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venerdì 21 Novembre 2025

Bonus Formazione Autotrasporto 2025: come ottenere fino a 150.000 euro per la formazione nel settore trasporti

Il mondo dell’autotrasporto si prepara a una piccola grande rivoluzione. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 226 del 29 settembre 2025 del Decreto Ministeriale 4 agosto 2025, arrivano finalmente le regole ufficiali per accedere al Bonus Formazione Autotrasporto, una misura attesissima dagli operatori del settore. A partire dal 20 ottobre 2025, le imprese potranno inviare le domande per ottenere il contributo economico destinato a finanziare percorsi formativi per il personale dipendente, con attività formative che si svolgeranno nel 2026.

In un momento di transizione economica e tecnologica per l’intero comparto logistico e dei trasporti, questo incentivo rappresenta un’importante occasione per investire sulle competenze, migliorare la sicurezza, l’efficienza e l’innovazione del settore.

Ma quali sono le modalità di accesso, i requisiti, i limiti di spesa e i tempi da rispettare? E soprattutto: come sfruttare al meglio questa opportunità per ottenere vantaggi fiscali ed economici concreti?

In questo articolo analizziamo nel dettaglio tutte le informazioni contenute nel decreto, i benefici attesi per le imprese di autotrasporto e gli adempimenti necessari per non perdere il contributo.

Soggetti ammessi e limiti della misura

Il Bonus Formazione Autotrasporto 2025 è destinato esclusivamente alle imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi, una categoria strategica per la logistica italiana. La misura è rivolta in particolare a tutti quei soggetti che, all’interno di queste imprese, svolgono ruoli chiave e che possono trarre beneficio da percorsi di aggiornamento professionale: parliamo di titolari, soci, amministratori, dipendenti e addetti inquadrati nel contratto collettivo nazionale logistica, trasporto e spedizioni.

Gli interventi formativi ammessi devono riguardare tematiche cruciali per il futuro del settore: gestione d’impresa, nuove tecnologie, sviluppo della competitività, e soprattutto l’innalzamento del livello di sicurezza stradale e sicurezza sul lavoro. Sono finanziabili anche i corsi destinati ai dirigenti, purché dipendenti dell’impresa richiedente e che trattino le materie indicate nel decreto.

Tuttavia, il bonus non copre i corsi finalizzati all’accesso alla professione o al rinnovo di titoli abilitativi obbligatori, né quelli imposti dalla normativa nazionale per obbligo di legge, come previsto dall’art. 31, comma 2, del Regolamento (CE) n. 651/2014.

Le imprese possono strutturare i progetti in forma aziendale, interaziendale, territoriale o per filiera, ma è essenziale che al momento della domanda venga dichiarata l’adesione di tutte le aziende coinvolte e la struttura organizzativa del piano. I corsi finanziabili devono svolgersi dal 12 gennaio 2026 al 30 giugno 2026, ma sono ammessi anche i costi di preparazione del piano formativo, purché sostenuti dopo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale.

Domande dal 20 ottobre

Le imprese interessate ad accedere al Bonus Formazione Autotrasporto dovranno attivarsi entro tempistiche precise e rispettare condizioni formali molto rigorose.

Le domande per ottenere i contributi possono essere presentate dal 20 ottobre al 24 novembre 2025, esclusivamente via PEC all’indirizzo: ram.formazione2026@pec.it,
con firma digitale del legale rappresentante dell’impresa, consorzio o cooperativa, indicando nell’oggetto della mail: «Domanda di ammissione incentivo formazione professionale edizione 16».

I soggetti legittimati a proporre domanda sono:

  • Le imprese di autotrasporto merci per conto di terzi con sede principale o secondaria in Italia, regolarmente iscritte al Registro Elettronico Nazionale istituito dal Regolamento (CE) n. 1071/2009;

  • Le imprese che operano con veicoli fino a 1,5 tonnellate, purché iscritte all’Albo nazionale degli autotrasportatori;

  • Le forme associate o strutture societarie, come consorzi e cooperative, iscritte nella sezione speciale dell’albo, ma solo per le imprese regolarmente iscritte.

Attenzione: ogni impresa può presentare una sola domanda, anche se fa parte di un consorzio o cooperativa. È necessario allegare una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà ai sensi del DPR 445/2000, art. 47, in cui si certifica di non aver presentato più domande, pena l’esclusione.

In caso di domande duplicate (una come singola impresa e una come parte associata), verrà ammessa solo la prima domanda pervenuta in ordine temporale. Inoltre, saranno escluse automaticamente le imprese o i consorzi per i quali sia stato riscontrato un esito negativo nei controlli effettuati dal soggetto gestore (RAM S.p.A.) in una delle due edizioni precedenti.

Tutti i dettagli tecnici e il modello ufficiale della domanda sono pubblicati sul sito di RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti S.p.A. e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nella sezione “Autotrasporto merci – Documentazione”.

Bonus Formazione Autotrasporto 2025 - Commercialista.it

Importi, limiti e costi finanziabili

L’importo del Bonus Formazione Autotrasporto varia in base alla dimensione aziendale, secondo quanto stabilito dal decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

L’ammontare massimo riconoscibile per ciascuna impresa è così definito:

  • Microimprese (meno di 10 dipendenti): fino a 15.000 euro;

  • Piccole imprese (meno di 50 dipendenti): fino a 50.000 euro;

  • Medie imprese (meno di 250 dipendenti): fino a 100.000 euro;

  • Grandi imprese (250 o più dipendenti): fino a 150.000 euro.

Le forme associate (come consorzi e cooperative) potranno richiedere un contributo pari alla somma dei massimali delle singole imprese partecipanti, con un limite complessivo di 300.000 euro per progetto.

Il calcolo del contributo tiene conto di specifici parametri tecnici e massimali:

  • 30 ore di formazione per ogni partecipante autista;

  • 40 ore per ogni impiegato;

  • Compenso massimo per la docenza in aula: 120 €/ora;

  • Compenso massimo per i tutor: 30 €/ora;

  • Servizi di consulenza: massimo 20% del totale dei costi ammissibili.

È fondamentale sapere che almeno il 50% dei costi ammissibili deve essere imputabile alle attività didattiche effettive, ovvero: docenza, tutoraggio, trasferte, materiali didattici, attrezzature (quota parte), e servizi di consulenza pertinenti al progetto. Ciò garantisce che il bonus sia usato per finalità concrete di formazione professionale, e non per spese accessorie o di gestione.

Questo sistema di calcolo, ispirato all’art. 31 del Regolamento (CE) n. 651/2014, mira a garantire trasparenza, proporzionalità e tracciabilità delle spese, limitando abusi e allocazioni inefficienti di risorse pubbliche.

Formazione a distanza

Per le imprese che intendono erogare formazione a distanza, il decreto prevede la possibilità di realizzare i corsi tramite videoconferenza, ma a condizioni ben precise. L’obiettivo è garantire che anche le attività formative online siano tracciabili, verificabili e conformi agli standard previsti per l’erogazione del contributo.

In particolare, il sistema di formazione a distanza deve:

  • prevedere riprese video simultanee di tutti i partecipanti e dei docenti;

  • consentire la condivisione di documenti in tempo reale;

  • essere integralmente registrato, con conservazione delle registrazioni per 3 anni, pronte per eventuali verifiche da parte dell’Amministrazione;

  • prevedere identificazione formale dei partecipanti e dei docenti tramite documento d’identità e creazione di un profilo con codice alfanumerico;

  • comunicare in anticipo al soggetto gestore (RAM S.p.A.) i codici di accesso alla videoconferenza.

Oltre ai requisiti tecnici, al momento della presentazione della domanda dovranno essere dichiarati:

  • il soggetto attuatore del corso, che non potrà essere modificato successivamente;

  • il programma dettagliato della formazione (materie, durata, destinatari, inizio/fine);

  • il preventivo di spesa, articolato in almeno nove voci (docenza, tutor, viaggi, materiali, consulenze, personale, spese generali…);

  • il calendario completo del corso, inclusi i codici di accesso se svolto in videoconferenza.

Ogni variazione del calendario o dei dati inseriti dovrà essere comunicata online tramite la piattaforma RAM (www.ramspa.it) almeno 3 giorni prima dell’inizio della nuova attività formativa. Eventuali eccezioni sono consentite solo in caso di forza maggiore debitamente documentata.

Infine, il caricamento del calendario sulla piattaforma RAM è obbligatorio entro il 12 gennaio 2026, data di inizio delle attività formative, pena l’esclusione dal contributo.

Bonus Formazione Autotrasporto 2025 - Commercialista.it

Vantaggi fiscali e strategici

Aderire al Bonus Formazione Autotrasporto non significa solo ottenere un rimborso parziale o totale dei costi sostenuti per la formazione, ma rappresenta una vera e propria leva strategica per migliorare la competitività aziendale, ridurre i rischi e accedere a vantaggi fiscali indiretti.

Ecco perché è un’opportunità che le imprese non dovrebbero sottovalutare.

  • Vantaggio economico diretto: la possibilità di ottenere fino a 150.000 euro per singola impresa (o fino a 300.000 euro per forme associate) consente di finanziare integralmente o in gran parte percorsi formativi specialistici senza gravare sul bilancio aziendale.
  • Risparmio fiscale: anche se il bonus non è un credito d’imposta, le spese di formazione non coperte dal contributo (quindi la parte eccedente il massimale riconosciuto) possono essere dedotte dal reddito d’impresa, contribuendo a ridurre la base imponibile e quindi l’IRPEG o l’IRPEF in caso di ditta individuale o società di persone.
  • Incremento della sicurezza e della produttività: formare autisti e impiegati su temi come sicurezza stradale, nuove tecnologie e logistica avanzata abbatte i costi derivanti da errori, incidenti e inefficienze, migliorando il rendimento generale dell’impresa.
  • Allineamento con gli standard europei: partecipare a progetti formativi regolamentati secondo i criteri dell’art. 31 del Regolamento UE n. 651/2014 significa essere in linea con le best practice comunitarie in materia di aiuti di Stato e formazione professionale, fattore spesso richiesto nei bandi europei e nelle gare pubbliche.
  • Valorizzazione delle risorse umane: investire nella formazione dimostra attenzione al capitale umano, rafforza la fidelizzazione dei collaboratori e aumenta il valore reputazionale dell’impresa sul mercato.

Per massimizzare questi benefici, è fondamentale pianificare il progetto formativo per tempo, individuando:

  • le aree su cui formare il personale (es. digitalizzazione, gestione flotte, sicurezza, sostenibilità);

  • il soggetto attuatore idoneo e qualificato;

  • le modalità di erogazione più adatte (presenza o videoconferenza);

  • la tempistica compatibile con le date vincolanti: formazione tra il 12 gennaio e il 30 giugno 2026.

Documenti, tempistiche e verifiche

Per accedere con successo al Bonus Formazione Autotrasporto, è essenziale adottare un approccio organizzato e proattivo. L’apertura del termine per la presentazione delle domande potrebbe sembrare lontana, ma in realtà le attività preliminari da svolgere sono numerose e vanno pianificate per tempo. Ricordiamo che il termine è perentorio: la scadenza è fissata al 24 novembre 2025 e le domande fuori termine saranno escluse.

Ecco un checklist operativo per prepararsi correttamente:

Verifica dei requisiti aziendali: assicurarsi di essere iscritti al Registro elettronico nazionale (REN) o all’Albo degli autotrasportatori per veicoli fino a 1,5 tonnellate. In caso di adesione a consorzi o cooperative, è necessario coordinarsi con gli altri associati per evitare duplicazioni nella domanda.

Definizione del piano formativo: è importante stabilire subito:

  • le tematiche formative (es. sicurezza, gestione flotte, digitalizzazione);

  • la modalità di erogazione (presenza o FAD);

  • la struttura del corso: date, durata, destinatari, contenuti;

  • il soggetto attuatore accreditato.

Raccolta della documentazione:

  • dichiarazione sostitutiva per attestare l’assenza di altre domande da parte della stessa impresa;

  • documentazione sul soggetto attuatore (non modificabile dopo l’invio);

  • programma del corso, preventivo spese dettagliato (9 voci);

  • dichiarazioni ex DPR 445/2000;

  • calendario del corso, da caricare anche sulla piattaforma RAM entro il 12 gennaio 2026.

Firma digitale e invio via PEC:

La domanda deve essere sottoscritta digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa o dell’ente associato e inviata all’indirizzo PEC: ram.formazione2026@pec.it specificando nell’oggetto: “Domanda di ammissione incentivo formazione professionale edizione 16”.

Controllo pre-invio: consigliamo di effettuare un controllo incrociato di tutta la documentazione, anche con il supporto di un commercialista o consulente del lavoro esperto in incentivi pubblici, per evitare errori formali che comporterebbero l’esclusione automatica.

Inoltre, l’impresa dovrà monitorare costantemente il sito www.ramspa.it, dove saranno pubblicate le modalità tecniche di accesso alla piattaforma, oltre agli aggiornamenti normativi e amministrativi.

Esempi di progetti ammessi 

Capire come tradurre in pratica il Bonus Formazione Autotrasporto è fondamentale per sfruttarlo appieno e non limitarsi a una visione teorica della misura. Di seguito presentiamo alcuni esempi realistici di progetti formativi che possono essere ammessi al finanziamento e come diverse tipologie di imprese potrebbero strutturarli.

Esempio 1: Microimpresa con 6 autisti

Un’impresa di autotrasporto con 6 dipendenti decide di organizzare un corso sulla sicurezza stradale e gestione del carico, svolto interamente in videoconferenza. Il progetto prevede:

  • 30 ore di formazione per ogni autista;

  • docente specializzato in normativa ADR e sicurezza;

  • spese per piattaforma, consulenza, materiali digitali e tutor;

  • registrazione e archiviazione delle lezioni.

Costo totale: circa 13.500 euro
Contributo richiesto: 13.500 euro

Ammesso perché rientra nel tetto massimo per le microimprese (15.000 euro), e perché rispetta i requisiti FAD.

Esempio 2: Media impresa con 90 dipendenti

Una media impresa con 90 unità vuole avviare un piano formativo misto (presenza + online) su:

  • Digitalizzazione del magazzino, con focus su software TMS e tracciamento;

  • Guida ecosostenibile, per ridurre i consumi e l’usura dei veicoli;

  • Formazione per impiegati sull’ottimizzazione logistica e normativa doganale.

Numero di ore: 30 ore per 40 autisti + 40 ore per 20 impiegati;
Totale costo stimato: 95.000 euro
Contributo richiesto: 95.000 euro

Ammesso in quanto rientra nel tetto massimo per medie imprese (100.000 euro), e distribuisce correttamente i costi tra docenza, materiali e consulenza.

Esempio 3: Cooperativa di 12 imprese

Una cooperativa che raggruppa 12 piccole imprese associate propone un piano interaziendale, condiviso, per la formazione su:

  • Sistemi di geolocalizzazione e controllo flotte;

  • Gestione dei tempi di guida e riposo;

  • Procedure di primo soccorso e antincendio.

Ogni impresa partecipa con 4 dipendenti;
Contributo medio per impresa: 30.000 euro
Totale contributo richiesto: 12 x 30.000 = 360.000 euro
Contributo ammesso: massimo 300.000 euro per forme associate
Il progetto dovrà essere rimodulato per non superare il tetto previsto.

Questi esempi dimostrano come sia possibile progettare interventi efficaci e finanziabili, purché si rispetti la corretta distribuzione delle ore, le voci di costo previste dal decreto, i tetti massimi per categoria d’impresa e le tempistiche e modalità di rendicontazione.

Conclusione

Il Bonus Formazione Autotrasporto 2025 rappresenta una straordinaria occasione per le imprese del settore di investire nella crescita professionale dei propri dipendenti e nel rafforzamento della propria competitività, sfruttando risorse pubbliche messe a disposizione in modo mirato.

Le attività formative, programmate per il primo semestre del 2026, possono riguardare tematiche cruciali come la sicurezza stradale, la digitalizzazione dei processi, la sostenibilità, ma anche competenze manageriali e tecniche legate alla gestione dell’impresa. Tutto ciò con un contributo massimo fino a 150.000 euro per singola impresa, e 300.000 euro per consorzi e cooperative.

Per non perdere questa opportunità, è fondamentale preparare tutta la documentazione necessaria in tempo utile, definire il piano formativo con soggetti attuatori qualificati e rispettare rigorosamente i termini e i criteri indicati nel decreto.

La domanda va presentata dal 20 ottobre al 24 novembre 2025 tramite PEC, firmata digitalmente e completa di ogni elemento richiesto. Eventuali errori, omissioni o doppie richieste porteranno all’esclusione automatica dal contributo.

Il consiglio è di attivarsi immediatamente, anche con l’aiuto di un professionista (commercialista o consulente del lavoro), per pianificare le azioni necessarie, ottimizzare i costi e ottenere un concreto vantaggio competitivo sul mercato.

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