9.1 C
Rome
giovedì 30 Ottobre 2025

Credito sponsorizzazioni sportive 2025: domande entro il 5 agosto e bonus fiscale al 50%

Una nuova opportunità fiscale si apre per imprese, lavoratori autonomi e enti non commerciali che investono nello sport. Il Dipartimento per lo Sport ha ufficialmente comunicato che, dalle ore 12:00 del 5 giugno 2025 fino alle 23:59 del 5 agosto 2025, è attiva la piattaforma online per la presentazione delle domande relative al credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive, riferito alle operazioni svolte nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2023. Questo incentivo, noto anche come “Bonus sponsorizzazioni sportive”, è stato esteso dal Decreto “Pubblica Amministrazione-bis” e rappresenta una misura concreta a sostegno della ripresa economica e del mondo sportivo dilettantistico, colpito dalle recenti difficoltà economiche.

Il bonus consiste in un credito d’imposta pari al 50% degli investimenti effettuati in sponsorizzazioni, riconosciuto nel limite massimo complessivo di 1 milione di euro. Si tratta di un’agevolazione fiscale mirata, destinata a chi ha sostenuto spese pubblicitarie in favore di società ed associazioni sportive dilettantistiche regolarmente iscritte al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD). Attenzione però: per beneficiare del credito, è indispensabile presentare la domanda entro la scadenza tassativa del 5 agosto 2025.

Questa misura ha l’obiettivo non solo di sostenere il settore sportivo, ma anche di incentivare le imprese a investire in visibilità e branding, sfruttando un beneficio fiscale legale e significativo.

Soggetti beneficiari

Il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive si rivolge a una platea ben definita di contribuenti: lavoratori autonomi, imprese e enti non commerciali che abbiano effettuato investimenti in campagne pubblicitarie, comprese le sponsorizzazioni, nel terzo trimestre del 2023.

Tuttavia, non tutte le sponsorizzazioni rientrano nell’agevolazione. Il bonus è infatti riconosciuto esclusivamente per le spese sostenute a favore di leghe che organizzano campionati nazionali a squadre, società sportive professionistiche, oppure società e associazioni sportive dilettantistiche iscritte al nuovo Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche (RASD), che ha sostituito il precedente Registro CONI.

Le società sportive sponsorizzate devono rispettare requisiti molto stringenti:

  1. Operare in discipline ammesse ai Giochi Olimpici o Paralimpici;

  2. Svolgere attività sportiva giovanile in modo documentato.

Inoltre, il credito è riservato ai soggetti che:

  • Hanno prodotto ricavi (art. 85, comma 1, lett. a e b del TUIR) nel 2022 non inferiori a 150.000 euro e non superiori a 15 milioni di euro, purché prodotti in Italia;

  • Abbiano effettuato un investimento minimo di 10.000 euro, IVA esclusa, in sponsorizzazioni tracciabili (bonifici bancari/postali o altri sistemi di pagamento digitali).

Il credito d’imposta è:

  • Pari al 50% degli investimenti effettuati tra il 1° luglio e il 30 settembre 2023;

  • Concesso nel limite massimo complessivo di spesa di 1 milione di euro;

  • Concesso nel rispetto del Regolamento UE n. 1407/2013 in materia di aiuti “de minimis”, sostituito dal Regolamento UE n. 2831/2023 in vigore dal 2024;

  • Escluso per investimenti in soggetti in regime forfetario;

  • Utilizzabile esclusivamente in compensazione tramite modello F24.

Come presentare la domanda 

Per accedere al credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive riferite al terzo trimestre 2023, è fondamentale seguire in modo rigoroso la procedura indicata dal Dipartimento per lo Sport. La piattaforma telematica per l’invio delle domande è attiva dal 5 giugno 2025 e resterà aperta fino alle ore 23:59 del 5 agosto 2025. Le domande presentate oltre tale termine o attraverso modalità diverse da quelle previste non saranno prese in considerazione, come chiarito nel comunicato ufficiale.

All’interno della piattaforma è disponibile una guida operativa dettagliata, utile per compilare correttamente la richiesta. Dopo l’invio, l’utente potrà monitorare in tempo reale lo stato della pratica consultando il campo “stato di lavorazione della pratica”. Tale funzione consente di verificare eventuali aggiornamenti fino all’inserimento dell’istanza nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato, passaggio necessario per il riconoscimento del beneficio.

Un altro strumento utile è il campo “note”, visibile all’utente, che consente al funzionario incaricato della pratica di comunicare richieste di integrazione documentale o ulteriori informazioni necessarie. È importante rispondere tempestivamente a eventuali richieste per evitare ritardi o il rigetto della domanda.

Si specifica infine che questa procedura riguarda esclusivamente le spese sostenute nel terzo trimestre 2023: le richieste relative all’anno 2024 saranno oggetto di una successiva e distinta procedura, che sarà comunicata con apposito avviso.

Credito Sponsorizzazioni Sportive 2025 - Commercialista.it

Vantaggi fiscali

Il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive rappresenta non solo un aiuto al mondo dello sport, ma anche una formidabile opportunità fiscale per imprese e professionisti. In un contesto economico in cui ottimizzare il carico fiscale è una priorità per la sostenibilità aziendale, questa misura consente di trasformare un costo di marketing in un risparmio diretto sulle imposte.

Grazie al meccanismo del credito d’imposta pari al 50% delle somme investite, le imprese possono infatti ridurre il proprio debito fiscale, a condizione che l’investimento sia stato effettuato nel periodo compreso tra 1° luglio e 30 settembre 2023 e nei limiti indicati. In pratica, a fronte di una sponsorizzazione di 20.000 euro, l’impresa potrà recuperare 10.000 euro in compensazione tramite modello F24. Un beneficio che si traduce in liquidità disponibile, da reinvestire o destinare ad altre finalità aziendali.

Oltre all’aspetto fiscale, va considerato anche il ritorno di immagine: sponsorizzare società e associazioni sportive dilettantistiche significa legare il proprio brand a valori positivi come salute, comunità e impegno sociale. Un posizionamento strategico che può rafforzare la reputazione aziendale, soprattutto a livello locale.

In definitiva, si tratta di un’opportunità che coniuga marketing, fiscalità e responsabilità sociale, e che può rappresentare un vantaggio competitivo se sfruttata con criterio e in conformità con la normativa.

Esclusioni, limiti e vincoli del bonus

Come ogni agevolazione fiscale, anche il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive presenta precise limitazioni e cause di esclusione che i soggetti interessati devono conoscere per non incorrere in dinieghi o errori procedurali. Un errore comune, ad esempio, è pensare che tutte le sponsorizzazioni sportive siano automaticamente ammesse al beneficio, quando in realtà i requisiti sono molto selettivi.

Tra le principali cause di esclusione vi è il fatto che non possono beneficiare del credito le sponsorizzazioni effettuate nei confronti di soggetti in regime forfetario. Questo rappresenta un punto critico soprattutto per chi lavora abitualmente con piccoli operatori sportivi, i quali spesso rientrano in questo regime fiscale agevolato. In questi casi, anche se l’attività sponsorizzata è sportiva e rientrerebbe teoricamente nei parametri, l’investimento non è detraibile ai fini del credito.

Altro vincolo da considerare riguarda la tracciabilità dei pagamenti: l’investimento in sponsorizzazione deve essere documentato e tracciato (es. bonifici bancari o postali, strumenti digitali certificati). Il mancato rispetto di questa condizione può rendere inammissibile la richiesta, anche in presenza di tutte le altre condizioni formali.

Infine, l’incentivo è soggetto ai limiti previsti dal Regolamento “de minimis”, che disciplina l’ammontare massimo di aiuti che un’impresa può ricevere dallo Stato in un determinato periodo. Dal 2024, tale disciplina è stata aggiornata con il Regolamento UE n. 2831/2023, che resta comunque vincolante anche per crediti d’imposta concessi nel 2025 ma riferiti a periodi precedenti.

Documentazione e controlli

La gestione corretta del credito d’imposta per sponsorizzazioni sportive non termina con l’invio della domanda. Per poter effettivamente beneficiare dell’agevolazione ed essere al riparo da future contestazioni fiscali, è fondamentale conservare con cura tutta la documentazione relativa all’investimento pubblicitario effettuato. Questo include i contratti di sponsorizzazione, le fatture, le prove di pagamento tracciato (bonifici, ricevute bancarie o digitali) e ogni documento utile a dimostrare la tracciabilità e la coerenza dell’operazione.

In caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o di altri enti preposti, la mancanza anche di uno solo di questi elementi può comportare la revoca del credito, con conseguente recupero dell’importo compensato, oltre a sanzioni e interessi. È quindi altamente consigliato avvalersi del supporto di un commercialista esperto, soprattutto nella fase di predisposizione della domanda e nell’analisi della conformità fiscale delle sponsorizzazioni.

Il professionista può verificare che:

  • il soggetto beneficiario rispetti i requisiti economici e normativi;

  • le spese siano correttamente contabilizzate e documentate;

  • i pagamenti siano conformi alle norme di tracciabilità;

  • l’importo del credito rientri nei limiti del regime de minimis.

Inoltre, in caso di richieste di integrazione da parte della piattaforma, sarà il consulente a gestire la risposta in modo rapido ed efficace, evitando ritardi o rigetti dell’istanza.

Rivolgersi a uno studio specializzato può fare la differenza tra ottenere un vantaggio fiscale reale o perdere l’opportunità a causa di errori formali.

Credito Sponsorizzazioni Sportive 2025 - Commercialista.it

Visibilità, reputazione e relazioni

Oltre all’innegabile vantaggio fiscale, il credito d’imposta per sponsorizzazioni sportive può essere visto come un vero e proprio strumento di marketing strategico, capace di generare ritorni anche sul piano dell’immagine e del posizionamento aziendale. Investire nella sponsorizzazione di una società sportiva dilettantistica o professionistica, infatti, non è solo un costo deducibile o un credito recuperabile, ma anche un mezzo efficace per aumentare la visibilità del brand, rafforzare i valori aziendali e costruire relazioni durature con il territorio.

La presenza del logo aziendale su divise, striscioni, eventi sportivi o comunicazioni ufficiali dei club sponsorizzati consente di raggiungere un pubblico mirato e fidelizzato, spesso composto da famiglie, giovani e comunità locali. Questo tipo di comunicazione emozionale e valoriale rafforza la reputazione dell’azienda, dimostrando impegno verso il benessere sociale e lo sviluppo dello sport.

In particolare, per le PMI, le sponsorizzazioni rappresentano un modo efficace di differenziarsi nel mercato, legando il proprio nome a realtà sportive autentiche e radicate. Per le grandi imprese, invece, può diventare parte integrante delle politiche di responsabilità sociale (CSR), con impatti misurabili anche sul piano ESG (Environmental, Social, Governance).

Il bonus fiscale, quindi, è solo uno degli aspetti: quando integrato in una strategia di comunicazione ben pianificata, può diventare un acceleratore potente di brand awareness e fidelizzazione del cliente.

Casi pratici e simulazioni

Per comprendere l’effettivo impatto del credito d’imposta sulle sponsorizzazioni sportive, è utile analizzare alcuni casi pratici che mostrino la dinamica del beneficio, le condizioni necessarie e il vantaggio economico netto. Ricordiamo che il credito riconosciuto è pari al 50% dell’investimento, a condizione che l’importo speso sia almeno pari a 10.000 euro (IVA esclusa), e che il soggetto promotore abbia ricavi tra 150.000 e 15 milioni di euro (anno 2022).

Esempio 1: PMI con investimento minimo

  • Una piccola impresa con ricavi annui di 400.000 euro effettua, nel terzo trimestre 2023, una sponsorizzazione sportiva pari a 10.000 euro (IVA esclusa), pagata tramite bonifico bancario.

  • Il credito spettante sarà pari a 5.000 euro, da utilizzare in compensazione tramite modello F24.

  • L’operazione è fiscalmente vantaggiosa e consente all’impresa di ridurre il carico fiscale effettivo del 12,5% rispetto al ricavo investito.

Esempio 2: media impresa con sponsorizzazione strutturata

  • Un’azienda con ricavi annui di 3 milioni di euro investe 40.000 euro in una sponsorizzazione triennale (di cui 15.000 nel Q3 2023).

  • L’importo agevolabile è solo quello speso nel periodo 1 luglio – 30 settembre 2023, quindi: 15.000 euro x 50% = 7.500 euro di credito d’imposta.

  • L’investimento, tracciato e conforme, viene approvato: l’azienda compensa l’importo nel primo F24 utile, riducendo le imposte a debito.

Questi esempi evidenziano come, con una pianificazione fiscale precisa, anche un’azione di comunicazione sportiva possa tradursi in un risparmio fiscale concreto e immediato.

Sponsorizzazioni sportive vs pubblicità tradizionale

Nel contesto attuale, molte imprese si trovano a scegliere tra sponsorizzazioni sportive e forme più classiche di pubblicità, come spot televisivi, inserzioni su riviste, affissioni o advertising online. Sebbene entrambi gli strumenti siano utili per promuovere il brand, dal punto di vista fiscale e strategico, le sponsorizzazioni sportive offrono vantaggi difficilmente eguagliabili.

Innanzitutto, la sponsorizzazione sportiva consente, nel caso specifico del bonus attivo fino al 5 agosto 2025, di ottenere un credito d’imposta pari al 50% dell’investimento effettuato nel terzo trimestre 2023. Nessuna forma di pubblicità tradizionale gode attualmente di un incentivo fiscale diretto così elevato, a meno che non rientri in altri regimi speciali (come il bonus pubblicità per l’editoria, ma con criteri differenti e meno generosi).

Sul piano della comunicazione, inoltre, la sponsorizzazione sportiva consente di associare il marchio aziendale a valori sociali positivi come salute, benessere, spirito di squadra, inclusione. Questo tipo di percezione del brand è molto più difficile da ottenere con una campagna pubblicitaria standard.

Va anche sottolineato che le sponsorizzazioni sportive offrono maggiore visibilità sul territorio, coinvolgendo direttamente le comunità locali, i genitori, gli atleti e gli spettatori, generando un coinvolgimento emotivo superiore rispetto alla pubblicità impersonale.

Tuttavia, occorre una pianificazione attenta: la sponsorizzazione sportiva richiede requisiti documentali rigorosi e il rispetto di parametri normativi specifici per beneficiare del credito d’imposta. In questo senso, non sostituisce, ma completa una strategia di marketing integrata.

Conclusione

Il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive rappresenta un intervento concreto e vantaggioso, capace di coniugare esigenze di marketing, sostegno al territorio e risparmio fiscale. Con una percentuale del 50% di rimborso sull’investimento e un tetto massimo nazionale di 1 milione di euro, il beneficio è significativo e immediato, ma richiede attenzione ai requisiti normativi, puntualità nella presentazione e documentazione completa.

I soggetti ammessi devono agire rapidamente: la scadenza per la domanda è fissata al 5 agosto 2025, e le istanze fuori termine o trasmesse con modalità differenti non verranno accolte. Inoltre, il credito riguarda esclusivamente le spese sostenute tra il 1° luglio e il 30 settembre 2023, quindi è essenziale verificare che le operazioni pubblicitarie siano effettivamente riferibili a quel periodo.

Dal punto di vista strategico, investire nello sport consente non solo di recuperare parte delle spese, ma anche di rafforzare l’identità del marchio e il rapporto con il proprio territorio, in una logica di comunicazione autentica e sostenibile.

Per sfruttare al meglio questa opportunità è consigliabile affidarsi a uno studio commercialista esperto in agevolazioni fiscali, in grado di assistere il contribuente in ogni fase del processo: dalla verifica dei requisiti, alla compilazione della domanda, fino alla compensazione del credito.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Iscriviti alla Newsletter

Privacy

Focus Approfondimenti

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!