Si parla sempre più insistentemente, giorno dopo giorno, della necessità per le imprese italiane di riconvertire la propria struttura operativa, strategica ed energetica in funzione di un modello sostenibile e orientato all’autoconsumo da fonti rinnovabili. Il tema è centrale, non solo per motivi ambientali, ma soprattutto economici e strategici: ridurre i costi energetici, garantire stabilità nel lungo periodo, e valorizzare investimenti innovativi sono oggi elementi imprescindibili per chi vuole rimanere competitivo sul mercato.
Sommario
Ma per rendere questa transizione davvero possibile, è essenziale che il quadro normativo e fiscale sia chiaro, accessibile e incentivante. È in questo contesto che il Decreto Omnibus 2025, recentemente pubblicato in Gazzetta Ufficiale, rappresenta un tassello fondamentale. Con una serie di misure orientate alla semplificazione burocratica, all’agevolazione fiscale e alla valorizzazione dell’autoconsumo collettivo, il decreto promette di agevolare concretamente famiglie, imprese e professionisti che intendono puntare sulle energie rinnovabili.
Tra le novità più rilevanti: il rafforzamento del Superbonus 110% per l’installazione di pompe di calore, un nuovo credito d’imposta per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica, e regole più favorevoli per le comunità energetiche. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio tutte queste misure, spiegando come funzionano, a chi spettano, e come possono aiutare a risparmiare sulle tasse in modo legale ed efficace.
Credito d’imposta fino al 50%
Tra le novità più significative introdotte dal Decreto Legge n. 95/2025 (Decreto Omnibus) spiccano le misure a favore dell’autoconsumo collettivo di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo è chiaro: incentivare gruppi di utenti – dai condomìni alle comunità energetiche rinnovabili (CER) fino alle aggregazioni territoriali – a produrre e consumare energia in maniera condivisa, riducendo la dipendenza dalla rete e favorendo la sostenibilità.
La norma prevede la possibilità di accedere a un nuovo credito d’imposta parametrato all’energia effettivamente autoprodotta e consumata all’interno del gruppo. Si tratta di un incentivo concreto che contribuisce a rimuovere le barriere economiche e strutturali per quei soggetti che, da soli, non avrebbero spazio o risorse per installare un impianto individuale.
Nel dettaglio, il credito d’imposta può arrivare a coprire fino al 50% delle spese sostenute, includendo voci fondamentali come la progettazione, l’installazione e la connessione degli impianti alla rete elettrica. Un intervento fiscale importante, che ha il merito di rendere più conveniente e meno rischioso l’investimento iniziale, favorendo così l’adesione a modelli energetici collaborativi e innovativi.
Questa misura, oltre ad avere un impatto ambientale positivo, si configura anche come una leva fiscale strategica, in grado di generare risparmi tangibili sulla bolletta energetica e di consolidare la sostenibilità economica dei soggetti coinvolti.
Superbonus 110%
Il Decreto Omnibus 2025 ha confermato una delle agevolazioni più attese e strategiche in materia di riqualificazione energetica degli edifici: l’estensione del Superbonus 110% agli interventi trainanti relativi all’installazione di pompe di calore alimentate da fonti rinnovabili. Una misura che rafforza la competitività di questi impianti rispetto alle soluzioni tradizionali basate su combustibili fossili, ormai escluse dagli incentivi.
La detrazione al 110% è valida per interventi su parti comuni condominiali, a patto che si realizzi un miglioramento di almeno due classi energetiche. Il tetto massimo agevolabile è pari a 30.000 euro per unità immobiliare, includendo tutte le spese sostenute per l’installazione e l’adeguamento dell’impianto.
Accanto al Superbonus, resta attivo anche il Conto Termico GSE, che prevede contributi fino al 65% per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Possono beneficiarne privati, imprese e pubbliche amministrazioni. Le richieste vanno presentate attraverso il portale del GSE, con possibilità di pagamento in un’unica soluzione (se sotto i 5.000 euro) o in rate da 2 a 5 tranche.
Per accedere all’incentivo, l’impianto installato deve contribuire in modo concreto al miglioramento dell’efficienza energetica e rispettare criteri tecnici ben definiti: sono escluse le tecnologie a combustibili fossili, mentre sono ammesse le pompe di calore elettriche ad alta efficienza, quelle geotermiche e gli impianti ibridi preassemblati.
Le spese ammissibili comprendono una vasta gamma di interventi: smontaggio dell’impianto esistente, installazione della nuova pompa, opere murarie, adeguamenti tecnici e onorari professionali. Una struttura di incentivi che rende l’efficientamento energetico non solo sostenibile ma anche economicamente vantaggioso.

Colonnine di ricarica
Con l’aumento esponenziale della mobilità elettrica in Italia, il Decreto Omnibus 2025 introduce un nuovo e atteso incentivo fiscale dedicato all’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici, sia in ambito privato che condominiale. Si tratta di un credito d’imposta pari al 50% delle spese sostenute, finalizzato a favorire una transizione energetica più capillare e accessibile.
L’agevolazione include anche le spese relative alla realizzazione delle reti elettriche interne, ampliando la portata dell’intervento e garantendo una maggiore flessibilità operativa. L’obiettivo è chiaro: accelerare la diffusione delle infrastrutture di ricarica, rendendo più conveniente l’investimento per cittadini, imprese e amministrazioni locali.
Un aspetto particolarmente interessante di questa misura riguarda la compatibilità con altri incentivi già in vigore, come quelli per impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo. Chi decide di realizzare un ecosistema energetico integrato – composto da impianto fotovoltaico, batterie di accumulo e colonnine di ricarica – potrà così beneficiare di una struttura di agevolazioni coordinate, in grado di massimizzare l’efficienza e ridurre i costi.
In pratica, il sistema premia chi investe in soluzioni complete e sostenibili, riconoscendo un vantaggio fiscale importante e strategico. L’approccio trasversale del decreto consente di trasformare l’intervento in un moltiplicatore di efficienza energetica, contribuendo in modo diretto alla decarbonizzazione del settore dei trasporti.
Comunità Energetiche Rinnovabili
Il Decreto Omnibus 2025 interviene in modo deciso sul fronte delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), riconoscendo il loro ruolo chiave nella transizione ecologica e nella promozione dell’autoconsumo diffuso. Uno degli ostacoli maggiori alla loro diffusione è sempre stato di natura burocratica. Per questo il decreto introduce un regime semplificato di comunicazione con l’Agenzia delle Entrate, che prevede un’unica istanza contenente dati essenziali come: numero di partecipanti, tipologia dell’impianto, localizzazione e capacità produttiva.
Una volta accolta la richiesta, la CER beneficia degli stessi incentivi fiscali previsti per l’autoconsumo collettivo, compreso il credito d’imposta fino al 50%. L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo rapido di progetti locali, rendendo più semplice la creazione di aggregazioni tra cittadini, imprese e amministrazioni, con vantaggi sia ambientali che economici.
Importanti anche le tempistiche operative previste dalla norma: gli impianti dovranno essere completati entro il 30 giugno 2026 ed entrare in piena operatività entro il 31 dicembre 2027. Per agevolare l’avvio dei progetti, è prevista la possibilità di ricevere un anticipo pari al 30% del contributo spettante, a condizione che sia presentato un piano finanziario strutturato.
Tra le novità più interessanti, spicca anche l’esclusione di riduzioni sul contributo in caso di cumulo con altri incentivi: questo rende l’investimento ancora più appetibile, in particolare per le persone fisiche, che ora possono accedere a forme di sostegno integrate e cumulative. Inoltre, il decreto estende i nuovi benefici anche a progetti già avviati prima dell’entrata in vigore, premiando così chi ha scelto in anticipo la via dell’energia condivisa.
Cumulabilità
Uno degli elementi di maggior interesse del Decreto Omnibus 2025 è la possibilità di combinare più forme di agevolazione fiscale per ottenere un ritorno economico ancora più vantaggioso. In un contesto normativo in cui spesso si è dovuto scegliere tra un bonus e l’altro, oggi la parola d’ordine diventa integrazione: fotovoltaico, accumulo, colonnine di ricarica e pompe di calore possono rientrare in un ecosistema energetico coordinato e fiscalmente incentivato.
Nel dettaglio, il credito d’imposta per l’autoconsumo collettivo (fino al 50%) è cumulabile con il Conto Termico GSE e con il Superbonus 110%, purché ciascuno venga applicato a spese diverse o in fasi differenti del progetto. Anche il credito per le colonnine di ricarica può essere associato agli altri benefici se il contribuente è in grado di documentare con precisione le spese sostenute e rispettare i limiti imposti dalle normative.
Fondamentale è la pianificazione fiscale preventiva, da realizzare con l’assistenza di un consulente esperto, in modo da evitare errori nella compilazione delle istanze o nel rispetto dei requisiti tecnici. Ricordiamo che gli incentivi per le pompe di calore, ad esempio, richiedono specifiche certificazioni energetiche e l’ottenimento del doppio salto di classe, mentre per le CER serve una struttura organizzativa formalizzata.
Un altro aspetto rilevante è che, a differenza di quanto accadeva in passato, il decreto non prevede una riduzione del contributo in caso di cumulo con altri incentivi, rendendo conveniente progettare interventi complessi, integrati e capaci di generare risparmio fiscale pluriennale.

Imprese green
Il Decreto Omnibus 2025 riserva grande attenzione anche al mondo produttivo, con l’introduzione di misure fiscali pensate per favorire la transizione energetica delle imprese, soprattutto piccole e medie, che decidono di investire in tecnologie pulite. Una delle novità più rilevanti riguarda l’ammortamento accelerato per impianti da fonti rinnovabili e sistemi di accumulo.
Questa misura consente di dedurre fiscalmente in tempi più rapidi i costi sostenuti per l’acquisto e l’installazione degli impianti, riducendo in modo significativo il carico fiscale nei primi anni successivi all’investimento. Il vantaggio è duplice: miglioramento del cash flow e recupero immediato di liquidità, elementi fondamentali per le imprese che operano in contesti altamente competitivi o che stanno affrontando la fase di transizione verso modelli di business più sostenibili.
Il decreto prevede inoltre la possibilità di cumulare queste agevolazioni con i crediti d’imposta derivanti dalla vendita dell’energia prodotta, rendendo il modello di autoconsumo non solo sostenibile ma anche economicamente redditizio. Questo rappresenta un’opportunità strategica per start-up, PMI e imprese innovative a vocazione green, che potranno così strutturare piani industriali energeticamente autonomi e fiscalmente ottimizzati.
L’obiettivo è chiaro: favorire la riconversione ecologica del tessuto produttivo italiano, semplificando l’accesso agli incentivi e riducendo i tempi di rientro degli investimenti. Il Fisco, in questo contesto, non è più solo regolatore, ma leva di sviluppo economico e ambientale.
Conclusione
Il Decreto Omnibus 2025 rappresenta un vero cambio di paradigma nel rapporto tra fisco, energia e investimenti. Mai come oggi il sistema fiscale italiano si mostra così apertamente favorevole a chi decide di orientare le proprie scelte verso l’autoconsumo energetico, la produzione da fonti rinnovabili e la creazione di modelli collettivi e sostenibili.
Le misure introdotte non solo garantiscono detrazioni elevate, crediti d’imposta cumulabili e agevolazioni anticipate, ma semplificano anche l’iter burocratico, riducendo ostacoli che in passato avevano frenato molti potenziali investitori. Famiglie, imprese, condomìni e comunità energetiche hanno oggi a disposizione un pacchetto integrato di strumenti fiscali, che se utilizzato correttamente può portare a un risparmio significativo e duraturo.
Il 2025, con queste nuove regole, può e deve diventare l’anno della svolta green, anche dal punto di vista fiscale. In un momento in cui i costi dell’energia e l’impatto ambientale sono temi centrali, scegliere la sostenibilità non è solo una questione etica, ma anche una strategia economica intelligente. Il Fisco, finalmente, parla il linguaggio del futuro.

