Il Trattamento Integrativo Speciale per il Turismo e la Ristorazione rappresenta una misura fiscale straordinaria introdotta per sostenere i lavoratori stagionali e dipendenti del settore turistico-alberghiero e della ristorazione.
Sommario
Una misura che si inserisce nel quadro più ampio delle politiche di rilancio post-pandemia, ma che oggi – nel 2025 – si avvia verso la scadenza definitiva fissata al 30 settembre 2025. Per questo motivo, è fondamentale fare chiarezza su chi ha diritto al trattamento integrativo, come viene applicato, quali sono le regole operative da seguire, e il codice tributo da utilizzare.
Con questo articolo, vogliamo aiutarti a comprendere come beneficiare legalmente di questo vantaggio fiscale, evitando errori e ritardi che potrebbero compromettere il riconoscimento del bonus. Inoltre, analizzeremo le ultime novità normative, incluse le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate e i riferimenti legislativi essenziali, così da offrirti una guida chiara, aggiornata e completa.
Durata, importi e requisiti
Il Trattamento Integrativo Speciale per il Turismo 2025, introdotto dalla Legge di Bilancio, è un’agevolazione fiscale dedicata ai lavoratori del comparto turistico, della ristorazione e degli stabilimenti termali. Si tratta di un bonus straordinario pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte per prestazioni straordinarie e notturne effettuate nei giorni festivi. Un incentivo mirato, che riconosce il valore delle attività svolte durante i periodi di maggiore affluenza turistica.
La misura è limitata nel tempo: copre il periodo compreso tra il 1° gennaio 2025 e il 30 settembre 2025. Tuttavia, è importante sottolineare che, anche se la prestazione deve avvenire entro tale termine, l’erogazione del bonus può avvenire anche successivamente, purché entro la fine dell’anno fiscale, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nelle circolari n. 26/2023 e n. 5/2024.
Per poter beneficiare del trattamento, i lavoratori devono:
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Avere un reddito da lavoro dipendente non superiore a 40.000 euro nel 2024;
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Presentare una richiesta scritta al datore di lavoro;
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Fornire un’autocertificazione del reddito percepito.
Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, è tenuto a riconoscere il bonus e a riportarlo nella Certificazione Unica, recuperando l’importo erogato tramite compensazione in F24. Un aspetto essenziale è che il bonus non concorre alla formazione del reddito imponibile, offrendo così un vantaggio fiscale netto per i dipendenti del settore.
Codice Tributo e F24
Un aspetto fondamentale per i datori di lavoro che erogano il trattamento integrativo speciale è la corretta gestione del credito d’imposta tramite modello F24. L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 8/E del 2025, ha confermato e aggiornato l’utilizzo del codice tributo “1702”, già istituito nel 2023 (Risoluzione n. 51/E) e ridenominato successivamente nel 2024 (Risoluzione n. 26/E).
Il codice tributo “1702” è ora ufficialmente denominato:
“Credito maturato dai sostituti d’imposta per l’erogazione del trattamento integrativo speciale per lavoro notturno e straordinario effettuato nei giorni festivi dai dipendenti di strutture turistico-alberghiere”.
L’utilizzo del codice tributo “1702” consente al datore di lavoro – in qualità di sostituto d’imposta – di compensare l’importo erogato ai dipendenti direttamente in F24, evitando di sostenere un costo aggiuntivo per l’anticipo del bonus. Il modello F24 va trasmesso esclusivamente attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate, ovvero Fisconline o Entratel.
Restano valide, infine, tutte le istruzioni operative già contenute nella risoluzione n. 51/E del 9 agosto 2023, in merito alla compilazione dei campi del modello F24 (sezione “Erario”, periodo di riferimento, importi a debito e a credito, ecc.).
Questa modalità snella e automatizzata consente una rapida liquidazione del credito fiscale e garantisce la massima tracciabilità per l’Amministrazione finanziaria.
Cosa cambia in busta paga
Il Trattamento Integrativo Turismo 2025 rappresenta un’opportunità reale per i lavoratori del settore turistico, alberghiero, della ristorazione e delle terme di ottenere un aumento netto in busta paga, legato a prestazioni lavorative spesso considerate “gravose”: il lavoro notturno e quello festivo.
Il bonus, pari al 15% delle retribuzioni lorde corrisposte per lavoro straordinario e notturno nei giorni festivi, presenta un vantaggio chiave:
- Non concorre alla formazione del reddito imponibile. In altre parole, non è soggetto a IRPEF né a contributi previdenziali e assistenziali. Questo significa che l’intero importo riconosciuto dal datore di lavoro si trasforma in un guadagno netto per il dipendente, migliorando concretamente la sua retribuzione.
In un periodo in cui l’inflazione e il caro-vita impattano sul potere d’acquisto, questa agevolazione rappresenta un sostegno mirato per chi lavora nei periodi di maggiore affluenza turistica, spesso durante festività e orari disagiati. Inoltre, non si tratta di un contributo “una tantum”, ma di un incentivo continuativo nel periodo gennaio–settembre 2025, il che consente una pianificazione economica più stabile per molti lavoratori stagionali.
Esempio pratico: su 1.000 euro lordi di straordinari e notturni nei festivi, il trattamento integrativo riconosce 150 euro netti in più, esentasse.
Questo meccanismo rende il bonus non solo utile, ma anche strategico per valorizzare il lavoro stagionale e fidelizzare il personale nei comparti turistici e della ristorazione.

Obblighi, documentazione e tempistiche
Per i datori di lavoro del settore turistico e della ristorazione, la corretta applicazione del trattamento integrativo speciale comporta una serie di adempimenti formali che non possono essere trascurati. La normativa prevede infatti una precisa procedura documentale per garantire la legittimità del bonus e il suo successivo recupero tramite modello F24.
In primo luogo, il trattamento integrativo può essere riconosciuto solo a seguito di una richiesta scritta da parte del lavoratore. Tale richiesta deve essere accompagnata da un’autocertificazione del reddito da lavoro dipendente percepito nel 2024, che non deve superare i 40.000 euro. Senza questo documento, il datore di lavoro non è autorizzato ad applicare il bonus.
Il datore di lavoro, in qualità di sostituto d’imposta, è responsabile:
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Dell’erogazione corretta dell’importo;
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Del riporto del bonus nella Certificazione Unica del dipendente;
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Della compensazione del credito maturato utilizzando il codice tributo “1702” nel modello F24.
Attenzione anche alle tempistiche: sebbene il trattamento sia riconosciuto per le prestazioni svolte fino al 30 settembre 2025, l’erogazione materiale delle somme può avvenire entro il termine per i conguagli fiscali di fine anno (generalmente entro dicembre 2025), come chiarito dall’Agenzia delle Entrate.
Un errore frequente è dimenticare di inserire correttamente il trattamento nella CU o di non conservare la richiesta scritta e l’autocertificazione: in caso di controlli, questi documenti rappresentano l’unica prova della legittimità del bonus.
Trattamento integrativo turismo
Il trattamento integrativo speciale per il settore turismo e ristorazione, oltre a rappresentare un beneficio concreto per i lavoratori, offre anche opportunità importanti per le aziende. In un mercato del lavoro sempre più competitivo, soprattutto nei mesi estivi o nei periodi di alta stagione, questa misura può diventare uno strumento strategico per attrarre e fidelizzare personale qualificato.
Dal punto di vista economico, l’erogazione del trattamento integrativo non comporta un costo effettivo per l’azienda, poiché l’importo versato ai lavoratori viene interamente recuperato tramite compensazione fiscale con il modello F24, utilizzando il codice tributo “1702”. In pratica, l’impresa funge da tramite tra l’erario e il lavoratore, senza anticipare risorse a fondo perduto.
Inoltre, applicare correttamente il bonus consente all’azienda di:
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Incentivare il personale nei periodi più impegnativi, migliorando la produttività e la disponibilità al lavoro festivo e notturno;
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Valorizzare il contratto di lavoro stagionale, spesso percepito come meno stabile;
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Ridurre il turnover del personale, una delle principali criticità nel comparto turistico;
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Migliorare la reputazione aziendale nei confronti dei dipendenti e dei sindacati, dimostrando attenzione al benessere del personale.
In un contesto dove la carenza di personale stagionale è una sfida concreta, strumenti come il trattamento integrativo possono fare la differenza. Non si tratta solo di un adempimento fiscale, ma di un’opportunità per investire nel capitale umano.

Scadenze e tempistiche
Per accedere correttamente al trattamento integrativo speciale nel turismo e nella ristorazione, è fondamentale rispettare alcune scadenze precise. La gestione puntuale del beneficio, infatti, è un requisito essenziale sia per i lavoratori che per i datori di lavoro, pena la perdita del diritto all’agevolazione.
Ecco le date da tenere sotto controllo:
- 1° gennaio 2025 – Data di inizio del periodo agevolato: da questo giorno possono essere conteggiate le ore di lavoro notturno e straordinario nei festivi ai fini del trattamento integrativo.
- 30 settembre 2025 – Ultimo giorno utile per effettuare le prestazioni che danno diritto al bonus. Dopo questa data non saranno più agevolabili le ore straordinarie o notturne nei giorni festivi.
- 31 dicembre 2025 (termine per i conguagli) – È la scadenza ultima entro cui i datori di lavoro possono erogare materialmente il bonus ai dipendenti per le prestazioni effettuate entro il 30 settembre. Questa proroga operativa è confermata dalle circolari n. 26/2023 e n. 5/2024 dell’Agenzia delle Entrate.
Inoltre, entro lo stesso termine, il datore di lavoro dovrà aver:
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ricevuto la richiesta scritta del dipendente con l’autocertificazione del reddito;
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effettuato la compensazione tramite F24 con codice tributo “1702”;
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inserito correttamente l’importo nella Certificazione Unica 2026.
Il rispetto di queste scadenze è cruciale per evitare errori, contestazioni o esclusioni in fase di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.
Riferimenti normativi ufficiali
Il trattamento integrativo speciale per il settore turismo e ristorazione trova la sua base giuridica nella Legge di Bilancio 2025, che ha prorogato ed esteso le misure già introdotte negli anni precedenti per sostenere il lavoro stagionale e disagiato, in particolare nei comparti più colpiti dalla stagionalità e dalla crisi post-pandemica.
I principali riferimenti normativi e interpretativi da considerare sono:
- Legge n. 213/2023 (Legge di Bilancio 2024) – Ha istituito il trattamento integrativo per i lavoratori del turismo, stabilendo l’importo, i requisiti e le modalità generali di applicazione.
- Legge di Bilancio 2025 – Ha prorogato l’efficacia della misura fino al 30 settembre 2025, mantenendo invariate le condizioni di accesso e gestione.
- D.Lgs. n. 66/2003 – Riferimento normativo per la definizione di lavoro notturno e lavoro straordinario nei giorni festivi.
- Circolare Agenzia delle Entrate n. 26/E del 29 agosto 2023 – Fornisce chiarimenti sulla gestione operativa del bonus per l’anno 2024, ancora validi anche per il 2025.
- Circolare n. 5/E del 6 marzo 2024 – Conferma le modalità di riconoscimento e i limiti temporali del trattamento per l’anno successivo.
- Risoluzione n. 51/E del 9 agosto 2023 – Istituisce il codice tributo “1702” per la compensazione in F24.
- Risoluzione n. 26/E del 20 maggio 2024 – Ridenomina il codice tributo.
- Risoluzione n. 8/E del 2025 – Conferma l’utilizzo del codice “1702” per l’anno 2025 e ribadisce le modalità telematiche di presentazione.
Questo insieme di fonti rappresenta il quadro completo di riferimenti ufficiali da seguire per applicare correttamente la misura, sia dal lato dei lavoratori sia da quello dei datori di lavoro.
Conclusione
Il Trattamento Integrativo Turismo 2025 rappresenta una misura concreta e vantaggiosa, pensata per sostenere economicamente i lavoratori del turismo, della ristorazione e delle strutture termali, senza gravare sulle casse delle imprese. Si tratta di una detrazione fiscale reale, immediata e totalmente esente da imposte, che può fare la differenza nei mesi di maggiore affluenza e carico di lavoro.
Per i lavoratori, è un’opportunità per aumentare il proprio reddito netto senza pagare tasse aggiuntive. Per le aziende, è uno strumento per incentivare e valorizzare il personale, fidelizzarlo e migliorare l’efficienza nei periodi critici, recuperando integralmente le somme attraverso compensazione in F24.
Tuttavia, è fondamentale rispettare scadenze, requisiti e obblighi documentali per poter applicare correttamente il bonus e non incorrere in errori o sanzioni.
Se gestisci un’impresa nel settore o sei un lavoratore interessato, agisci subito: il 30 settembre 2025 rappresenta la scadenza definitiva per le prestazioni agevolate. Preparare la documentazione in tempo è la chiave per non perdere questa importante agevolazione.
Rivolgiti al tuo consulente fiscale di fiducia o al tuo commercialista per una gestione precisa e conforme alla normativa vigente.

