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lunedì 12 Maggio 2025

Fondo incentivi nautica 2025: fino a 50.000 euro a fondo perduto per motori elettrici, domande entro il 10 giugno

Il 2024 segna una nuova opportunità per gli operatori del settore nautico italiano: il Fondo per gli incentivi alla nautica da diporto è finalmente operativo, con una scadenza imminente per la presentazione delle domande fissata al 10 giugno 2024. Questo contributo statale, previsto dalla Legge di Bilancio 2022 e successivamente regolato dal Decreto interministeriale 466/2023, rappresenta un importante strumento per sostenere la filiera nautica nazionale, con particolare attenzione alla promozione della sostenibilità ambientale, dell’innovazione tecnologica e della sicurezza in mare.

Ma chi può accedere al fondo? Quali sono le spese ammissibili? E soprattutto, come si presenta la domanda senza commettere errori?

In questo articolo analizzeremo ogni aspetto pratico e normativo per guidarti passo dopo passo verso l’ottenimento dell’incentivo. Scopriremo inoltre quali strategie fiscali possono aiutare le imprese a massimizzare il beneficio economico derivante da questo contributo.

Obiettivo del Fondo

Il Fondo incentivi per la nautica da diporto, istituito nell’ambito della strategia nazionale per la sostenibilità, ha come obiettivo primario quello di favorire la sostituzione dei motori a combustione tradizionali con sistemi di propulsione elettrica.

Questo intervento, promosso dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), si inserisce nel più ampio quadro di azioni previste dalla Legge 27 dicembre 2023, n. 206, che al suo articolo 13, comma 4, ha previsto specifici contributi per promuovere l’innovazione e la tutela ambientale anche nel comparto nautico.

Il Decreto Direttoriale dell’11 marzo 2025 ha fissato i termini per la presentazione delle domande: la finestra temporale, inizialmente prevista dall’8 aprile all’8 maggio, è stata prorogata al 10 giugno 2025 alle ore 12:00 per consentire una maggiore partecipazione da parte di cittadini e imprese interessate.

Le domande possono essere presentate esclusivamente online tramite lo sportello digitale gestito da Invitalia, soggetto incaricato della procedura.

Questa misura si rivolge a due categorie di beneficiari:

  • Persone fisiche che intendano convertire la propria imbarcazione a motorizzazione elettrica;

  • Imprese, comprese quelle che operano nel noleggio o nella costruzione di unità da diporto, interessate a investire in tecnologie green.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto, nella misura massima del 50% delle spese ammissibili. Il massimale erogabile varia da 8.000 euro per i privati a 50.000 euro per le imprese, in base al tipo di motore installato.

Chi può accedere al fondo

Il Fondo per gli incentivi alla nautica da diporto sostenibile è destinato a una platea ben definita di beneficiari, sia pubblici che privati. In particolare, possono presentare domanda persone fisiche e imprese proprietarie di unità da diporto utilizzate per finalità diverse, purché in linea con quanto previsto dal Codice della nautica da diporto (D.Lgs. 171/2005). Le finalità ammesse sono:

  • Navigazione da diporto a scopo sportivo o ricreativo, senza fini di lucro (art. 1, comma 2);

  • Attività commerciali legate al settore della nautica (art. 2, comma 1);

  • Nautica sociale, destinata a finalità aggregative o inclusive (art. 2-bis, comma 1).

Requisiti per le persone fisiche

Chi intende accedere al fondo come cittadino deve:

  • Essere residente o stabilito in Italia;

  • Godere dei diritti civili;

  • Non trovarsi in condizioni di esclusione da contributi pubblici (es. fallimenti, frodi, sentenze).

Requisiti per le imprese

Le imprese, invece, devono:

  • Essere attive, regolarmente costituite e iscritte al Registro delle imprese;

  • Essere in regola con eventuali rimborsi di precedenti agevolazioni;

  • Non essere soggette a cause di esclusione, tra cui:

    • Svolgimento di attività escluse dal “de minimis” (es. pesca o acquacoltura);

    • Essere destinatarie di sanzioni interdittive o soggette a normativa antimafia;

    • In liquidazione o soggette a procedure concorsuali;

    • Essere guidate da soggetti con condanne penali definitive per reati rilevanti ai fini degli appalti pubblici.

Questa rigida selezione è finalizzata a garantire che il fondo venga utilizzato esclusivamente da soggetti virtuosi e in regola, per un’effettiva transizione green e sostenibile del comparto nautico.

Spese ammissibili

Il cuore del contributo è rappresentato dalle spese sostenute per la sostituzione dei motori endotermici alimentati da carburanti fossili con motori elettrici, in un’ottica di sostenibilità e riduzione delle emissioni. È importante sottolineare che, per poter beneficiare delle agevolazioni, la sostituzione deve essere accompagnata dalla contestuale rottamazione del motore precedente.

Sono considerate ammissibili anche le spese relative all’acquisto del pacco batterie necessario al funzionamento del nuovo sistema elettrico, purché l’intero impianto sia destinato all’installazione su un’unità da diporto nel rispetto delle condizioni tecniche previste.

Tipologie di motori finanziabili

Le agevolazioni riguardano esclusivamente motori elettrici con potenza compresa tra 0,5 kW e 12 kW, utilizzabili nei seguenti tipi di installazioni:

  • Fuoribordo (FB): predisposti per essere montati a poppa;

  • Entrobordo (EB) e entrofuoribordo (EFB);

  • Motori di tipo POD, con propulsione integrata.

Requisiti tecnici obbligatori

Affinché le spese siano considerate valide, i motori e le batterie devono rispettare le seguenti normative:

  • UNI EN 16315 per i motori elettrici di propulsione;

  • ISO/TS 23625:2021 per le batterie al litio;

  • Regolamento (UE) 2023/1542 per le batterie di altra tipologia, con attenzione particolare alla gestione dei rifiuti e al ciclo di vita del prodotto.

Inoltre, i motori devono essere regolarmente commercializzati in conformità al D.Lgs. 11 gennaio 2016, n. 5, ove applicabile. Ciò garantisce che i prodotti acquistati siano conformi alle norme europee in materia di sicurezza e tutela ambientale.

Questa precisione normativa rappresenta un elemento chiave per non incorrere in rigetti o richieste di integrazione da parte dell’ente gestore, rendendo fondamentale il supporto di un consulente esperto già in fase di scelta dei materiali.

Fondo incentivi nautica 2025 - Commercialista.it

Importo dell’incentivo

Uno degli aspetti più interessanti del Fondo per la nautica da diporto è la generosità dell’incentivo, che si configura come un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ammissibili. La misura mira a incentivare in modo concreto il passaggio alla motorizzazione elettrica, alleggerendo significativamente il costo per l’utente finale, sia esso un privato cittadino o un’impresa del settore.

Contributi in base al tipo di motore

L’importo riconosciuto varia in funzione della tipologia di motore elettrico installato, come segue:

  • € 2.000,00 per motori fuoribordo (FB) con batteria integrata;

  • € 10.000,00 per:

    • Motori fuoribordo con batteria esterna;

    • Motori entrobordo (EB), entrofuoribordo (EFB) o POD, anch’essi con batteria esterna.

L’agevolazione è pertanto strutturata in modo da premiare tecnologie più complesse o più performanti, favorendo una reale modernizzazione del parco motori circolante.

Limiti massimi per domanda

Ogni beneficiario può presentare una sola domanda, riferita all’acquisto di uno o più motori conformi ai criteri stabiliti. I tetti massimi sono:

  • Privati (persone fisiche): massimo 2 motori, per un totale contributo richiedibile fino a € 8.000,00;

  • Imprese: possibilità di richiedere il contributo per più motori, con un massimale complessivo di € 50.000,00.

Regime de minimis e cumulabilità

Per le imprese, le agevolazioni sono concesse nel quadro del regolamento de minimis (Regolamento UE n. 1407/2013 e successive modifiche). È consentito il cumulo con altri aiuti di Stato, anche sempre in regime de minimis, ma nel rispetto dei limiti e delle condizioni previste dalla normativa comunitaria.

In quest’ottica, è fondamentale un’attenta verifica preventiva del plafond disponibile per evitare sforamenti e rendere inefficace la richiesta. Anche in questo caso, il supporto di un consulente fiscale esperto può fare la differenza.

Domanda telematica

L’accesso al contributo avviene esclusivamente per via telematica, attraverso la procedura informatica messa a disposizione sul sito istituzionale di Invitalia, il soggetto gestore della misura per conto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT). La finestra temporale per la presentazione è stata aperta il giorno 8 aprile 2025 alle ore 12:00 e sarà prorogata fino al 10 giugno 2025 alle ore 12:00, come stabilito dal Decreto Direttoriale dell’11 marzo 2025.

Accesso alla piattaforma e requisiti tecnici

Per inoltrare la domanda, il richiedente deve autenticarsi tramite:

  • SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale),

  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS),

  • oppure Carta di Identità Elettronica (CIE).

In alternativa, è possibile delegare un soggetto terzo, purché la delega sia redatta secondo le formalità previste dagli articoli 21 e 38 del DPR 445/2000. In ogni caso, è obbligatorio il possesso di una PEC attiva, dove saranno inviate tutte le comunicazioni ufficiali.

Contenuto della domanda

Nell’istanza telematica, redatta obbligatoriamente in lingua italiana, devono essere inseriti:

  • I dati anagrafici del richiedente;

  • Gli estremi della licenza di navigazione (per imbarcazioni registrate all’ATCN) oppure della Dichiarazione di Conformità dell’Imbarcazione (DCI) per i natanti, con indicazione della matricola del motore da rottamare;

  • L’importo del contributo richiesto, accompagnato da un preventivo di spesa che attesti sia il costo della sostituzione del motore endotermico che quello del pacco batterie (se previsto);

  • L’indirizzo PEC valido per le comunicazioni.

Codice CUP e vincoli di rendicontazione

Una volta inviata la domanda, il sistema genera un Codice Unico di Progetto (CUP), ai sensi della Legge 16 gennaio 2003, n. 3. Questo codice deve essere riportato obbligatoriamente su ogni documento di spesa, come previsto dall’articolo 5, commi 6 e 7 del D.L. 24 febbraio 2023, n. 13, convertito con modificazioni dalla Legge 21 aprile 2023, n. 41.

È fondamentale rispettare tutti i requisiti procedurali, poiché l’irricevibilità della domanda è automatica in caso di errori formali, come ad esempio la mancata presentazione via Invitalia o l’assenza dei dati richiesti.

Fondo incentivi nautica 2025 - Commercialista.it

Vantaggi fiscali

L’adesione al Fondo incentivi per la nautica da diporto sostenibile non si traduce solo in un contributo diretto per l’acquisto del motore elettrico, ma offre anche una serie di benefici indiretti, sia fiscali che economico-strategici, particolarmente rilevanti per imprese e professionisti del settore marittimo.

1. Ammortamento e deducibilità

Sebbene il contributo sia a fondo perduto, la parte di spesa non coperta dall’agevolazione (ovvero il restante 50%) può essere inserita nei costi d’esercizio deducibili per l’impresa, secondo le regole ordinarie dell’ammortamento fiscale. Questo consente:

  • Una riduzione dell’imponibile IRES o IRPEF;

  • La deduzione IVA, se il motore è impiegato in attività soggette a IVA (noleggio, charter, scuola nautica).

Nel caso di soggetti forfettari, il beneficio è indiretto ma comunque vantaggioso in ottica patrimoniale.

2. Cumulo con altri aiuti ambientali

Il fondo rientra nel regolamento de minimis, e quindi può essere cumulato con altri incentivi, come:

  • Crediti d’imposta per la transizione ecologica;

  • Bonus Sud (per chi investe in determinate aree geografiche);

  • Altri fondi europei o regionali.

È quindi strategico valutare con il proprio commercialista un piano di incentivi cumulabili, massimizzando il risparmio.

3. Vantaggio competitivo sul mercato

Per le imprese che operano nel noleggio nautico, nella cantieristica o nel settore charter, dotarsi di motori elettrici:

  • Riduce i costi di gestione nel medio periodo;

  • Permette di promuovere un’offerta sostenibile, valorizzata da clienti attenti alla transizione green;

  • Facilita l’accesso a bandi pubblici e gare con criteri ambientali preferenziali (CAM).

Inoltre, i comuni costieri e i porti turistici iniziano a premiare l’approdo di barche a propulsione elettrica con tariffe agevolate o priorità nei servizi.

Checklist pratica

Per massimizzare le possibilità di accesso al contributo e velocizzare la pratica, è utile seguire una breve checklist operativa. Ecco i passaggi fondamentali da rispettare prima di accedere alla piattaforma Invitalia:

  1. Verifica dei requisiti: assicurati di rientrare tra i soggetti ammessi (persona fisica o impresa regolarmente costituita e attiva);

  2. Scelta del motore elettrico: verifica che sia conforme agli standard UNI/ISO richiesti e rientri tra quelli finanziabili;

  3. Preventivo dettagliato: richiedi al fornitore un preventivo che indichi chiaramente il costo del motore e delle batterie, specificando il modello da rottamare;

  4. Documentazione di navigazione: procurati la licenza di navigazione o la DCI con la matricola del motore endotermico;

  5. Accesso digitale: assicurati di avere SPID, CIE o CNS funzionanti e una PEC attiva;

  6. Preparazione della delega (se necessario): se compila un terzo, predispone una delega conforme al DPR 445/2000.

Seguire questi passaggi permette non solo di evitare errori bloccanti, ma anche di aumentare le probabilità di ottenere rapidamente il codice CUP, essenziale per giustificare le spese e ricevere il rimborso.

Considerazioni finali

Il Fondo per gli incentivi alla nautica da diporto sostenibile rappresenta un’opportunità concreta per rinnovare il proprio parco motori, contribuire alla transizione ecologica e, allo stesso tempo, ottenere un importante risparmio economico. Con un contributo che copre fino al 50% delle spese, e che può arrivare fino a 50.000 euro per le imprese, il fondo è tra le misure più generose attualmente disponibili nel settore ambientale.

La scadenza del 10 giugno 2025 è imminente: è quindi il momento giusto per agire, raccogliere la documentazione, confrontarsi con un esperto e presentare una domanda completa e corretta tramite Invitalia.

I vantaggi fiscali, la possibilità di cumulo con altri aiuti e il miglioramento della propria immagine aziendale o professionale fanno di questa misura un vero e proprio investimento, oltre che un aiuto.

Che tu sia un privato amante della navigazione o un’impresa che opera nel comparto nautico, non perdere l’occasione di innovare in modo sostenibile e vantaggioso.

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