Nel 2025 potrebbe arrivare una vera e propria rivoluzione verde per il settore automotive italiano, grazie all’inserimento di 600 milioni di euro aggiuntivi nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati a finanziare il Bonus Auto Ecologiche. La notizia arriva in un momento strategico per l’industria automobilistica e per gli automobilisti italiani, sempre più attenti alla sostenibilità ma anche ai risparmi fiscali e agli incentivi economici.
Sommario
Questa proposta, che dovrebbe essere formalmente approvata entro fine anno, rappresenta una modifica strutturale al PNRR in risposta ai suggerimenti della Commissione Europea, la quale ha chiesto un uso più mirato ed efficace delle risorse del Recovery Plan. L’obiettivo? Sostenere la mobilità elettrica e a basse emissioni, incentivando l’acquisto di auto nuove green e accelerando la rottamazione dei veicoli più inquinanti.
Questi fondi andrebbero ad aggiungersi ai circa 950 milioni già stanziati nel 2024 per gli ecobonus auto, ma potrebbero essere accompagnati da importanti novità: un tetto ISEE per l’accesso prioritario, maggiori contributi per le famiglie a basso reddito, e un allineamento con le nuove strategie industriali nazionali ed europee per la decarbonizzazione.
In questo articolo analizzeremo le caratteristiche attese del Bonus Auto 2025, i requisiti di accesso e le novità rispetto ai bonus precedenti, il quadro normativo e le implicazioni fiscali, come prepararsi per ottenere il massimo beneficio e infine, i vantaggi economici e ambientali per cittadini e imprese.
Dettagli operativi del Bonus
La revisione del PNRR, approvata dalla Commissione Europea il 19 maggio 2025, apre la strada a un’importante misura di incentivazione per l’acquisto di veicoli elettrici: il nuovo Bonus Auto 2025. Secondo il documento trasmesso dall’Italia a Bruxelles lo scorso 21 marzo, l’obiettivo del programma è ambizioso ma chiaro: sostituire entro il 30 giugno 2026 almeno 39.000 veicoli a combustione interna con altrettanti modelli elettrici, grazie a fondi specificamente destinati a questa missione di conversione ecologica.
Tra le novità più rilevanti, spicca la modulazione dell’ecobonus in base all’ISEE del richiedente, un criterio che rappresenta una svolta rispetto ai precedenti incentivi “a pioggia”. I cittadini con ISEE fino a 30.000 euro potranno ottenere un contributo fino a 11.000 euro per l’acquisto di un’auto elettrica. L’importo scende a 9.000 euro per chi ha un ISEE fino a 40.000 euro, segnando comunque un sostegno economico rilevante per le famiglie a medio-basso reddito.
Un’attenzione particolare è riservata anche alle piccole imprese, chiamate a rinnovare i propri parchi veicoli commerciali. In questo caso, il bonus potrebbe coprire fino al 30% del prezzo di listino, con un tetto massimo di 20.000 euro per veicolo, favorendo così l’elettrificazione anche nel comparto produttivo e logistico.
A dare ulteriore legittimità e consenso al provvedimento è l’intervento della Associazione Italiana dell’Industria della Mobilità Elettrica, che ha espresso “grande soddisfazione” per la scelta del Governo e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di destinare ai veicoli elettrici una quota significativa dei fondi residui del PNRR. Il presidente Fabio Pressi ha sottolineato come “le esigenze dei cittadini sono state finalmente ascoltate” e che ora sarà cruciale “definire nei dettagli le modalità attuative per garantire l’efficacia e l’accessibilità dell’incentivo”.
PNRR e Unione Europea
Il Bonus Auto 2025 trova fondamento giuridico e operativo all’interno della revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un documento cardine della strategia italiana per utilizzare al meglio le risorse del Next Generation EU. Dopo l’invio della proposta di modifica a Bruxelles il 21 marzo 2025, il testo è stato approvato ufficialmente dalla Commissione Europea in data 19 maggio 2025, accogliendo diverse richieste di ridefinizione della spesa pubblica per incentivare la transizione ecologica.
Il nuovo intervento sugli ecobonus rientra tra le cosiddette “riprogrammazioni strategiche” volute da Bruxelles, che ha chiesto agli Stati membri una maggiore focalizzazione sui progetti realmente capaci di generare impatti ambientali e sociali concreti, in linea con il Green Deal Europeo. In quest’ottica, l’Italia ha destinato una parte dei fondi residui PNRR — 600 milioni di euro — a uno degli obiettivi più ambiziosi: la decarbonizzazione del settore dei trasporti attraverso l’adozione su larga scala di auto a zero emissioni.
Dal punto di vista normativo, l’iniziativa si fonda sui criteri già delineati nei precedenti decreti di incentivazione — come il DPCM 6 aprile 2022 e il Decreto Ecobonus 2024 — ma con importanti adattamenti. Le nuove linee guida puntano a rendere l’incentivo più selettivo e socialmente equo, limitando l’accesso a chi rispetta parametri precisi, come l’ISEE familiare, il prezzo di listino del veicolo, e l’effettiva rottamazione di un mezzo inquinante. Sono anche allo studio criteri legati al chilometraggio o all’anzianità dei veicoli da rottamare, per massimizzare l’impatto ambientale positivo dell’incentivo.
Inoltre, è prevista la creazione di un monitoraggio digitale e trasparente dei fondi e delle domande, con l’obiettivo di evitare fenomeni speculativi e garantire la tracciabilità delle erogazioni. Questo rafforza la volontà del Governo di coniugare rigore contabile, giustizia sociale e innovazione tecnologica nella gestione dei fondi europei.
Come richiedere il Bonus Auto
Il nuovo Bonus Auto 2025 sarà erogato con una modalità semplificata ma rigorosa, pensata per garantire trasparenza, velocità di erogazione e congruità con gli obiettivi del PNRR. Come già accaduto per gli ecobonus precedenti, la piattaforma di riferimento per la gestione della misura sarà quasi certamente quella già predisposta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), in collaborazione con Invitalia, il soggetto attuatore.
Per accedere al bonus, i cittadini dovranno:
-
Verificare i requisiti ISEE attraverso l’ultima dichiarazione valida.
-
Scegliere un’auto elettrica o a basse emissioni tra quelle ammesse nell’elenco ufficiale, che sarà aggiornato e pubblicato dal MIMIT.
-
Effettuare la rottamazione di un veicolo a combustione interna, secondo le modalità previste (anzianità minima, intestazione, ecc.).
-
Affidarsi a un concessionario abilitato, che si occuperà della gestione della domanda sul portale dedicato.
-
Autenticarsi tramite SPID o CIE per accedere alla piattaforma e seguire lo stato della richiesta.
Per le imprese individuali, le microimprese e le piccole aziende, sarà invece previsto un iter semplificato, ma legato a criteri differenti:
-
Presentazione della visura camerale e documentazione attestante l’attività.
-
Eventuale prova dell’utilizzo professionale del veicolo (come nel caso di furgoni, mezzi di consegna o trasporto attrezzature).
-
Possibilità di beneficiare del contributo come credito d’imposta o sconto diretto in fattura, fino al 30% del valore del veicolo, con un tetto massimo di 20.000 euro.
Il click day per la presentazione delle richieste potrebbe essere introdotto per regolare il flusso delle domande e garantire una distribuzione equa delle risorse, evitando che i fondi si esauriscano in poche ore. Inoltre, il Governo ha espresso la volontà di digitalizzare completamente il processo, introducendo elementi di tracciabilità in tempo reale per aumentare la fiducia dei beneficiari.
Vantaggi fiscali
L’introduzione del Bonus Auto 2025 non rappresenta solo una spinta all’acquisto di nuovi veicoli elettrici, ma si configura come un intervento strategico e multifunzionale che tocca ambiti chiave: il risparmio fiscale, la tutela dell’ambiente e la modernizzazione del sistema produttivo. Grazie all’accesso differenziato basato sull’ISEE e ai contributi fino a 11.000 euro (o 20.000 per le imprese), il bonus si propone di ridurre le disuguaglianze e promuovere la mobilità sostenibile come diritto accessibile.
Risparmio fiscale e incentivi diretti
Per i cittadini, il bonus si traduce in un abbattimento immediato del costo di acquisto, mentre per le imprese può configurarsi come:
-
sconto diretto in fattura,
-
credito d’imposta compensabile in F24,
-
oppure come bene ammortizzabile fiscalmente con iper-ammortamento (se confermato per i veicoli green strumentali).
A questo si aggiunge il vantaggio della totale esenzione dal pagamento del bollo auto per 5 anni, già attivo in molte regioni italiane per i veicoli elettrici, e della possibilità di accedere a zone ZTL o corsie preferenziali, con riduzione di pedaggi, parcheggi e costi di gestione complessivi.
Benefici ambientali e di sistema
Ogni rottamazione incentivata corrisponde a una riduzione delle emissioni di CO₂, NOx e PM10. La sostituzione di 39.000 veicoli inquinanti potrebbe significare, secondo stime del MASE, un taglio di oltre 100.000 tonnellate di CO₂ l’anno. Inoltre, la spinta verso la transizione green rafforza l’intera filiera della mobilità elettrica italiana, stimolando anche l’indotto della componentistica e dei servizi correlati (installazione colonnine, manutenzione, software di bordo).
Competitività per le imprese
Per le piccole aziende, l’incentivo non è solo un vantaggio economico: rappresenta anche una leva strategica per rinnovare il parco mezzi aziendale, migliorare l’immagine “green” verso i clienti e contenere i costi di carburante e manutenzione. In un contesto in cui la sostenibilità è sempre più un fattore competitivo, l’adozione di mezzi elettrici può diventare un asset differenziante nei bandi pubblici, negli appalti e nei rapporti B2B.
Risparmio fiscale
Ottenere il massimo dal Bonus Auto 2025 non significa solo accedere al contributo statale, ma anche sapere come combinarlo con altre agevolazioni fiscali e misure accessorie. L’incentivo, infatti, si inserisce in un quadro più ampio di strumenti che, se utilizzati correttamente, possono generare un risparmio fiscale importante e duraturo.
Per i privati cittadini, la prima strategia è monitorare il proprio ISEE aggiornato. Rientrare nella soglia dei 30.000 euro consente di ottenere il massimo contributo (11.000 euro), e in alcuni casi anche l’accesso a bonus locali o regionali cumulabili. Alcune Regioni e Comuni, infatti, offrono ulteriori incentivi per la rottamazione di veicoli inquinanti o per la mobilità sostenibile (es. contributi per l’installazione delle colonnine di ricarica domestiche). È quindi utile verificare i bandi attivi a livello territoriale.
Inoltre, l’acquisto del veicolo può essere effettuato tramite formule di leasing o noleggio a lungo termine, che in alcuni casi prevedono deduzioni parziali o integrali dell’IVA (per soggetti titolari di partita IVA), oltre alla deducibilità dei costi di utilizzo, carburante e manutenzione per finalità lavorative.
Per le imprese individuali e le società, l’adozione di veicoli elettrici rientra tra gli investimenti in beni strumentali 4.0, e potrebbe quindi essere agevolata — se confermata — tramite credito d’imposta per la transizione digitale ed ecologica, secondo i parametri del Piano Transizione 5.0. In questo caso, oltre al bonus fino a 20.000 euro, si può ottenere un ulteriore beneficio fiscale del 15%-20% sul valore dell’investimento, cumulabile con altre misure se dichiarato come bene strumentale interconnesso.
Infine, per i liberi professionisti, è utile valutare se l’acquisto del veicolo elettrico può essere dedotto come costo strumentale all’attività, incidendo direttamente sull’imponibile IRPEF o IRES e riducendo l’imposta dovuta.
In sintesi, chi saprà pianificare bene fiscalmente l’acquisto potrà non solo risparmiare sul prezzo del veicolo, ma anche ottenere un effetto leva sul proprio carico tributario, con vantaggi sia immediati che a medio termine.
Il ruolo chiave del Bonus 2025
Il Bonus Auto 2025 non è solo un incentivo temporaneo all’acquisto, ma un tassello fondamentale in un disegno più ampio: quello della trasformazione del comparto automobilistico italiano verso la mobilità a emissioni zero. Con una delle flotte più anziane d’Europa e una quota ancora ridotta di veicoli elettrici circolanti, l’Italia si trova a un bivio strategico che richiede interventi concreti, strutturati e sostenibili nel tempo.
La direzione imposta dall’Unione Europea è chiara: stop alla vendita di auto con motori termici entro il 2035, una misura che obbliga l’intero sistema industriale e commerciale a ripensare le proprie logiche produttive, distributive e di servizio.
In questo contesto, il Bonus 2025 può diventare un acceleratore di innovazione, ma solo se inserito in una visione organica che coinvolga anche:
-
il potenziamento delle infrastrutture di ricarica pubbliche e private;
-
la formazione professionale per la riconversione dei lavoratori del settore;
-
politiche di ricerca e sviluppo per favorire la filiera italiana della mobilità elettrica.
Secondo l’Associazione dell’Industria della Mobilità Elettrica, il pacchetto di incentivi 2025 rappresenta una delle prime risposte concrete al rallentamento delle vendite di veicoli elettrici in Italia, dovuto in parte all’incertezza normativa e ai costi ancora elevati per le famiglie. Se ben implementato, il nuovo ecobonus potrebbe rilanciare la domanda interna e contemporaneamente rendere competitive le aziende italiane nel contesto europeo.
Per ottenere questo risultato, tuttavia, sarà necessario un impegno coordinato tra pubblico e privato, affinché la mobilità sostenibile diventi non solo una scelta ambientale, ma anche una reale opportunità economica, industriale e fiscale.
Conclusione
Il Bonus Auto 2025 si prospetta come una delle misure più rilevanti del nuovo ciclo di investimenti green previsti dal PNRR aggiornato. Grazie a 600 milioni di euro di risorse aggiuntive, l’Italia potrà compiere un passo deciso verso una mobilità più sostenibile, incentivando l’acquisto di veicoli elettrici e favorendo la rottamazione di quelli più inquinanti.
I criteri legati all’ISEE, al prezzo di listino e al tipo di beneficiario (privati o imprese) rendono il bonus più equo e selettivo, evitando sprechi e canalizzando i fondi verso chi ne ha davvero bisogno. Le imprese, inoltre, avranno l’opportunità di aggiornare i propri mezzi da lavoro, con impatti positivi su efficienza, reputazione e competitività.
Per cittadini, professionisti e imprese interessati a sfruttare questa opportunità, è fondamentale prepararsi in anticipo, verificare i requisiti richiesti e seguire gli aggiornamenti normativi nelle prossime settimane. Il bonus sarà accessibile attraverso una procedura online centralizzata, ma il successo dipenderà dalla rapidità nella messa a terra e dalla chiarezza delle istruzioni operative.
In un contesto europeo sempre più orientato verso la decarbonizzazione e la sostenibilità, il Bonus Auto 2025 rappresenta molto più di un semplice sconto: è un’occasione concreta per risparmiare, innovare e contribuire alla tutela dell’ambiente. Un’opportunità che nessuno, oggi, dovrebbe lasciarsi sfuggire.