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giovedì 30 Ottobre 2025

Legge 12/2025 Lazio: tutte le novità su semplificazioni, volumetrie e rigenerazione urbana

Nel cuore dell’estate 2025, il Consiglio Regionale del Lazio ha approvato una norma destinata a cambiare radicalmente il rapporto tra cittadini, professionisti e pubblica amministrazione in materia urbanistica ed edilizia. Stiamo parlando della Legge Regionale 30 luglio 2025, n. 12, intitolata “Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio”.

Un provvedimento atteso da anni che interviene in profondità sulle procedure burocratiche, sul recupero e la rigenerazione urbana, sui titoli abilitativi e sull’efficienza amministrativa. Ma non solo: la legge introduce nuove opportunità fiscali, economiche e operative per imprese e tecnici, che potranno finalmente operare in un quadro normativo più semplice, chiaro e orientato alla sostenibilità.

Questa nuova norma rappresenta un passo avanti verso una pianificazione territoriale moderna, digitale e inclusiva, che punta al riuso del costruito, alla limitazione del consumo di suolo e alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente. Il tutto con importanti semplificazioni per chi intende investire sul territorio, sia per scopi residenziali che commerciali o produttivi.

In questo approfondimento vedremo cosa prevede nel dettaglio la Legge 12/2025, quali sono le principali novità operative, i benefici fiscali e procedurali introdotti e come sfruttare al meglio le opportunità offerte da questa rivoluzione normativa.

Cosa cambia

Uno degli interventi più significativi della Legge 12/2025 riguarda la ridefinizione delle variazioni essenziali all’interno della normativa edilizia laziale. Nello specifico, viene modificato l’art. 17 della Legge Regionale 15/2008, aggiornando sensibilmente i limiti quantitativi oltre i quali una variazione progettuale viene considerata non più tollerabile e quindi non sanabile.

La novità più rilevante è che l’aumento di volume o di superficie lorda viene ritenuto “essenziale” solo se superiore al 15% del fabbricato, rispetto al limite precedente del 2%. Questo significa che, entro questa nuova soglia, le difformità possono ora rientrare nel concetto di parziale difformità, sanabile grazie all’istituto del cosiddetto “Salva casa”, introdotto a livello nazionale e ora pienamente recepito nella normativa regionale.

Cambia anche la disciplina relativa all’altezza degli edifici: la variazione è considerata essenziale solo se superiore a 1,5 metri per edifici fino a quattro piani, o oltre il 10% dell’altezza per edifici con più di quattro piani. È però fondamentale che il numero complessivo dei piani rimanga invariato.

Infine, viene aggiornata anche la tolleranza sulle modifiche di sagoma: le variazioni tra sagoma autorizzata e quella effettivamente realizzata sono ora considerate essenziali solo se superano il 15% della sagoma originaria, sia in rientranza che in sporgenza.

Queste modifiche rappresentano un chiaro segnale di semplificazione e di maggiore tolleranza normativa, pensata per limitare il contenzioso, accelerare le pratiche e favorire la regolarizzazione edilizia nei casi di modeste difformità tecniche.

Recupero seminterrati e locali a livello terra

Un altro pilastro innovativo della Legge 12/2025 del Lazio è l’art. 25, che disciplina in modo chiaro e favorevole il recupero di volumi edilizi fino a oggi spesso inutilizzati o sottoutilizzati, come seminterrati, locali interrati o garage al piano terra. Si tratta di un intervento normativo che punta sia al contrasto al consumo di suolo, sia alla valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, favorendo il riuso a fini abitativi, commerciali o turistici.

La legge stabilisce che tali locali possono essere recuperati, anche nei centri storici, a condizione che venga assicurata una sufficiente aerazione e illuminazione naturale. Questo è possibile anche attraverso opere di sbancamento, cioè lavori di escavazione parziale che permettano di far entrare luce e aria nei locali originariamente non destinati a funzioni residenziali.

La norma prevede limiti precisi in termini di altezza minima interna netta, differenziati in base alla destinazione d’uso:

  • 2,40 metri per locali a uso residenziale, uffici o attività turistico-ricettive;

  • 3,00 metri per locali a uso commerciale.

Si tratta di un’opportunità importante per interventi di riqualificazione immobiliare, in particolare nelle aree ad alta densità abitativa o storicamente vincolate, dove la possibilità di costruire ex novo è limitata. Questa apertura normativa consente non solo di valorizzare immobili esistenti, ma anche di aumentare la rendita di spazi fino a oggi improduttivi.

Legge 12/2025 Lazio: tutte le novità - Commercialista.it

Mutamento della destinazione d’uso

La Legge Regionale 12/2025 del Lazio introduce anche importanti novità sul fronte del mutamento della destinazione d’uso, offrendo maggiore flessibilità normativa e tempi certi per l’attuazione degli interventi.

Secondo quanto previsto dall’articolo dedicato, i Comuni hanno tempo fino al 31 dicembre 2025 per adottare, con deliberazione del Consiglio comunale, specifici piani o regolamenti che consentano, previo rilascio di idoneo titolo abilitativo edilizio (ai sensi del D.P.R. 380/2001), interventi di ristrutturazione edilizia – anche con demolizione e ricostruzione – che comportino un cambio di destinazione d’uso.

Questi interventi possono riguardare singoli edifici o gruppi edilizi, purché rappresentino almeno il 60% dell’intero comparto e non superino una superficie lorda complessiva di 15.000 mq. Le destinazioni d’uso tra cui è possibile il passaggio sono quelle previste all’art. 23-ter del Testo Unico dell’Edilizia, ovvero residenziale, turistico-ricettiva, commerciale, direzionale, produttiva, agricola e rurale.

Ma la norma prevede anche una clausola automatica: se il Comune non delibera entro il 31 dicembre 2025, gli interventi saranno comunque applicabili in via diretta, ma con limiti dimensionali:

  • Fino a 1.500 mq nei Comuni con meno di 10.000 abitanti,

  • Fino a 2.000 mq nei Comuni con popolazione superiore.

Restano escluse le aree comprese:

  • nei consorzi industriali e nei piani per insediamenti produttivi,

  • negli insediamenti urbani storici secondo il PTPR (Piano Territoriale Paesistico Regionale).

Si tratta di una norma che, se correttamente applicata, può agevolare la rigenerazione urbana, dare nuova vita ad immobili dismessi e favorire l’attrattività economica dei centri urbani.

Incentivi volumetrici 

Con un’attenzione crescente verso la sostenibilità ambientale, la sicurezza sismica e l’efficienza energetica, la Legge 12/2025 del Lazio introduce un articolato sistema di incentivi volumetrici per chi investe nella riqualificazione del patrimonio edilizio esistente.

Per gli edifici residenziali, è consentito un ampliamento fino al 20% della volumetria o della superficie lorda esistente, entro un massimo di 70 metri quadrati. Tale limite può salire fino all’80%, pari a 80 mq complessivi, se l’intervento include soluzioni di bioedilizia come tetti verdi o giardini pensili, in grado di migliorare l’ossigenazione, integrarsi meglio con il paesaggio e garantire un risparmio energetico.

Per gli edifici non residenziali, il beneficio massimo previsto è di 150 metri quadrati, mantenendo l’incremento del 20% rispetto alla volumetria originale. Per quanto riguarda gli edifici produttivi, la normativa è più restrittiva: l’incremento massimo è fissato al 15% della superficie coperta.

Sono sempre ammessi, inoltre, interventi di ristrutturazione edilizia con premio volumetrico fino al 20%, ad eccezione – anche in questo caso – degli edifici produttivi, che restano vincolati al 15%.

Ancor più generosa è la norma per le demolizioni e ricostruzioni: in questo caso, l’incremento volumetrico può arrivare fino al 40%, mentre per gli edifici produttivi si ferma al 20%. È inoltre possibile, in questi interventi, aumentare il numero delle unità immobiliari, aprendo così alla trasformazione funzionale del patrimonio esistente.

Un pacchetto di misure che rende estremamente interessante investire in riqualificazione edilizia, con effetti positivi su sicurezza, efficienza, valore immobiliare e attrattività urbanistica.

Recupero di superfici accessorie

Un’altra importante opportunità offerta dalla Legge Regionale 12/2025 del Lazio riguarda il recupero di superfici e volumi accessori o pertinenziali preesistenti, che finora risultavano esclusi dal computo urbanistico ai fini del rilascio del titolo edilizio. La nuova norma apre alla possibilità di trasformare questi spazi in locali pienamente funzionali e regolari, contribuendo così alla valorizzazione del patrimonio immobiliare esistente.

Nello specifico, la legge consente di recuperare superfici o volumi fino al 20% della volumetria o superficie dell’edificio di riferimento, con un limite massimo di 100 metri quadrati per ciascun edificio. Gli spazi recuperati assumeranno automaticamente la destinazione d’uso dell’edificio principale (ad esempio residenziale, commerciale, direzionale, ecc.), semplificando notevolmente l’iter autorizzativo.

Sono esclusi da questa possibilità solo i locali connessi e funzionali all’attività agricola, coerentemente con la tutela della specificità delle aree rurali e della pianificazione agricola.

Questa misura può incidere fortemente sulla riqualificazione di cantine, locali tecnici, depositi o altri volumi residuali, spesso presenti in grandi complessi residenziali, villette o piccoli edifici urbani. Dal punto di vista operativo, si tratta di un incentivo concreto al recupero edilizio leggero, con burocrazia semplificata e costi contenuti, ma in grado di generare nuovi spazi abitabili o produttivi senza impattare sul territorio.

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Recupero dei sottotetti

La Legge 12/2025 del Lazio interviene in maniera decisa anche sulla disciplina del recupero dei sottotetti esistenti, modificando la previgente Legge Regionale 13/2009. L’obiettivo è quello di favorire la riconversione in spazi abitativi o funzionali di una parte significativa del patrimonio edilizio, spesso sottoutilizzata ma strategica per il contenimento del consumo di suolo.

Il primo cambiamento rilevante riguarda la data limite per considerare un sottotetto “esistente” e dunque recuperabile: questa viene aggiornata al 30 maggio 2025, ovvero la data di entrata in vigore del Decreto Salva Casa. In questo modo si amplia considerevolmente la platea degli immobili recuperabili, anche per destinazioni residenziali, turistico-ricettive, sanitarie e socioassistenziali.

Una seconda, significativa apertura consiste nella possibilità di recuperare sottotetti non legati a unità immobiliari sottostanti, purché il loro utilizzo sia destinato a prima casa. È una misura che va incontro a giovani, famiglie e proprietari in cerca di nuove soluzioni abitative, anche all’interno di edifici misti o condomini.

Cade anche la preclusione agli interventi nei centri storici: d’ora in avanti, il recupero è ammesso anche negli insediamenti urbani storici, fatta eccezione per gli edifici tutelati come beni monumentali o storici ai sensi della normativa sui beni culturali.

Infine, viene fissato un criterio tecnico essenziale: per ogni locale (esclusi bagni, disimpegni e ripostigli), il rapporto aero illuminante minimo deve essere pari o superiore a 1/16. Una condizione che garantisce salubrità e qualità abitativa, in linea con i principi di sicurezza e benessere.

Rigenerazione urbana

La portata della Legge Regionale 12/2025 del Lazio si estende ben oltre i singoli interventi edilizi, andando a incidere su interi meccanismi di pianificazione, rigenerazione urbana e governo del territorio. In questo senso, uno degli ambiti più rilevanti è rappresentato dalle modifiche alla Legge Regionale 7/2017, ossia l’ex Piano Casa del Lazio, che viene rivisitato in profondità con l’obiettivo di rilanciarne l’efficacia in chiave moderna e sostenibile.

Tra le novità più significative, si segnala l’introduzione dell’art. 3-bis, che disciplina la delocalizzazione degli edifici situati in aree vincolate, strategiche, demaniali o soggette a tutela paesaggistica. Un passaggio importante che consente di spostare e ricollocare edifici esistenti, liberando aree sensibili e permettendo nuove opportunità di sviluppo in contesti più appropriati.

Si eliminano inoltre alcune limitazioni precedenti, come quelle che escludevano le medie strutture di vendita da certe forme di intervento o quelle che limitavano le azioni di efficientamento energetico e miglioramento sismico. Anche queste barriere vengono rimosse, facilitando un approccio integrato alla riqualificazione urbana.

La legge agisce anche sui:

  • Programmi di rigenerazione urbana, ampliando il ventaglio delle trasformazioni ammesse;

  • Delocalizzazioni intra-comunali, semplificando gli spostamenti tra gli ambiti definiti dai Comuni;

  • Modifiche delle destinazioni d’uso, al fine di riattivare immobili dismessi o sottoutilizzati, rilanciando l’economia locale;

  • Deleghe urbanistiche (L.R. 19/2022), con l’introduzione di nuove modalità di approvazione degli strumenti urbanistici comunali, per una governance più autonoma e rapida.

Grande attenzione è poi riservata al patrimonio immobiliare pubblico: i Comuni potranno approvare delibere per valorizzare i propri immobili, prevedendo modifiche di destinazione d’uso e incrementi delle capacità edificatorie, con evidenti vantaggi economici e strategici.

Infine, una vera innovazione riguarda il coordinamento delle valutazioni ambientali: per la prima volta, le procedure di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e VAS (Valutazione Ambientale Strategica) potranno essere unificate in un’unica istruttoria, riducendo drasticamente tempi e complessità.

Accertamento di conformità

Una delle novità più strutturali introdotte dalla Legge Regionale 12/2025 riguarda la sostituzione integrale dell’art. 22 della L.R. 15/2008, che disciplina l’accertamento di conformità. Questo istituto rappresenta il principale strumento normativo per la regolarizzazione degli abusi edilizi “doppia conformità”, ovvero quegli interventi realizzati in assenza o difformità dal titolo abilitativo, ma compatibili sia con la normativa urbanistica vigente al momento della realizzazione, sia con quella attuale.

Con la nuova formulazione, il legislatore regionale ha voluto semplificare e rendere più trasparente l’intero procedimento.

In particolare:

  • Viene definita in modo più puntuale la documentazione necessaria per presentare l’istanza;

  • Si stabiliscono termini procedimentali certi per l’istruttoria da parte dell’amministrazione comunale;

  • Viene introdotta una maggiore chiarezza sui criteri per la verifica della doppia conformità, anche tenendo conto delle modifiche sopravvenute al quadro regolamentare comunale.

È importante sottolineare che la nuova disciplina si coordina con il “Salva Casa” a livello nazionale, pur mantenendo l’autonomia della normativa regionale in materia urbanistica. Inoltre, viene favorita l’adozione di strumenti digitali per la presentazione e la gestione delle pratiche, in linea con gli obiettivi di semplificazione amministrativa e riduzione dei tempi.

Per tecnici, imprese e cittadini, questo aggiornamento significa avere regole più chiare, meno ambiguità interpretative e una maggiore possibilità di sanare irregolarità edilizie compatibili con la pianificazione territoriale, evitando demolizioni e lunghi contenziosi.

Conclusione

La Legge Regionale 12/2025 rappresenta una svolta concreta per chi opera nel settore edilizio, urbanistico e immobiliare nel territorio laziale. La direzione è chiara: rigenerare invece che consumare, semplificare invece che complicare, valorizzare invece che demolire. Il quadro normativo regionale si aggiorna per diventare più flessibile, accessibile e sostenibile, rispondendo alle sfide ambientali, economiche e sociali del presente.

I vantaggi sono molteplici: maggiori tolleranze sulle difformità, premialità volumetriche per chi investe in sicurezza ed efficienza energetica, nuove opportunità di recupero per sottotetti, locali interrati e pertinenze, più libertà nel cambio di destinazione d’uso, e una visione strategica della rigenerazione urbana grazie alla revisione del Piano Casa e delle deleghe urbanistiche.

Per professionisti, imprese e cittadini si apre una nuova stagione operativa, che richiede però consapevolezza normativa e competenza tecnica. È fondamentale affidarsi a chi conosce nel dettaglio la legge e sa interpretarla nel modo corretto, valorizzando ogni possibilità concessa dalla norma nel rispetto delle regole.

Per cogliere a pieno le opportunità offerte dalla Legge 12/2025, è il momento di analizzare la propria situazione immobiliare o progettuale, valutare eventuali irregolarità sanabili, studiare interventi di valorizzazione e rigenerazione, ed agire con tempestività, anche alla luce delle scadenze fissate dalla normativa.

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