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giovedì 30 Ottobre 2025

Aiuti alle imprese di acquacoltura 2025: regole, domanda, contributi e vantaggi fiscali

Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF) ha pubblicato con Decreto Direttoriale n. 303381 del 3 luglio 2025 le nuove regole operative per l’accesso agli aiuti economici destinati alle imprese dell’acquacoltura. Si tratta di una misura strategica per sostenere uno dei settori chiave dell’economia blu, colpito negli ultimi anni da aumenti dei costi di produzione, instabilità dei mercati e crisi ambientali.

Il provvedimento stabilisce i criteri, le modalità e le procedure per la presentazione delle domande, dando attuazione alle misure previste dall’Obiettivo specifico 2.1 – Azione 7 – Intervento codice 221707 “Sostegno alle imprese di acquacoltura”, finanziato attraverso il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA). Le istanze dovranno essere inviate complete di tutta la documentazione entro e non oltre le ore 12:00 del sessantesimo giorno successivo alla data di pubblicazione del comunicato ufficiale sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

In questo articolo scoprirai nel dettaglio chi può accedere ai contributi, quali sono le spese ammissibili, come presentare correttamente la domanda e quali sono i vantaggi fiscali e finanziari collegati.

Aiuti imprese acquacoltura

Per il 2025, il Ministero dell’Agricoltura ha messo a disposizione delle imprese dell’acquacoltura una dotazione finanziaria complessiva pari a 5.000.000,00 di euro. Si tratta di un intervento mirato a sostenere la resilienza e la continuità delle attività produttive in un settore strategico per l’economia blu italiana, spesso messo a dura prova da eventi naturali imprevedibili.

Tutte le imprese che presenteranno domanda e risulteranno ammissibili potranno accedere ai contributi. Tuttavia, nel caso in cui il numero delle domande accolte superi le risorse disponibili, il MASAF ha previsto la possibilità di una rimodulazione proporzionale dei contributi, in modo da garantire un’equa distribuzione delle risorse tra tutti i beneficiari. In altre parole, l’importo effettivamente erogato potrà essere ridotto in base al numero totale di istanze approvate e al valore della compensazione richiesta.

Possono presentare domanda le seguenti categorie di imprese:

  • Microimprese

  • Piccole e Medie Imprese (PMI)
    appartenenti al settore acquicolo, come definite nell’Allegato alla Raccomandazione della Commissione Europea 2003/361/CE.

Sono considerate ammissibili esclusivamente le operazioni finalizzate ad attuare misure compensative per far fronte alle perdite economiche subite a seguito della sospensione temporanea delle attività causata da fenomeni naturali eccezionali, come ad esempio morìe di massa che colpiscono la fauna ittica in allevamento.

Questa misura rappresenta non solo un sostegno economico concreto, ma anche un importante strumento di tutela e stabilità finanziaria per le imprese operanti in un settore altamente vulnerabile ai cambiamenti ambientali.

Come presentare la domanda

Le imprese interessate ad accedere agli aiuti per il settore acquacoltura 2025 devono presentare la propria istanza completa di tutta la documentazione necessaria entro e non oltre le ore 12:00 del sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione del comunicato ufficiale sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. La scadenza è tassativa: eventuali ritardi o omissioni comporteranno l’esclusione automatica dalla procedura.

Attenzione: se la data di scadenza dovesse coincidere con un giorno festivo, un sabato o una domenica, il termine slitterà automaticamente al primo giorno lavorativo successivo.

Le domande devono essere inviate esclusivamente via PEC all’indirizzo: aoo.pemac@pec.masaf.gov.it

L’oggetto della PEC deve riportare obbligatoriamente la seguente dicitura:
👉 “Avviso Azione 7– Obiettivo Specifico 2.1 del PN FEAMPA 2021-2027 – Intervento di codice 221707 – Decreto Direttoriale n._________ del _________ – INDICAZIONE DEL NOME DEL PROPONENTE”.

Per garantire l’ammissibilità della domanda, è fondamentale allegare in modo corretto i seguenti documenti principali:

  • Modulo di domanda compilato e firmato digitalmente

  • Copia di un documento d’identità del legale rappresentante

  • Visura camerale aggiornata

  • Autocertificazione relativa al possesso dei requisiti previsti (dimensione impresa, settore di attività, conformità ai regolamenti FEAMPA)

  • Relazione tecnica sulle perdite subite e sulle cause eccezionali (morìa di massa o altri eventi naturali)

  • Eventuale documentazione fiscale o contabile a supporto della richiesta di compensazione

Le domande potranno essere trasmesse esclusivamente dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Per questo motivo, si consiglia di preparare tutta la documentazione con largo anticipo, anche con l’assistenza di un commercialista esperto in bandi e finanza agevolata, così da non rischiare errori che potrebbero compromettere l’accesso ai fondi.

Aiuti alle imprese di acquacoltura 2025 - Commercialista.it

Spese ammissibili

Un aspetto fondamentale per accedere agli aiuti alle imprese di acquacoltura 2025 è la corretta identificazione delle spese ammissibili, cioè di quelle perdite o costi che possono essere oggetto di compensazione secondo le regole stabilite dal Decreto Direttoriale n. 303381/2025 e dal FEAMPA.

In particolare, sono considerate ammissibili le operazioni che prevedono misure compensative per coprire le perdite economiche derivanti dalla sospensione temporanea dell’attività. Tale sospensione deve essere direttamente causata da eventi naturali eccezionali, in particolare da fenomeni di morìa di massa che abbiano colpito la fauna ittica allevata. L’obiettivo è quello di sostenere le imprese che, a causa di fattori ambientali imprevedibili e non imputabili a cattiva gestione, hanno subito danni economici significativi.

Non tutte le spese, tuttavia, sono considerate valide ai fini del contributo.

Sono escluse:

  • Perdite non riconducibili a eventi eccezionali naturali o ambientali

  • Costi ordinari di gestione aziendale

  • Investimenti strutturali e acquisti di beni durevoli

  • Perdite causate da negligenza, incuria o inosservanza delle buone pratiche di allevamento

È importante sottolineare che la dimostrazione delle cause eccezionali deve essere documentata in modo rigoroso e, ove possibile, supportata da dati scientifici o da attestazioni di autorità competenti. In mancanza di tale documentazione, l’istanza rischia di essere respinta.

Questa misura punta non solo a fornire un aiuto economico immediato, ma anche a promuovere una maggiore resilienza delle imprese del settore nei confronti dei cambiamenti climatici e degli eventi naturali sempre più frequenti.

Criteri di valutazione

Per garantire un utilizzo corretto e trasparente delle risorse messe a disposizione, le domande presentate dalle imprese di acquacoltura saranno valutate sulla base di criteri oggettivi e predefiniti, come stabilito nel Decreto Direttoriale n. 303381/2025. La selezione seguirà il principio di equa distribuzione delle risorse disponibili, nel rispetto delle normative europee e nazionali.

Ogni istanza sarà sottoposta a una verifica di:

  • Ammissibilità formale: completezza della documentazione, rispetto dei requisiti soggettivi e oggettivi, presentazione nei termini previsti;

  • Congruità della richiesta: l’entità del contributo richiesto deve essere coerente con le perdite effettivamente subite e documentate;

  • Rispetto dei massimali previsti dal FEAMPA: nessuna impresa può superare i limiti di aiuto stabiliti dai regolamenti UE applicabili.

Nel caso in cui le risorse disponibili (5 milioni di euro) risultino insufficienti a coprire tutte le domande ammissibili, il MASAF procederà alla redazione di una graduatoria basata su criteri di priorità.

Sebbene il decreto non elenchi esplicitamente tutti i criteri di selezione, è prevedibile che vengano considerati:

  • La gravità e l’entità delle perdite subite

  • La dimensione dell’impresa

  • Il grado di impatto sociale ed economico sul territorio

In presenza di un eccesso di domande rispetto ai fondi disponibili, i contributi verranno rimodulati proporzionalmente, così da garantire un sostegno equo a tutte le imprese che hanno subito danni documentati.

Per le imprese è quindi fondamentale non solo presentare una domanda impeccabile dal punto di vista formale, ma anche quantificare con precisione le perdite subite, accompagnando il tutto con una documentazione chiara e solida. Un supporto professionale da parte di un commercialista o di un consulente esperto in bandi europei può fare la differenza tra un contributo approvato o respinto.

Vantaggi economici e fiscali 

Ottenere i contributi previsti dagli aiuti per le imprese di acquacoltura 2025 non rappresenta soltanto un sostegno immediato per far fronte a perdite legate ad eventi eccezionali, ma anche un’opportunità strategica per migliorare la solidità finanziaria e la resilienza dell’impresa nel medio-lungo periodo.

Da un punto di vista economico, i contributi ricevuti permettono alle imprese di:

  • Compensare le perdite subite senza ricorrere a debito bancario o altre forme di finanziamento onerose

  • Mantenere in equilibrio la liquidità aziendale, evitando il rischio di crisi di cassa o blocchi dell’attività produttiva

  • Investire parte delle risorse recuperate per migliorare la gestione dei rischi ambientali, tecnologici e sanitari

Dal lato fiscale, questi aiuti, in quanto erogati sulla base di una normativa europea e nazionale specifica, non vengono generalmente tassati come reddito d’impresa, in conformità con quanto previsto dall’art. 88, comma 3-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). Tuttavia, è sempre consigliabile un’attenta verifica con il proprio commercialista per valutare l’eventuale impatto fiscale o la necessità di indicazione nel quadro RU del modello Redditi, ai fini della trasparenza.

Inoltre, poter dimostrare di aver ricevuto fondi europei o nazionali può migliorare:

  • L’accesso al credito bancario, grazie a bilanci più solidi

  • La reputazione aziendale nei confronti di clienti, fornitori e istituti finanziari

  • La capacità di partecipare a future misure di sostegno e bandi europei, spesso riservate ad imprese con precedenti esperienze positive di gestione di fondi pubblici

Infine, l’adesione a queste misure contribuisce a rafforzare il profilo di sostenibilità ambientale e di gestione responsabile dei rischi, sempre più richiesto anche nei rapporti commerciali internazionali.

Aiuti alle imprese di acquacoltura 2025 - Commercialista.it

Consigli pratici

Per massimizzare le possibilità di ottenere con successo i contributi per le imprese di acquacoltura 2025, è essenziale adottare un approccio organizzato, preciso e professionale fin dalle prime fasi di preparazione della domanda. Errori formali, documentazione incompleta o imprecisioni nelle dichiarazioni possono infatti comportare l’esclusione automatica dall’assegnazione degli aiuti, nonostante l’effettiva presenza dei requisiti sostanziali.

Ecco alcuni consigli pratici per aumentare le probabilità di successo:

  1. Verifica puntuale dei requisiti soggettivi: accertarsi di rientrare nelle categorie di microimpresa o PMI secondo la definizione europea e di operare nel settore acquicolo in modo conforme.

  2. Documentazione tecnica dettagliata: redigere una relazione tecnica esaustiva e precisa che spieghi in modo chiaro le cause della sospensione temporanea, l’entità delle perdite e i danni subiti. Includere, se possibile, evidenze fotografiche, certificazioni sanitarie, dati ambientali o attestazioni di autorità competenti.

  3. Predisposizione dei dati economico-finanziari: calcolare con attenzione le perdite economiche effettive e predisporre eventuali estratti contabili, bilanci o registri a supporto della domanda.

  4. Controllo formale della domanda e dell’oggetto PEC: anche una semplice svista nell’oggetto della PEC o nella documentazione allegata può comportare l’esclusione per irricevibilità. Si consiglia sempre una doppia verifica finale.

  5. Gestione fiscale corretta dei fondi: per garantire la non imponibilità dei contributi e il corretto trattamento contabile, è consigliabile il supporto di un commercialista specializzato in finanza agevolata e fiscalità d’impresa.

Molte imprese rischiano di perdere queste opportunità per banali errori procedurali o per carenza di documentazione adeguata. Affidarsi a un consulente esperto permette non solo di risparmiare tempo, ma anche di aumentare concretamente le possibilità di accoglimento della domanda, evitando futuri problemi con eventuali controlli.

Infine, è utile ricordare che ottenere fondi europei o nazionali rafforza la credibilità aziendale e apre la strada a ulteriori opportunità di accesso a finanziamenti, incentivi o bandi specifici nei prossimi anni.

Conclusioni

Gli aiuti per le imprese di acquacoltura 2025 rappresentano un’opportunità concreta e strategica per le aziende italiane del settore, sempre più esposte a rischi ambientali e climatici. Grazie al Decreto Direttoriale n. 303381/2025 e alle risorse stanziate dal Fondo Europeo FEAMPA, le imprese possono ottenere una compensazione economica reale per le perdite subite a causa di eventi naturali straordinari, come la morìa di massa, che negli ultimi anni stanno colpendo duramente l’intero comparto.

Ma per accedere con successo a questi fondi, è indispensabile:

  • Conoscere le regole e le scadenze

  • Preparare una documentazione completa e corretta

  • Presentare la domanda nei tempi previsti

  • Gestire in modo accurato la parte fiscale e contabile del contributo

Non si tratta solo di ricevere un aiuto economico, ma di rafforzare la solidità finanziaria, migliorare la reputazione aziendale e creare le basi per affrontare con maggiore sicurezza le sfide future del mercato ittico e acquicolo.

Per questo motivo, il consiglio è quello di non improvvisare e di affidarsi a professionisti esperti in bandi europei, fiscalità e finanza agevolata, così da evitare errori e cogliere appieno i vantaggi di questa misura.

Le domande sono aperte e il tempo a disposizione è limitato: agire subito può fare la differenza tra un’impresa che subisce i cambiamenti e una che li affronta con strumenti concreti e sostegno pubblico.

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