è subordinato alla pubblicazione di un apposito decreto di declaratoria da parte del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste. Questo decreto deve attestare ufficialmente la presenza di una calamità che ha colpito uno specifico territorio e deve essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

In secondo luogo, per poter richiedere l’esonero, i danni subiti devono interessare produzioni, strutture aziendali o impianti non coperti dal Piano assicurativo agricolo annuale. Inoltre, il danno deve superare il 30% della produzione lorda vendibile media dell’impresa agricola colpita, soglia minima per poter accedere agli interventi compensativi previsti dal D. Lgs. 102/2004.

A livello soggettivo, le agevolazioni sono riservate esclusivamente a imprese che:

  • operano nella produzione agricola primaria secondo i codici ATECO 01.1 – 01.5;

  • rientrano nella definizione europea di micro, piccola o media impresa (PMI);

  • possiedono lo status di “agricoltore in attività”, secondo la normativa comunitaria e nazionale;

  • risultano regolari nel versamento dei contributi previdenziali (DURC regolare);

  • rispettano la normativa vigente in materia di lavoro, salute e sicurezza.

Questi criteri, inseriti nella guida INPS 2025, definiscono con precisione chi può beneficiare delle esenzioni contributive e stabiliscono un filtro rigoroso per evitare abusi o richieste improprie.

Eventi coperti dall’esonero INPS

Le agevolazioni INPS per le imprese agricole colpite da calamità si applicano solo a eventi specifici e ben delimitati, così come disciplinato dal Regolamento UE 2022/2472 e recepito dalla normativa italiana. In particolare, la percentuale di aiuto varia in base alla natura dell’evento e alla sua gravità. Questo schema, aggiornato anche nella Guida Operativa INPS 2025, consente di valutare con precisione il possibile beneficio economico spettante.

Tipologie di eventi ammissibili e intensità massima degli aiuti:

Agevolazioni INPS Agricoltura 2025 - Commercialista.it

In parallelo, l’esonero contributivo INPS viene calcolato sulla base della percentuale di danno subito, rispetto alla produzione media di riferimento:

Aliquote di esonero contributivo:

Agevolazioni INPS Agricoltura 2025 - Commercialista.it

Questo significa che un’azienda agricola che ha subito un danno superiore al 70% può ottenere una riduzione dei contributi INPS fino al 50%, rappresentando un notevole risparmio sul costo del lavoro agricolo.

Tuttavia, per l’attivazione concreta delle misure è sempre necessario che l’evento sia ufficialmente riconosciuto da un decreto di declaratoria e che il danno non sia stato coperto da assicurazioni agevolate, pena l’inammissibilità della richiesta.

Agevolazioni INPS Agricoltura 2025 - Commercialista.it

Soggetti beneficiari, limiti e modalità operative

L’esonero contributivo INPS rappresenta uno degli interventi ex post più rilevanti previsti dal sistema italiano di tutela del settore agricolo. Si tratta, concretamente, di una riduzione dei contributi previdenziali dovuti dalle imprese agricole colpite da eventi eccezionali, e viene applicato sui contributi in scadenza nei 12 mesi successivi all’evento calamitoso, purché ricorrano tutte le condizioni previste dalla normativa.

Il beneficio è a richiesta e deve essere attivato direttamente dal titolare o dal consulente incaricato, tramite l’accesso al Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi disponibile sul portale INPS. È importante sapere che l’agevolazione può essere riconosciuta solo nei limiti delle risorse finanziarie stanziate dalla Regione competente, che determina anche l’importo massimo di aiuto concedibile.

Percentuali di esonero applicabili:

Agevolazioni INPS Agricoltura 2025 - Commercialista.it

Il calcolo dell’esonero avviene a scalare, cioè viene sottratto progressivamente dall’importo massimo di aiuto concesso. Di conseguenza, se un’impresa ha diritto a 10.000 euro di aiuto e chiede l’esonero, l’ammontare della riduzione contributiva sarà scalato da tale importo, fino ad esaurimento del plafond.

Voci escluse dall’esonero

Attenzione: non tutte le componenti contributive possono essere oggetto di agevolazione. In particolare, sono esclusi dall’esonero:

  • le trattenute a carico del lavoratore;

  • il contributo al Fondo TFR (ex art. 2120 c.c.);

  • il contributo dello 0,30% destinato ai Fondi Interprofessionali per la formazione continua.

Queste voci devono comunque essere versate dall’azienda, anche in presenza di danni ingenti, in quanto escluse dal meccanismo compensativo.

Come presentare la domanda

Per accedere concretamente all’esonero contributivo INPS, le imprese agricole danneggiate da calamità naturali o eventi eccezionali devono seguire una procedura telematica obbligatoria, esclusivamente attraverso il Cassetto Previdenziale per Agricoltori Autonomi disponibile sul portale INPS. L’accesso avviene con SPID, CIE o CNS, e la trasmissione della domanda deve contenere dichiarazioni sostitutive di certificazione (ex DPR 445/2000) e un DURC valido al momento della richiesta.

L’INPS ha comunicato che saranno presto disponibili i moduli telematici ufficiali, distinti per ciascun decreto di declaratoria pubblicato dal Ministero dell’Agricoltura. Ogni calamità, infatti, è gestita separatamente, con moduli personalizzati in base all’evento e alla localizzazione geografica.

Controlli a cura delle sedi territoriali INPS

Una volta presentata la domanda, le strutture territoriali dell’INPS svolgono una serie di verifiche fondamentali prima di procedere all’eventuale accoglimento:

  • Verifica della regolarità contributiva (DURC);

  • Controllo del rispetto della normativa sul lavoro e dei CCNL agricoli;

  • Controllo incrociato dei dati forniti con quelli contenuti nelle banche dati di SIAN, Agenzia delle Entrate, Regioni e AGEA.

Approvazione provvisoria e definitiva

Importante: l’esonero ha natura provvisoria e diventa definitivo solo dopo che la Regione o AGEA approvano formalmente la domanda di aiuto compensativo. Fino a quel momento, l’importo esonerato resta “congelato” e potrà essere oggetto di recupero se emergeranno irregolarità o se l’aiuto pubblico non viene approvato.

Novità della guida INPS 2025

La Guida operativa INPS 2025 ha introdotto diverse novità rilevanti che puntano a rendere il processo di accesso agli esoneri contributivi più trasparente, tracciabile e digitalizzato. Tra i principali aggiornamenti troviamo un maggiore utilizzo delle banche dati interconnesse, la semplificazione della documentazione da allegare e l’automazione di molte fasi di controllo, con benefici tangibili sia per le aziende agricole che per i consulenti del lavoro o i commercialisti che le assistono.

Semplificazione delle procedure

Uno dei punti cardine della nuova guida è la semplificazione della richiesta: non è più necessario presentare copia cartacea di atti o perizie, poiché l’INPS utilizzerà direttamente i dati ufficiali trasmessi da:

  • SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) per la verifica della superficie, delle colture e delle perdite dichiarate;

  • AGEA per la gestione delle pratiche di intervento compensativo;

  • Agenzia delle Entrate per il controllo della congruità fiscale e della posizione contributiva.

Nuovo approccio alla trasparenza

Ogni azienda agricola potrà monitorare in tempo reale lo stato della propria domanda direttamente nel portale INPS, con evidenza degli esiti parziali o delle integrazioni richieste. Questo permette di evitare ritardi o dinieghi per documentazione incompleta, rendendo più fluida l’interazione tra pubblica amministrazione e impresa.

Opportunità per consulenti e professionisti

Per i consulenti fiscali e i commercialisti, la nuova guida rappresenta un’opportunità di valorizzare il proprio ruolo tecnico: conoscere le nuove modalità, assistere i clienti nell’analisi dei requisiti e anticipare gli adempimenti richiesti, può fare la differenza tra un aiuto ottenuto e uno respinto per difetto di forma.

Agevolazioni INPS Agricoltura 2025 - Commercialista.it

Errori da evitare

Accedere correttamente all’esonero contributivo INPS per calamità può rappresentare un concreto risparmio per le imprese agricole, ma solo se si evitano errori formali e sostanziali che potrebbero compromettere la domanda o, peggio, generare successivi recuperi da parte dell’ente previdenziale. La Guida INPS 2025 insiste su alcuni punti critici che meritano attenzione e pianificazione da parte delle aziende e dei loro consulenti.

Errori frequenti da evitare

  • Richiesta fuori termine: ogni domanda deve essere presentata entro la scadenza indicata nel decreto di declaratoria. Una trasmissione tardiva comporta l’inammissibilità automatica.

  • Mancanza del DURC: l’assenza del DURC regolare alla data della domanda è causa di rigetto. È buona norma verificarne la validità con almeno 15 giorni di anticipo.

  • Dati non congruenti: dichiarare danni o superfici non coerenti con le risultanze SIAN o Agenzia delle Entrate può generare un blocco della pratica o una segnalazione per incongruenza.

  • Documentazione incompleta: anche se la procedura è digitalizzata, eventuali allegati richiesti (es. planimetrie, perizie agronomiche non assicurate, visure catastali) devono essere pronti e disponibili.

Buone pratiche operative

  • Analisi preventiva dei danni tramite tecnico agronomo, anche in assenza di obbligo assicurativo;

  • Verifica della propria posizione contributiva con accesso periodico al cassetto previdenziale;

  • Salvataggio e stampa delle ricevute di invio per ogni modulo trasmesso;

  • Affidamento a un professionista esperto in fiscalità agricola per la gestione dell’intera pratica.

Seguire questi accorgimenti non solo riduce il rischio di dinieghi, ma permette di massimizzare l’agevolazione spettante e tutelare l’impresa da eventuali verifiche ex post.

Riferimenti normativi

La disciplina dell’esonero contributivo INPS per calamità naturali ed eventi eccezionali nel settore agricolo si fonda su un quadro normativo articolato, formato da leggi nazionali, decreti ministeriali e regolamenti europei. Conoscere questi riferimenti è fondamentale per gestire correttamente la pratica, rispondere a eventuali richieste di integrazione da parte dell’INPS e, soprattutto, per evitare sanzioni o recuperi in fase di controllo.

Ecco i principali riferimenti normativi italiani:

  • D.lgs. 102/2004, artt. 5 e 8
    → Definisce gli interventi compensativi ex post e le condizioni per l’esonero contributivo in caso di calamità.

  • DM 22 maggio 2023
    → Riconosce come eventi assimilabili a calamità naturali quelli di origine climatica (gelo, grandine, siccità).

  • DM 11 agosto 2023
    → Individua eventi rientranti tra le calamità naturali ai fini dell’attivazione dell’aiuto pubblico.

  • DM 24 gennaio 2024 e DM 12 settembre 2024
    → Disciplinano gli interventi per fitopatie specifiche come Xylella fastidiosa e moria del kiwi, includendo tali eventi tra le cause valide per l’esonero.

  • DM interministeriale 21 luglio 2005
    → Stabilisce le percentuali di esonero: 17% per danni ≥30% e 50% per danni >70%.

  • D.lgs. 82/2008
    → Introduce il danno minimo del 30% della produzione per l’accesso alle agevolazioni pubbliche.

  • DL 104/2023 e DL 63/2024
    → Prevedono deroghe temporanee al principio di sussidiarietà, permettendo l’intervento diretto dello Stato anche in assenza di copertura assicurativa.

  • Legge 296/2006, art. 1, commi 755-756 e 1175
    → Specifica i requisiti del DURC e i limiti oggettivi all’esclusione dall’agevolazione.

  • Legge 234/2012, art. 52
    → Impone la registrazione degli aiuti di Stato nel Registro Nazionale (RNA), obbligatoria anche per l’esonero INPS.

  • Legge 845/1978 e Legge 388/2000
    → Indicano le voci contributive escluse dall’esonero, come il contributo dello 0,30% ai Fondi Interprofessionali.

Questo insieme normativo costituisce la base giuridica solida su cui si fonda ogni richiesta di esonero, e deve essere consultato attentamente da chi intende attivare l’intervento o assistere un’impresa agricola nel farlo.

Cumulabilità, strategie e opportunità

L’esonero contributivo INPS rappresenta una delle principali leve di sostegno economico in favore delle imprese agricole danneggiate, ma non è l’unica. Esistono infatti ulteriori misure nazionali e regionali attivabili in parallelo, e che possono essere cumulabili con l’esonero, entro i limiti fissati dalla normativa sugli aiuti di Stato. Sapere come muoversi in questo quadro complesso può permettere all’imprenditore agricolo di massimizzare la compensazione ricevuta, evitando errori e sovrapposizioni.

Cumulabilità e limiti massimi

In base a quanto stabilito dalla Legge 234/2012, art. 52, l’esonero INPS rientra nella categoria degli aiuti di Stato a carattere agricolo, e deve essere registrato nel Registro Nazionale degli Aiuti (RNA). La cumulabilità è consentita a patto che:

  • le misure non coprano più del 100% del danno subito;

  • le agevolazioni non riguardino gli stessi costi già compensati da altri aiuti pubblici (es. indennizzi assicurativi, aiuti regionali, contributi AGEA);

  • venga rispettato il massimale per singola impresa previsto dal quadro temporaneo o dal regime notificato alla Commissione UE.

Quali misure possono essere cumulate?

Tra le misure integrabili con l’esonero INPS ricordiamo:

  • Contributi regionali diretti per il ripristino delle strutture agricole danneggiate (esercenti con danni materiali);

  • Aiuti AGEA per la perdita di produzione agricola (es. OCM ortofrutta o zootecnia);

  • Indennizzi del Fondo di Solidarietà Nazionale per i casi non coperti da assicurazione agevolata;

  • Sgravi fiscali temporanei (es. sospensione IRAP o IMU agricola in zone colpite);

  • Fondi PNRR agricoltura, per interventi strutturali legati alla prevenzione e al miglioramento della resilienza climatica.

Il ruolo del consulente

In questo contesto, il ruolo del consulente agricolo e fiscale è determinante per fare da “regista” tra i vari strumenti, evitando sovrapposizioni e orientando l’impresa verso un pacchetto di agevolazioni personalizzato e sostenibile. Una corretta pianificazione consente infatti di non sprecare risorse pubbliche, ottimizzare il cash flow aziendale e accelerare la ripresa post-calamità.

Conclusione

L’esonero contributivo INPS è uno strumento prezioso per le imprese agricole che si trovano ad affrontare eventi straordinari come calamità naturali, fitopatie ed epidemie, eventi purtroppo sempre più frequenti in un contesto climatico e ambientale instabile. Tuttavia, accedere a questi benefici richiede preparazione tecnica, puntualità operativa e una conoscenza approfondita della normativa.

Come abbiamo visto, il processo è regolato da una rete normativa complessa, che coinvolge decreti ministeriali, norme europee, requisiti contributivi e fiscali. Ogni richiesta di esonero deve rispettare tempistiche stringenti, contenuti obbligatori (come il DURC regolare e le autodichiarazioni) e può essere sottoposta a verifiche incrociate da parte di INPS, AGEA, SIAN e Agenzia delle Entrate. Inoltre, è fondamentale conoscere i limiti di cumulabilità con altri aiuti pubblici, per non incorrere in decadenze o irregolarità formali.

Per questo motivo, il nostro consiglio professionale è di:

  • attivarsi tempestivamente in caso di evento calamitoso;

  • monitorare la pubblicazione dei decreti di declaratoria;

  • affidarsi a un commercialista o consulente agricolo esperto in fiscalità del settore primario;

  • pianificare in modo integrato gli aiuti disponibili (es. INPS + AGEA + Regione + PNRR);

  • verificare con precisione la documentazione necessaria e conservarla in formato digitale.

Un errore, un’omissione o un ritardo possono comportare la perdita dell’intero esonero, ma una gestione corretta consente all’impresa agricola di alleggerire il carico contributivo, recuperare liquidità e proseguire le attività produttive in modo sostenibile.

In un comparto agricolo sempre più vulnerabile, la conoscenza e l’uso corretto degli strumenti pubblici non sono solo un’opportunità, ma una necessità strategica per la sopravvivenza e la competitività dell’impresa.

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