La Legge di Bilancio 2026 si prepara a introdurre una nuova versione della definizione agevolata dei debiti fiscali, meglio conosciuta come Rottamazione Quinquies. Un’occasione, almeno sulla carta, per chi ha pendenze con il Fisco di mettersi in regola usufruendo di uno sconto su sanzioni e interessi. Ma non sarà una sanatoria per tutti: l’Agenzia delle Entrate e il Governo intendono adottare criteri più stringenti per escludere i contribuenti che hanno già abusato delle precedenti rottamazioni, quelli che, pur avendo aderito in passato, non hanno poi rispettato gli impegni presi.
Sommario
Una scelta politica e tecnica che sta già facendo discutere, perché apre la porta a una rottamazione selettiva, con l’obiettivo di premiare i contribuenti corretti e scoraggiare comportamenti opportunistici. E non mancano i dubbi: su quali basi saranno stabilite le esclusioni? Come verrà definito un “utilizzatore seriale” della rottamazione? E, soprattutto, quali sono le alternative per chi resta fuori?
In questo articolo approfondiamo chi rischia di essere escluso dalla Rottamazione Quinquies, quali saranno i criteri di selezione, e quali strategie fiscali possono aiutare a ridurre il peso delle cartelle esattoriali, anche in assenza di sanatorie.
Conferme ufficiali e prime anticipazioni
La Rottamazione Quinquies sarà una delle novità fiscali più discusse della prossima Legge di Bilancio 2026. A confermare l’intenzione del Governo di inserire la misura nel testo è stato Massimo Garavaglia, Presidente della Commissione Finanze del Senato, durante i lavori di proroga della riforma fiscale. Garavaglia ha dichiarato che il disegno di legge è pronto per essere chiuso a settembre, così da integrarlo nel pacchetto finanziario di fine anno.
Ma non sarà una rottamazione come le precedenti. Il nuovo intervento punta a diventare più selettivo e rigido: lo ha confermato anche il Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che ha sottolineato come la Rottamazione Quinquies debba convivere con altre misure fiscali, come il taglio dell’IRPEF per il ceto medio, tenendo conto delle risorse pubbliche disponibili. In questo contesto, non tutti i contribuenti potranno accedere al beneficio.
La vera novità, infatti, è l’introduzione di criteri di meritevolezza per l’accesso alla rottamazione. I cosiddetti “rottamatori seriali“, ovvero quei soggetti che hanno già aderito a più rottamazioni senza mai completare i pagamenti, potrebbero essere esclusi. Il Governo intende così scoraggiare gli abusi del sistema, da parte di chi ha usato le precedenti edizioni della sanatoria soltanto per bloccare temporaneamente pignoramenti, fermi amministrativi e altre azioni esecutive.
La Rottamazione Quinquies si preannuncia quindi come una misura più equa ma anche più restrittiva, che potrebbe ridefinire il rapporto tra contribuenti e Fisco in modo significativo.
Chi sarà escluso
Uno dei tratti distintivi della Rottamazione Quinquies, rispetto alle precedenti definizioni agevolate, sarà la selezione dei beneficiari in base alla loro condotta fiscale passata. Il nuovo meccanismo introdurrà un concetto mai applicato prima: quello di “contribuente non meritevole”. A essere esclusi dalla sanatoria saranno, infatti, tutti coloro che negli anni hanno aderito alle precedenti rottamazioni (come la Rottamazione-ter o la Quater) senza però completare i pagamenti o regolarizzare stabilmente la propria posizione con il Fisco.
Il profilo più a rischio è quello dei cosiddetti “rottamatori seriali”: contribuenti che hanno utilizzato le sanatorie per congelare temporaneamente il debito, evitando azioni esecutive come pignoramenti e fermi amministrativi, salvo poi non onorare le rate previste. Secondo l’impostazione in discussione in Senato, questo comportamento sarà ora penalizzato, con una esclusione automatica dalla nuova definizione agevolata.
È un cambiamento importante, che riflette un orientamento più rigoroso da parte dello Stato: le sanatorie non possono più essere usate come strumenti di rinvio sistematico, ma devono essere riservate a chi dimostra la volontà concreta di saldare i propri debiti. In tal senso, il criterio della “meritevolezza” verrà probabilmente collegato alla storia dei pagamenti pregressi e alla condotta fiscale documentabile del contribuente.
Questo approccio, se da un lato punta a rafforzare il senso di equità tra i cittadini, dall’altro pone nuove sfide interpretative e operative: quali saranno i parametri precisi per stabilire la non meritevolezza? Verrà considerato il numero di adesioni, le somme non pagate, o altri indicatori? Tutto è ancora da definire nei dettagli.

Le regole per i debiti rilevanti
Tra le novità più significative della Rottamazione Quinquies in arrivo con la Legge di Bilancio 2026 c’è l’introduzione di un anticipo obbligatorio per i contribuenti con debiti fiscali di importo superiore a 50.000 euro. Si tratta di una misura pensata per rafforzare l’impegno del contribuente e ridurre il rischio di adesioni “strategiche” con il solo scopo di sospendere le attività di riscossione. Secondo le prime ipotesi emerse in Senato, l’anticipo potrebbe essere pari fino al 5% del debito totale da versare immediatamente al momento dell’adesione.
Questa formula servirebbe da “garanzia” iniziale per confermare la serietà dell’intento del contribuente. A differenza delle rottamazioni precedenti, dove spesso i primi versamenti erano dilazionati nei mesi successivi, ora si pensa a una partecipazione attiva e immediata al piano.
Per quanto riguarda la rateizzazione, il nuovo schema dovrebbe prevedere un piano decennale con 120 rate mensili, ovvero fino a 10 anni per completare il pagamento. Un lasso di tempo piuttosto ampio, pensato per rendere sostenibile il rientro dai debiti anche per le situazioni più complesse. È prevista inoltre una tolleranza per il mancato pagamento di un massimo di 8 rate, purché non consecutive, prima di incorrere nella decadenza dal beneficio.
Queste condizioni sono state pensate per equilibrare due esigenze: da un lato offrire una possibilità concreta di rientro, dall’altro evitare abusi come accaduto in passato. L’anticipo obbligatorio, infatti, rappresenta un elemento di discontinuità con le precedenti rottamazioni e potrebbe costituire un filtro efficace per escludere i soggetti meno affidabili.
Cartelle sotto soglia
Oltre alla nuova sanatoria per i debiti rilevanti, la Rottamazione Quinquies potrebbe includere una misura dedicata ai piccoli contribuenti: si parla infatti di una cancellazione automatica delle cartelle esattoriali di importo contenuto. Sebbene i dettagli non siano ancora definitivi, l’ipotesi in discussione è quella di escludere completamente dalla riscossione i debiti fiscali inferiori a una certa soglia, con un possibile nuovo saldo e stralcio automatico.
Questa misura, già sperimentata con successo in passato (ad esempio con la cancellazione delle cartelle fino a 1.000 euro prevista dal Decreto Sostegni del 2021), ha lo scopo di alleggerire il carico amministrativo dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, spesso sommersa da milioni di mini-cartelle il cui recupero è più oneroso che proficuo. Ma ha anche un impatto sociale: molti cittadini, infatti, si trovano in situazioni di difficoltà economica cronica, per cui il recupero di piccole somme risulta inefficace e vessatorio.
Il nuovo saldo e stralcio potrebbe riguardare cartelle riferite a imposte non pagate, sanzioni e interessi, ma con una soglia massima ancora da definire (si ipotizza un limite tra i 1.000 e i 3.000 euro). In tal caso, la cancellazione avverrebbe in modo automatico e senza necessità di richiesta da parte del contribuente.
Tuttavia, la misura sarà probabilmente limitata a specifici requisiti soggettivi, come la fascia di reddito o l’ISEE del contribuente. Questo per evitare che anche soggetti con alta capacità contributiva possano beneficiare impropriamente della cancellazione.
La definizione di queste soglie e dei criteri applicativi sarà uno dei punti più delicati del dibattito parlamentare, ma la direzione sembra chiara: semplificare per i piccoli debitori, colpire gli inadempienti sistematici.

Rottamazione Quinquies vs precedenti
La Rottamazione Quinquies si preannuncia come un’evoluzione sostanziale rispetto alle versioni precedenti della sanatoria fiscale: Rottamazione Ter (introdotta con il DL 119/2018) e Quater (contenuta nella Legge di Bilancio 2023). La differenza principale risiede nella filosofia della misura: non più una rottamazione “aperta a tutti”, ma una selezione basata sulla condotta fiscale del contribuente.
Le prime tre rottamazioni avevano caratteristiche comuni: eliminazione delle sanzioni e degli interessi di mora, pagamento solo del capitale e rateizzazione ampia, spesso con 18 o 20 rate. La Quater, in particolare, ha introdotto la possibilità di dilazionare il pagamento in 60 rate mensili per cinque anni e ha consentito di saltare fino a 5 rate non consecutive. Inoltre, l’adesione era aperta a tutti, senza valutazioni sulla storia fiscale pregressa.
La Quinquies, invece, introduce tre elementi chiave di discontinuità:
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Esclusione dei “contribuenti non meritevoli”, cioè chi ha già aderito alle rottamazioni precedenti senza onorarle.
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Anticipo obbligatorio fino al 5% del debito per chi ha ruoli superiori a 50.000 euro, per dimostrare l’intenzione concreta di pagare.
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Durata fino a 10 anni (120 rate), con la possibilità di saltare fino a 8 rate non consecutive, ma solo per chi è ammesso.
Un ulteriore elemento di novità riguarda il possibile saldo e stralcio automatico per i debiti minori, che sarebbe una misura separata ma parallela alla definizione agevolata vera e propria.
In sintesi, se le precedenti rottamazioni erano strumenti emergenziali pensati per fare cassa e alleggerire il carico della riscossione, la Quinquies sembra avere anche un obiettivo etico e di disciplina fiscale: premiare chi è realmente intenzionato a regolarizzarsi e punire chi ha sfruttato il sistema per procrastinare.
Strategie operative
Anche se la Rottamazione Quinquies sarà ufficializzata solo con la Legge di Bilancio 2026, è fondamentale non aspettare l’ultimo momento per verificare la propria posizione fiscale. La nuova sanatoria sarà infatti più selettiva e non accessibile a tutti: prepararsi in anticipo può fare la differenza tra accedere all’agevolazione oppure restarne esclusi.
Ecco alcune azioni concrete da intraprendere già oggi:
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Richiedere l’Estratto di Ruolo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione
Questo documento fornisce il dettaglio aggiornato di tutte le cartelle esattoriali a proprio carico, distinguendo tra debiti attivi, sospesi o già prescritti. Può essere richiesto tramite SPID o CIE direttamente dal sito dell’Agenzia. -
Verificare lo storico delle rottamazioni precedenti
Chi ha aderito alla Rottamazione Ter o Quater e non ha completato i pagamenti, potrebbe rientrare tra i contribuenti “non meritevoli”. È utile controllare quali rate sono state pagate e se ci sono stati decadimenti. -
Analizzare il valore dei propri debiti
Se i debiti superano i 50.000 euro, è bene iniziare a valutare la possibilità di reperire l’anticipo del 5% richiesto in fase di adesione. Chi ha invece debiti minori, dovrebbe monitorare l’evoluzione del possibile saldo e stralcio automatico. -
Consultare un commercialista o uno studio fiscale di fiducia
La consulenza professionale in questa fase è fondamentale: serve a capire se si rientra nei criteri di accesso, quali rate o cartelle conviene eventualmente saldare subito, e come prepararsi a presentare l’istanza di adesione non appena sarà aperta. -
Valutare eventuali contestazioni o sospensioni
In presenza di cartelle errate o già prescritte, è consigliabile attivarsi per richiedere la sospensione o l’annullamento del debito, così da evitare di pagare somme non dovute.
Anticipare le mosse del Fisco permette di non subire passivamente la normativa, ma di agire in modo strategico. Non è mai troppo presto per organizzarsi: anche una semplice verifica preliminare può evitare brutte sorprese e massimizzare le possibilità di rientrare nella nuova agevolazione fiscale.
Conclusioni
La Rottamazione Quinquies non sarà una semplice replica delle precedenti definizioni agevolate, ma un vero e proprio cambio di approccio nella gestione dei debiti fiscali.
Il Governo ha chiarito che non ci sarà spazio per chi ha abusato in passato delle sanatorie senza rispettare gli impegni presi. L’obiettivo è premiare chi intende davvero regolarizzarsi, scoraggiando i comportamenti opportunistici.
Con l’introduzione di criteri di meritevolezza, l’anticipo obbligatorio per i debiti elevati e la possibilità di esclusione per i “rottamatori seriali”, si delinea un sistema più selettivo, ma potenzialmente più equo. Parallelamente, le misure per i piccoli debiti (come la cancellazione automatica sotto soglia) rappresentano un segnale di attenzione verso i contribuenti più fragili.
Per chi ha cartelle aperte, questo è il momento giusto per prepararsi: verificare la propria posizione, analizzare l’ammontare dei debiti e consultare un esperto sono passaggi essenziali. Agire in anticipo consente di non perdere un’occasione potenzialmente vantaggiosa, ma anche di evitare di ritrovarsi impreparati davanti a nuove regole più rigide.
La Legge di Bilancio 2026 sarà decisiva. Ma già da ora, la parola d’ordine è una sola: farsi trovare pronti.

