Il settore marittimo italiano entra in una nuova fase di competitività grazie alla circolare INPS n. 129 del 25 settembre 2025, che aggiorna le istruzioni sull’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali per le imprese di navigazione. Una misura attesa, che segna un importante allineamento con le direttive europee e che apre a nuove opportunità di risparmio per gli armatori e i datori di lavoro del comparto.
Sommario
La novità più significativa è l’estensione dell’esonero anche alle navi battenti bandiera di Paesi UE e SEE, una svolta storica che consente l’accesso agli sgravi a una platea molto più ampia di imprese, anche estere purché con stabile organizzazione in Italia. La misura si affianca a una serie di istruzioni tecniche INPS relative all’apertura delle posizioni contributive, ai nuovi codici Uniemens e alla corretta gestione degli arretrati 2023–2025.
Queste disposizioni, basate sull’art. 41 del DL 144/2022 e approvate dalla Commissione europea, puntano a incentivare l’occupazione regolare, semplificare la fiscalità del lavoro marittimo e ridurre il costo del personale imbarcato, contribuendo alla sostenibilità economica del settore.
In questo articolo ti guideremo attraverso tutto ciò che serve sapere: quali imprese possono accedere agli sgravi, come applicarli correttamente, quali sono i vantaggi fiscali e le scadenze da rispettare.
Circolare INPS 129/2025
Con la pubblicazione della circolare INPS n. 129 del 25 settembre 2025, l’Istituto ha aggiornato le istruzioni operative relative alle agevolazioni contributive per il settore marittimo, dando piena attuazione a quanto previsto dall’art. 41 del Decreto-Legge n. 144/2022. Il punto chiave di questa novità è l’estensione degli sgravi non solo alle navi iscritte nei registri italiani, ma anche a quelle battenti bandiera di Stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo (SEE), in linea con l’autorizzazione concessa dalla Commissione europea.
La misura risponde all’esigenza di armonizzare la concorrenza fiscale nel trasporto marittimo tra i Paesi membri, consentendo anche alle navi comunitarie che rispettano determinati requisiti di beneficiare di riduzioni sui contributi dovuti all’INPS per il personale imbarcato. Questa apertura normativa non solo amplia la platea dei beneficiari, ma rafforza la competitività delle imprese italiane, incentivando allo stesso tempo l’impiego stabile di lavoratori marittimi europei.
Dal punto di vista economico, la misura ha un impatto non trascurabile: gli oneri finanziari sono stati stimati in 14,5 milioni di euro per il 2022, 20,3 milioni per il 2023 e circa 19,1 milioni annui a partire dal 2024, confermando un investimento costante e strutturale da parte dello Stato italiano. Le imprese marittime e i consulenti del lavoro devono ora fare attenzione ad applicare correttamente le istruzioni aggiornate, per evitare errori nella gestione dei flussi Uniemens e non perdere l’opportunità di accedere agli sgravi disponibili.
Condizioni e benefici per le imprese
L’estensione dello sgravio contributivo alle navi battenti bandiera UE o SEE, introdotta dall’art. 41 del DL 144/2022 e dettagliata nella circolare INPS 129/2025, rappresenta un cambiamento cruciale per le imprese di navigazione. Ora, anche le società residenti in Italia o con stabile organizzazione nel territorio nazionale che impiegano navi comunitarie possono usufruire dell’esonero dai contributi previdenziali e assistenziali. Questa misura punta a rafforzare la competitività del sistema marittimo italiano nel contesto europeo, rispettando gli orientamenti UE in materia di aiuti di Stato.
Nel dettaglio, l’agevolazione si applica a navi iscritte in appositi elenchi ministeriali, impiegate non solo nel trasporto marittimo di merci e passeggeri, ma anche in attività assimilate come il rimorchio portuale e d’altura, la posa di cavi sottomarini, il dragaggio, e le operazioni di ricerca marina. È fondamentale che l’impresa rispetti le norme italiane in materia di equipaggio, contratti collettivi nazionali (CCNL) applicabili e disciplina del cabotaggio.
Il beneficio riguarda i marittimi per i quali sussiste l’obbligo contributivo in Italia, secondo il Regolamento (CE) n. 883/2004 sulla sicurezza sociale dei lavoratori migranti. L’esonero è esteso anche ai periodi di riposo a terra previsti nei casi di continuità del rapporto di lavoro, e copre una vasta gamma di contributi: IVS, NASpI, maternità, malattia, TFR e altri. Rimane escluso il contributo al Fondo Solimare, specifico del settore marittimo.
Il beneficio decorre dalla data di autorizzazione dell’annotazione della nave, e può arrivare fino all’azzeramento totale dei contributi sociali e delle imposte sul reddito.

Gestione Uniemens e matricola contributiva
Per accedere concretamente all’esonero contributivo previsto per le navi UE e SEE, le imprese di navigazione devono seguire precise istruzioni operative. In primo luogo, è obbligatorio costituire una nuova posizione contributiva (matricola INPS) per ogni nave annotata negli elenchi ministeriali.
La sede INPS competente per la gestione della posizione sarà quella del domicilio legale dell’impresa (in caso di aziende italiane) oppure della stabile organizzazione in Italia (per soggetti esteri). A ciascuna posizione verrà attribuito il codice di autorizzazione “8Z”, indicativo dell’accesso agli sgravi. Per i marittimi in continuità di rapporto di lavoro (CRL) è prevista una seconda posizione aggiuntiva con codice “3L”.
In ambito Uniemens, i datori di lavoro devono continuare a dichiarare regolarmente i lavoratori marittimi, valorizzando i campi <Imponibile> e <Contributo>, ovvero retribuzione imponibile e contributi teorici. I lavoratori devono essere identificati attraverso i codici specifici nel campo <Tipo lavoratore>:
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PM → personale di coperta (ai sensi della legge 413/1984),
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P1 → personale di macchina e radiotelegrafico,
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EM → marittimi in CRL.
Per applicare correttamente l’esonero, a partire dal mese successivo alla pubblicazione della circolare, si dovrà compilare la sezione <DatiRetributivi>/<InfoAggcausaliContrib> con i nuovi codici:
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CodiceCausale: “EMIM” (esonero marittimi UE/SEE),
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IdentMotivoUtilizzoCausale: “N”,
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AnnoMeseRif, BaseRif e ImportoAnnoMeseRif: per conguagli e arretrati.
I dati trasmessi saranno riportati nei DM2013 virtuali con i nuovi codici: R901 (esonero) e R902 (arretrati).
Scadenze da rispettare
Un aspetto cruciale delle nuove istruzioni INPS riguarda la gestione degli arretrati contributivi relativi all’esonero per i marittimi imbarcati su navi UE e SEE. La circolare 129/2025 ha chiarito che l’esposizione retroattiva degli sgravi potrà riguardare il periodo dicembre 2023 – settembre 2025, ma solo seguendo modalità e tempistiche ben precise.
I datori di lavoro devono utilizzare la sezione <InfoAggcausaliContrib> all’interno del flusso Uniemens per ciascun mese di arretrato, valorizzando i campi come <AnnoMeseRif>, <BaseRif> e <ImportoAnnoMeseRif>.
Gli arretrati potranno essere esposti esclusivamente nei flussi di ottobre, novembre e dicembre 2025, e non oltre.
È quindi fondamentale pianificare per tempo l’elaborazione dei dati, onde evitare la perdita del beneficio per errori formali o omissioni.
Tuttavia, le imprese di navigazione che godono del differimento contributivo previsto dall’art. 11 della legge 413/1984 dispongono di una finestra anticipata.
In particolare, potranno dichiarare gli arretrati nei flussi dei mesi di luglio, agosto e settembre 2025, in modo da allineare i benefici alle specificità contributive del settore marittimo.
In sintesi, il datore di lavoro ha l’obbligo di:
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dichiarare normalmente retribuzioni e contributi,
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applicare correttamente i nuovi codici Uniemens (R901 e R902),
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distinguere tra competenze correnti e arretrate,
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rispettare con precisione i termini di invio per non perdere l’agevolazione.
Questa fase richiede grande attenzione, e si consiglia il supporto di un consulente del lavoro esperto nel settore marittimo per una gestione conforme e priva di rischi.
Vantaggi fiscali
L’estensione dello sgravio contributivo alle navi battenti bandiera UE/SEE rappresenta molto più di un adeguamento normativo: si tratta di un’occasione strategica per ottimizzare il costo del lavoro nel settore marittimo, riducendo significativamente il carico previdenziale. Le imprese possono ora godere di un abbattimento totale dei contributi sociali (escluse alcune voci come il Fondo Solimare), pur continuando a garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori e delle normative collettive.
Il risparmio economico è tangibile: in settori ad alta intensità di manodopera come quello marittimo, una riduzione media del 30-40% sul costo contributivo per singolo marittimo può generare decine di migliaia di euro l’anno per ciascuna nave, a seconda dell’equipaggio e delle rotazioni. Inoltre, la possibilità di includere anche periodi di riposo a terra amplifica l’effetto leva dell’agevolazione.
Da un punto di vista fiscale, l’agevolazione è pienamente conforme agli orientamenti dell’Unione Europea in materia di aiuti di Stato, il che garantisce stabilità normativa e riduce il rischio di contenziosi. Per le aziende, si apre così la strada a nuove strategie di bandiera, basate non solo su criteri operativi o logistici, ma anche su una pianificazione fiscale efficiente e perfettamente legale.
Infine, l’adeguamento ai nuovi codici Uniemens offre un’opportunità per digitalizzare e razionalizzare i processi contributivi, aumentando il controllo interno sui flussi e minimizzando il rischio di errori o omissioni.

Guida operativa
Alla luce delle nuove istruzioni INPS, le imprese di navigazione che intendono beneficiare degli sgravi contributivi per navi UE e SEE devono agire tempestivamente, rispettando una serie di passaggi obbligatori. Il primo passo è la verifica dell’annotazione delle navi negli appositi elenchi ministeriali, condizione essenziale per l’accesso al beneficio. Senza tale registrazione, l’esonero non è applicabile, anche se la nave batte bandiera UE/SEE.
Successivamente, è necessario aprire una matricola contributiva INPS dedicata per ogni nave, richiedendo alla sede competente il codice di autorizzazione “8Z”. In caso di marittimi con continuità di rapporto di lavoro (CRL), va aperta anche una seconda posizione con codice “3L”. Questi passaggi burocratici, se non seguiti correttamente, possono comportare il blocco degli sgravi e problemi di natura ispettiva o sanzionatoria.
In parallelo, bisogna aggiornare la gestione Uniemens, assicurandosi di:
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indicare correttamente il tipo lavoratore (PM, P1, EM);
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compilare l’elemento <InfoAggcausaliContrib> con i nuovi codici (EMIM, R901, R902);
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distinguere tra competenze correnti e arretrati;
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rispettare le scadenze previste: ottobre-dicembre 2025 per gli arretrati, luglio-settembre per chi ha il differimento.
È altamente consigliato predisporre un checklist interno o affidarsi a un consulente del lavoro specializzato nel settore marittimo, per monitorare tutta la procedura e assicurare l’accesso al beneficio senza errori.
Attenzione anche alla documentazione contrattuale: il rispetto dei CCNL del settore e delle regole sul cabotaggio sono condizioni imprescindibili per legittimare l’esonero. Un controllo a monte evita problemi a valle.
Conclusioni
Le nuove istruzioni INPS del settembre 2025 rappresentano un passo importante verso una fiscalità più equa e competitiva per il settore della navigazione marittima. L’estensione degli sgravi contributivi alle navi battenti bandiera UE e SEE, infatti, consente alle imprese italiane ed estere con sede stabile in Italia di accedere a vantaggi economici rilevanti, allineandosi finalmente alle prassi già adottate da altri Paesi europei con forti tradizioni marittime come Grecia, Paesi Bassi e Danimarca.
Per accedere al beneficio è però essenziale seguire le istruzioni operative INPS con precisione: apertura delle matricole contributive dedicate, corretta compilazione dei flussi Uniemens, rispetto delle scadenze per l’esposizione degli arretrati, e piena conformità alle normative italiane ed europee in materia di lavoro marittimo. Ogni errore o omissione può compromettere l’accesso agli sgravi o generare contenziosi futuri.
In un momento in cui il settore marittimo è chiamato a innovare, ridurre i costi e aumentare la competitività, queste agevolazioni costituiscono una leva strategica per la crescita e per l’occupazione. Investire tempo e risorse per strutturare correttamente l’accesso al beneficio può tradursi in migliaia di euro risparmiati ogni anno per nave, contribuendo alla sostenibilità finanziaria delle imprese e alla valorizzazione del personale marittimo.
Ora è il momento di agire: analizza la tua flotta, verifica i requisiti e pianifica con i tuoi consulenti una gestione efficiente degli sgravi. Il vantaggio fiscale è reale, concreto e assolutamente sostenibile nel tempo.


































