Contributi per neo imprenditori “antichi mestieri e green future” regione Sardegna il bando prevede la concessione di contributi, fino a 50 mila euro, per sostenere coloro che hanno frequentato proficuamente i corsi nell’impianto della nuova impresa. L’assessorato del lavoro, con 6 milioni di euro provenienti dal fondo sociale europeo, concede contributi ai nuovi imprenditori che hanno appreso competenze sui mestieri tradizionali della Sardegna e nei settori legati all’ambiente.
Cala Goloritzé eletta spiaggia più bella del mondo nel 2025: un modello di tutela e sviluppo per la Sardegna

Nel 2025, Cala Goloritzé è stata incoronata la spiaggia più bella al mondo da un panel internazionale di viaggiatori, fotografi e blogger del settore turistico. La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, portando la Sardegna ancora una volta sotto i riflettori del turismo globale.
Sommario
Situata nella costa orientale della Sardegna, nel territorio del comune di Baunei, Cala Goloritzé è da tempo una meta ambita per gli amanti della natura incontaminata, dell’escursionismo e del mare cristallino.
Tuttavia, il riconoscimento ufficiale a livello mondiale ha portato con sé nuove riflessioni: come coniugare la valorizzazione turistica con la tutela ambientale? E quali opportunità economiche può offrire questo primato alla Sardegna?
Il titolo di “spiaggia più bella al mondo” non arriva per caso: il paesaggio mozzafiato, l’arco naturale scolpito nella roccia calcarea, il fondale turchese e le difficoltà di accesso che la rendono esclusiva sono elementi unici. Ma questo premio porta con sé anche una grande responsabilità. In un’epoca in cui il turismo di massa rischia di compromettere l’equilibrio ecologico dei luoghi più fragili, Cala Goloritzé si trasforma in un simbolo: quello della bellezza da preservare, non da consumare.
La Sardegna ha la possibilità di diventare un modello di turismo sostenibile, che genera ricchezza senza sacrificare l’identità e l’ambiente.
Patrimonio ambientale
Cala Goloritzé non è solo una meraviglia naturale, ma anche un modello di gestione ambientale. Dal 1995, infatti, è Monumento Naturale della Regione Sardegna e rientra tra i Siti di Interesse Comunitario (SIC). Inoltre, la sua protezione è stata rafforzata attraverso regolamentazioni rigide, come il limite giornaliero di accesso a 250 persone e il divieto assoluto di arrivarci via mare con motoscafi a motore, per preservare il fondale marino e la biodiversità costiera. Chi desidera raggiungerla deve farlo a piedi tramite un sentiero escursionistico, oppure con piccole imbarcazioni ecocompatibili che si fermano a distanza dalla riva.
Queste misure hanno trasformato Cala Goloritzé in un caso studio internazionale di gestione sostenibile, e il riconoscimento del 2025 è anche un premio per l’intera comunità sarda che ha saputo difendere il proprio patrimonio. La spiaggia non è solo una cartolina: è il simbolo di una cultura che rispetta il territorio, dove l’identità locale si intreccia con l’ambiente.
Oggi più che mai, mentre altre destinazioni turistiche soffrono il degrado ambientale per eccessiva antropizzazione, Cala Goloritzé dimostra che un’altra strada è possibile. La Sardegna ha già mostrato la volontà politica e sociale di mettere la conservazione prima del profitto immediato. Questo crea i presupposti per attrarre un turismo di qualità, responsabile e ad alto valore economico, aprendo la porta a nuove forme di investimento mirate al benessere collettivo e alla valorizzazione autentica delle risorse locali.
L’effetto Goloritzé
Il riconoscimento mondiale ottenuto da Cala Goloritzé ha già innescato quello che molti economisti e amministratori locali definiscono l’“effetto Goloritzé”: un crescente interesse da parte di investitori, imprenditori turistici e start-up sostenibili verso la Sardegna. In particolare, il settore dell’eco-turismo e della valorizzazione dei borghi rurali e delle aree interne sta conoscendo una nuova stagione di opportunità.
Questo trend apre una finestra unica: la possibilità di rilanciare l’economia sarda senza cedere alla logica del turismo di massa. Le amministrazioni locali, spinte dall’attenzione mediatica e dai finanziamenti legati al PNRR e ai fondi europei, stanno progettando interventi strategici per potenziare infrastrutture leggere, creare sentieri naturalistici attrezzati, ristrutturare antiche case campidanesi e promuovere filiere corte legate all’agroalimentare e all’artigianato locale.
In parallelo, anche le grandi piattaforme di turismo esperienziale – da Airbnb Experiences a Booking Nature – stanno inserendo la Sardegna tra le “green destination” più promettenti del Mediterraneo. Si parla non solo di ospitalità, ma di esperienze immersive: escursioni guidate con guide ambientali, laboratori di cucina tipica, percorsi etnobotanici, sport a basso impatto come trekking, climbing e kayak.
Cala Goloritzé è solo la punta dell’iceberg di un ecosistema turistico che può diventare un laboratorio permanente di sostenibilità e innovazione economica per tutta l’isola.
Normativa sarda
Il successo di Cala Goloritzé come esempio virtuoso non è solo merito del paesaggio, ma anche del solido impianto normativo che la Regione Sardegna ha costruito negli anni per garantire la tutela ambientale e paesaggistica. Oltre alla già citata Legge Regionale n. 31/1989, che sancisce i “Monumenti Naturali della Sardegna”, esistono specifiche disposizioni che regolano l’accesso, la conservazione e la gestione dei luoghi protetti. Cala Goloritzé, in particolare, rientra anche nelle tutele previste dal Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e dai vincoli imposti dalla Direttiva Habitat dell’Unione Europea (92/43/CEE), che riconosce la zona come Sito di Importanza Comunitaria (SIC ITB021018).
A questo quadro si aggiunge la Legge n. 394/1991 sulle aree protette, recepita con rigore in Sardegna, dove la gestione del territorio è spesso affidata a consorzi e cooperative locali, rafforzando il legame tra comunità e ambiente. È anche grazie a questo impianto normativo che oggi la Regione può vantare un patrimonio ambientale ben conservato e, in molti casi, ancora integro rispetto ad altre regioni italiane o aree mediterranee.
Questa visione della tutela come strumento di sviluppo sostenibile sta cambiando il paradigma economico: proteggere significa anche generare valore. E Cala Goloritzé, simbolo della bellezza sarda, è diventata il fulcro di questa narrazione. La sua notorietà spinge a riflettere sull’urgenza di applicare gli stessi standard di tutela ad altre zone dell’isola, per evitare il rischio di speculazione edilizia o sovraffollamento incontrollato.
L’Associazione Tutela Sarda
Nel contesto dell’affermazione di Cala Goloritzé come la spiaggia più bella del mondo nel 2025, un ruolo fondamentale lo gioca l’Associazione Tutela Sarda, impegnata nella promozione di uno sviluppo economico rispettoso dell’ambiente e della cultura locale. L’associazione si distingue per un approccio integrato alla salvaguardia del territorio, che va ben oltre la semplice difesa paesaggistica. Il suo motto, “Proteggere la Sardità”, si traduce in un’azione concreta: sostenere le comunità locali, promuovere pratiche agricole sostenibili e rafforzare l’identità territoriale attraverso l’eccellenza dei prodotti e delle attività artigianali.
In questa prospettiva, Cala Goloritzé rappresenta non solo un gioiello naturale da tutelare, ma anche un simbolo potente del legame tra bellezza ambientale, cultura e sviluppo locale. L’Associazione lavora in collaborazione con agricoltori, operatori turistici e piccoli produttori per incentivare un modello di crescita che sia inclusivo, rispettoso e rigenerativo. Il concetto di “crescita locale” promosso dall’associazione si manifesta anche nella creazione di filiere corte, nella valorizzazione del lavoro artigiano e nella tutela del paesaggio agricolo che circonda le aree più iconiche dell’isola.
Cala Goloritzé, in questo quadro, diventa il fulcro di una strategia di valorizzazione integrata: turismo consapevole, tutela ambientale, eccellenza produttiva. L’Associazione Tutela Sarda ne promuove l’esempio per estendere questo modello virtuoso anche ad altri angoli meno noti della Sardegna, affinché tutta l’isola possa beneficiare del riconoscimento ottenuto e trasformarlo in una reale opportunità di sviluppo sostenibile.
Investire in Sardegna
Il crescente interesse per la Sardegna come destinazione turistica d’eccellenza ha generato nuove opportunità per chi vuole investire nell’isola, soprattutto in settori legati alla sostenibilità, al turismo responsabile e alla valorizzazione dei territori rurali. Nel 2025, la Regione Autonoma della Sardegna e il Governo centrale, in collaborazione con l’Unione Europea, mettono a disposizione diversi bandi e agevolazioni fiscali per stimolare investimenti che abbiano un impatto positivo sul tessuto economico e ambientale.
Tra i principali strumenti attivi vi sono i contributi a fondo perduto previsti dal POR FESR Sardegna 2021-2027, destinati a imprese che operano in ambito turistico, agroalimentare, artigianale e tecnologico. I progetti che puntano alla rigenerazione di borghi, all’efficientamento energetico delle strutture ricettive, o all’introduzione di tecnologie verdi beneficiano di finanziamenti fino al 70% dell’investimento. Sono previste premialità per chi investe in aree interne, come quelle vicine a Cala Goloritzé, contribuendo così a contrastare lo spopolamento.
A questi si aggiungono i benefici fiscali della ZES Sardegna (Zona Economica Speciale), che prevede credito d’imposta rafforzato, esenzione parziale dall’IRAP e procedure amministrative semplificate per le nuove imprese. Inoltre, il bando “Resto al Sud”, esteso anche al 2025, continua a finanziare l’imprenditoria giovanile e femminile con contributi misti tra fondo perduto e prestiti a tasso zero.
Queste misure rendono l’isola particolarmente attrattiva per chi desidera fare impresa con una visione sostenibile, puntando sulla qualità, sull’autenticità e sul rispetto del territorio, in linea con il modello rappresentato da Cala Goloritzé.
Cala Goloritzé come modello replicabile
L’attenzione internazionale verso Cala Goloritzé può e deve diventare il volano per una rinascita più ampia dell’entroterra sardo, oggi spesso trascurato dalle grandi rotte turistiche. Il modello che ruota attorno a questa perla naturalistica – basato su tutela, accessi limitati, valorizzazione identitaria e sviluppo locale – è perfettamente replicabile in molti altri contesti isolani: dalle zone montane del Gennargentu, ai piccoli borghi della Barbagia, fino alle coste selvagge del Sulcis.
Ciò che rende Cala Goloritzé un caso di studio vincente è la sinergia tra istituzioni, comunità locali e operatori economici, uniti da una visione comune. Replicare questo schema significa promuovere in tutta la Sardegna un modello di turismo lento, esperienziale e sostenibile, capace di generare occupazione qualificata, combattere lo spopolamento e mantenere vivo il patrimonio culturale.
Non si tratta solo di copiare un format, ma di trasferire un metodo: mappare le eccellenze paesaggistiche e culturali locali, stabilire limiti sostenibili di fruizione, incentivare chi produce e lavora nel rispetto dell’identità sarda, e investire in formazione e servizi. L’obiettivo non è far arrivare “più turisti”, ma attrarre migliori visitatori, capaci di comprendere e rispettare la complessità del territorio.
Cala Goloritzé, quindi, da spiaggia da sogno diventa modello strategico per l’intera isola, un prototipo di equilibrio tra bellezza, economia e responsabilità ambientale.
Vantaggi fiscali
Nel 2025, la Sardegna si conferma tra le regioni italiane con il quadro più interessante di agevolazioni fiscali per investitori, start-up e imprese orientate alla sostenibilità e alla valorizzazione territoriale. Uno dei principali strumenti è la ZES Sardegna (Zona Economica Speciale), che offre crediti d’imposta fino al 45% sugli investimenti effettuati in beni strumentali, impianti, macchinari o immobili aziendali. Questi vantaggi si sommano a procedure semplificate, grazie a uno sportello unico regionale che velocizza le autorizzazioni.
Accanto ai benefici della ZES, sono previste esenzioni o riduzioni sull’IRAP per nuove imprese localizzate in aree svantaggiate o montane, particolarmente frequenti nei territori rurali vicini a luoghi di valore naturalistico come Cala Goloritzé. Le imprese turistiche che investono in strutture ricettive eco-sostenibili possono inoltre accedere a detrazioni fiscali legate all’efficienza energetica e all’uso di fonti rinnovabili, come previsto dall’Ecobonus e dal Superbonus per il turismo.
Altri strumenti vantaggiosi includono:
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“Resto al Sud”: esteso anche al 2025 per giovani under 56, con contributi fino al 75% tra fondo perduto e prestiti a tasso zero.
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Credito d’imposta formazione 4.0: utile per formare personale locale, specie nei settori innovativi.
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Aliquote IVA agevolate e contributi INPS ridotti per imprese agricole e multifunzionali.
Grazie a questi strumenti, la Sardegna non è solo una terra da scoprire, ma anche un territorio dove fare impresa conviene davvero, nel pieno rispetto dei valori ambientali e culturali.
Considerazioni finali
Il riconoscimento mondiale a Cala Goloritzé come spiaggia più bella del 2025 è molto più di una celebrazione estetica: è una chiamata all’azione per tutta la Sardegna. È la conferma che il valore autentico dell’isola risiede nella sua capacità di conservare la propria identità, di armonizzare turismo e tutela, di promuovere uno sviluppo che metta al centro le persone e i territori. Cala Goloritzé ha dimostrato che è possibile eccellere a livello globale senza snaturarsi, diventando un esempio concreto per le politiche ambientali, sociali ed economiche dell’intera regione.
Ora più che mai, la Sardegna ha l’opportunità – e la responsabilità – di crescere senza compromettere ciò che la rende unica: la sua natura, le sue tradizioni, la sua cultura profonda e resistente. I bandi, le agevolazioni fiscali, i progetti europei e la presenza di associazioni attive come Tutela Sarda rappresentano strumenti reali per trasformare questa visione in un futuro concreto.
Che tu sia un viaggiatore in cerca di autenticità, un giovane sardo con un progetto nel cassetto o un imprenditore pronto a investire in modo etico, la Sardegna oggi è più che mai una terra di possibilità. E Cala Goloritzé ne è il faro, luminoso e incorruttibile, che guida verso un domani sostenibile, bello e condiviso.
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