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giovedì 30 Ottobre 2025

Bonus TARI 2025: come funziona, quando scatta in automatico e chi ne ha diritto secondo ARERA

Nel panorama dei bonus sociali previsti per il 2025, una novità di forte interesse riguarda la TARI, la tassa sui rifiuti. Grazie a una recente delibera dell’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), arriva il Bonus TARI, una misura destinata a sostenere le famiglie in difficoltà economica, spesso schiacciate dall’aumento del costo della vita e delle utenze domestiche. Ma la novità più interessante riguarda la modalità di accesso: per molti beneficiari, lo sconto sarà erogato in automatico, senza bisogno di presentare domanda.

Una semplificazione burocratica che rappresenta un importante passo avanti nella gestione dei bonus sociali, seguendo il modello già sperimentato con successo per i bonus su luce, gas e acqua. Tuttavia, non tutti riceveranno il bonus senza fare nulla: sarà necessario rientrare in determinate soglie di reddito e requisiti ISEE.

In questo articolo analizziamo nel dettaglio chi ha diritto al Bonus TARI, quando parte, come funziona, quali sono le condizioni per riceverlo in automatico e come fare domanda nei casi in cui non sia previsto l’accredito automatico. Vedremo anche le implicazioni fiscali di questo contributo e i vantaggi economici per le famiglie.

TARI

La TARI, o tassa sui rifiuti, è un tributo locale destinato a coprire i costi del servizio pubblico di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani. È dovuta da chiunque possieda o detenga immobili o aree scoperte che possono produrre rifiuti, a prescindere dal fatto che vengano effettivamente utilizzati o meno. La TARI è entrata in vigore nel 2014 con la Legge di Stabilità 2014 (Legge n. 147/2013), sostituendo il precedente sistema di prelievi comunali sui rifiuti (TARES, TARSU, TIA).

Fino al 2019, la TARI faceva parte della cosiddetta IUC – Imposta Unica Comunale, insieme all’IMU e alla TASI. La Legge di Bilancio 2020 (Legge n. 160/2019) ha abolito la IUC e la TASI, lasciando in vigore solo l’IMU e la TARI, che ha quindi mantenuto la sua validità come tributo autonomo.

Nel 2025, la grande novità è rappresentata dalla Delibera ARERA n. 355/2025, che stabilisce per la prima volta le regole ufficiali per il Bonus TARI, ossia un’agevolazione economica pensata per le famiglie in situazione di disagio economico. Come già avvenuto per i bonus su luce, gas e acqua, anche in questo caso si introduce l’automatismo per l’assegnazione del contributo, a condizione che i cittadini abbiano un ISEE in corso di validità e aggiornato nei sistemi INPS.

Alcuni comuni, inoltre, applicano sistemi di tariffazione puntuale, trasformando la TARI da tributo in corrispettivo, in base alla quantità effettiva di rifiuti prodotti.

Chi ha diritto al Bonus 

Il cuore del Bonus TARI 2025 è rappresentato dalla sua erogazione automatica, senza necessità per il cittadino di presentare domanda. Secondo quanto stabilito dalla Delibera ARERA n. 355/2025, lo sconto sarà pari al 25% dell’importo della TARI o della tariffa corrispettiva dovuta, ed entrerà in vigore a partire da febbraio 2026, con riferimento ai dati ISEE presentati nel corso del 2025.

Il bonus spetta a tutti i nuclei familiari che abbiano presentato una DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) all’INPS nel 2025 e che abbiano ottenuto un ISEE inferiore alle soglie previste, cioè:

  • 9.530 euro per nuclei familiari ordinari;

  • 20.000 euro per le famiglie numerose, ovvero con più di quattro figli a carico.

L’automatismo è reso possibile grazie all’interoperabilità tra i sistemi informatici di INPS, Comuni, gestori del servizio rifiuti e ARERA, che consente l’individuazione degli aventi diritto senza ulteriori adempimenti da parte degli utenti. Una semplificazione importante che punta a contrastare la povertà energetica e fiscale, riducendo il rischio che chi ha diritto al bonus lo perda per mancata conoscenza o complicazioni burocratiche.

La delibera stabilisce anche una serie di obblighi informativi e di trasparenza da parte dei soggetti coinvolti (Comuni, gestori, INPS), al fine di monitorare correttamente le somme erogate e garantire l’equità del meccanismo.

Bonus TARI 2025: Guida completa - Commercialista.it

Bonus TARI 2025

Nonostante la volontà di semplificare il processo, non tutti i cittadini riceveranno automaticamente il Bonus TARI 2025. In alcuni casi, l’assenza di un ISEE valido, l’inserimento tardivo della DSU, oppure l’inefficienza dei sistemi di trasmissione dati tra INPS, Comuni e gestori può impedire l’erogazione automatica del beneficio. In queste situazioni, sarà necessario presentare una domanda manuale al proprio Comune o al gestore del servizio rifiuti.

Le modalità operative per la richiesta manuale variano da Comune a Comune, ma solitamente prevedono la presentazione di:

  • una dichiarazione ISEE in corso di validità;

  • un modulo di richiesta disponibile presso gli sportelli comunali o sui siti web istituzionali;

  • copia del documento d’identità del richiedente;

  • eventuali altri documenti richiesti dall’ente locale per la verifica dei requisiti.

È importante sapere che, anche nel caso di domanda manuale, il diritto al bonus non è retroattivo: la riduzione del 25% verrà applicata solo a partire dal momento in cui si risulta ufficialmente idonei, e sempre entro i limiti temporali fissati dalla normativa. Inoltre, la presentazione tardiva della DSU ISEE potrebbe far perdere il diritto al bonus per quell’anno, anche se si rientra nei limiti di reddito.

In sintesi, per chi non vede applicato lo sconto in bolletta pur avendo un ISEE sotto soglia, è fondamentale contattare il proprio Comune o gestore TARI per verificare la propria posizione e attivarsi in tempo utile per non perdere l’agevolazione.

Impatto fiscale

Il Bonus TARI 2025 rappresenta molto più di una semplice riduzione sulla tassa rifiuti: è uno strumento di giustizia sociale e fiscale pensato per sostenere le famiglie economicamente più fragili. In un periodo caratterizzato da inflazione, aumento generalizzato del costo della vita e incertezza economica, anche una riduzione del 25% sulla TARI può fare la differenza nel bilancio familiare.

Questa misura si inserisce in un più ampio disegno normativo, promosso da ARERA, volto a tutelare i consumatori in condizione di vulnerabilità, estendendo anche alla fiscalità locale quella logica di “bonus sociale” già attuata da anni nel settore energia e idrico. La novità è rilevante perché fino ad oggi la TARI è rimasta esclusa dai meccanismi di compensazione automatica, costringendo i cittadini a muoversi in autonomia, spesso senza informazioni o strumenti adeguati.

Con il meccanismo automatico di erogazione previsto per il 2025, si abbattono ostacoli burocratici e si migliora l’efficacia redistributiva della misura, garantendo che il sostegno arrivi realmente a chi ne ha più bisogno. In più, i Comuni saranno tenuti a rispettare obblighi di trasparenza e comunicazione verso i cittadini, riducendo i margini di discrezionalità e disparità di trattamento.

Dal punto di vista fiscale, il bonus non costituisce reddito imponibile e non concorre alla formazione dell’imponibile IRPEF, rappresentando quindi un vantaggio “pieno” per i beneficiari.

Il ruolo dei Comuni

L’efficacia del Bonus TARI 2025 dipenderà in gran parte dalla collaborazione tra INPS, Comuni e gestori del servizio rifiuti. La Delibera ARERA n. 355/2025 assegna un ruolo centrale agli enti locali, che devono identificare i beneficiari, applicare correttamente lo sconto in bolletta e garantire la trasparenza nei confronti dei cittadini.

In particolare, i Comuni sono responsabili della gestione dei flussi informativi tra i sistemi INPS (che rilevano l’ISEE) e i gestori del servizio TARI o delle tariffe corrispettive. Essi devono assicurarsi che i dati siano aggiornati, completi e correttamente trattati ai fini dell’assegnazione del beneficio. I gestori, a loro volta, dovranno applicare lo sconto del 25% direttamente sulle bollette TARI, informando chiaramente gli utenti dell’avvenuta agevolazione.

Uno degli aspetti innovativi della delibera è l’introduzione di obblighi informativi specifici: i Comuni dovranno pubblicare sui propri siti istituzionali le informazioni relative al bonus, le modalità per presentare domanda in caso di mancata applicazione automatica, e i recapiti per ricevere assistenza.

Inoltre, ARERA ha previsto un sistema di monitoraggio nazionale per verificare la corretta applicazione del bonus, prevenire abusi o errori e garantire l’equità del processo. Questo monitoraggio sarà supportato anche da report periodici che i Comuni dovranno inviare alle autorità competenti, con dati dettagliati su erogazioni, risorse impegnate e beneficiari.

Bonus TARI 2025: Guida completa - Commercialista.it

Criticità 

Come per ogni misura di nuova introduzione, anche il Bonus TARI 2025 potrebbe incontrare problematiche operative e criticità nella fase di avvio. La complessità della norma, la molteplicità degli attori coinvolti e le differenze gestionali tra i Comuni italiani rappresentano elementi di rischio che potrebbero influire sulla corretta e tempestiva applicazione del beneficio.

Una delle principali criticità riguarda la disomogeneità dei sistemi informativi comunali. Non tutti i Comuni dispongono infatti di piattaforme digitali aggiornate o integrate con i sistemi INPS, il che potrebbe rallentare l’interoperabilità dei dati ISEE necessari per far scattare l’erogazione automatica. In questi casi, è prevedibile che molti utenti si trovino costretti a fare domanda manualmente, con il rischio di disguidi, ritardi o mancata erogazione.

Un altro punto debole è legato alla scarsa informazione dei cittadini. Se i Comuni non implementano adeguate campagne informative o se i gestori del servizio rifiuti non evidenziano correttamente lo sconto in bolletta, molte famiglie potrebbero non accorgersi nemmeno di avere diritto al bonus, o peggio, non sapere come procedere in caso di esclusione automatica.

Infine, un nodo delicato è rappresentato dal monitoraggio e controllo delle erogazioni: senza un sistema efficiente e ben strutturato, potrebbero verificarsi errori nei calcoli, duplicazioni o esclusioni ingiustificate, con inevitabili contestazioni.

La fase di rodaggio sarà quindi cruciale: sarà compito delle istituzioni correggere rapidamente eventuali disfunzioni, garantendo l’effettiva tutela dei cittadini più deboli.

Vantaggi economici e fiscali 

Il Bonus TARI 2025, con una riduzione pari al 25% dell’importo dovuto, offre un vantaggio economico diretto e tangibile per le famiglie in difficoltà. Considerando che la TARI può variare – in base alla superficie dell’immobile, al numero dei componenti del nucleo familiare e alla tariffa applicata dal Comune – il risparmio può andare da decine fino a centinaia di euro all’anno.

Ad esempio, in una città media dove una famiglia paga circa 300 euro all’anno di TARI, il bonus comporterebbe uno sconto di 75 euro, applicato direttamente in bolletta. In zone ad alta densità abitativa o in nuclei numerosi, la spesa annua può superare i 500-600 euro, portando il risparmio potenziale a 125-150 euro. Per famiglie numerose con più di quattro figli, lo sconto potrebbe rappresentare un sollievo importante nel quadro di una fiscalità familiare molto pesante.

Dal punto di vista fiscale, è importante sottolineare che il Bonus TARI non costituisce reddito imponibile: non va dichiarato nel modello 730 o Redditi PF, non incide sull’ISEE e non aumenta l’imponibile IRPEF. Questo lo rende un beneficio “pulito”, ovvero un risparmio netto che non produce effetti collaterali su altre prestazioni assistenziali.

Inoltre, se combinato con altri bonus sociali (luce, gas, acqua), il Bonus TARI può contribuire a un risparmio complessivo di diverse centinaia di euro all’anno, favorendo una strategia di risparmio fiscale legale e ottimizzazione delle uscite familiari.

Conclusione

Il Bonus TARI 2025, introdotto dalla Delibera ARERA n. 355/2025, rappresenta una grande novità nel panorama dei bonus sociali italiani, estendendo anche alla tassa sui rifiuti un meccanismo di sconto automatico già collaudato con successo nel settore energia e acqua. Per molte famiglie a basso reddito o numerose, si tratta di una misura fondamentale, che consente un risparmio fiscale diretto, senza oneri burocratici.

Il requisito essenziale per beneficiarne è avere un ISEE inferiore a 9.530 euro, oppure fino a 20.000 euro per famiglie con più di quattro figli a carico, e presentare la DSU all’INPS entro il 31 dicembre 2025. Per chi non rientra nel sistema automatico, resta possibile fare domanda al proprio Comune, ma serve attenzione alle scadenze e ai documenti richiesti.

Il Bonus TARI si aggiunge ai numerosi strumenti di tutela esistenti e offre una via concreta per abbattere i costi fissi delle utenze domestiche, in un contesto economico sempre più complesso. Monitorare la propria posizione fiscale e ISEE è oggi più che mai una strategia di risparmio intelligente e perfettamente legale.

Invitiamo i lettori a verificare la propria attestazione ISEE e a informarsi presso il proprio Comune di residenza per accedere a questo importante beneficio. Conoscere e sfruttare strumenti come il Bonus TARI significa tutelare il proprio bilancio familiare, ridurre la pressione fiscale e muoversi in modo consapevole nella giungla delle tasse locali.

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