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giovedì 13 Novembre 2025

Legge di Bilancio 2026: tutte le novità su tasse, imprese, famiglie e bonus fiscali

La Legge di Bilancio 2026 è in arrivo, e con essa una serie di misure che cambieranno il volto della fiscalità italiana. Dopo il Consiglio dei Ministri del 14 ottobre 2025, il Governo ha cominciato a delineare i punti cardine della prossima manovra finanziaria. Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha presentato il Documento Programmatico di Bilancio (DPB), che anticipa i contenuti principali del disegno di legge, il quale sarà sottoposto all’approvazione parlamentare e al vaglio dell’Unione Europea.

Secondo quanto emerso, la manovra 2026-2028 avrà un impatto medio di circa 18 miliardi di euro annui, con priorità su interventi in ambito fiscale, sostegno al lavoro, politiche per la famiglia, sanità e pensioni. Il quadro macroeconomico è ancora incerto, tra rallentamenti della crescita e vincoli di bilancio stringenti, ma l’intento dichiarato è chiaro: sostenere la ripresa, contenere il debito e incentivare comportamenti virtuosi da parte di contribuenti e imprese.

Questo articolo analizza nel dettaglio i contenuti già noti e le implicazioni concrete per cittadini, lavoratori autonomi, imprese e professionisti.

Taglio IRPEF 2026

Tra le misure di maggiore impatto della Legge di Bilancio 2026 spicca la riduzione dell’IRPEF per il ceto medio, una promessa del Governo che prende finalmente forma. Come annunciato dal Ministro Giorgetti nel Documento Programmatico di Bilancio, la seconda aliquota IRPEF passerà dal 35% al 33%, con un effetto diretto sulle buste paga dei lavoratori dipendenti e autonomi con redditi medi. Il taglio produrrà un alleggerimento fiscale di circa 9 miliardi di euro nel triennio 2026-2028, contribuendo ad aumentare il potere d’acquisto in un contesto di inflazione ancora elevata.

L’intervento si inserisce nella più ampia riforma dell’imposta sui redditi già avviata a partire dal 2022, con l’obiettivo di semplificare le aliquote e rendere più equa la pressione fiscale. Oltre al taglio delle imposte, il Governo ha previsto per il 2026 anche uno stanziamento di 2 miliardi di euro per l’adeguamento dei salari al costo della vita, misura che potrebbe tradursi in incentivi alle imprese per aumentare gli stipendi o in forme di decontribuzione mirata.

Dal punto di vista del risparmio fiscale, questo taglio può rappresentare una concreta opportunità per lavoratori e famiglie: meno tasse trattenute in busta paga significa maggiore disponibilità di reddito da destinare a consumi, investimenti o previdenza integrativa.

Rottamazione Quinquies 2026

Accanto al taglio IRPEF, la Legge di Bilancio 2026 introduce un nuovo capitolo nella lunga storia delle sanatorie fiscali italiane: la Rottamazione Quinquies delle cartelle esattoriali. L’obiettivo è duplice: ridurre l’enorme magazzino debiti, oggi oltre i 1.300 miliardi di euro, e recuperare risorse da crediti effettivamente ancora esigibili, separandoli da quelli ormai irrecuperabili. Ma a differenza delle precedenti edizioni, il Governo punta su una rottamazione selettiva, più restrittiva e calibrata.

Secondo quanto emerso, il nuovo condono non sarà generalizzato: potrà essere riservato a categorie specifiche di contribuenti, come famiglie in difficoltà, partite IVA in crisi o piccoli imprenditori. È allo studio un limite massimo di importo, ad esempio sotto i 30.000 euro, oltre il quale non si potrà accedere alla misura. Inoltre, si valuta un saldo e stralcio parziale, dove il contribuente pagherebbe solo una parte del debito originario.

Un punto chiave è evitare l’“effetto premiale” verso chi non ha mai pagato: ecco perché si pensa all’introduzione di criteri di merito o reddito, escludendo i “debitori seriali”. La misura, inoltre, sta incontrando la resistenza di alcune Regioni, che chiedono di escludere i propri tributi locali dal perimetro del condono, temendo minori entrate nei bilanci regionali.

Dal punto di vista del contribuente, questa è un’occasione da non sottovalutare per regolarizzare la propria posizione fiscale a condizioni agevolate, riducendo il rischio di pignoramenti e azioni esecutive.

Regime Forfettario 2026

Il tema del regime forfettario torna prepotentemente alla ribalta con la Legge di Bilancio 2026. Dopo il tentativo fallito nella manovra del 2025, il Governo sta valutando nuovamente l’ipotesi di innalzare la soglia di accesso dagli attuali 85.000 euro a 100.000 euro di ricavi annui. Una misura che, se approvata, rappresenterebbe un importante passo avanti per freelance, professionisti e microimprese in regime agevolato, consentendo loro di mantenere la tassazione al 15% anche con fatturati più elevati.

Tuttavia, il nodo principale rimane il via libera dell’Unione Europea. Infatti, la direttiva IVA e le regole europee sul regime agevolato impongono limiti stringenti agli Stati membri per evitare distorsioni fiscali all’interno del mercato unico. Già nel 2025, un emendamento con questa proposta fu respinto per mancanza di compatibilità con i vincoli UE.

Dalle ultime anticipazioni, sembra che anche per il 2026 qualsiasi modifica sarà subordinata a un nulla osta di Bruxelles, senza il quale la norma non potrà essere inserita nel testo definitivo. Ciò significa che bisognerà ancora attendere chiarimenti ufficiali e verificare l’eventuale apertura da parte delle istituzioni europee.

In ogni caso, l’eventuale estensione della soglia del regime forfettario a 100.000 euro rappresenterebbe un’opportunità di risparmio fiscale considerevole, specialmente per i professionisti in crescita che rischiano di uscire dal regime a causa di pochi euro in più di fatturato.

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Imprese al centro della Manovra 2026

La Legge di Bilancio 2026 prevede misure fiscali e incentivi importanti per le imprese, con un pacchetto di interventi che punta a sostenere gli investimenti, stimolare la crescita economica e incentivare comportamenti virtuosi. Il Governo ha stanziato 4 miliardi di euro per maggiorare il costo di acquisizione dei beni materiali, favorendo così un ammortamento fiscale più vantaggioso per chi investe in tecnologie, impianti e attrezzature.

Viene inoltre confermata e prorogata al 2026 la sterilizzazione della plastic tax e della sugar tax, rinviando ancora l’entrata in vigore di queste imposte contestate da molte imprese manifatturiere e del food & beverage.

Nel triennio 2026-2028 tornano protagoniste anche le Zone Economiche Speciali (ZES), con il mantenimento del credito d’imposta per gli investimenti e l’estensione delle misure, per 100 milioni di euro, alle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).

Grande attesa infine per la piena attuazione dell’IRES premiale, prevista dalla Legge Delega Fiscale (L. 111/2023) e anticipata dal decreto ministeriale dell’8 agosto 2025. Questa misura consentirà alle imprese che non distribuiscono utili ma reinvestono almeno il 30% degli stessi in nuovi beni o assunzioni, di applicare un’aliquota IRES ridotta dal 24% al 20%. Un’opportunità concreta per le aziende che puntano sulla crescita interna e la creazione di occupazione.

Secondo il Vice Ministro Leo, l’agevolazione rappresenta “una forma di premialità legata al reddito e al reinvestimento dell’utile”, con l’obiettivo di rafforzare la solidità delle imprese italiane in ottica strutturale e non assistenziale.

Bonus casa e detrazioni edilizie

La Legge di Bilancio 2026 conferma una notizia attesa da moltissimi contribuenti: la proroga delle detrazioni fiscali per interventi edilizi anche per l’anno prossimo, alle stesse condizioni previste per il 2025. Nessun taglio, nessuna stretta – per ora – sui bonus casa ordinari, come il bonus ristrutturazioni al 50%, l’ecobonus e il bonus mobili.

Nonostante la progressiva uscita di scena del Superbonus, l’esecutivo ha deciso di mantenere attive le principali agevolazioni fiscali per la casa, in un’ottica di stabilizzazione del settore edilizio e di supporto alla riqualificazione energetica e strutturale degli immobili. In particolare, saranno ancora agevolabili le spese sostenute per:

  • manutenzione ordinaria e straordinaria,

  • interventi di efficientamento energetico,

  • installazione di impianti fotovoltaici e colonnine di ricarica elettrica,

  • acquisto di mobili ed elettrodomestici per immobili oggetto di ristrutturazione.

Resta però centrale il tema della cessione del credito e dello sconto in fattura, su cui potrebbero arrivare ulteriori chiarimenti o modifiche nel testo definitivo della legge.

Il mantenimento dei bonus edilizi, seppur in forma “ordinaria”, offre ancora opportunità concrete di risparmio fiscale, soprattutto per chi pianifica interventi nei primi mesi del 2026, prima di eventuali revisioni normative. È consigliabile, quindi, agire tempestivamente, monitorando l’evoluzione della normativa e affidandosi a tecnici e consulenti aggiornati.

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Fisco e imprese

Nel contesto della Legge di Bilancio 2026, il Governo punta con decisione su una serie di misure fiscali a favore delle imprese, con l’obiettivo dichiarato di stimolare investimenti, aumentare l’occupazione e migliorare la competitività del sistema produttivo italiano. Oltre all’IRES premiale, già trattata, si evidenziano altre leve importanti dal punto di vista tributario.

Una delle più significative è la maggiorazione del costo di acquisizione dei beni strumentali, che potrà essere portata in deduzione con un coefficiente agevolato, permettendo alle imprese di ammortizzare più rapidamente gli investimenti in macchinari, attrezzature, impianti e beni materiali. Questo tipo di incentivo, assimilabile a un superammortamento, ha un impatto diretto sulla base imponibile, riducendo l’utile fiscale e quindi l’imposta dovuta.

Confermati anche nel triennio i crediti d’imposta per le imprese che operano nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e nelle Zone Logistiche Semplificate (ZLS), strumenti fondamentali per attrarre capitali e rilocalizzare attività produttive nel Mezzogiorno e in aree strategiche.

Un’altra misura allo studio riguarda la semplificazione del calendario fiscale e degli adempimenti tributari: si lavora a un coordinamento tra scadenze IVA, IRES, IRAP e IRPEF, per rendere la gestione fiscale più prevedibile e meno onerosa. Inoltre, si discute della possibilità di estendere l’utilizzo del modello precompilato IVA e redditi anche per le piccole imprese.

Queste azioni vanno nella direzione di un fisco più semplice e incentivante, orientato alla crescita interna e all’attrazione di investimenti esteri.

Misure per le famiglie

Uno dei pilastri della Legge di Bilancio 2026 sarà il potenziamento delle misure a favore delle famiglie, in linea con le priorità sociali indicate dal Governo. In un contesto demografico difficile e con un tasso di natalità tra i più bassi d’Europa, l’esecutivo ha ribadito l’impegno a rafforzare il sistema del welfare familiare, aumentando le risorse disponibili per i nuclei con figli.

In particolare, si prevede un incremento delle risorse per l’Assegno Unico Universale, con possibili rimodulazioni per renderlo più generoso in favore dei redditi medio-bassi o delle famiglie numerose. Non è esclusa una revisione delle soglie ISEE e dei coefficienti di maggiorazione legati all’età dei figli, alla presenza di disabilità o alla condizione lavorativa dei genitori.

Sempre in ambito fiscale, potrebbe essere rivista anche la detrazione per figli a carico, che oggi resta in vigore solo per i figli con più di 21 anni o in casi specifici: un’armonizzazione con l’Assegno Unico è auspicata per semplificare il sistema.

Si discute inoltre della possibilità di introdurre un “bonus mamme lavoratrici”, ovvero un’agevolazione contributiva o fiscale destinata alle donne che rientrano al lavoro dopo la maternità, in linea con l’obiettivo di ridurre il gender gap e incentivare la partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Il Governo, infine, ha promesso una valutazione strutturale delle politiche familiari, con l’obiettivo di stabilizzare nel tempo i sostegni economici ed evitare interventi spot che creano incertezza.

Conclusioni

La Legge di Bilancio 2026 si configura come una manovra articolata, con interventi mirati per famiglie, lavoratori e imprese. Pur con risorse limitate, il Governo ha scelto di puntare su riduzioni fiscali selettive, incentivi agli investimenti e misure di sostegno al reddito, cercando un equilibrio tra vincoli europei e esigenze interne.

Per i contribuenti, è il momento di valutare con attenzione tutte le opportunità di risparmio fiscale: il taglio dell’IRPEF, le detrazioni edilizie prorogate, le nuove possibilità offerte dalla Rottamazione Quinquies e le agevolazioni per le imprese rappresentano leve importanti per ottimizzare la propria posizione fiscale.

Partite IVA e aziende, in particolare, dovranno seguire da vicino l’evoluzione dell’IRES premiale e delle agevolazioni per investimenti, mentre le famiglie potranno beneficiare di un rafforzato sistema di welfare, in attesa di ulteriori dettagli normativi.

Il consiglio è di pianificare già ora con un consulente fiscale le strategie per il 2026, anticipando le scelte in base alle misure già delineate nella manovra. In un contesto economico complesso, la corretta pianificazione resta l’unico vero strumento per risparmiare legalmente sulle tasse.

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