Il settore agricolo italiano è un pilastro fondamentale della nostra economia, ma spesso è anche uno dei più complessi da gestire a livello fiscale e contrattuale. Ogni anno l’INPS avvia la rilevazione delle retribuzioni medie per gli operai agricoli, sia a tempo determinato (OTD) che a tempo indeterminato (OTI), per adeguare le basi contributive e retributive che saranno utilizzate per l’anno successivo.
Sommario
Questa operazione non è soltanto un obbligo normativo, ma ha impatti reali e immediati su contributi, calcolo delle indennità e tutele assicurative per migliaia di lavoratori. Le tabelle retributive aggiornate fanno riferimento ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) vigenti e servono da parametro per la definizione delle retribuzioni convenzionali nel settore primario.
Nel 2025, come già accaduto per il 2024, l’attenzione degli operatori del settore è massima: conoscere per tempo le nuove tabelle significa evitare errori nei versamenti contributivi, pianificare correttamente i costi del personale agricolo e anche risparmiare legalmente sulle imposte, sfruttando le corrette deduzioni e detrazioni previste per il lavoro in agricoltura.
Questo articolo analizza nel dettaglio la procedura INPS per la rilevazione, le fonti normative, i criteri applicati e le tabelle di riferimento, offrendo una guida concreta per imprenditori agricoli, consulenti del lavoro e professionisti del settore fiscale.
Circolare INPS 146/2025
Con la Circolare n. 146 del 26 novembre 2025, l’INPS ha ufficialmente avviato la procedura di rilevazione delle retribuzioni contrattuali medie applicate agli operai agricoli a tempo determinato (OTD) e a tempo indeterminato (OTI). Questo passaggio rappresenta uno dei momenti più rilevanti del calendario contributivo per il comparto agricolo, in quanto costituisce la base su cui poggeranno numerosi adempimenti per l’anno successivo.
L’attività di rilevazione, che fotografa le retribuzioni vigenti alla data del 30 ottobre 2025, è finalizzata a tre obiettivi principali:
-
Determinare i contributi previdenziali da versare per i lavoratori agricoli.
-
Stabilire le prestazioni pensionistiche e assistenziali erogate.
-
Aggiornare i valori retributivi convenzionali per categorie particolari come coloni, mezzadri e iscritti alla Gestione speciale INPS.
Inoltre, i dati raccolti permetteranno al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di predisporre il decreto annualeche sancisce i parametri ufficiali per l’intero comparto.
La procedura è svolta in sinergia con le Organizzazioni sindacali dei lavoratori, le associazioni datoriali, le Sedi territoriali INPS e con la collaborazione dell’INAIL, assicurando così una rappresentazione fedele e aggiornata delle dinamiche retributive reali.
Le scadenze operative sono già stabilite: le Strutture provinciali INPS dovranno inviare i dati raccolti alle Direzioni regionali entro il 30 gennaio 2026, e queste ultime avranno tempo fino al 10 febbraio 2026 per inoltrare il tutto agli uffici centrali. Rispettare queste tempistiche è essenziale per garantire la corretta pubblicazione e validità delle tabelle retributive del 2026.
Il quadro normativo
La procedura di rilevazione delle retribuzioni medie per gli operai agricoli non è un’iniziativa estemporanea, ma trova fondamento in un preciso impianto normativo consolidato nel tempo.
Le basi giuridiche che regolano questo adempimento sono infatti tre:
-
Articolo 28 del D.P.R. 488/1968: stabilisce i criteri per la determinazione della retribuzione convenzionale, utile sia per il calcolo dei contributi previdenziali sia per le prestazioni assistenziali.
-
Articolo 7 della Legge 233/1990: disciplina l’applicazione delle retribuzioni convenzionali a categorie particolari come coloni, mezzadri, coltivatori diretti e compartecipanti familiari, rafforzando così la tutela dei lavoratori agricoli autonomi.
-
Articolo 9-sexies del D.L. 510/1996, convertito in Legge 608/1996: ha istituito la Commissione centrale per la rilevazione delle retribuzioni agricole, organo tecnico con compiti di vigilanza e coordinamento.
La raccolta dei dati avviene a livello provinciale, tenendo conto delle retribuzioni effettivamente corrisposte, differenziate per qualifica, settore agricolo e area geografica. I riferimenti sono i Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL), i cui minimi salariali possono essere integrati da contrattazioni regionali o provinciali, valide solo se in vigore al 30 ottobre 2025.
La Circolare INPS n. 146/2025 richiama anche la storica Circolare n. 190/2002, che continua a rappresentare il documento tecnico di riferimento per le modalità operative di calcolo delle retribuzioni convenzionali.
Le Direzioni regionali INPS esercitano un ruolo cruciale di coordinamento e controllo. Verificano la coerenza e l’uniformità dei dati rilevati, con particolare attenzione a settori agricoli con specificità contrattuali, come il comparto idraulico-forestale o le cooperative agricole, assicurando una fotografia fedele del panorama retributivo.

Istruzioni operative INPS
Per garantire uniformità e precisione nella raccolta dei dati, l’INPS fornisce alle Strutture territoriali strumenti operativi standardizzati, sotto forma di file Excel precompilati, da utilizzare per la rilevazione delle retribuzioni provinciali di operai agricoli a tempo determinato (OTD) e a tempo indeterminato (OTI).
I modelli sono disponibili nella directory FTP ufficiale dell’INPS, accessibile esclusivamente da browser compatibili come Internet Explorer o Microsoft Edge, al seguente indirizzo:
🔗 ftp://ftp.inps/applicazioni%20inps/Operai_Agricoli/
I due file principali da utilizzare sono:
-
A.ProvinciaGenerico – RM1 OTD 30 ottobre 2025.xls
-
A.ProvinciaGenerico – RM2 OTI 30 ottobre 2025.xls
Una volta scaricati, i file devono essere salvati localmente e rinominati indicando la provincia di competenza, ad esempio: Agrigento – RM1 OTD 30 ottobre 2025.xls
Oltre ai modelli generici, la directory contiene anche file specifici per province o territori con peculiarità contrattuali o organizzative, tra cui Toscana, Valle d’Aosta, Arezzo, Bolzano, Brescia, Mantova, Modena, Padova e Trento.
Ogni tabella è strutturata in modo da calcolare automaticamente:
-
Riga A: le retribuzioni per ciascun settore o qualifica;
-
Riga B: la percentuale di incidenza di ciascun settore sul totale;
-
Riga C: la retribuzione media giornaliera, che risulta dal calcolo combinato delle righe precedenti.
Sono inoltre incluse formule di controllo automatico, per verificare che le percentuali totali siano corrette e prevenire errori che potrebbero compromettere l’elaborazione finale dei dati.
Infine, entro il 30 gennaio 2026, le strutture provinciali devono completare la compilazione, allegare la documentazione relativa alla contrattazione collettiva vigente, e trasmettere tutto alla Direzione regionale INPS, che avrà poi il compito di inoltrarlo agli uffici centrali.
Vantaggi fiscali
Comprendere l’importanza della rilevazione INPS delle retribuzioni agricole non è solo un’esigenza burocratica, ma un vero e proprio strumento di gestione fiscale e previdenziale per le imprese del settore.
Ogni dato raccolto e validato concorre infatti a determinare:
-
gli importi dei contributi da versare per operai agricoli OTI e OTD;
-
le prestazioni previdenziali spettanti in caso di disoccupazione agricola, malattia, maternità, infortunio;
-
la corretta base imponibile ai fini fiscali per deduzioni e detrazioni legate al costo del lavoro.
Le aziende agricole che rispettano i parametri retributivi rilevati e ufficializzati dall’INPS possono evitare contestazioni in sede di ispezione, migliorare la gestione finanziaria del personale e soprattutto pianificare in modo più efficiente i costi aziendali. In un contesto in cui l’accesso a agevolazioni contributive (es. riduzioni per zone svantaggiate, esoneri contributivi per giovani agricoltori, ecc.) è sempre più legato alla regolarità dei dati trasmessi, la rilevazione annuale si configura come una leva strategica anche per il risparmio fiscale.
Inoltre, per i consulenti del lavoro e commercialisti, avere a disposizione tabelle retributive aggiornate e precise è essenziale per la corretta elaborazione delle buste paga, la redazione dei modelli contributivi (UNIEMENS) e la compilazione dei modelli dichiarativi. Non meno importante, la rilevazione supporta anche le valutazioni in fase di bilancio e controllo di gestione, permettendo una stima reale del costo del lavoro agricolo.

Focus sui territori speciali
Uno degli aspetti più complessi della rilevazione delle retribuzioni agricole è la forte differenziazione territoriale del lavoro nel settore primario. Non esiste infatti una “retribuzione agricola unica” valida per tutto il Paese: le dinamiche retributive cambiano profondamente in base alla provincia, alla regione e al tipo di attività agricola svolta.
È per questo motivo che l’INPS ha previsto, all’interno della directory FTP, file specifici per alcune province con caratteristiche particolari, come Arezzo, Trento, Bolzano, Brescia, Mantova, Modena e Padova. In questi casi, il modello di rilevazione si adatta alla struttura contrattuale vigente, integrando eventuali accordi locali o normative provinciali autonome (es. nelle province autonome di Trento e Bolzano).
Altrettanto rilevante è la rilevazione dei dati nei settori agricoli speciali, come:
-
il comparto idraulico-forestale, dove le attività legate alla sistemazione e manutenzione dei corsi d’acqua seguono logiche retributive autonome rispetto all’agricoltura tradizionale;
-
le cooperative agricole e i consorzi, che spesso applicano contratti integrativi interni o formule di retribuzione legate alla partecipazione ai risultati.
Queste specificità rendono indispensabile un’attenta analisi locale da parte delle Sedi INPS provinciali, che devono assicurarsi che i dati rilevati rappresentino in modo fedele la realtà contrattuale. Inoltre, le Direzioni regionali sono chiamate a coordinare e armonizzare le rilevazioni, in modo da evitare incongruenze nei dati finali e garantire l’omogeneità a livello nazionale.
Rilevazione retributiva errata o incompleta
Una rilevazione retributiva non conforme agli standard INPS o non coerente con i contratti collettivi vigenti può comportare gravi conseguenze, sia sul piano fiscale che previdenziale.
In un contesto normativo in cui la correttezza dei dati trasmessi è strettamente legata alla legittimità delle prestazioni erogate e al calcolo dei contributi, ogni anomalia può generare:
-
sanzioni contributive per versamenti non corrispondenti alle retribuzioni effettive;
-
recuperi di imposta da parte dell’Agenzia delle Entrate in caso di deduzioni fiscali basate su dati errati;
-
disconoscimento delle prestazioni previdenziali (es. malattia, disoccupazione agricola, maternità) per i lavoratori;
-
contestazioni in fase ispettiva da parte di INPS o INL.
Inoltre, la presenza di errori nei file trasmessi può comportare ritardi nei procedimenti amministrativi, rendendo più complesso il lavoro delle Direzioni regionali e, nei casi più gravi, portare alla non validazione della rilevazione provinciale, con impatti diretti su tutte le aziende del territorio.
Per i commercialisti e consulenti del lavoro, è fondamentale prestare massima attenzione alla coerenza tra le retribuzioni inserite nei modelli e i valori effettivamente applicati in busta paga, verificando sempre la vigenza dei contratti integrativi locali e l’esattezza delle percentuali di incidenza settoriale. Anche un piccolo errore di digitazione può falsare l’intero dato medio, con conseguenze a catena.
Infine, in caso di nuove assunzioni, iscrizioni previdenziali o richieste di agevolazioni, l’utilizzo di retribuzioni non aggiornate può portare a esclusioni dai benefici previsti per il comparto agricolo, con perdita di contributi e vantaggi fiscali.
Conclusione
La rilevazione annuale delle retribuzioni agricole da parte dell’INPS non è un mero adempimento burocratico, ma una leva strategica per garantire trasparenza, equità e correttezza contributiva all’interno di un settore fortemente eterogeneo come quello agricolo.
Per le aziende agricole, rappresenta l’occasione per allineare i propri parametri retributivi a quelli stabiliti dal sistema pubblico, prevenendo sanzioni e ottimizzando la gestione del personale. Per i consulenti del lavoro e i commercialisti, è uno strumento indispensabile per assicurare compliance normativa, migliorare la qualità della consulenza e supportare i clienti nella pianificazione fiscale.
Il rispetto delle scadenze operative, l’utilizzo corretto dei modelli Excel messi a disposizione dall’INPS e l’attenzione alle peculiarità territoriali sono elementi chiave per assicurare una rilevazione efficace e senza errori. In un periodo storico in cui il lavoro agricolo è soggetto a numerose sfide, tra transizione ecologica, meccanizzazione e bisogno di manodopera specializzata, avere basi retributive certe e condivise diventa anche un elemento di competitività.
L’auspicio è che la procedura 2025 venga vissuta non come un obbligo, ma come un’opportunità concreta per valorizzare il lavoro agricolo, rendere più efficiente l’impresa e sfruttare tutti i vantaggi fiscali e previdenziali previsti dalla normativa vigente.

