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Metodologie di controllo

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EDILIZIA E COSTRUZIONI: METODOLOGIE DI CONTROLLO DA PARTE DELLA AGENZIA DELLE ENTRATE

Dott. Alessio Ferretti - Data di Pubblicazione: 14/05/2017 - 30555 visualizzazioni.
EDILIZIA E COSTRUZIONI: METODOLOGIE DI CONTROLLO DA PARTE DELLA AGENZIA DELLE ENTRATE

Pubblicata sul sito della Agenzia delle Entrate, una importante guida sulla metodologia di controllo delle Aziende attive nel settore Edile.

Edilizia e Costruzioni: Metodologie di controllo da parte della Agenzia delle Entrate

Pubblicata sul sito della Agenzia delle Entrate, una importante guida sulla metodologia di controllo delle Aziende attive nel settore Edile.

In particolare quelle rientranti sei seguenti codici attività:

Codice attività ATECOFIN 2004:

45. 21. 1 Lavori generali di costruzione di edifici
45. 21. 2 Lavori di ingegneria civile

Codice attività ATECO 2007:

41. 20. 00 Costruzione di edifici di edilizia residenziale e non residenziale
42. 12. 00 Costruzione di linee ferroviarie e metropolitane
42. 13. 00 Costruzione di ponti e gallerie
42. 21. 00 Costruzione di opere di pubblica utilità per il trasporto dei fluidi
42. 22. 00 Costruzione di opere di pubblica utilità per l’ingegneria elettrica e le telecomunicazioni
42. 99. 09 Altre attività di costruzione di altre opere di ingegneria civile nca

Nella categoria dei lavori generali di costruzione di edifici e lavori di ingegneria civile vengono generalmente ricomprese  tutte  le  attività  svolte  da  imprese  edili  indipendentemente  dalle  dimensioni  imprenditoriali,  dalle caratteristiche strutturali e dai destinatari delle prestazioni.

Quanto   alle   dimensioni   aziendali,   è   opportuno   far   presente   che   trattasi  di  categoria   composita   che ricomprende sia ditte costituite dal titolare che si avvale della collaborazione di uno o più manovali, sia di imprese dotate  di  una  più  articolata  struttura  e  di  un  maggior  grado  di  specializzazione,  che  possono  contare  su  una organizzazione che coordina diverse professionalità (muratura, carpenteria, intonacatura, ecc. ).

La presente metodologia intende fare riferimento ad un ambito limitato del settore ed in particolare alle attività poste in essere da piccole e medie imprese per l’effettuazione degli interventi più ricorrenti nell’area dell’edilizia privata, quali le costruzioni di fabbricati di piccole dimensioni, compresi i fabbricati rurali, oltreché urbani.

Sono inoltre riconducibili alla presente indagine tutte le opere classificate dall’art. 31, comma 1, lettere a), b), c) e d) della legge 5 agosto 1978, n. 457, titolo IV, come “Interventi di recupero del patrimonio edilizio” e cioè:

ü opere di manutenzione ordinaria e riparazioni interne di cui all’art. 31. Comma 1, lett. A): sostituzione integrale o parziale di pavimenti e le relative opere di finitura e conservazione; riparazioni di impianti per servizi accessori;

ü rivestimenti  e  tinteggiature  di  prospetti  esterni  senza  modifiche  dei  preesistenti  oggetti,  ornamenti,  materiali  e colori;

ü rifacimento intonaci interni e tinteggiatura;

ü rifacimento pavimentazione esterne e manti di copertura senza modifiche ai materiali;

ü sostituzione tegole, rinnovo delle impermeabilizzazioni: riparazioni balconi e terrazze e relative pavimentazioni; riparazioni recinzioni;

ü opere di manutenzione straordinaria di cui all’art. 31, comma 1, lett. B);

realizzazione ed integrazione di servizi igienico – sanitari senza alterazione dei volumi e delle superfici;

realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell’edificio;

consolidamento delle strutture di fondazione e in elevazione;

rifacimento di scale e rampe;

realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;

sostituzione di solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti;

interventi destinati al risparmio energetico;

restauri e risanamenti di cui all’art. 31, comma 1, lett. C);

modifiche tipologiche delle singole unità immobiliari per una più funzionale distribuzione;

innovazione delle strutture verticali e orizzontali;

ripristino dell’aspetto storico – architettonico di un edificio;

adeguamento delle altezze dei solai, con il rispetto delle volumetrie esistenti;

apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali;

ristrutturazioni di cui all’art. 31, comma 1, lett. D);

riorganizzazione distributiva degli edifici e delle unità immobiliari, del loro numero e delle loro dimensioni;

costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti;

mutamento  di  destinazione  d’uso  di  edifici,  secondo  quanto  disciplinato  dalle  leggi  regionali  e  dalla  normativa locale;

trasformazione dei locali accessori in locali residenziali;

modifiche agli elementi strutturali, con variazione delle quote d’imposta dei solai;

interventi di ampliamento delle superfici.

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