Negli ultimi anni, le società benefit stanno conquistando sempre più spazio nel panorama imprenditoriale italiano, offrendo un modello ibrido tra profitto e impatto sociale. In questo contesto, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha recentemente lanciato una nuova iniziativa destinata a dare ulteriore visibilità e slancio a queste realtà: è online la pagina ufficiale dedicata alle società benefit, uno spazio informativo e operativo che rappresenta un ulteriore passo verso la promozione di un’economia più sostenibile.
Sommario
Ma la novità non si ferma qui: il MIMIT ha anche annunciato una competizione pubblica per premiare le società benefit già costituite, con l’obiettivo di valorizzare i migliori modelli di business a impatto positivo. Un’opportunità concreta, anche in termini fiscali e reputazionali, per le imprese che vogliono distinguersi e contribuire a una crescita più inclusiva.
In questo articolo vedremo tutti i dettagli dell’iniziativa ministeriale, i requisiti di partecipazione, i vantaggi per chi sceglie di trasformarsi in società benefit e i riferimenti normativi utili a orientarsi nel nuovo scenario.
MIMIT e Società Benefit
Con un avviso pubblicato il 10 settembre 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha ufficializzato il lancio di una nuova sezione dedicata alle Società Benefit all’interno del proprio portale istituzionale. Questa pagina rappresenta un punto di riferimento strategico per tutte le imprese interessate ad approfondire o intraprendere questo innovativo modello societario, capace di coniugare finalità economiche con valori quali la responsabilità sociale, la sostenibilità ambientale e la trasparenza gestionale. Un passo importante, che segna la volontà delle istituzioni di sostenere un’economia più etica e orientata al bene comune.
Contestualmente, il MIMIT ha annunciato — in collaborazione con Invitalia — il lancio della prima “Benefit Competition” nazionale, un’iniziativa senza precedenti nel panorama italiano. La competizione partirà da Milano il 21 novembre 2025 e si snoderà in sei tappe territoriali in tutto il Paese. Possono candidarsi startup, imprese già costituite come Società Benefit e anche aziende interessate a trasformarsi in tale forma giuridica, attraverso l’apposito modulo disponibile online.
Le imprese selezionate avranno la possibilità di presentare i propri progetti a una giuria qualificata, composta da esperti del settore e rappresentanti istituzionali, durante l’evento inaugurale. Inoltre, grazie alla collaborazione con Unioncamere e il sistema camerale, il MIMIT ha attivato un programma formativo strutturato, pensato per accompagnare professionisti e aziende nel percorso di costituzione e gestione delle Società Benefit.
Cos’è una Società Benefit
Le Società Benefit rappresentano un modello evoluto di impresa, capace di integrare l’attività economica con finalità di interesse collettivo. Non si tratta semplicemente di aziende “etiche”, ma di una forma giuridica riconosciuta dalla Legge 28 dicembre 2015, n. 208, che introduce in Italia il concetto di beneficio comune come parte integrante della missione aziendale. Le Società Benefit si impegnano infatti a operare in modo responsabile, sostenibile e trasparente, generando valore non solo per gli azionisti ma per tutti gli stakeholder, ovvero: persone, comunità, territori, ambiente, enti e associazioni.
Questo modello si distingue dalle società tradizionali per tre elementi cardine:
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Doppio scopo societario: oltre al profitto, la Società Benefit deve perseguire una o più finalità di beneficio comune, chiaramente indicate nello statuto. Ogni decisione aziendale è quindi il frutto di un equilibrio tra redditività e impatto sociale/ambientale.
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Governance responsabile: è obbligatoria la nomina di uno o più amministratori incaricati della gestione e del monitoraggio dell’impatto sociale. Questo garantisce un sistema decisionale orientato al lungo termine e alla tutela degli interessi di tutti i portatori di interesse.
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Misurazione e trasparenza: ogni anno, la Società Benefit deve redigere un report di impatto, basato su standard internazionali, per valutare e comunicare i risultati ottenuti. Questo documento è pubblico e rappresenta uno strumento cruciale di rendicontazione e accountability.
Questo assetto normativo innovativo offre grandi opportunità competitive, anche in termini di attrattività per investitori, talenti e consumatori, sempre più attenti all’etica d’impresa.

Tutti i vantaggi
Adottare il modello di Società Benefit non è solo una scelta etica, ma anche una strategia di business vincente. Sempre più imprese italiane — dalle startup alle PMI — decidono di trasformarsi in Società Benefit per cogliere una serie di vantaggi tangibili che spaziano dal marketing all’attrazione di investimenti, fino alla resilienza aziendale.
Uno dei benefici principali è la capacità di attrarre i migliori talenti. Le nuove generazioni, in particolare i Millennials e la Gen Z, cercano aziende che abbiano uno scopo autentico e un impatto positivo sulla società. Le Società Benefit rispondono perfettamente a questa esigenza, migliorando il coinvolgimento e la fidelizzazione dei dipendenti.
Dal punto di vista commerciale, queste imprese godono di maggiore fiducia da parte dei consumatori, sempre più attenti alla responsabilità sociale d’impresa. Questo si traduce in un vantaggio competitivo duraturo, soprattutto nei settori della green economy, del sociale e dell’innovazione sostenibile.
Non solo: diventare Società Benefit consente di accedere più facilmente a finanziamenti e investimenti ESG (Environmental, Social, Governance), segmento in forte espansione sia in Italia che a livello internazionale. La certificazione dello status e il riconoscimento istituzionale del modello ne aumentano la credibilità presso investitori, banche e stakeholder pubblici.
Infine, grazie a una governance orientata al lungo termine e alla gestione trasparente degli impatti, le Società Benefit sviluppano una maggiore resilienza nei confronti delle crisi economiche e dei cambiamenti di mercato. Una scelta che premia non solo sul piano valoriale, ma anche su quello economico e strategico.
Come trasformarsi in Società Benefit
La trasformazione in Società Benefit non è solo un cambiamento di forma giuridica, ma un vero e proprio processo strategico e culturale che richiede un approccio strutturato e consapevole. Il percorso si articola in più fasi, ognuna delle quali è determinante per garantire la coerenza tra finalità dichiarate e operatività concreta.
1. Valutazione preliminare
Tutto inizia da un’analisi approfondita dell’identità aziendale. In questa fase è fondamentale:
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Riesaminare mission e valori dell’impresa;
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Identificare le finalità di beneficio comune che si vogliono perseguire;
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Valutare l’impatto economico e gestionale della trasformazione;
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Coinvolgere il management e i soci per garantire allineamento strategico.
2. Modifica dello statuto societario
Il passaggio tecnico-giuridico centrale è la revisione dello statuto, dove devono essere inseriti:
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L’oggetto sociale con l’integrazione delle finalità di beneficio comune;
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Le regole di governance responsabile e la figura del responsabile d’impatto;
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Gli standard internazionali di misurazione dell’impatto sociale e ambientale.
3. Formalizzazione notarile
Dopo l’approvazione da parte dell’assemblea dei soci, la trasformazione deve essere formalizzata da un notaio, con:
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Redazione dell’atto notarile di modifica statutaria;
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Iscrizione al Registro delle Imprese con la dicitura “Società Benefit”.
4. Implementazione operativa
Infine, per rendere operativo il nuovo modello:
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Si nomina il Responsabile d’Impatto;
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Si avviano i processi di monitoraggio e rendicontazione;
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Si redige il primo Report annuale di impatto, documento pubblico e obbligatorio.
Trasformarsi in Società Benefit significa quindi impegnarsi formalmente e operativamente per un modello di impresa che coniuga redditività e responsabilità sociale in modo concreto, misurabile e trasparente.
Il ruolo delle istituzioni
A rendere ancora più attrattivo il passaggio a Società Benefit è il crescente impegno delle istituzioni italiane nel promuovere e supportare questo modello. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), insieme a Unioncamere e al sistema camerale, ha avviato una serie di iniziative concrete per accompagnare le imprese e i professionisti in tutte le fasi della trasformazione.
Una delle principali novità è il programma formativo nazionale promosso proprio dal MIMIT, in collaborazione con Invitalia, che prevede incontri, workshop e materiali formativi volti a:
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Spiegare in modo chiaro la normativa e le implicazioni giuridiche e fiscali;
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Fornire strumenti pratici per redigere lo statuto, il report di impatto e gli atti notarili;
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Diffondere le best practice già adottate da Società Benefit italiane di successo.
In parallelo, la già citata Benefit Competition si configura come una vetrina unica per le imprese virtuose, con la possibilità di presentare i propri progetti a una giuria di esperti e rappresentanti istituzionali, ottenendo così visibilità, credibilità e potenziali partner finanziari.
Inoltre, sono sempre più numerosi i bandi pubblici — nazionali ed europei — che premiano le imprese capaci di generare impatto positivo, e l’appartenenza al modello Benefit può costituire un vantaggio competitivo anche nell’accesso a fondi e finanziamenti, in particolare nell’ambito della sostenibilità ambientale, dell’innovazione sociale e della transizione ecologica.
Infine, grazie alla pagina ufficiale ora online sul sito del MIMIT, le aziende interessate hanno accesso diretto a tutte le informazioni necessarie per avviare il percorso in modo consapevole e strutturato.

Esempi di successo
Il panorama imprenditoriale italiano conta oggi centinaia di realtà che hanno scelto di diventare Società Benefit, dimostrando che è possibile coniugare profitto, innovazione e impatto positivo. Dai settori più tradizionali a quelli più innovativi, il modello Benefit si sta diffondendo rapidamente, portando con sé un nuovo modo di fare impresa.
Tra i casi più noti spicca Aboca, azienda toscana operante nel settore della salute naturale, che è stata una delle prime a diventare Società Benefit in Italia. Aboca ha integrato nel proprio statuto l’impegno verso la salute dell’uomo e dell’ambiente, adottando standard internazionali per la misurazione dell’impatto e costruendo un brand che coniuga scienza, sostenibilità e responsabilità.
Un altro esempio significativo è Fratelli Carli, storica azienda ligure nel settore dell’olio extravergine d’oliva. Diventata Società Benefit nel 2021, ha inserito tra le sue finalità la valorizzazione della cultura alimentare mediterranea e la promozione del territorio ligure, oltre alla sostenibilità ambientale della filiera produttiva.
Anche nel settore tecnologico ci sono esempi virtuosi: Mamacrowd, piattaforma italiana di equity crowdfunding, è diventata Società Benefit per rafforzare la trasparenza e l’accessibilità del mercato finanziario alle startup e agli investitori retail. Un modo concreto per unire innovazione digitale e democratizzazione dell’economia.
Questi esempi dimostrano come le finalità di beneficio comune non siano in contrasto con la crescita economica, ma anzi possano rappresentare un vantaggio competitivo strategico. Le Società Benefit italiane mostrano come un nuovo modo di fare impresa sia non solo auspicabile, ma anche possibile e replicabile.
Conclusioni
Il lancio della pagina dedicata del MIMIT e l’avvio della prima Benefit Competition nazionale rappresentano un segnale chiaro: il modello di Società Benefit non è più una nicchia, ma una traiettoria concreta e sempre più incentivata per l’impresa italiana. Un modello capace di coniugare la forza del mercato con l’urgenza del cambiamento sociale, ambientale e culturale.
Abbiamo visto come diventare Società Benefit significhi adottare una forma giuridica che integra la responsabilità sociale all’interno dell’identità aziendale, con obblighi chiari ma anche numerose opportunità: dal vantaggio competitivo alla fidelizzazione dei clienti, dal reclutamento dei talenti agli investimenti ESG, fino a una maggiore resilienza nei momenti di crisi.
Grazie al supporto di istituzioni come il MIMIT, Unioncamere e Invitalia, oggi è possibile affrontare questo percorso con strumenti adeguati, formazione dedicata e visibilità concreta attraverso eventi come la Benefit Competition. Senza dimenticare i riferimenti normativi solidi e i casi reali di successo che dimostrano quanto questa scelta possa rivelarsi vincente, anche sul piano economico.
Se sei un imprenditore, un professionista o un consulente, è il momento giusto per valutare questa trasformazione: non solo per migliorare l’impatto della tua attività, ma anche per differenziarti in un mercato sempre più attento alla sostenibilità e alla trasparenza.

