Il Decreto Omnibus 2025 è uno dei provvedimenti più rilevanti varati dal Governo nella prima metà dell’anno, destinato ad avere un impatto concreto su vari settori dell’economia italiana. Ma è nel comparto turistico, uno dei più strategici per il nostro Paese, che si registrano le novità più significative per quanto riguarda welfare aziendale, agevolazioni abitative per i lavoratori stagionali e sostegno al Terzo Settore.
Sommario
In un periodo caratterizzato da forte ripresa del turismo, ma anche da carenze strutturali legate alla disponibilità di personale e alloggi accessibili, il decreto mira a creare un equilibrio tra rilancio economico e diritti dei lavoratori. Il turismo italiano impiega oltre 3 milioni di persone, molte delle quali con contratti stagionali e retribuzioni variabili: proprio per questo il Governo ha deciso di intervenire su più fronti, offrendo misure fiscali di vantaggio, fondi per il welfare e contributi per alloggi a canone calmierato.
In questo articolo approfondiremo le misure per il benessere dei lavoratori del turismo, tra cui premi di risultato detassati e servizi di welfare, gli stanziamenti per il Terzo Settore, il programma sperimentale di alloggi a prezzo agevolato per stagionali e lavoratori del comparto, le implicazioni fiscali per aziende e operatori del turismo e infine, le opportunità di risparmio legale offerte alle imprese turistiche grazie al decreto.
Misure per il lavoro e Terzo Settore
Il Decreto Omnibus 2025 non si limita al comparto turistico, ma si estende anche alla sfera della coesione sociale, con interventi mirati in tre ambiti chiave: sanità, assistenza sociale e Terzo Settore. Lo stanziamento di nuove risorse in questi settori rappresenta un passo importante verso una maggiore inclusività del sistema economico e del mercato del lavoro, rispondendo alla crescente esigenza di supporto per le fasce vulnerabili della popolazione.
Nel dettaglio, il decreto prevede un finanziamento triennale di 5 milioni di euro l’anno (2025–2027) a favore degli IRCCS specializzati in dermatologia, con l’obiettivo di potenziare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e migliorare la qualità delle cure in ambito dermatologico, settore spesso sottovalutato ma cruciale per molte patologie croniche e invalidanti.
Parallelamente, vengono destinati 250 milioni di euro dal 2025 al 2028 per finanziare interventi di assistenza sociale previsti dalla Legge 232/2016, articolo 1, comma 186. Si tratta di fondi dedicati a progetti di inclusione, lotta alla povertà e servizi di accompagnamento al lavoro per categorie fragili, compresi i lavoratori stagionali in difficoltà.
Infine, cresce il sostegno al Terzo Settore, con 10 milioni di euro per l’anno 2025 destinati a ODV (Organizzazioni di Volontariato), APS (Associazioni di Promozione Sociale) e Fondazioni. Inoltre, viene istituito un Fondo di garanzia da 10 milioni di euro per facilitare l’accesso al credito da parte degli enti non profit, un passo fondamentale per garantire la continuità operativa di queste realtà spesso centrali nei territori.
Queste misure non solo rafforzano la rete di protezione sociale, ma rappresentano un’opportunità anche per gli operatori turistici che collaborano con il Terzo Settore, in chiave di responsabilità sociale d’impresa (CSR) e sinergia pubblico-privato.
Welfare aziendale
Una delle sfide più rilevanti per le imprese turistiche italiane è rappresentata dalla difficoltà nel reperire e trattenere personale qualificato, in particolare durante la stagione estiva. Il Decreto Omnibus 2025 affronta il problema con una serie di interventi mirati, volti a rendere più attrattivo il lavoro nel settore attraverso misure fiscali e contributive vantaggiose per datori di lavoro e dipendenti.
In primo piano troviamo la detassazione dei premi di risultato erogati dai datori di lavoro turistici. Il decreto prevede che, anche per il 2025, i premi erogati ai dipendenti nel quadro di accordi di secondo livello (aziendali o territoriali) beneficino di un’imposta sostitutiva agevolata del 5%, anziché dell’aliquota IRPEF ordinaria. Questo incentivo non solo premia la produttività, ma consente al lavoratore di ricevere importi netti maggiori, aumentando la fidelizzazione del personale.
Un’altra misura rilevante è l’estensione del welfare aziendale: i datori di lavoro del comparto turistico potranno offrire ai propri dipendenti servizi e beni esenti da imposizione fiscale, tra cui buoni spesa, servizi per l’infanzia, abbonamenti per il trasporto pubblico e anche rimborsi per utenze domestiche. Tali fringe benefit sono deducibili per l’impresa e non concorrono alla formazione del reddito di lavoro dipendente, entro limiti annuali aggiornati con decreto ministeriale.
Questi strumenti si rivelano particolarmente efficaci nei settori stagionali, dove la leva fiscale può diventare un importante elemento di competitività aziendale e di benessere per il lavoratore, oltre che un’alternativa concreta all’aumento diretto della retribuzione.
Turismo e alloggi agevolati
Uno dei nodi strutturali del settore turistico italiano è la mancanza di alloggi accessibili per i lavoratori stagionali. A fronte di una domanda crescente di personale durante i mesi estivi e invernali, molti operatori si trovano a corto di risorse umane proprio perché i costi degli affitti in località turistiche sono troppo alti rispetto agli stipendi medi del comparto.
Il Decreto Omnibus 2025 affronta direttamente questo problema, mettendo in campo un pacchetto di aiuti finanziari strutturati per migliorare il benessere abitativo e incentivare l’occupazione.
Il Governo ha stanziato 44 milioni di euro per il 2025, e 38 milioni di euro per ciascuno degli anni 2026 e 2027, per finanziare due linee di intervento:
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Riqualificazione energetica e sostenibile di immobili destinati ad accogliere i lavoratori del turismo;
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Contributi per l’affitto agevolato, con la condizione che il canone sia ridotto almeno del 30% rispetto al prezzo di mercato.
I beneficiari sono aziende turistiche, strutture ricettive ed esercizi di somministrazione che gestiscono direttamente o indirettamente alloggi destinati al personale stagionale. Tuttavia, per accedere ai fondi sarà necessario garantire che l’immobile venga effettivamente messo a disposizione per almeno 5 anni a canone calmierato, con verifica e approvazione del Ministero del Turismo.
Il provvedimento, che avrà operatività effettiva solo dopo l’emanazione di un decreto attuativo entro 30 giorni, stabilirà:
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l’importo massimo erogabile per singolo progetto,
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le condizioni contrattuali minime (es. durata, sconto sul canone),
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i criteri di priorità,
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e le modalità di controllo, compresa la revoca dei fondi in caso di inadempienza.
Questa misura non solo aiuta i lavoratori, ma consente alle imprese di migliorare l’attrattività dell’offerta di lavoro e fidelizzare i collaboratori stagionali, riducendo il turnover e favorendo la qualità dei servizi. Un’opportunità concreta anche per accedere a bonus edilizi green, se integrati con lavori di riqualificazione energetica.
Turismo e fisco
Il Decreto Omnibus 2025, oltre a introdurre misure sociali e di welfare, offre una serie di agevolazioni fiscali strategiche per le imprese turistiche, configurando un contesto normativo più favorevole alla crescita e alla stabilità occupazionale. Gli strumenti messi a disposizione non solo incentivano gli investimenti in housing e benessere aziendale, ma rappresentano anche opportunità reali di risparmio fiscale per chi sa coglierli in tempo.
Tra le misure più significative, si conferma:
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la detassazione dei premi di risultato con imposta sostitutiva al 5%, già trattata nei paragrafi precedenti;
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la deducibilità dei costi sostenuti per i fringe benefit e per il welfare aziendale, inclusi quelli legati ad alloggi, trasporti e assistenza familiare;
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la possibilità di beneficiare di incentivi combinati, come il superbonus alberghi (in caso di riqualificazione energetica degli immobili usati per l’ospitalità dei lavoratori) o il credito d’imposta per l’assunzione di categorie svantaggiate.
Inoltre, la creazione di alloggi per il personale stagionale, se strutturata all’interno di un progetto aziendale formalizzato e conforme ai criteri del decreto, può permettere l’ammortamento del costo immobiliare, beneficiando di detrazioni per lavori di efficientamento energetico, se compatibili con le normative vigenti (es. Ecobonus, Sismabonus, Bonus Verde).
Infine, con l’istituzione del fondo per l’accesso al credito per il Terzo Settore, anche le imprese che collaborano con associazioni o fondazioni per la gestione del personale stagionale o di progetti sociali correlati, possono accedere a linee di finanziamento agevolato e garanzie statali.
Il Decreto, quindi, non è solo un pacchetto assistenziale: è un vero strumento di pianificazione fiscale e aziendale. Per chi opera nel turismo, oggi più che mai, è fondamentale affiancarsi a un commercialista aggiornato per sfruttare appieno ogni beneficio previsto.
Stagionalità e qualità del lavoro
Il Decreto Omnibus 2025 non interviene solo sugli aspetti fiscali e materiali, ma punta anche a trasformare il modello occupazionale del settore turistico, da sempre caratterizzato da forti squilibri legati alla stagionalità. Le misure proposte vanno lette nell’ottica di una più ampia strategia di professionalizzazione e fidelizzazione della forza lavoro, elementi chiave per garantire qualità e continuità nei servizi turistici.
Uno degli effetti attesi è una maggiore stabilità contrattuale per i lavoratori stagionali, grazie al potenziamento del welfare aziendale, alla disponibilità di alloggi a costi sostenibili e alla riduzione del cuneo fiscale. In un contesto in cui molte imprese faticano a trovare personale per l’estate o per i periodi di alta stagione, migliorare le condizioni complessive di vita e lavoro può diventare la chiave per intercettare e trattenere risorse qualificate, spesso attratte da altri settori o Paesi.
Inoltre, la possibilità per le imprese di accedere a finanziamenti e contributi per progetti di housing o welfare aziendale può incentivare nuovi modelli organizzativi, basati sulla coabitazione aziendale, sull’offerta di servizi extra-lavorativi e su percorsi di formazione incentivati. Questo approccio, già testato con successo in alcuni Paesi del Nord Europa, si sta rivelando un fattore decisivo per rendere il lavoro turistico più dignitoso, stabile e attrattivo.
Il vero obiettivo, dunque, è trasformare la stagionalità da limite a risorsa, puntando su un’offerta turistica di qualità che si fondi anche sul benessere e sulla motivazione di chi lavora nel settore. Il Decreto 2025, in questo senso, può rappresentare un punto di svolta per tutto il comparto.
Il ruolo delle Regioni
Sebbene il Decreto Omnibus 2025 sia un provvedimento nazionale, la sua attuazione concreta dipenderà in larga parte dall’efficienza delle Regioni e degli enti locali, chiamati a gestire bandi, verifiche e controlli, oltre che a coordinare le iniziative sul territorio. In particolare, i Comuni a vocazione turistica e le Regioni con forte presenza di turismo stagionale avranno un ruolo chiave nel tradurre le risorse stanziate in progetti reali e sostenibili.
Un esempio concreto è rappresentato dalla gestione del fondo per gli alloggi agevolati destinati ai lavoratori stagionali: le Regioni saranno coinvolte nell’identificazione degli immobili da riqualificare, nella valutazione dei progetti presentati da imprese ed enti gestori e nella verifica della conformità agli standard minimi previsti dal decreto attuativo. Inoltre, sarà loro compito collaborare con il Ministero del Turismo per stabilire criteri di priorità legati alle esigenze locali – come carenza di personale, affitti elevati o territori ad alta stagionalità.
Anche sul fronte del Terzo Settore, le Regioni avranno la facoltà di integrare i fondi statali con risorse proprie o con strumenti di programmazione regionale (FSE+, POR), sostenendo le organizzazioni che operano in ambito turistico, sociale o sanitario. Ciò apre la strada a progetti integrati di inclusione lavorativa e coesione territoriale, che potranno beneficiare di sinergie pubblico-private.
Infine, l’efficacia delle misure dipenderà dalla capacità degli enti locali di semplificare le procedure e garantire tempi certi per l’accesso ai benefici. Per questo sarà fondamentale che Regioni e Comuni attivino sportelli informativi e canali digitali dedicati, in grado di assistere le imprese turistiche nella presentazione delle domande e nel rispetto delle condizioni imposte.
Decreto attuativo
Uno degli elementi più importanti, ma spesso trascurati, nella comprensione di un provvedimento legislativo è la distinzione tra norma approvata e norma operativa. Nel caso del Decreto Omnibus 2025, molte delle misure previste – in particolare quelle relative agli alloggi a canone calmierato e ai contributi per le imprese del turismo – entreranno pienamente in vigore solo dopo l’emanazione di uno o più decreti attuativi, previsti entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto stesso.
Questi decreti attuativi avranno il compito di definire in dettaglio:
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L’entità dei contributi concessi per singolo progetto o immobile;
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I criteri di ammissibilità per i soggetti beneficiari (imprese, enti, cooperative);
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Le modalità di presentazione delle domande, presumibilmente tramite una piattaforma digitale o un portale nazionale;
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Le condizioni contrattuali minime (ad esempio, riduzione del 30% del canone, obbligo di destinazione per almeno 5 anni);
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I meccanismi di controllo, verifica e revoca dei contributi in caso di inadempienza.
Per le imprese turistiche, questo significa che – pur potendo iniziare la pianificazione delle iniziative (riqualificazione degli immobili, contratti con i dipendenti, accordi territoriali) – dovranno attendere la pubblicazione ufficiale del decreto attuativo per avere certezza sui requisiti specifici, sulle scadenze temporali e sulle modalità di accesso ai fondi.
Nel frattempo, è consigliabile prepararsi con anticipo: analizzare il patrimonio immobiliare disponibile, valutare i costi-benefici di eventuali investimenti e iniziare un confronto con il proprio commercialista o consulente fiscale. Questo approccio “proattivo” consentirà di farsi trovare pronti all’apertura delle domande, evitando ritardi o esclusioni per inadempienze formali.
Chi può beneficiare delle misure
Il Decreto Omnibus 2025, pur essendo rivolto in via prioritaria al comparto turistico, definisce con attenzione i soggetti beneficiari delle diverse misure, distinguendo tra interventi destinati alle imprese, quelli per gli enti del Terzo Settore e quelli rivolti, indirettamente, ai lavoratori. Conoscere nel dettaglio chi può accedere ai fondi è fondamentale per non perdere occasioni di finanziamento.
Le principali categorie coinvolte sono:
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Imprese turistiche e ricettive, incluse quelle che gestiscono alberghi, villaggi turistici, campeggi, resort, B&B professionali e strutture extralberghiere. Queste realtà possono accedere ai contributi per la riqualificazione di alloggi per dipendenti e alla detassazione dei premi di risultato.
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Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, come ristoranti, bar e stabilimenti balneari, anch’essi inclusi tra i beneficiari, soprattutto se assumono personale stagionale.
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Enti non commerciali e Terzo Settore: in particolare, Organizzazioni di Volontariato (ODV), Associazioni di Promozione Sociale (APS) e Fondazioni. Per queste realtà, il Decreto prevede contributi straordinari per attività di utilità sociale e garanzie per l’accesso al credito.
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Gestori di alloggi per il personale: possono essere cooperative, enti pubblici o privati, o le stesse imprese turistiche, purché si impegnino a destinare gli immobili a uso abitativo per i lavoratori, con contratti agevolati di almeno 5 anni.
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Lavoratori stagionali e dipendenti del settore turismo: anche se non direttamente beneficiari dei fondi, essi ottengono vantaggi concreti come abitazioni a canone calmierato, maggior valore netto dei premi di produttività, e servizi di welfare aziendale non tassati.
Questa pluralità di soggetti coinvolti mostra chiaramente l’approccio trasversale e inclusivo del decreto, che punta a migliorare l’intero ecosistema del turismo italiano, sia sotto il profilo economico che sociale.
Conclusioni
Il Decreto Omnibus 2025 si presenta come un provvedimento ampio e articolato, ma estremamente concreto per chi opera nel settore turistico. Dopo anni di difficoltà legate prima alla pandemia e poi alla carenza di manodopera stagionale, lo Stato italiano mette in campo strumenti integrati di sostegno al lavoro, al benessere e alla qualità dei servizi. Per le imprese, si tratta di una vera occasione strategica per investire non solo nel business, ma anche nella sostenibilità sociale e nella fidelizzazione del personale.
Le misure più rilevanti – come i contributi per alloggi a canone calmierato, la detassazione dei premi di produttività e i fondi per il Terzo Settore – possono trasformare strutturalmente il rapporto tra aziende e lavoratori, soprattutto in un comparto dove la stagionalità ha sempre rappresentato una criticità.
In sintesi, il Decreto Omnibus 2025 rappresenta una svolta fiscale, sociale e organizzativa per il turismo italiano. Chi saprà attivarsi subito, con visione e preparazione, potrà non solo beneficiare degli incentivi economici, ma anche potenziare la reputazione e la stabilità della propria impresa nel lungo periodo.