Il 19 novembre 2025 l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il Provvedimento n. 503079, con il quale viene approvato il nuovo modello per la comunicazione integrativa del credito d’imposta riconosciuto alle imprese situate nelle Zone Logistiche Speciali (ZLS). L’aggiornamento si è reso necessario in seguito all’estensione del beneficio anche alle Regioni Marche e Umbria, che, come stabilito da recenti disposizioni normative, sono ufficialmente entrate a far parte delle ZLS. Le imprese operanti in queste aree potranno dunque accedere a importanti agevolazioni fiscali per investimenti in beni strumentali nuovi, ma per farlo sarà necessario presentare una comunicazione integrativa entro il 2 dicembre 2025, secondo le nuove modalità stabilite dall’Agenzia.
Sommario
Questa novità rappresenta una significativa opportunità di risparmio fiscale per gli operatori economici del Centro Italia, i quali potranno beneficiare di un credito d’imposta in grado di supportare la crescita, la digitalizzazione e la competitività aziendale. Tuttavia, per accedere a tali agevolazioni sarà fondamentale comprendere il funzionamento della comunicazione integrativa, i requisiti richiesti e i termini di presentazione previsti.
In questo articolo analizziamo in dettaglio le caratteristiche del nuovo modello, i benefici fiscali ottenibili, e le implicazioni operative per le imprese coinvolte.
Credito d’imposta ZLS
L’estensione del credito d’imposta per le Zone Logistiche Speciali (ZLS) alle imprese delle Regioni Marche e Umbria trova fondamento nell’articolo 3 della Legge 18 novembre 2025, n. 171, che integra le precedenti disposizioni previste dal Decreto-Legge 27 dicembre 2024, n. 202, convertito con modificazioni dalla Legge 21 febbraio 2025, n. 15. Il credito d’imposta è riservato agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 15 novembre 2025, in beni strumentali nuovi, da parte di imprese operanti in aree ammissibili agli aiuti a finalità regionale, ai sensi dell’art. 107, par. 3, lett. c), del TFUE.
Per accedere all’agevolazione, le imprese interessate devono presentare una comunicazione integrativa all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 20 novembre 2025 e il 2 dicembre 2025, attestando l’ammontare delle spese sostenute nel periodo di riferimento. Il modello aggiornato di comunicazione è stato approvato inizialmente con il Provvedimento n. 153474 del 27 marzo 2025 e successivamente modificato con il Provvedimento n. 503079 del 19 novembre 2025, proprio per includere anche Marche e Umbria tra le zone agevolate.
In ossequio a quanto stabilito dall’art. 5, comma 1, della Legge 212/2000 (Statuto del contribuente), l’Agenzia delle Entrate ha inoltre messo a disposizione dei contribuenti un testo coordinato dei provvedimenti, con finalità ricognitiva e divulgativa, per agevolare la piena comprensione della normativa e facilitare la corretta compilazione della comunicazione. Questo strumento si inserisce in un quadro di trasparenza amministrativa e tutela dei diritti del contribuente, elementi oggi più che mai fondamentali nel rapporto fisco-impresa.
Chi può accedere
Il credito d’imposta ZLS è riservato alle imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive situate nelle Zone Logistiche Semplificate. Con l’estensione alle Regioni Marche e Umbria, il beneficio è ora accessibile anche a quelle imprese che, dal 1° gennaio al 15 novembre 2025, hanno sostenuto spese ammissibili nei territori rientranti nella mappatura degli aiuti a finalità regionale (art. 107, paragrafo 3, lettera c) TFUE).
Possono accedere al credito:
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Tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, settore economico o regime contabile, ad eccezione di quelle operanti nei settori esclusi dalla normativa UE sugli aiuti di Stato (come la siderurgia, la produzione di energia, i trasporti e le imprese in difficoltà);
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Le imprese che abbiano strutture operative ubicate nei territori ammissibili;
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I soggetti che non si trovino in stato di liquidazione o fallimento e che siano in regola con gli obblighi contributivi e previdenziali.
I beni agevolabili devono essere strumentali all’attività d’impresa, nuovi e acquisiti secondo i criteri dell’ammortizzabilità fiscale. Sono esclusi dal beneficio i beni a noleggio o in leasing operativo, i mezzi di trasporto e quelli a uso promiscuo. L’investimento deve inoltre essere effettivamente realizzato e non può riguardare semplici attività di manutenzione o riparazione.
L’ammontare del credito varia in funzione della dimensione dell’impresa (piccola, media o grande) e può arrivare fino al 45% dell’investimento, nel rispetto delle intensità massime previste dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale 2022–2027.
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Come e quando
La comunicazione integrativa per il credito d’imposta ZLS è un passaggio obbligatorio per tutte le imprese che intendono beneficiare dell’agevolazione fiscale relativa agli investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025 nelle aree agevolate di Marche e Umbria. Secondo quanto previsto dall’articolo 3, comma 2, della Legge n. 171/2025, la comunicazione va trasmessa esclusivamente in via telematica all’Agenzia delle Entrate nel periodo compreso tra il 20 novembre e il 2 dicembre 2025.
Per facilitare l’adempimento, l’Agenzia ha messo a disposizione sul proprio sito istituzionale:
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Il nuovo modello aggiornato di comunicazione integrativa, approvato con il provvedimento n. 503079 del 19 novembre 2025;
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Le istruzioni dettagliate per la compilazione;
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Il software di controllo e trasmissione, utilizzabile tramite i canali Entratel o Fisconline.
Il modello deve essere compilato inserendo i seguenti dati principali:
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Dati identificativi dell’impresa e della sede oggetto dell’investimento;
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Periodo e importo complessivo degli investimenti realizzati;
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Importo del credito d’imposta richiesto, calcolato secondo le intensità di aiuto previste;
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Dichiarazione di sussistenza dei requisiti soggettivi e oggettivi richiesti dalla normativa.
È importante sottolineare che la comunicazione integrativa non è una semplice formalità, ma rappresenta l’unico canale per rendere effettivamente fruibile il credito. La mancata trasmissione nel termine indicato comporta l’impossibilità di usufruire dell’agevolazione.
Vantaggi fiscali
Il credito d’imposta ZLS rappresenta un importante strumento di politica economica e fiscale, pensato per incentivare gli investimenti produttivi in specifiche aree del Paese, con l’obiettivo di rafforzare la competitività, l’occupazione e la coesione territoriale. L’estensione di tale beneficio alle imprese di Marche e Umbria consente ora a un numero ancora più ampio di operatori economici di ridurre in modo significativo il carico fiscale e migliorare i propri flussi di cassa.
Tra i principali vantaggi fiscali derivanti dalla fruizione del credito d’imposta ZLS, troviamo:
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Riduzione diretta delle imposte da versare, poiché il credito è utilizzabile in compensazione tramite modello F24;
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Miglioramento della liquidità aziendale, grazie al recupero parziale e immediato degli investimenti sostenuti;
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Beneficio cumulabile con altre agevolazioni, purché nel rispetto dei limiti massimi di intensità di aiuto stabiliti dalla normativa europea;
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Nessuna incidenza sul reddito imponibile, in quanto il credito non concorre alla formazione della base imponibile ai fini IRES/IRPEF e IRAP.
Il credito può essere utilizzato a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di effettuazione dell’investimento, fino a esaurimento dell’importo riconosciuto. Inoltre, trattandosi di una misura automatica (una volta completata correttamente la comunicazione integrativa), non è subordinata a valutazioni discrezionali da parte dell’amministrazione finanziaria.
Per molte imprese, soprattutto quelle di piccole e medie dimensioni, il credito ZLS può rappresentare una leva fiscale strategica per pianificare nuovi investimenti, innovare i processi produttivi o digitalizzare le attività, contribuendo concretamente allo sviluppo economico locale.
Errori da evitare
Anche se il credito d’imposta ZLS è una misura automatica, ciò non significa che sia priva di controlli. Al contrario, l’Agenzia delle Entrate può effettuare verifiche su quanto dichiarato nella comunicazione integrativa, sia in fase successiva alla trasmissione sia in sede di controllo formale o sostanziale. Per questo motivo, è fondamentale evitare errori nella compilazione e trasmissione del modello, pena la perdita totale o parziale dell’agevolazione.
Gli errori più frequenti che possono compromettere l’accesso al beneficio sono:
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Inserimento di dati errati o incompleti, come il codice fiscale dell’impresa o i dati catastali della sede operativa;
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Indicazione di spese non ammissibili, come beni usati, beni a uso promiscuo o investimenti in leasing operativo;
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Calcolo errato del credito spettante, in particolare per quanto riguarda l’applicazione delle corrette aliquote in base alla dimensione d’impresa;
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Trasmissione fuori dai termini, anche per un solo giorno di ritardo (oltre il 2 dicembre 2025), che rende la comunicazione inefficace.
L’Agenzia delle Entrate può inoltre incrociare i dati dichiarati nella comunicazione con altre banche dati (es. bilanci, dichiarazioni IVA, CU, INPS) per accertare la veridicità degli investimenti e la corretta fruizione del credito. In caso di irregolarità o dichiarazioni mendaci, oltre alla revoca del beneficio, sono previste sanzioni amministrative e penali, secondo quanto stabilito dal D.Lgs. 471/1997 e dal Codice Penale in caso di frode.
Per questo motivo, si consiglia di affidarsi a un commercialista esperto o a un consulente fiscale che conosca bene la normativa ZLS, per evitare errori materiali o interpretativi e tutelarsi da eventuali contenziosi con il fisco.

Pianificazione fiscale
L’introduzione del credito d’imposta ZLS per le Regioni Marche e Umbria offre alle imprese un’opportunità concreta per ripensare la propria pianificazione fiscale in chiave strategica. L’agevolazione, infatti, non è solo un incentivo “a consuntivo” sugli investimenti già effettuati, ma può e deve essere utilizzata come strumento di programmazione, capace di guidare le decisioni su dove, come e quando investire.
Inserire il credito ZLS all’interno di un piano di sviluppo aziendale significa:
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Anticipare investimenti che erano stati previsti per gli anni successivi, per massimizzare il beneficio nel periodo agevolato;
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Localizzare nuove strutture produttive o filiali all’interno dei territori ZLS ammessi al beneficio;
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Ottimizzare il budget aziendale riducendo il fabbisogno finanziario tramite la compensazione del credito maturato;
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Integrare l’agevolazione con altri strumenti fiscali o contributivi, come il credito per investimenti in beni 4.0, la Nuova Sabatini, o i bandi regionali per l’innovazione.
Dal punto di vista operativo, questa misura può anche rappresentare una leva di attrattività per gli investitori, poiché migliora i principali indicatori economico-finanziari dell’impresa: dal ROI al cash flow operativo, fino al tax rate effettivo.
Per le aziende strutturate, la collaborazione tra ufficio fiscale, area finanza e consulenti esterni è fondamentale per simulare scenari, calcolare benefici cumulativi e pianificare correttamente la compensazione del credito, evitando sprechi o errori nella gestione dell’agevolazione.
In sintesi, il credito ZLS non va visto come un semplice bonus fiscale, ma come uno strumento evoluto di pianificazione aziendale, in grado di contribuire alla sostenibilità e alla crescita del business nel medio-lungo termine.
Conclusione
Il credito d’imposta ZLS rappresenta una delle misure fiscali più interessanti del 2025 per le imprese italiane, soprattutto per quelle situate o operative nelle regioni Marche e Umbria, appena entrate a far parte delle Zone Logistiche Semplificate. La possibilità di recuperare fino al 45% degli investimenti in beni strumentali nuovi è un incentivo concreto alla crescita, alla modernizzazione e all’attrattività del territorio.
Tuttavia, per accedere al beneficio, è essenziale rispettare le scadenze e le modalità previste dalla normativa vigente. Le imprese interessate devono infatti inviare la comunicazione integrativa all’Agenzia delle Entrate entro il 2 dicembre 2025, utilizzando il nuovo modello approvato con il Provvedimento del 19 novembre.
Non si tratta di un semplice adempimento formale: è una procedura strategica, che può avere un impatto rilevante sulla pianificazione fiscale, sulla liquidità e sulla redditività aziendale. Ecco perché è fondamentale affidarsi a un consulente fiscale esperto, che sappia interpretare correttamente la norma, compilare la comunicazione e pianificare l’uso del credito d’imposta nel modo più vantaggioso possibile.
In un contesto economico sempre più competitivo, cogliere per tempo queste opportunità può fare la differenza tra un’azienda che subisce il mercato e una che lo anticipa, anche sul piano fiscale.

