13.2 C
Rome
domenica 23 Novembre 2025

Bonus mamme lavoratrici 2025: requisiti, istruzioni INPS e come richiederlo

Nel contesto economico attuale, dove il costo della vita continua ad aumentare e il lavoro femminile incontra ancora ostacoli legati alla conciliazione tra carriera e maternità, ogni misura di sostegno può fare la differenza. Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025, istituito dall’articolo 6 del Decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95 (convertito con modificazioni dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118), rappresenta un aiuto concreto alle madri che lavorano. Con la Circolare INPS n. 139 del 28 ottobre 2025, l’Istituto ha finalmente chiarito modalità, requisiti e istruzioni operative per accedere al contributo economico mensile di 40 euro per ogni mese o frazione di mese di attività lavorativa.

A differenza di altri strumenti simili del passato, questo bonus ha un approccio semplificato, immediato e più inclusivo, rivolgendosi sia alle lavoratrici dipendenti che autonome con almeno due figli. Una misura temporanea, ma con un impatto sociale rilevante: oltre a integrare il reddito familiare, incentiva la partecipazione attiva delle madri al mondo del lavoro, sostenendo in modo diretto la genitorialità.

Scopriamo nei prossimi paragrafi chi ha diritto al Bonus Mamme 2025, come presentare la domanda, quando arriveranno i pagamenti e quali sono le possibili criticità e i vantaggi fiscali di questa misura.

A chi spetta 

Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 è un contributo economico mensile riconosciuto esclusivamente alle madri con almeno due figli e con reddito da lavoro. La misura è disciplinata dall’articolo 6, comma 2, del Decreto-legge n. 95/2025 e viene erogata dall’INPS previa presentazione della domanda. Ma chi ha davvero diritto al beneficio?

Possono accedere al bonus:

  • Le lavoratrici dipendenti, purché non impiegate in rapporti di lavoro domestico;

  • Le lavoratrici autonome, incluse quelle iscritte alle Casse professionali e alla Gestione separata INPS.

Un requisito fondamentale è il reddito da lavoro percepito nel 2025, che non deve superare i 40.000 euro annui. Inoltre, la lavoratrice deve avere un rapporto di lavoro attivo o un’attività autonoma in corso nel mese di riferimento.

La durata del beneficio varia in base al numero dei figli e all’età del più piccolo:

Bonus Mamme Lavoratrici 2025 - Commercialista.it

Va però specificato che le madri con tre o più figli titolari di contratto di lavoro a tempo indeterminato non ricevono il bonus nei mesi in cui tale contratto è attivo, poiché beneficiano già dell’esonero totale dei contributi IVS previsto dalla Legge di Bilancio 2024.

Esempi pratici per chiarire:

  • Una madre con due figli, il più piccolo dei quali compie 10 anni a settembre 2025, riceverà il bonus da gennaio a settembre.

  • Una madre con tre figli, il cui contratto diventa a tempo indeterminato a luglio, avrà diritto al bonus da gennaio a giugno.

  • Una madre con un figlio e secondo nato ad aprile, riceverà il bonus da aprile a dicembre.

Come presentare domanda

Per accedere al Bonus Mamme Lavoratrici 2025, è necessario presentare un’apposita domanda all’INPS, utilizzando i canali digitali messi a disposizione dall’Istituto. La procedura è semplice ma richiede attenzione, soprattutto per rispettare le scadenze previste.

Modalità di presentazione della domanda

La domanda va presentata esclusivamente in modalità telematica, attraverso uno dei seguenti canali:

  • Portale INPS (www.inps.it), accedendo con SPID, CIE o CNS, nella sezione dedicata ai “Contributi per madri lavoratrici”;

  • Patronati o CAF abilitati, che possono trasmettere la richiesta per conto della lavoratrice;

  • Contact Center INPS, chiamando il numero 803.164 (gratuito da rete fissa) o 06.164.164 da rete mobile.

Al momento della domanda, la lavoratrice deve autocertificare:

  • Il numero dei figli e la data di nascita del più piccolo;

  • Il proprio reddito da lavoro annuo previsto per il 2025 (che non deve superare i 40.000 euro);

  • Lo status lavorativo (dipendente o autonoma) e l’esistenza del rapporto o dell’attività nel periodo di riferimento.

Tempi e modalità di pagamento

Il bonus verrà erogato in un’unica soluzione nel mese di dicembre 2025, ma per chi presenta la domanda in ritardo, il pagamento potrà arrivare entro febbraio 2026. Questo per garantire all’INPS il tempo necessario per effettuare i controlli sui requisiti.

È importante ricordare che, in caso di dichiarazioni non veritiere, l’INPS procederà al recupero delle somme indebitamente percepite, oltre ad eventuali sanzioni.

Bonus Mamme Lavoratrici 2025 - Commercialista.it

Vantaggi fiscali 

Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 rappresenta non solo un aiuto economico diretto, ma anche un importante strumento di politica sociale e fiscale. Con una cifra mensile di 40 euro per ogni mese o frazione di mese lavorato, l’incentivo punta a valorizzare il ruolo delle madri all’interno del mercato del lavoro, con benefici tangibili sia sul piano individuale che familiare.

1. Integrazione diretta del reddito

A differenza di altri strumenti come deduzioni o detrazioni, che agiscono sul calcolo dell’imposta, il Bonus Mamme viene erogato in denaro, direttamente sul conto corrente della beneficiaria. Questo significa liquidità immediata e maggiore semplicità di gestione, soprattutto in un contesto di aumento generalizzato dei costi per figli, scuola, sanità e trasporti.

2. Sostegno alla genitorialità e all’occupazione femminile

Il bonus è pensato per favorire la permanenza nel mondo del lavoro delle madri con due o più figli, contrastando il fenomeno delle dimissioni post maternità. Si tratta quindi di un sostegno alla genitorialità, ma anche di un incentivo alla continuità lavorativa, condizione essenziale per l’autonomia economica delle donne.

3. Complementarietà con altri strumenti fiscali

Il contributo è compatibile con altri benefici fiscali, come ad esempio:

  • Detrazioni per figli a carico;

  • Assegno unico universale;

  • Altri incentivi previsti dalla normativa vigente (come l’esonero contributivo totale per madri con 3 figli e contratto a tempo indeterminato).

Inoltre, non essendo considerato reddito imponibile ai fini IRPEF, non incide sul calcolo delle imposte né sull’ISEE, evitando penalizzazioni su altri benefici socio-economici.

Impatto economico

Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 è stato strutturato come misura temporanea e straordinaria, con un fondo stanziato complessivo pari a 480 milioni di euro per l’anno 2025, come previsto dal Decreto-legge 30 giugno 2025, n. 95, convertito con modificazioni dalla Legge 8 agosto 2025, n. 118. La gestione è affidata all’INPS, che provvede all’erogazione previa verifica dei requisiti, sulla base delle domande presentate.

Un intervento mirato e sostenibile

La misura è stata pensata come alternativa temporanea all’esonero contributivo totale per le lavoratrici madri introdotto dalla Legge di Bilancio 2024. In particolare, il bonus si rivolge a una platea di donne che non rientrano nella decontribuzione piena, come ad esempio:

  • Madri con contratti a termine;

  • Lavoratrici autonome o libere professioniste;

  • Lavoratrici dipendenti non a tempo indeterminato.

In questo modo, il Governo punta a intercettare categorie più vulnerabili, spesso escluse dai benefici strutturali o più complessi da ottenere.

Sostenibilità e copertura

Con una media potenziale di 1,2 milioni di beneficiarie stimate, e un contributo massimo teorico di circa 480 euro annui per ciascuna (pari a 40 euro x 12 mesi), la copertura di 480 milioni risulta congrua, anche tenendo conto di:

  • Eventuali cessazioni anticipate del rapporto di lavoro;

  • Domande non ammesse;

  • Periodi di inattività lavorativa.

L’INPS ha specificato che il contributo sarà concesso fino a esaurimento delle risorse disponibili, motivo per cui si consiglia alle lavoratrici aventi diritto di presentare la domanda il prima possibile.

Bonus Mamme Lavoratrici 2025 - Commercialista.it

Criticità, dubbi interpretativi e prospettive future

Nonostante il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 rappresenti un segnale positivo in tema di sostegno alla maternità, non mancano alcune criticità e aree grigie, emerse già nelle prime settimane successive alla pubblicazione della Circolare INPS n. 139/2025.

1. Incertezza sulla cumulabilità con altri incentivi

Una delle principali domande riguarda la cumulabilità del bonus con altre misure di sostegno legate alla genitorialità e all’occupazione. Ad esempio, per le madri con tre o più figli con contratto a tempo indeterminato, il bonus non è riconosciuto, poiché si presume la fruizione dell’esonero contributivo totale IVS previsto dalla Legge di Bilancio 2024. Tuttavia, non sempre è chiaro se e quando i due benefici si escludano a vicenda, soprattutto nei casi di contratti misti o cambi di regime contrattuale durante l’anno.

2. Periodi di inattività e frazioni di mese

Altro nodo interpretativo riguarda il calcolo del bonus nei mesi in cui la lavoratrice è attiva solo per una frazione. Sebbene la norma riconosca il bonus anche per “frazione di mese”, non è stato ancora chiarito quale percentuale minima di attività sia necessaria per ottenere l’intero importo.

3. Tempistiche e incertezze sulla proroga

Il bonus ha natura temporanea, con validità limitata al 2025. Ciò apre l’interrogativo su una sua eventuale proroga nel 2026 o sulla trasformazione in misura strutturale, magari integrata all’interno dell’Assegno Unico o di altri strumenti di welfare familiare. Tuttavia, allo stato attuale non sono previste estensioni, anche se alcuni esponenti politici hanno già chiesto un ampliamento della platea e delle risorse.

4. Esclusione delle lavoratrici domestiche

Un limite piuttosto evidente è l’esclusione delle lavoratrici domestiche, categoria spesso a basso reddito e con forte presenza femminile. Questa scelta lascia scoperta una fascia di madri che, pur lavorando, non può beneficiare del contributo.

Conclusioni

Il Bonus Mamme Lavoratrici 2025 si inserisce in un panorama complesso ma in evoluzione, dove le misure di sostegno alla maternità cercano di adattarsi alle esigenze reali delle famiglie italiane. Con un importo mensile di 40 euro per ogni mese di lavoro attivo e una gestione semplificata da parte dell’INPS, questa misura offre un supporto diretto e accessibile per le madri lavoratrici con almeno due figli.

Nonostante alcune criticità interpretative e l’esclusione di categorie come le lavoratrici domestiche, il bonus rappresenta un aiuto concreto per chi ha difficoltà a conciliare maternità e lavoro, senza intaccare l’ISEE né influire sull’IRPEF. Il fatto che sia compatibile con altre agevolazioni e venga erogato in unica soluzione nel mese di dicembre 2025, lo rende particolarmente vantaggioso anche dal punto di vista della pianificazione familiare e fiscale.

Il consiglio per tutte le potenziali beneficiarie è quello di:

  • Verificare subito i requisiti (numero figli, età, reddito e status lavorativo);

  • Presentare la domanda quanto prima, per non rischiare di restare escluse in caso di esaurimento dei fondi.

Infine, è importante restare aggiornate su eventuali modifiche legislative o proroghe per il 2026, che potrebbero trasformare questo incentivo in uno strumento strutturale di sostegno alla genitorialità femminile nel nostro Paese.

RICHIEDI UNA CONSULENZA AI NOSTRI PROFESSIONISTI

Abbiamo tutte le risorse necessarie per aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi.
Non esitare, contatta i nostri professionisti oggi stesso per vedere come possiamo aiutarti.
Oppure scrivici all'email info@commercialista.it

Iscriviti alla Newsletter

Privacy

Focus Approfondimenti

Altri Articoli

Iscriviti

Iscriviti alla nostra newsletter per rimanere aggiornato sul mondo delle normative e legge per il fisco e tributi!

No grazie!