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giovedì 30 Ottobre 2025

Come cancellare i debiti aziendali con il Codice della Crisi d’Impresa

Negli ultimi anni, la crisi economica e l’aumento del costo del credito hanno portato molte imprese italiane a trovarsi schiacciate da debiti fiscali, bancari e commerciali. Per lungo tempo l’unica prospettiva sembrava quella del fallimento, con la conseguente perdita dell’attività e dei posti di lavoro.

Oggi, però, grazie al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. n. 14 del 12 gennaio 2019, in vigore dal 15 luglio 2022 dopo diverse proroghe), le imprese hanno finalmente a disposizione strumenti concreti per ridurre o addirittura cancellare il proprio indebitamento.


Il quadro normativo

Il Codice della Crisi ha riordinato e aggiornato tutta la disciplina in materia di insolvenza, superando la vecchia legge fallimentare del 1942.

Tra le novità principali troviamo:

  • Gli strumenti di allerta e prevenzione, che servono a intercettare precocemente situazioni di squilibrio finanziario.

  • La composizione negoziata della crisi (artt. 12-25-septies C.C.I.I.), procedura volontaria che consente all’imprenditore di negoziare con creditori, banche e Fisco con l’aiuto di un esperto indipendente nominato dalla Camera di Commercio.

  • Le procedure di ristrutturazione e liquidazione del sovraindebitamento (artt. 65-83 C.C.I.I.), che permettono a imprenditori individuali, società e professionisti di ridurre i propri debiti in modo proporzionato e, in alcuni casi, di ottenerne la cancellazione totale.

  • L’accordo di ristrutturazione dei debiti (artt. 57-64 C.C.I.I.), che consente di abbattere l’esposizione verso i creditori attraverso un piano omologato dal tribunale.


Cosa significa in pratica per un’azienda

Grazie a queste procedure, oggi è possibile:

  • Cancellare i debiti erariali: il Codice consente, con determinate condizioni, di ottenere lo stralcio dei debiti fiscali.

  • Ridurre i debiti verso fornitori: è possibile proporre un pagamento parziale, concordato e proporzionato alle effettive possibilità dell’impresa.

  • Rinegoziare i debiti bancari: tramite la composizione negoziata si possono rivedere i piani di rientro con gli istituti di credito.

Tutte queste soluzioni sono legali, strutturate e già operative.


Perché è importante agire subito

Il Codice della Crisi non è solo una possibilità, ma anche un obbligo di responsabilità per l’imprenditore. Infatti, l’art. 3 C.C.I.I. prevede che l’imprenditore debba istituire assetti organizzativi e contabili adeguati per monitorare la continuità aziendale e segnalare tempestivamente situazioni di crisi.

Chi si muove in tempo:

  • ha maggiori possibilità di ottenere la cancellazione o riduzione del debito,

  • preserva la continuità aziendale,

  • tutela i posti di lavoro,

  • evita procedure più invasive come il fallimento o la liquidazione giudiziale.


Come funziona il percorso di ristrutturazione

  1. Analisi preliminare: valutazione della posizione aziendale e dei debiti accumulati.

  2. Studio di fattibilità: verifica delle procedure applicabili (composizione negoziata, accordo di ristrutturazione, concordato minore).

  3. Domanda e avvio della procedura: presentazione della proposta e confronto con i creditori.

  4. Omologa e attuazione: approvazione del piano e inizio della ristrutturazione o cancellazione dei debiti.


Conclusione

Il Codice della Crisi d’Impresa rappresenta una svolta epocale: le aziende non devono più subire il peso insostenibile dei debiti, ma possono sfruttare strumenti legali per liberarsene e tornare a competere sul mercato.

👉 Non rimandare: più passa il tempo, più la situazione si aggrava.

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