8.8 C
Rome
lunedì 5 Maggio 2025

IVA per Guide Ambientali Escursionistiche: quando si applica, quando no e come risparmiare legalmente

Negli ultimi anni, la professione della Guida Ambientale Escursionistica (GAE) ha acquisito crescente rilevanza in Italia, soprattutto in considerazione dell’aumento dell’interesse per il turismo sostenibile e la scoperta del patrimonio naturale. Tuttavia, accanto alla valorizzazione del ruolo delle GAE, emergono anche numerose questioni di carattere fiscale, in particolare legate all’applicazione dell’IVA sulle attività svolte. Molti operatori del settore si chiedono: l’accompagnamento escursionistico in aree protette può essere esente da IVA? E cosa accade quando la guida fornisce anche attrezzature come biciclette, kayak o ciaspole?

Questo articolo analizza, alla luce di un recente chiarimento dell’Agenzia delle Entrate, la corretta disciplina IVA applicabile alle attività delle guide ambientali, ponendo l’attenzione su quali prestazioni possano o meno beneficiare del regime di esenzione previsto dall’art. 10, comma 1, n. 22) del DPR 633/1972. Verranno esaminati i riferimenti normativi europei e nazionali, la giurisprudenza di settore, nonché le conseguenze pratiche per i professionisti che operano come GAE.

Alla fine dell’articolo, proporremo anche alcune strategie fiscali e suggerimenti operativi per gestire correttamente la propria posizione IVA, evitando sanzioni e ottimizzando il carico tributario.

Quadro normativo

La Guida Ambientale Escursionistica (GAE) è una figura professionale regolata dalla Legge n. 4/2013, che disciplina le professioni non organizzate in ordini o collegi. Si tratta quindi di una professione “non ordinistica”, ma riconosciuta a livello normativo, e strutturata attraverso associazioni professionali come l’AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche), regolarmente iscritta negli elenchi ufficiali del MISE.

Il profilo professionale della GAE è definito come colui che “accompagna in sicurezza, assicurando la necessaria assistenza tecnica, singoli o gruppi in visita a tutto il territorio, illustrandone gli aspetti naturalistici, antropici e culturali”. Ciò significa che la guida svolge una funzione non solo logistica e tecnica, ma anche educativa e divulgativa, con un ruolo sempre più importante nella promozione del turismo ambientale e culturale.

Dal punto di vista fiscale, le prestazioni fornite dalla GAE sono, in linea generale, considerate attività imponibili ai fini IVA, soprattutto quando esercitate abitualmente e nell’ambito di un regime ordinario. Questo vale anche quando la guida ambientale opera in aree protette o riserve naturali, indipendentemente dal fatto che siano accessibili gratuitamente o meno.

Inoltre, se la guida intende costituire una società di persone per svolgere in modo strutturato l’attività escursionistica, anche in collaborazione con altri soci operativi, il trattamento fiscale rimane coerente con quanto previsto per l’attività professionale individuale: l’IVA è generalmente dovuta, salvo specifiche esenzioni previste dalla normativa.

Esenzione IVA

L’Agenzia delle Entrate, nel rispondere al quesito di una Guida Ambientale Escursionistica, ha fornito chiarimenti fondamentali in merito all’applicazione dell’esenzione IVA per le attività culturali, con riferimento all’art. 10, comma 1, n. 22) del DPR 633/1972. Questo articolo prevede l’esenzione dall’IVA per “le prestazioni proprie delle biblioteche, discoteche e simili e quelli inerenti alla visita di musei, gallerie, pinacoteche, monumenti, ville, palazzi, parchi, giardini botanici e zoologici e simili”.

Il riferimento normativo trae origine dall’art. 132, par. 1, lett. n) della Direttiva 2006/112/CE, che consente agli Stati membri di esentare dall’imposta alcune prestazioni culturali, ma a condizione che siano erogate da enti pubblici o da soggetti espressamente riconosciuti. Di conseguenza, l’Italia ha incluso una gamma di attività che possono beneficiare dell’esenzione, purché inerenti alla visita di luoghi di interesse culturale o naturalistico.

Tuttavia, la giurisprudenza unionale e l’Agenzia delle Entrate sottolineano con forza che le esenzioni IVA devono essere interpretate in modo restrittivo, in quanto rappresentano una deroga al principio generale dell’imponibilità. Solo le attività strettamente connesse alla visita (come l’accompagnamento o l’audioguida) possono rientrare nel perimetro dell’esenzione.

Quindi, se un’attività escursionistica non è finalizzata alla visita di un bene riconosciuto come culturale (ad es. museo, parco botanico, monumento), ma piuttosto a un’escursione naturalistica in un’area protetta aperta e senza ticket, non si applica l’esenzione IVA.

IVA per Guide Ambientali Escursionistiche -Commercialista.it

Escursioni e noleggio attrezzature

Nel caso esaminato dall’Agenzia delle Entrate, l’Istante – una guida ambientale regolarmente iscritta ad AIGAE – evidenzia di svolgere la propria attività in aree protette aperte al pubblico, in cui non è previsto alcun biglietto d’ingresso. A ciò si aggiunge una componente accessoria, ovvero la concessione in uso di strumenti e attrezzature funzionali all’escursione, come biciclette, canoe, kayak, ciaspole, equipaggiamento subacqueo e simili.

Qui si apre una distinzione fondamentale dal punto di vista fiscale: le attività accessorie possono essere attratte all’interno della prestazione principale solo se strettamente connesse e inerenti ad essa. Tuttavia, l’Agenzia chiarisce che, in mancanza di un biglietto d’ingresso e in assenza di un collegamento diretto con la visita di un sito riconosciuto di interesse culturale, non si applica l’esenzione IVA né alla prestazione principale (l’accompagnamento), né a quella accessoria (il noleggio degli strumenti).

Secondo l’Amministrazione finanziaria, il servizio reso dalla GAE costituisce un’attività autonoma e, come tale, è soggetta a IVA secondo l’aliquota ordinaria. Stesso principio vale per la concessione in uso delle attrezzature, che non è “inerente” alla visita di un sito culturale ai sensi dell’art. 10, comma 1, n. 22), ma rappresenta una prestazione distinta e quindi anch’essa imponibile.

Ciò implica, per il professionista, l’obbligo di emettere fattura con IVA sia per il servizio di guida, sia per l’eventuale noleggio, anche qualora entrambi vengano offerti congiuntamente nell’ambito della stessa escursione.

Prestazioni esenti vs. prestazioni imponibili

La distinzione tra prestazioni esenti e imponibili ai fini IVA non è sempre netta. Secondo la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, l’applicazione dell’esenzione prevista dall’art. 132 della Direttiva IVA deve rispettare criteri rigorosi, interpretati in senso restrittivo, in quanto rappresentano un’eccezione al principio generale dell’imposizione. Tale principio è stato ribadito anche dall’Agenzia delle Entrate nel documento di prassi esaminato.

In particolare, le prestazioni esenti devono essere:

  1. Offerte da soggetti riconosciuti o abilitati, come enti pubblici o organismi culturali riconosciuti dallo Stato;

  2. Strettamente inerenti all’operazione principale, cioè alla visita di un bene culturale o naturalistico espressamente elencato;

  3. Non autonome dal punto di vista economico e contrattuale, cioè non devono essere separabili o scorporabili dalla visita stessa.

Nel caso specifico delle Guide Ambientali Escursionistiche, il servizio di accompagnamento, pur con finalità culturale o divulgativa, non è considerato equiparabile alla visita guidata a un museo o monumento, salvo che non avvenga in contesti riconosciuti come tali (ad esempio: giardini botanici, parchi zoologici, siti archeologici vincolati). Inoltre, il fatto che non sia previsto un biglietto d’ingresso rafforza l’idea che l’escursione non costituisca “visita” ai sensi della normativa esentativa.

Lo stesso ragionamento si applica alle attività accessorie, come il noleggio di attrezzature: se non sono funzionali a una visita “protetta” e formalmente qualificata, l’IVA si applica regolarmente. L’insieme di questi criteri rende quindi necessario valutare caso per caso la possibilità o meno di fruire dell’esenzione.

Implicazioni fiscali

Alla luce dei chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate, le Guide Ambientali Escursionistiche devono affrontare con attenzione gli aspetti fiscali legati all’applicazione dell’IVA. Chi svolge tale attività in forma individuale, con regime ordinario, dovrà fatturare le proprie prestazioni con IVA ordinaria (22%), salvo che non ricorrano le eccezioni molto specifiche legate alla visita di luoghi “qualificati” come culturali o naturalistici ai sensi del DPR 633/1972.

Se la guida decide di costituire una società di persone (come una SNC o una SAS) insieme ad altri soci operativi, la disciplina IVA non cambia. L’attività di accompagnamento – anche se condivisa tra più soggetti e svolta con struttura organizzata – resta soggetta all’IVA ordinaria, essendo un’attività commerciale in piena regola.

Inoltre, la concessione in uso di attrezzature (bici, kayak, ciaspole, ecc.) rappresenta un servizio autonomo che, se non legato a una visita “agevolata”, non può beneficiare dell’esenzione IVA. Entrambe le prestazioni (accompagnamento + noleggio) dovranno quindi essere oggetto di fatturazione separata o, se offerte in pacchetto, trattate come operazioni complesse unitarie ma comunque imponibili.

Per la corretta gestione fiscale, il professionista o la società dovrà:

  • Mantenere una contabilità accurata delle prestazioni rese;

  • Specificare chiaramente nelle fatture le singole voci (accompagnamento e noleggio);

  • Verificare la qualifica giuridica dei luoghi oggetto di escursione, se si intende valutare l’esenzione;

  • Considerare, eventualmente, il regime forfettario, qualora vi siano i requisiti, per semplificare adempimenti e imposte, pur rimanendo esclusi dal recupero dell’IVA.

IVA per Guide Ambientali Escursionistiche -Commercialista.it

Come gestire correttamente l’IVA

Gestire l’IVA in modo corretto è essenziale per ogni Guida Ambientale Escursionistica, sia in attività individuale che societaria. Errori nella qualificazione delle prestazioni o nell’applicazione dell’imposta possono comportare sanzioni amministrative, recuperi d’imposta e contenziosi con il Fisco. Per questo motivo, è importante adottare una serie di buone prassi operative e fiscali.

1. Chiarezza contrattuale e documentale

È fondamentale predisporre contratti e offerte commerciali dettagliate, dove siano indicate con chiarezza le componenti del servizio: accompagnamento, eventuale fornitura di attrezzature, servizi accessori. Ogni elemento deve essere valutato separatamente ai fini IVA.

2. Fatturazione trasparente

Le fatture devono specificare:

  • Descrizione dettagliata del servizio (es. “accompagnamento escursionistico in area protetta”);

  • Eventuali accessori (es. “noleggio kayak”);

  • Applicazione dell’IVA (con indicazione dell’aliquota);

  • Eventuali esclusioni, se motivate da normativa specifica (con riferimento all’articolo di legge).

3. Attenzione ai luoghi e alla normativa

Le uniche situazioni in cui si può valutare l’esenzione sono quelle in cui:

  • Si visita un sito qualificato espressamente dal DPR 633/72;

  • Si tratta di una visita, non di un’attività fisica o escursionistica;

  • L’accompagnamento è “inerente” e non autonomo rispetto alla visita.

4. Regime forfettario o ordinario?

Il regime forfettario può essere interessante per chi è sotto i 85.000 euro di ricavi. In questo caso, non si applica IVA e si paga un’imposta sostitutiva ridotta. Tuttavia, non si può scaricare l’IVA sugli acquisti, quindi è necessario fare valutazioni di convenienza.

5. Confronto con un commercialista

Data la complessità normativa, è fortemente consigliato avvalersi di un professionista per una consulenza su misura. Anche un errore in buona fede può portare a rilievi fiscali.

Vantaggi fiscali

Anche se l’attività delle Guide Ambientali Escursionistiche non può, nella maggior parte dei casi, beneficiare dell’esenzione IVA prevista per le visite culturali, esistono comunque diverse opportunità di risparmio fiscale legale, sfruttando i regimi agevolati e le deduzioni previste dalla normativa.

Regime forfettario

Il principale vantaggio fiscale per una GAE in fase di avviamento è l’accesso al regime forfettario, riservato ai contribuenti con ricavi annui inferiori a 85.000 euro. Questo regime consente:

  • Imposta sostitutiva al 15%, ridotta al 5% per i primi 5 anni se si rispettano determinati requisiti;

  • Esenzione IVA e ritenuta d’acconto;

  • Semplificazioni contabili (niente obbligo di fattura elettronica per chi non supera i 25.000 euro con privati);

  • Possibilità di dedurre un coefficiente fisso di redditività (per i codici ATECO legati al turismo, spesso al 67%).

Deducibilità dei costi e ammortamenti

Per chi opera in regime ordinario, è possibile:

  • Deducere le spese per attrezzature, carburanti, viaggi di sopralluogo, abbigliamento tecnico;

  • Ammortizzare beni strumentali (es. biciclette, kayak, attrezzatura outdoor);

  • Dedurre parte delle spese di rappresentanza e marketing (sito web, promozione online).

Eventuali agevolazioni territoriali o ambientali

In alcune Regioni, sono previste agevolazioni per operatori del turismo sostenibile o per attività in aree protette, sotto forma di crediti d’imposta, contributi a fondo perduto o finanziamenti agevolati. Vale la pena verificare con gli enti locali o le camere di commercio.

Contributi INPS ridotti

I forfettari possono chiedere la riduzione del 35% dei contributi previdenziali INPS (gestione separata artigiani/commercianti), riducendo significativamente il carico contributivo.

Esempi pratici

Per rendere più chiari i concetti fiscali esposti finora, ecco una serie di esempi concreti che illustrano come si comporta una Guida Ambientale Escursionistica dal punto di vista dell’IVA e del regime fiscale, in base alla tipologia di attività svolta.

Esempio 1 – Escursione in un parco botanico a pagamento con accompagnamento

Una guida accompagna un gruppo in visita a un giardino botanico pubblico, che prevede un biglietto d’ingresso. Il servizio di accompagnamento è inerente alla visita e il luogo rientra tra quelli previsti dall’art. 10, comma 1, n. 22) DPR 633/72.

Risultato: esenzione IVA applicabile sia al biglietto che al servizio di guida.

Esempio 2 – Escursione in una riserva naturale aperta senza ticket

Una GAE accompagna escursionisti in un’area protetta senza biglietto d’ingresso e illustra fauna, flora e geologia locale. Sebbene la finalità sia divulgativa, non vi è un “luogo riconosciuto” con accesso regolamentato.

Risultato: la prestazione è imponibile IVA al 22%.

Esempio 3 – Guida in regime forfettario con escursioni in natura

Un professionista GAE aderisce al regime forfettario, svolgendo escursioni in collina o montagna senza biglietti d’ingresso, ma con finalità turistiche.

Risultato: niente IVA da applicare, grazie al regime forfettario. Si applica imposta sostitutiva e non si può scaricare IVA sugli acquisti.

Esempio 4 – Accompagnamento + noleggio attrezzature (kayak, ciaspole, ecc.)

Una guida offre un pacchetto completo: escursione + kayak, in un lago aperto al pubblico. I clienti pagano un importo unico.

Risultato: sia l’accompagnamento che il noleggio sono prestazioni imponibili, e non rientrano nell’esenzione culturale prevista dalla legge.

Esempio 5 – Escursione culturale in sito archeologico vincolato

La guida accompagna turisti in un sito archeologico statale (es. zona vincolata e riconosciuta dal Ministero), in cui si paga un biglietto d’accesso.

Risultato: l’attività può rientrare nell’esenzione IVA, se chiaramente legata alla visita e se il luogo è conforme ai requisiti normativi.

Considerazioni finali

L’attività delle Guide Ambientali Escursionistiche (GAE) rappresenta un valore fondamentale per il turismo sostenibile, la cultura del territorio e l’educazione ambientale. Tuttavia, dal punto di vista fiscale, il trattamento IVA richiede attenzione e competenza, poiché la maggior parte delle escursioni naturalistiche non gode dell’esenzione IVA, anche se a forte carattere divulgativo.

Il principio chiave stabilito dalla normativa e dalla prassi dell’Agenzia delle Entrate è che solo le visite a luoghi espressamente riconosciuti come culturali (come musei, parchi botanici, monumenti) possono beneficiare dell’esenzione, e solo se l’accompagnamento è strettamente connesso alla visita stessa. Tutto ciò che è “escursionismo”, “sport outdoor” o “natura libera” è invece soggetto a IVA ordinaria, comprese le prestazioni accessorie come il noleggio attrezzature.

Per gestire in modo efficiente e conforme la propria attività, la Guida Ambientale Escursionistica può fare affidamento su due strumenti fondamentali: da un lato, l’adozione del regime forfettario, che consente di semplificare gli adempimenti amministrativi, evitare l’applicazione dell’IVA in fattura e beneficiare di un’imposta sostitutiva ridotta; dall’altro, una gestione contabile accurata, supportata da un professionista qualificato, è essenziale per garantire la corretta applicazione delle norme fiscali, prevenire errori e ridurre il rischio di sanzioni in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Infine, la consapevolezza di come la qualificazione giuridica del luogo e della prestazione incida sul carico fiscale è ciò che fa la differenza tra un’attività gestita bene e una esposta a rischi.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!