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giovedì 30 Ottobre 2025

Autoimpiego e Resto al Sud 2.0: incentivi 2025 fino a 50.000 € per giovani under 35

Il 2025 segna una svolta importante per tutti i giovani under 35 che vogliono mettersi in proprio e avviare un’attività imprenditoriale nel Centro-Nord e nel Mezzogiorno. Grazie alla riformulazione degli incentivi per l’autoimpiego giovanile, lo Stato rilancia le misure “Autoimpiego Centro-Nord” e “Resto al Sud 2.0”, introducendo contributi a fondo perduto, voucher per la formazione e servizi di mentoring personalizzati. Un pacchetto di sostegno che punta a trasformare idee in imprese, stimolare l’autoimprenditorialità e rilanciare l’economia territoriale, soprattutto nelle aree con più difficoltà occupazionali.

Contributi fino a 50.000 euro a fondo perduto, voucher per consulenze specialistiche, percorsi di formazione mirati e assistenza continua rappresentano un’opportunità concreta per chi sogna di lavorare in proprio, ma non dispone del capitale iniziale necessario. Ecco perché le nuove misure 2025 rappresentano un’occasione da non perdere: rivolte esclusivamente ai giovani tra i 18 e i 35 anni, residenti o che intendano trasferirsi in specifiche aree del Paese, questi incentivi non sono solo economici, ma anche formativi e strutturati su misura.

In questo articolo analizzeremo in dettaglio le novità introdotte per il 2025, i requisiti per accedere ai finanziamenti, le modalità di richiesta, le differenze tra Autoimpiego e Resto al Sud, e soprattutto i vantaggi fiscali e pratici che queste misure comportano per chi decide di fare impresa in Italia oggi.

Il Decreto 11 luglio 2025

Il quadro giuridico di riferimento per le nuove misure di sostegno all’autoimpiego giovanile è stato definito dal Decreto interministeriale dell’11 luglio 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 193 del 21 agosto 2025. Si tratta di un provvedimento congiunto del Ministero del Lavoro, del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e del Ministro per gli Affari Europei e il PNRR, che stabilisce criteri, modalità attuative e soggetti responsabili della gestione degli incentivi previsti dagli articoli 17 e 18 del Decreto-Legge 60/2024, noto anche come Decreto Coesione.

Il decreto disciplina in modo organico e sistematico le misure a sostegno dell’autoimpiego under 35, distinguendo chiaramente tra gli strumenti operativi previsti per il Centro-Nord e quelli destinati al Mezzogiorno, introducendo così un modello duale di intervento pensato per rispondere alle differenti esigenze territoriali. L’obiettivo è promuovere l’inclusione attiva dei giovani nel mercato del lavoro attraverso l’avvio di attività imprenditoriali, autonome e libero-professionali, valorizzando competenze, creatività e voglia di fare impresa.

La gestione delle misure è affidata a tre enti principali: ENM – Ente Nazionale per il Microcredito, responsabile per i percorsi di formazione e accompagnamento; Invitalia, che cura le fasi di istruttoria, concessione ed erogazione dei contributi, nonché il servizio di tutoring imprenditoriale; e infine Sviluppo Lavoro Italia S.p.A., incaricata del coordinamento generale e del supporto operativo ai Centri per l’Impiego e agli altri enti coinvolti.

Requisiti per presentare domanda

I destinatari delle nuove misure di incentivazione per l’autoimpiego 2025 sono giovani tra i 18 e i 35 anni non ancora compiuti che si trovino in particolari condizioni occupazionali e sociali.

In particolare, come stabilito dall’articolo 5 del Decreto 11 luglio 2025, i beneficiari devono rientrare in almeno una delle seguenti categorie:

  • Disoccupati, inoccupati o inattivi, compresi coloro che si trovano in situazioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione, secondo la definizione fornita dal Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027;

  • Disoccupati inseriti nel Programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori).

È fondamentale che il soggetto risulti in possesso di almeno uno di questi requisiti alla data di avvio dell’iniziativa economica, confermandolo tramite una dichiarazione sostitutiva di atto notorio (DSAN).

Per quanto riguarda le attività finanziabili, le iniziative devono essere in fase di avvio, ovvero inattive alla data di presentazione della domanda, ma già costituite nel mese precedente.

Sono ammesse le attività:

  • Di lavoro autonomo con apertura di Partita IVA;

  • Di impresa individuale o societaria, nelle forme di società in nome collettivo, in accomandita semplice, a responsabilità limitata o cooperativa;

  • Libero-professionali, anche in forma di società tra professionisti.

Un vincolo importante è che non sono ammessi soggetti che risultano titolari o soci, anche di un’attività cessata nei sei mesi precedenti, se l’iniziativa oggetto della domanda ha un codice ATECO identico fino alla terza cifra rispetto a quella precedente.

Autoimpiego e Resto al Sud 2.0 - Commercialista.it

Incentivi autoimpiego Centro-Nord (ACN)

Per i giovani under 35 che intendono avviare un’attività in una delle regioni del Centro-Nord – tra cui Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Marche e altre – il nuovo pacchetto “Autoimpiego Centro-Nord” (ACN) offre un mix di incentivi a fondo perduto e contributi su investimenti, calibrati in base all’ammontare del progetto e alla tipologia di spese sostenute.

Il primo strumento a disposizione è il voucher a fondo perduto, fino a 30.000 euro, che può essere elevato a 40.000 euro qualora le spese siano destinate a interventi innovativi, digitali o in ambito green. Questo incentivo iniziale è pensato per coprire le prime fasi di avvio, facilitando l’acquisto di beni e servizi essenziali.

A questo si aggiungono i contributi su programmi di investimento strutturati secondo due soglie:

  • fino al 65% delle spese ammissibili, per progetti con un importo massimo di 120.000 euro;

  • fino al 60%, per progetti fino a 200.000 euro.

Le spese ammissibili includono:

  • acquisto di macchinari e attrezzature;

  • tecnologie ICT e digitali;

  • consulenze tecnico-specialistiche (fino a un massimo del 30%);

  • marchi, brevetti e altri asset immateriali;

  • opere edili (con limite massimo del 50%).

Restano escluse dal contributo le spese relative a terreni, immobili, consulenze legali o fiscali, nonché i costi di gestione ordinaria.

Resto al Sud 2.0

Per i giovani under 35 che decidono di avviare la propria attività in una delle regioni del MezzogiornoAbruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna – il nuovo programma Resto al Sud 2.0 rappresenta una delle misure più generose e vantaggiose attualmente disponibili. L’obiettivo è duplice: favorire la nascita di nuove imprese locali e contrastare la fuga di talenti, incentivando il radicamento dei giovani nel proprio territorio d’origine.

La misura prevede un voucher a fondo perduto fino a 40.000 euro, che può arrivare a 50.000 euro se destinato a spese innovative, digitali o in ambito green. Questo contributo iniziale è pensato per sostenere i primi investimenti, abbattendo le principali barriere all’ingresso che ostacolano l’autoimprenditorialità.

A ciò si aggiungono contributi sui programmi di investimento con percentuali ancora più elevate rispetto al Centro-Nord:

  • fino al 75% delle spese, per progetti fino a 120.000 euro;

  • fino al 70%, per progetti fino a 200.000 euro.

Restano valide le stesse regole sulle spese ammissibili, che includono: acquisto di attrezzature, tecnologie ICT, marchi, brevetti, opere edili e consulenze tecniche specialistiche (entro il 30%). Non sono invece finanziabili spese su immobili, terreni, costi legali, fiscali o di gestione.

Con queste condizioni estremamente favorevoli, il Sud Italia si conferma il terreno ideale per far nascere nuove realtà imprenditoriali giovanili.

Come presentare domanda

La presentazione della domanda per accedere agli incentivi “Autoimpiego Centro-Nord” e “Resto al Sud 2.0” avviene esclusivamente online attraverso la piattaforma ufficiale di Invitalia, l’ente incaricato della gestione operativa. Per accedere al portale è necessario disporre di identità digitale (SPID, CIE o CNS) e firma digitale, strumenti obbligatori per completare correttamente la procedura.

Il processo di valutazione segue una logica a sportello valutativo, ovvero in ordine cronologico di presentazione delle domande, articolata in tre fasi principali:

  1. Verifica di ammissibilità formale;

  2. Verifica dei requisiti soggettivi e oggettivi;

  3. Valutazione del merito progettuale, in base alla qualità e sostenibilità dell’iniziativa.

Tra i documenti obbligatori da allegare figurano:

  • Una descrizione dettagliata del progetto imprenditoriale;

  • Un business plan, richiesto per progetti con investimenti strutturati o complessi;

  • Una dichiarazione sostitutiva (DSAN) che attesti il possesso dei requisiti previsti dal decreto.

Invitalia è tenuta a fornire una risposta entro 90 giorni dalla data di invio della domanda. L’erogazione dei contributi avviene in due momenti distinti:

  • Una prima tranche a Stato Avanzamento Lavori (SAL), a fronte di spese sostenute pari almeno al 30% e fino al 70% del progetto;

  • Il saldo finale, che viene liquidato entro 3 mesi dall’ultima spesa rendicontata.

Autoimpiego e Resto al Sud 2.0 - Commercialista.it

Tutoring obbligatorio

Uno degli elementi distintivi delle nuove misure di autoimpiego 2025 è l’introduzione di un servizio di tutoring obbligatorio, pensato per accompagnare ogni beneficiario durante la delicata fase di avvio dell’attività. Ogni progetto ammesso riceve un pacchetto di servizi di assistenza tecnica e gestionale del valore complessivo di 5.000 euro, suddiviso tra Invitalia ed Ente Nazionale Microcredito (ENM).

Nel dettaglio:

  • 4.000 euro sono destinati a servizi di tutoring tecnico forniti da Invitalia, che assistono il beneficiario nell’intero iter autorizzativo, nella rendicontazione delle spese, nel rispetto delle scadenze e nel monitoraggio dei risultati;

  • 1.000 euro sono invece riservati al supporto fornito da ENM, focalizzato su aspetti gestionali: dal marketing alla redazione di contratti, fino alla gestione finanziaria e ai rapporti con banche e fornitori.

Questo accompagnamento non è facoltativo: è parte integrante del percorso agevolato e ha un obiettivo preciso, prevenire errori, irregolarità o inadempienze che potrebbero comportare la revoca dei contributi concessi. Il tutor funge da punto di riferimento stabile e costante, fornendo competenze operative a giovani che spesso si affacciano per la prima volta al mondo imprenditoriale.

Vantaggi fiscali

Le misure “Autoimpiego Centro-Nord” e “Resto al Sud 2.0” non rappresentano solo un’occasione per ottenere fondi a fondo perduto, ma offrono anche una struttura completa di accompagnamento, strumenti operativi e vantaggi che possono fare la differenza tra un’idea e un’impresa di successo. Tra i principali benefici c’è sicuramente la possibilità di accedere a risorse economiche rilevanti senza dover ricorrere all’indebitamento bancario, riducendo così il rischio imprenditoriale iniziale.

Dal punto di vista fiscale, i contributi a fondo perduto non concorrono alla formazione del reddito imponibile, in quanto rientrano tra i contributi pubblici esenti ai sensi dell’art. 88, comma 3, del TUIR, se contabilizzati correttamente. Inoltre, le nuove imprese nate attraverso queste misure possono spesso accedere ad ulteriori esenzioni o regimi agevolati, come il forfettario, particolarmente vantaggioso per chi è alla prima esperienza imprenditoriale.

Strategicamente, il supporto continuo di tutor e consulenti, unito alla formazione gratuita e all’accesso agevolato a strumenti digitali e green, consente di impostare correttamente l’attività sin dall’inizio, migliorando le probabilità di sopravvivenza e crescita nei primi anni. Questo approccio integrato punta a creare imprese solide, sostenibili e competitive, anche in territori tradizionalmente svantaggiati.

ACN vs Resto al Sud 2.0

Sebbene entrambe le misure rientrino nel più ampio programma nazionale di incentivazione all’autoimpiego giovanile, Autoimpiego Centro-Nord (ACN) e Resto al Sud 2.0 (RSUD) presentano differenze sostanziali per quanto riguarda l’importo degli incentivi, la copertura delle spese e, soprattutto, il territorio di applicazione. Conoscere questi dettagli è fondamentale per scegliere consapevolmente l’iniziativa più adatta alla propria situazione.

In primo luogo, la misura ACN è destinata a giovani residenti (o che intendano trasferirsi) nelle regioni del Centro-Nord, dove le percentuali di contributo sono più contenute: fino al 65% del valore del progetto e voucher fino a 40.000 euro. Di contro, Resto al Sud 2.0 offre incentivi più generosi – fino al 75% dei costi e voucher fino a 50.000 euro – proprio per stimolare la crescita economica nelle regioni meridionali, tradizionalmente caratterizzate da più alti tassi di disoccupazione giovanile.

Un altro aspetto rilevante è che entrambe le misure permettono il trasferimento della residenza, purché questo avvenga prima dell’erogazione dei contributi. In questo modo, un giovane residente al Nord può accedere a Resto al Sud 2.0 trasferendosi in una delle regioni ammissibili, purché rispetti tutte le condizioni previste.

Infine, a livello operativo, entrambe le misure prevedono lo stesso iter procedurale, strumenti di tutoraggio, requisiti soggettivi e vincoli di spesa, garantendo così uniformità di accesso e gestione, a prescindere dalla localizzazione geografica del progetto.

Conclusione

I nuovi incentivi per l’autoimpiego under 35, introdotti con il Decreto 11 luglio 2025, rappresentano una delle iniziative più concrete e strutturate degli ultimi anni per sostenere i giovani nella costruzione del proprio futuro professionale. Con contributi a fondo perduto fino a 50.000 euro, percentuali di finanziamento fino al 75% e un sistema integrato di formazione, accompagnamento e tutoraggio, queste misure non si limitano a finanziare idee, ma aiutano a trasformarle in imprese sostenibili e competitive.

Che tu viva al Nord, al Centro o al Sud, oggi esistono strumenti reali per mettersi in proprio, con procedure digitalizzate, accesso semplificato e un supporto tecnico costante. Non si tratta solo di ottenere un contributo economico, ma di entrare in un percorso professionale strutturato, che ti guida passo passo dalla nascita dell’idea fino al consolidamento dell’attività.

Per molti giovani, questo può essere il momento giusto per fare il salto: da disoccupati o inattivi a imprenditori, professionisti e protagonisti del cambiamento.

Il messaggio è chiaro: non aspettare, informati, prepara il tuo progetto e candidati. Le risorse ci sono, le regole sono definite e il supporto è garantito. Il futuro imprenditoriale può iniziare oggi, con basi solide.

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