Negli ultimi anni, le imprese italiane hanno dovuto affrontare cambiamenti rapidi e spesso imprevedibili. In questo contesto, la formazione continua dei lavoratori è diventata una leva strategica fondamentale per garantire competitività e resilienza. È proprio in risposta a questa esigenza che il Ministero del Lavoro ha rilanciato il Fondo Nuove Competenze (FNC), giunto ormai alla sua terza edizione nel 2024, con un nuovo nome: Fondo Competenze per l’Innovazione.
Sommario
Questa iniziativa rappresenta una misura concreta di sostegno alle imprese che desiderano investire nella riqualificazione del proprio capitale umano. Attraverso il finanziamento di parte del costo orario dei lavoratori impegnati in percorsi formativi, il FNC3 offre uno strumento potente per affrontare la transizione digitale, l’innovazione produttiva e le sfide legate alla sostenibilità.
Con un finanziamento iniziale di 731 milioni di euro, potenzialmente estendibile fino a 800 milioni, questa nuova edizione del Fondo si conferma tra le principali leve di politica attiva del lavoro in Italia, grazie anche alla collaborazione con le parti sociali. Ma quali sono le novità operative introdotte nel 2024? Quali domande sono considerate ammissibili? E soprattutto, quali vantaggi fiscali e strategici comporta l’adesione al FNC3?
In questo articolo analizzeremo tutti i dettagli della misura 2024, offrendo anche una lettura pratica e concreta per le imprese che vogliono capire come ottenere i contributi, come pianificare la formazione interna, e quali sono i criteri per risultare ammissibili.
Cos’è
Il Fondo Nuove Competenze (FNC) è uno strumento di politica attiva del lavoro introdotto per la prima volta dal Decreto Rilancio (DL 34/2020), nel pieno della crisi pandemica. L’obiettivo era semplice ma ambizioso: sostenere le imprese italiane nella difficile fase di riconversione e adattamento, promuovendo percorsi di formazione retribuita per i lavoratori, in modo da prepararli alle nuove esigenze del mercato e della produzione.
Il Fondo è stato rifinanziato nel tempo grazie a successive misure emergenziali e, più recentemente, attraverso risorse europee come il programma React-EU legato al PNRR, che ne hanno ampliato la portata e la durata. Questo ne ha fatto uno degli strumenti più apprezzati dalle aziende, perché non si limita a coprire la formazione, ma consente anche di ottenere contributi a fondo perduto per:
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Le quote di retribuzione oraria dei lavoratori coinvolti nei corsi;
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I contributi previdenziali relativi al periodo di formazione.
Il tutto, però, a condizione che l’intervento sia concordato tramite accordi sindacali, elemento essenziale per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e la coerenza con gli obiettivi formativi.
La formazione può essere erogata sia da enti terzi accreditati, come università, ITS, enti di categoria, scuole pubbliche o private, sia internamente dall’impresa, a patto che sia adeguatamente strutturata e qualificata per offrire percorsi formativi coerenti con gli obiettivi di aggiornamento professionale.
Con questa struttura, il FNC si presenta come una leva strategica per affrontare le sfide legate alla transizione digitale, ecologica e organizzativa, offrendo un incentivo reale all’innovazione aziendale tramite la valorizzazione delle competenze umane.
Le novità del FNC3
Con la sua terza edizione, il Fondo Nuove Competenze 2024 evolve in uno strumento ancora più strategico, in linea con le sfide contemporanee e con gli obiettivi del Programma Nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027”, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo Plus. Il Governo, in risposta a recenti interpellanze parlamentari, ha ribadito il proprio impegno nella formazione continua dei lavoratori, stanziando circa 800 milioni di euro per questa nuova edizione.
Tra le novità più rilevanti, spicca la possibilità, finora inedita, di includere nei percorsi formativi anche il personale non ancora assunto, con la copertura al 100% della retribuzione oraria prevista per la fase formativa. Questa misura introduce una sinergia virtuosa tra formazione e selezione del personale, agevolando l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani, disoccupati e professionisti in fase di riqualificazione.
Il Fondo, come sottolineato da Vincenzo Caridi, capo dipartimento del Ministero del Lavoro, non è soltanto una misura di supporto economico: è uno strumento di politica industriale. Promuove attivamente la creazione di reti tra imprese, stimola la transizione digitale e green, e incentiva l’inclusione generazionale, attraverso corsi specifici per lavoratori stagionali, attivati prima dell’inizio delle attività lavorative.
I numeri testimoniano l’impatto significativo: ad oggi sono oltre 14.000 le imprese coinvolte, con più di 700.000 lavoratori formati e oltre 93 milioni di ore di formazione finanziate. Un successo che posiziona il FNC tra le misure più efficaci di politica attiva del lavoro mai attuate in Italia.
Aree di intervento
Il Fondo Nuove Competenze 2024, in continuità con l’edizione precedente, si rivolge ai datori di lavoro privati, inclusi quelli a partecipazione pubblica, che intendano rimodulare l’orario di lavoro per investire nella formazione del personale. Il requisito centrale rimane la sottoscrizione di accordi collettivi con le organizzazioni sindacali, condizione essenziale per accedere ai contributi.
Tali accordi devono includere elementi ben definiti:
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La descrizione dei percorsi formativi previsti;
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Il numero di lavoratori coinvolti;
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La quota di orario lavorativo destinata alla formazione;
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L’eventuale inclusione di lavoratori disoccupati, preselezionati dall’impresa e da formare prima dell’assunzione.
L’edizione FNC3 si distingue per una forte focalizzazione su competenze strategiche, che riflettono le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro.
Le principali aree di intervento formativo riguardano:
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Sistemi tecnologici e digitali, inclusa la transizione all’intelligenza artificiale;
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Sostenibilità ambientale, con focus su economia circolare, transizione ecologica ed efficientamento energetico;
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Welfare aziendale e benessere organizzativo, a testimonianza della crescente attenzione verso l’equilibrio tra performance e salute mentale.
Per ottenere il finanziamento, il piano formativo deve essere progettato sulla base di una mappatura delle competenze già possedute dai lavoratori, e deve prevedere interventi personalizzati, coerenti con i repertori settoriali di competenze definiti nel Decreto Ministeriale 115/2024.
Questa struttura metodologica garantisce che ogni percorso risponda ai fabbisogni reali dell’impresa e favorisca un apprendimento misurabile, qualificante e orientato ai risultati.
Finanziamenti
Il Fondo Nuove Competenze 2024 dispone di una dotazione iniziale di 730 milioni di euro, suddivisa in modo strategico per rispondere alle esigenze di imprese di diversa dimensione e struttura organizzativa. Le risorse vengono allocate secondo tre tipologie di intervento, ciascuna con requisiti e obiettivi specifici:
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Sistemi formativi (25%) – Progetti presentati da gruppi di imprese coordinati da un “big player”, in linea con le direttive UE 2023/2775, mirano a sviluppare percorsi formativi integrati e altamente qualificanti;
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Filiere formative (25%) – Destinate a PMI, in particolare quelle attive in distretti territoriali o reti produttive, favoriscono la collaborazione e la crescita delle competenze in settori chiave;
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Singoli datori di lavoro (50%) – Imprese che propongono interventi autonomi di formazione, con possibilità di presentare una sola domanda per accedere al contributo.
Massimali di finanziamento
I limiti economici variano in base alla categoria:
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Sistemi formativi: fino a 12 milioni di euro, con il vincolo del 60% massimo di lavoratori coinvolti appartenenti al big player capofila;
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Filiere formative: fino a 8 milioni di euro per progetto;
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Singole imprese: massimo 2 milioni di euro, con obbligo di presentazione unica della domanda.
Percentuali di copertura
Il FNC3 mantiene il modello della precedente edizione, coprendo:
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Il 60% della retribuzione oraria del personale coinvolto;
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Il 100% dei contributi previdenziali e assistenziali relativi alle ore di formazione.
Ma la vera novità del 2024 riguarda i progetti presentati da sistemi e filiere formative, per i quali la quota retributiva finanziabile sale all’80%. Inoltre, viene introdotta una misura di forte impatto sociale: il 100% della retribuzione oraria è rimborsabile per i lavoratori disoccupati da oltre 12 mesi, se assunti con contratti di apprendistato di alta formazione e ricerca, a condizione che l’assunzione avvenga dopo la pubblicazione del decreto ministeriale e prima dell’inizio dei corsi.
Procedura
Per accedere al Fondo Nuove Competenze 2024, i datori di lavoro devono seguire una procedura ben strutturata, che garantisce trasparenza e coerenza con gli obiettivi della misura. La presentazione dell’istanza di finanziamento avviene tramite la piattaforma informatica dedicata, accessibile dal Portale per le Politiche Attive del Lavoro.
Documenti richiesti per la domanda
Ogni istanza deve essere corredata da una serie di documenti obbligatori:
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Accordo collettivo di rimodulazione dell’orario di lavoro, redatto secondo quanto previsto al §5 dell’Avviso;
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Progetto formativo dettagliato, conforme al §7 dell’Avviso, che indichi obiettivi, durata, contenuti e modalità di erogazione dei percorsi;
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Delega (se necessaria), accompagnata da un documento d’identità del delegante e del delegato, come richiesto dall’art. 38, comma 3-bis del DPR 445/2000;
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Autocertificazione di rappresentatività sindacale, per le imprese prive di rappresentanza interna.
Gli accordi collettivi possono essere sottoscritti a partire dal 26 novembre 2024, e la documentazione completa deve essere caricata sulla piattaforma digitale, nel rispetto delle specifiche riportate al punto 4.5 dell’Avviso.
Tempistiche e fasi istruttorie
La valutazione delle domande segue un rigoroso criterio cronologico. La fase istruttoria ha preso avvio il 10 febbraio 2025, e prevede controlli di ammissibilità e coerenza tecnica prima della comunicazione ufficiale dell’accoglimento o del rigetto.
Gestione economica del contributo
Sono previste due modalità di erogazione:
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Anticipazione fino al 40% dell’importo riconosciuto, subordinata alla presentazione di una fideiussione bancaria o assicurativa valida per almeno 24 mesi;
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Saldo finale, richiedibile entro 365 giorni solari dall’approvazione dell’istanza, a condizione che le attività formative siano state completate e documentate correttamente.
Questa struttura favorisce una gestione flessibile ma rigorosa del contributo, bilanciando esigenze di liquidità delle imprese e controllo pubblico sull’effettiva realizzazione dei percorsi formativi.
Vantaggi fiscali, economici e strategici
Partecipare al Fondo Nuove Competenze 2024 non è solo un’opportunità di finanziamento, ma un vero e proprio strumento di crescita e trasformazione aziendale. I vantaggi si estendono su più livelli, rendendolo uno dei meccanismi più completi di politica attiva del lavoro disponibili in Italia.
Vantaggi fiscali
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Esonero fiscale: le somme ricevute non costituiscono reddito imponibile per l’impresa;
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Neutralità per i lavoratori: anche per i dipendenti coinvolti, il contributo non si configura come reddito da lavoro;
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Cumulabilità: i contributi possono essere combinati con altri incentivi, come bonus assunzioni o sgravi contributivi.
Vantaggi economici
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Riduzione dei costi del lavoro: grazie alla copertura fino all’80% della retribuzione e al 100% dei contributi per le ore di formazione, le aziende possono formare i propri dipendenti a costo quasi zero;
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Accesso a liquidità anticipata: è possibile ricevere fino al 40% del finanziamento in anticipo, utile per sostenere subito la fase di avvio dei progetti formativi.
Vantaggi organizzativi e strategici
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Miglioramento della produttività: lavoratori più formati sono anche più performanti e flessibili;
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Pianificazione delle competenze: l’obbligo di mappatura iniziale spinge le aziende ad analizzare e progettare il proprio capitale umano in chiave prospettica;
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Allineamento agli obiettivi ESG: i percorsi sono orientati a sostenibilità, digitalizzazione e benessere organizzativo, in linea con i nuovi standard di impatto ambientale e sociale.
Il FNC3 non è quindi un semplice contributo economico, ma uno strumento ad alto valore trasformativo, capace di aumentare la resilienza aziendale, supportare il ricambio generazionale e facilitare l’inserimento di nuove professionalità.
Considerazioni finali
In un momento storico in cui la formazione continua rappresenta la chiave per affrontare le trasformazioni del mercato del lavoro, il Fondo Nuove Competenze 2024 si conferma uno strumento strategico indispensabile per le imprese italiane. La terza edizione del Fondo non solo rafforza il legame tra politiche attive del lavoro e innovazione, ma amplia il suo raggio d’azione includendo nuove categorie di beneficiari, nuove modalità di intervento e, soprattutto, una visione più ampia e moderna del concetto di competenza.
Con una dotazione di oltre 700 milioni di euro, una struttura organizzativa chiara e una piattaforma digitale dedicata, il FNC3 permette alle aziende di investire sul proprio futuro, riducendo i costi del lavoro e aumentando la competitività, anche in ottica ESG. È un’opportunità per migliorare i processi interni, favorire l’inserimento di nuove risorse e aggiornare le competenze del personale già attivo, tutto in un’ottica di sviluppo sostenibile e innovazione strategica.
In un mercato del lavoro che richiede flessibilità, visione e capacità di adattamento, il Fondo Nuove Competenze rappresenta una vera e propria infrastruttura formativa al servizio delle imprese, contribuendo a rilanciare non solo l’economia, ma anche la qualità del lavoro e la centralità delle persone.