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mercoledì 3 Dicembre 2025

Legge di Bilancio 2026: tutte le novità su IRPEF, rottamazione, bonus famiglie e imprese

La Legge di Bilancio 2026 si presenta come uno dei provvedimenti più rilevanti degli ultimi anni, con una serie di interventi pensati per sostenere famiglie, imprese e lavoratori in un contesto economico ancora complesso. Approvata tra attese, dibattiti e trattative serrate, la nuova manovra economica punta a rafforzare il sistema fiscale italiano, proseguendo sulla strada della semplificazione e del risparmio fiscale. Tra le principali novità, spiccano la rimodulazione dell’IRPEF, la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, incentivi per le imprese e nuovi sostegni per i nuclei familiari a basso reddito.

Non si tratta solo di un documento contabile, ma di un piano strategico che può influenzare profondamente il modo in cui cittadini e imprenditori vivranno e gestiranno il proprio denaro nel 2026.

In questo articolo approfondiremo punto per punto le novità più importanti introdotte dalla Legge di Bilancio 2026, offrendo una guida chiara e aggiornata per capire cosa cambia realmente e come approfittare legalmente delle nuove misure fiscali.

Riduzione dell’IRPEF

Uno dei cambiamenti più significativi introdotti dalla Legge di Bilancio 2026 riguarda l’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. La manovra interviene sul secondo scaglione di reddito, quello compreso tra 28.000 e 50.000 euro, abbassando l’aliquota dal 35% al 33%. La misura, resa ufficiale nel comunicato stampa del Governo, è volta a ridurre il cuneo fiscale sui redditi medi, incentivando i consumi e alleggerendo il peso fiscale su una larga fascia di contribuenti.

Dal punto di vista normativo, la modifica è contenuta nell’articolo 2 della Legge di Bilancio, che interviene direttamente sull’articolo 11, comma 1, lettera b) del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR)D.P.R. 917/1986 – sostituendo l’aliquota indicata del 35% con il nuovo valore del 33%.

Va però sottolineato che la riduzione dell’imposta viene “sterilizzata” per i contribuenti con redditi superiori a 200.000 euro. In questo caso, viene inserito un nuovo comma 5-bis all’articolo 16-ter del TUIR, che limita la detraibilità di una serie di oneri fiscali (tra cui quelli al 19% e le donazioni politiche) attraverso una diminuzione fissa di 440 euro, ad eccezione delle spese sanitarie. Questo meccanismo serve a evitare vantaggi fiscali eccessivi per i redditi più alti, mantenendo l’equità del sistema.

Rottamazione Quinquies 2026

La Legge di Bilancio 2026 introduce una nuova misura di pacificazione fiscale, ribattezzata dagli addetti ai lavori come “Rottamazione Quinquies”. A differenza delle precedenti edizioni, il provvedimento non prevede un condono generalizzato, ma si presenta come uno strumento mirato e selettivo, rivolto esclusivamente a specifiche categorie di contribuenti in difficoltà economica. L’obiettivo dichiarato è duplice: alleggerire il carico fiscale pregresso e, contemporaneamente, ridurre il contenzioso tributario, offrendo una via d’uscita sostenibile a chi ha pendenze con il Fisco.

Il provvedimento si applica ai carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione fino al 31 dicembre 2023, e prevede due modalità di pagamento: in unica soluzione oppure in rateizzazione fino a 9 anni, suddivisa in 54 rate bimestrali di pari importo. Questo consente anche a chi si trova in temporanea difficoltà di aderire senza compromettere la propria liquidità.

Tra i beneficiari, rientrano in particolare coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi ma non hanno versato le imposte dovute, evitando così di essere esclusi per irregolarità formali. Inoltre, viene confermata la possibilità per gli enti locali di aderire alla misura, estendendo così l’impatto del provvedimento anche ai tributi comunali.

Va sottolineato che la rottamazione prevede anche un saldo e stralcio parziale: l’importo delle somme dovute potrebbe essere ridotto sotto una certa soglia, anche se i dettagli operativi saranno chiariti con i prossimi decreti attuativi.

Famiglie al centro

La Legge di Bilancio 2026 conferma una forte attenzione verso il sostegno alle famiglie italiane, stanziando circa 3,5 miliardi di euro nel triennio per misure di contrasto alla povertà, rafforzamento delle prestazioni sociali e rivisitazione dei criteri ISEE. Proprio su quest’ultimo punto si concentra una delle novità più incisive: la revisione del calcolo dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, che influenzerà l’accesso a molte prestazioni agevolate. Il nuovo sistema corregge il peso attribuito al valore della casa e modifica le scale di equivalenza per i nuclei familiari numerosi o con disabilità, con un impatto stimato in circa 500 milioni di euro l’anno.

Tra le misure confermate spicca il rifinanziamento della “Carta dedicata a te”, un bonus da 500 euro annuali per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro, da spendere in beni alimentari di prima necessità. Viene inoltre reso permanente il finanziamento ai centri estivi, con uno stanziamento di 60 milioni di euro annui, per aiutare i genitori a conciliare tempi di lavoro e cura.

Sul fronte pensionistico, la manovra sterilizza l’aumento automatico dell’età pensionabile (previsto dal meccanismo di adeguamento alla speranza di vita) per i lavoratori in attività usuranti, mentre per gli altri l’incremento sarà più graduale. Introdotto anche un bonus di 260 euro l’anno per i pensionati in condizioni disagiate.

Infine, buone notizie per le lavoratrici madri: il bonus mamme passa da 40 a 60 euro al mese per le dipendenti con almeno due figli e reddito fino a 40.000 euro. Vengono anche rafforzati il congedo parentale e quello per malattia dei figli minori, segno di un’attenzione crescente verso la genitorialità attiva.

Legge di Bilancio 2026 - Commercialista.it

Agevolazioni per le imprese

La Legge di Bilancio 2026 introduce un pacchetto di misure fiscali e incentivi di forte impatto per le imprese italiane, con l’obiettivo di stimolare la crescita, la transizione ecologica e la competitività, soprattutto nei territori svantaggiati. Tra le novità più rilevanti figura la maggiorazione del costo di acquisizione dei beni strumentali nuovi, utile al calcolo degli ammortamenti fiscali e dei canoni di leasing: fino al 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 100% tra 2,5 e 10 milioni, e 50% oltre i 10 e fino a 20 milioni. Ma per chi investe in tecnologie green, le percentuali salgono rispettivamente a 220%, 140% e 90%, premiando le imprese che puntano sulla sostenibilità.

Tra le altre misure, segnaliamo l’aumento della soglia esentasse dei buoni pasto elettronici, che passa da 8 a 10 euro, alleggerendo il carico fiscale per i datori di lavoro e offrendo un maggiore potere d’acquisto ai dipendenti.

Confermati anche il credito d’imposta per le imprese nelle Zone Economiche Speciali (ZES) e, con un budget triennale di 100 milioni di euro, gli incentivi per le Zone Logistiche Semplificate (ZLS). Sul fronte fiscale, viene prorogata al 31 dicembre 2026 la sospensione della plastic e sugar tax, evitando ulteriori oneri per l’industria alimentare e del packaging.

La manovra rifinanzia anche la Nuova Sabatini, fondamentale per sostenere gli investimenti delle PMI. Per il settore bancario e assicurativo, è confermato un contributo aggiuntivo, mentre si segnala la proroga del rinvio delle deduzioni su svalutazioni e perdite su crediti, oltre al posticipo della deduzione del costo dell’avviamento legato alle imposte differite attive (DTA).

Infine, viene introdotta un’imposta agevolata sulla distribuzione di utili accantonati a patrimonio, e si prevede una modifica dell’aliquota IRAP e il mantenimento della parziale deducibilità delle perdite e delle eccedenze ACE. Ulteriori modifiche potrebbero arrivare nel corso dell’iter parlamentare.

Le basi economiche della Manovra 2026

La Legge di Bilancio 2026 è stata costruita su un quadro macroeconomico ancora fragile, ma in progressivo consolidamento. Nonostante le incertezze legate all’inflazione, alla stretta monetaria della BCE e alle tensioni geopolitiche, il Governo ha scelto di mantenere una linea di rigore selettivo: contenere il disavanzo pubblico, senza rinunciare a misure di stimolo per famiglie e imprese. Il deficit tendenziale è previsto in calo, mentre l’obiettivo è di rientrare sotto la soglia del 3% entro il 2027, in linea con le nuove regole del Patto di Stabilità europeo, attualmente in fase di revisione.

A questo scopo, la manovra include misure strutturali ma anche coperture temporanee, tra cui l’uso di extra-gettito fiscale, tagli selettivi alla spesa pubblica e maggiori entrate derivanti dalla crescita del PIL nominale. Il Governo ha puntato su un riequilibrio graduale, evitando manovre drastiche ma assicurandosi la flessibilità necessaria per correggere eventuali scostamenti nel 2026 e 2027. Grande attenzione è stata posta nel contenimento delle spese correnti improduttive e nel rafforzamento degli investimenti pubblici ad alto moltiplicatore, in parte cofinanziati attraverso il PNRR.

Nel documento tecnico allegato alla manovra, viene evidenziato che oltre il 60% delle risorse sono destinate a misure permanenti, un elemento che rafforza la visione di lungo periodo del Governo. Tuttavia, le stime sono soggette a revisione e l’intero impianto della legge potrà essere ritoccato in fase emendativa durante l’approvazione definitiva in Parlamento.

Legge di Bilancio 2026 - Commercialista.it

Misure fiscali in evoluzione

Sebbene la Legge di Bilancio 2026 sia stata approvata dal Consiglio dei Ministri con un impianto ben definito, diverse misure fiscali e tributarie restano in attesa di definizione o soggette a possibili modifiche durante il passaggio parlamentare. In particolare, si discute su alcune proposte emendative che potrebbero incidere sull’equilibrio complessivo della manovra e sull’effettiva portata degli sgravi previsti per contribuenti e imprese.

Tra i temi più caldi figura il possibile ulteriore ampliamento della platea dei beneficiari delle misure di rottamazione, con proposte di estensione a contribuenti in difficoltà che non abbiano presentato dichiarazione dei redditi, ma abbiano comunque debiti pendenti. Anche sul fronte IRPEF, alcuni partiti spingono per una ulteriore riduzione delle aliquote per i redditi medio-bassi, eventualmente da finanziare attraverso una rimodulazione delle detrazioni per i redditi alti o l’introduzione di nuove forme di flat tax incrementale.

Si valuta inoltre la possibilità di introdurre nuovi incentivi per l’occupazione giovanile e femminile, attraverso crediti d’imposta alle aziende che assumono a tempo indeterminato under 35 o donne disoccupate da lungo periodo. Sul tavolo anche la revisione di alcuni bonus edilizi minori, come il bonus mobili ed elettrodomestici, che potrebbe essere rivisto nei tetti di spesa o nei requisiti ISEE.

Infine, c’è attesa per eventuali correzioni tecniche all’IRAP e per una più chiara definizione delle modalità di applicazione dell’imposta agevolata sulla distribuzione degli utili patrimonializzati, che potrebbe coinvolgere anche le imprese individuali e non solo le società di capitali.

Come risparmiare sulle tasse 

La Legge di Bilancio 2026, oltre a introdurre nuovi obblighi e modifiche normative, offre anche interessanti opportunità di risparmio fiscale legale per cittadini, famiglie e imprese. Per i lavoratori dipendenti con redditi tra 28.000 e 50.000 euro, ad esempio, la riduzione dell’aliquota IRPEF dal 35% al 33% comporta un risparmio immediato sul netto mensile. Una corretta pianificazione fiscale annuale, attraverso simulazioni e verifica delle detrazioni spettanti, può ottimizzare ulteriormente il beneficio.

Per le imprese, le nuove maggiorazioni sugli ammortamenti rappresentano una leva potente per abbattere l’imponibile e, di conseguenza, l’IRES o l’IRPEF da versare. Sfruttare le maggiorazioni del 180% o del 220% (per investimenti green) richiede però una gestione contabile attenta e conforme, motivo per cui è consigliabile rivolgersi al proprio commercialista per impostare correttamente il piano degli investimenti.

Le famiglie a basso reddito possono beneficiare di più strumenti cumulabili: dalla Carta “Dedicata a te” da 500 euro, al bonus mamme aumentato a 60 euro mensili, fino ai vantaggi indiretti derivanti dalla revisione dell’ISEE, che potrebbe permettere l’accesso a nuove soglie agevolate per bonus casa, mense scolastiche, università, ecc.

Anche le imprese localizzate nelle ZES o ZLS potranno godere di crediti d’imposta ad hoc, e conviene analizzare fin da ora l’eventuale ubicazione di stabilimenti o sedi operative in queste aree per pianificare future espansioni o aperture.

In ogni caso, è fondamentale agire per tempo: molte delle agevolazioni previste richiedono domande, autocertificazioni o documentazioni preventive, e in certi casi la tempistica fa la differenza tra beneficiare di un credito o restare esclusi.

Conclusioni

La Legge di Bilancio 2026 segna un nuovo capitolo nella gestione della politica economica italiana: tra tagli mirati delle imposte, incentivi selettivi, sostegni alle famiglie e interventi per la competitività delle imprese, si delinea una strategia che mira a coniugare crescita, equità e rigore fiscale. Il Governo punta a rafforzare il sistema produttivo, tutelare i soggetti più fragili e semplificare il carico fiscale, ma non mancano criticità, soprattutto per quanto riguarda la concreta applicabilità di alcune misure e la loro tenuta nel tempo.

Le opportunità di risparmio fiscale introdotte sono reali e rilevanti, ma richiedono conoscenza normativa, pianificazione attenta e spesso tempestività nell’adesione. Per questo è fondamentale non solo rimanere aggiornati sugli sviluppi parlamentari della manovra, ma anche affidarsi a un commercialista esperto, capace di analizzare la propria situazione fiscale e cogliere al meglio i vantaggi offerti dalla normativa.

Con le sue misure su IRPEF, rottamazione, bonus per le famiglie, incentivi per le imprese e proroghe strategiche, la manovra 2026 si candida a essere uno strumento complesso ma potenzialmente vantaggioso. In un contesto economico ancora incerto, agire in modo informato può fare la differenza tra subire il sistema fiscale e usarlo a proprio favore, in modo del tutto legale e strategico.

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