Sta per scadere una delle più importanti opportunità per i contribuenti italiani che hanno aderito alla Rottamazione Quater: la prossima rata va pagata entro il 30 novembre 2025. Tuttavia, grazie alla tolleranza prevista per legge, sarà possibile saldare l’importo fino al 9 dicembre 2025 senza perdere i benefici dell’agevolazione. Una scadenza cruciale che interessa centinaia di migliaia di contribuenti e imprese, impegnati nella regolarizzazione dei propri debiti fiscali.
Sommario
Con l’avvicinarsi della data, cresce l’interesse e anche la confusione su scadenze, modalità di pagamento, sanzioni e possibili decadenze. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione ha appena reso disponibile un nuovo servizio online per chi ha piani di dilazione con più di 10 rate, offrendo uno strumento utile per scaricare facilmente i modelli di pagamento (moduli RAV) in caso di smarrimento o mancata ricezione.
In questo articolo approfondiremo quali sono le scadenze reali e come funziona la tolleranza fino al 9 dicembre, cosa succede in caso di mancato pagamento, come usare il nuovo servizio dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, come risparmiare legalmente grazie alla Rottamazione Quater, quali vantaggi fiscali ed economici derivano dall’adesione e infine, cosa prevede la normativa di riferimento e quali sentenze recenti rafforzano il quadro.
Moduli online per chi ha più di 10 rate
Un’importante novità interessa i contribuenti che hanno aderito alla Rottamazione Quater scegliendo un piano di pagamento con più di 10 rate. A partire da novembre 2025, infatti, è possibile accedere a un nuovo servizio messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, pensato per chi necessita dei moduli di pagamento dall’undicesima rata in poi, da utilizzare a partire dal 2026.
Nella comunicazione delle somme dovute, ricevuta dopo l’adesione alla Rottamazione, erano inclusi solo i moduli relativi alle prime dieci rate. Per questo motivo, chi ha scelto un piano più lungo si è trovato sprovvisto dei moduli necessari per i pagamenti successivi. Il nuovo servizio online risolve questo problema, permettendo di scaricare i modelli RAV direttamente dal sito, oppure di riceverli via PEC o in forma cartacea, a seconda del domicilio comunicato.
È bene sapere che questi moduli sono disponibili solo per i contribuenti in regola con tutti i versamenti precedenti e non sono destinati a chi ha già ricevuto i modelli tramite il servizio “ContiTu”, che consente di ottenere in anticipo tutti i bollettini.
In vista della scadenza del 30 novembre 2025 per la decima rata, è necessario utilizzare il modulo di pagamento già presente nella comunicazione originaria, sempre reperibile nell’area riservata del sito oppure tramite il servizio “Copia comunicazione”.
Quest’ultimo offre due modalità:
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Accesso con credenziali (SPID, CIE, CNS o Entratel per intermediari), per scaricare direttamente i moduli dalla sezione “Definizione agevolata”.
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Richiesta senza credenziali, tramite form pubblico e allegando i documenti per il riconoscimento, con ricezione via e-mail.
Intanto, il Governo valuta l’introduzione della “rottamazione quinquies” nella prossima Legge di Bilancio 2026, confermando l’interesse politico verso ulteriori misure di alleggerimento fiscale.
Scadenza del 30 novembre
Il prossimo 30 novembre 2025 rappresenta una scadenza fondamentale per chi ha aderito alla Rottamazione Quater: entro questa data va infatti effettuato il pagamento della decima rata del piano agevolato. Tuttavia, la normativa prevede una tolleranza di 5 giorni, durante i quali il pagamento è ancora considerato valido: in concreto, ciò significa che sarà possibile saldare l’importo fino a lunedì 9 dicembre 2025, senza incorrere in sanzioni o decadenze.
Questa finestra di tolleranza non va assolutamente confusa con una proroga ufficiale: è una franchigia prevista per legge, introdotta per consentire ai contribuenti di fronteggiare eventuali ritardi tecnici, come problemi bancari, disguidi postali o difficoltà nei pagamenti elettronici. Trascorso il termine del 9 dicembre, anche un solo giorno di ritardocomporta la decadenza automatica dal beneficio della rottamazione, con conseguente perdita di tutti i vantaggi legati all’agevolazione.
Cosa succede in caso di decadenza? Il contribuente:
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perde la riduzione su sanzioni e interessi;
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torna a dover versare l’intero importo originariamente dovuto;
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può essere nuovamente soggetto ad azioni esecutive da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (come fermi amministrativi, pignoramenti, ecc.);
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non ha diritto a rateizzazioni agevolate sulla stessa posizione.
Per questo è fondamentale non attendere l’ultimo giorno utile, verificare per tempo la disponibilità del modulo di pagamento corretto e assicurarsi che il pagamento venga contabilizzato entro i termini di legge.

I vantaggi della Rottamazione Quater
La Rottamazione Quater, introdotta con la Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022, art. 1, commi da 231 a 252), ha rappresentato un’opportunità concreta di alleggerimento del carico fiscale per milioni di contribuenti. Il principale vantaggio? La possibilità di pagare solo il debito residuo per imposte, tributi e contributi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, escludendo interamente sanzioni, interessi di mora e aggio.
Chi ha aderito alla definizione agevolata ha quindi potuto:
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ottenere un forte risparmio fiscale sul totale dovuto;
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dilazionare il debito fino a 18 rate in 5 anni, con un piano sostenibile;
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sospendere le azioni esecutive (pignoramenti, fermi, ipoteche);
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evitare l’attivazione di nuove procedure cautelari o esecutive.
Inoltre, uno degli aspetti più apprezzati è la trasparenza del calcolo: l’Agenzia ha inviato ai contribuenti una comunicazione chiara con l’importo complessivo agevolato, suddiviso per rate, inclusi gli estremi dei moduli di pagamento.
Va sottolineato che la rottamazione non comporta la cancellazione del debito originario ai fini contabili, ma ha effetti solo sul piano della riscossione: il debito viene estinto per l’amministrazione finanziaria, ma potrebbe restare rilevante per altri fini (ad esempio, nei rapporti con le banche).
La convenienza è dunque evidente: rispetto a una normale rateizzazione, la Rottamazione Quater taglia le voci accessorie, riducendo il costo complessivo anche del 40-50% in molti casi.
Come usare il servizio online
L’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha messo a disposizione dei contribuenti un sistema efficiente e accessibile per recuperare i moduli di pagamento della Rottamazione Quater, utile in particolare per chi ha perso la documentazione inviata o per chi necessita dei modelli dall’undicesima rata in poi.
Il servizio, disponibile sul sito istituzionale www.agenziaentrateriscossione.gov.it, può essere utilizzato con due modalità diverse, in base al livello di accesso:
1. Accesso all’area riservata (con SPID, CIE, CNS o Entratel)
Questa è la modalità più completa. Dopo l’autenticazione, è possibile accedere alla sezione “Definizione agevolata” e scaricare direttamente:
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la copia della comunicazione delle somme dovute;
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i moduli di pagamento ancora da saldare;
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lo stato dei versamenti effettuati.
Questa modalità è consigliata per chi vuole tenere traccia di tutti i pagamenti ed evitare errori nella gestione del proprio piano rateale.
2. Richiesta nella sezione pubblica (senza credenziali)
È possibile accedere anche senza autenticazione, compilando un form online con i propri dati anagrafici e allegando documentazione identificativa (es. copia di un documento di identità). In questo caso, la copia della comunicazione viene inviata via e-mail, generalmente entro pochi giorni.
Questa seconda opzione è utile per chi non ha dimestichezza con SPID o altri sistemi di accesso digitale, ma comporta tempi leggermente più lunghi.
Attenzione: i moduli non vengono rinviati automaticamente. È responsabilità del contribuente verificare per tempo la disponibilità dei bollettini, soprattutto in vista della scadenza del 30 novembre. In caso di pagamenti errati o fuori termine, la decadenza è automatica, e non sono previste proroghe.

Cosa succede in caso di decadenza
Il mancato pagamento di una rata della Rottamazione Quater, anche solo per un giorno oltre il termine di tolleranza, comporta la decadenza automatica dal beneficio. Questo significa che il contribuente perde tutti i vantaggi derivanti dall’adesione alla definizione agevolata e si riattiva l’intera procedura di riscossione, con effetti potenzialmente gravi sul piano fiscale, economico e anche patrimoniale.
Ecco cosa comporta la decadenza:
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Perdita delle agevolazioni fiscali: tornano dovute le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio della riscossione, annullando il risparmio ottenuto con l’adesione.
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Ritorno all’importo originario del debito, con l’aggiunta degli interessi maturati nel frattempo.
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Ripresa delle azioni esecutive e cautelari da parte dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione: si riattivano pignoramenti, fermi amministrativi, ipoteche.
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Iscrizione a ruolo delle somme residue, con conseguenze negative su eventuali richieste di finanziamento, mutui o affidamenti bancari.
Inoltre, il contribuente non può più rientrare nella Rottamazione Quater, anche se volesse saldare successivamente. A oggi, non è prevista alcuna possibilità di riammissione, salvo l’introduzione di nuove misure nella prossima Legge di Bilancio 2026.
Tuttavia, resta possibile chiedere una rateizzazione del debito residuo secondo le regole standard (massimo 72 rate, salvo casi di comprovata difficoltà). Ma si tratta di una soluzione meno conveniente, poiché non prevede alcun abbattimento delle sanzioni e degli interessi.
Per questo motivo, è essenziale rispettare con precisione le scadenze e monitorare costantemente la propria posizione sul sito della Riscossione, evitando qualsiasi errore formale o ritardo.
In arrivo la Rottamazione Quinquies
Mentre i contribuenti sono alle prese con le ultime scadenze della Rottamazione Quater, il Governo lavora già alla prossima fase della strategia di definizione agevolata: si parla sempre più insistentemente dell’introduzione di una “Rottamazione Quinquies” nella Legge di Bilancio 2026, al momento allo studio dei tecnici del MEF e dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo le prime indiscrezioni, la nuova misura potrebbe ricalcare lo schema già adottato con le precedenti rottamazioni, consentendo ai contribuenti di sanare i debiti affidati alla riscossione entro una certa data (verosimilmente il 31 dicembre 2023 o 2024) beneficiando della cancellazione di sanzioni e interessi. Non è escluso che la Rottamazione Quinquies possa anche includere ulteriori forme di flessibilità, come la possibilità di dilazioni più lunghe o meccanismi premiali per chi paga in unica soluzione.
L’obiettivo politico è duplice:
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Da un lato, alleggerire il carico fiscale di famiglie e imprese, duramente colpite da inflazione, alti tassi di interesse e costi crescenti dell’energia.
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Dall’altro, consentire allo Stato di recuperare in modo efficace una parte significativa dei crediti “inesigibili”, che ammontano a centinaia di miliardi di euro nei bilanci pubblici.
Se confermata, la nuova rottamazione potrebbe rappresentare un’ulteriore chance per chi è decaduto dalla Quater, o per chi non ha fatto in tempo ad aderire. Ma attenzione: al momento non esiste ancora un testo normativo ufficiale, e tutto dipenderà dalle scelte del Governo in sede di approvazione della Manovra 2026.
Conviene quindi monitorare con attenzione gli sviluppi legislativi nelle prossime settimane.
Conclusioni
La scadenza del 30 novembre 2025 rappresenta un vero spartiacque per i contribuenti che hanno scelto di regolarizzare i propri debiti con il Fisco grazie alla Rottamazione Quater. Grazie alla tolleranza fino al 9 dicembre, c’è ancora una finestra utile per mettersi in regola, ma attenzione: oltre quella data, il rischio di decadenza è concreto e irreversibile.
Chi ha piani con più di 10 rate deve accedere quanto prima al nuovo servizio online dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per ottenere i moduli di pagamento mancanti, così da non trovarsi impreparato. In parallelo, è importante verificare lo stato dei versamenti effettuati finora e scaricare le comunicazioni ufficiali, per non incorrere in errori formali che possono costare molto caro.
La definizione agevolata rimane, ad oggi, uno degli strumenti più efficaci per risparmiare legalmente sulle tasse, evitare sanzioni e riprendere il controllo della propria situazione fiscale. Tuttavia, richiede precisione, tempestività e conoscenza degli strumenti digitali disponibili.
Nel frattempo, l’ipotesi di una Rottamazione Quinquies nella prossima Legge di Bilancio 2026 apre nuovi scenari per chi non ha potuto aderire finora o è decaduto. Ma fino a quando non ci sarà una norma ufficiale, l’unica certezza è rispettare le scadenze attuali.
Agisci ora: perché nel fisco, la differenza tra risparmiare e pagare tutto sta spesso in pochi giorni.

