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venerdì 5 Dicembre 2025

Contributo Editoria 2025: domande entro il 18 dicembre per le copie vendute nel 2023

Il mondo dell’editoria cartacea continua ad affrontare una fase complessa, tra trasformazione digitale, calo delle vendite e aumento dei costi produttivi. Proprio per sostenere economicamente le imprese editrici di quotidiani e periodici, anche per il 2025 torna l’appuntamento con i contributi pubblici per le copie vendute nel 2023.

Si tratta di un’importante opportunità prevista dal Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che permette di ottenere un sostegno economico diretto per le copie vendute, sia in abbonamento che in edicola.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 18 dicembre 2025, e riguarda tutte le imprese editoriali che intendono beneficiare del contributo previsto dall’art. 2 del D.P.C.M. 28 luglio 2017.

In questo articolo ti spieghiamo come funziona il contributo, quali sono i requisiti, come presentare la domanda correttamente e quali sono i documenti necessari, con un focus sulle strategie per non perdere un’occasione utile a ridurre i costi e garantire sostenibilità economica alla tua attività editoriale.

Come e quando presentare la domanda 

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha ufficializzato che le domande per accedere al contributo relativo alle copie vendute nel 2023 potranno essere presentate a partire dalle ore 10:00 del 26 novembre 2025 fino alle ore 17:00 del 18 dicembre 2025. Si tratta di una finestra temporale precisa e non prorogabile, durante la quale le imprese editoriali devono attivarsi per inoltrare la richiesta in modo conforme alle disposizioni contenute nel decreto del Capo Dipartimento del 16 ottobre 2025.

L’invio della domanda deve avvenire esclusivamente per via telematica attraverso la piattaforma digitale disponibile nell’area riservata del portale impresainungiorno.gov.it. L’accesso al portale richiede l’autenticazione tramite SPID, CNS o CIE, strumenti ormai obbligatori per le procedure amministrative digitali. Inoltre, la domanda dovrà essere firmata digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa, utilizzando il formato CAdES (p7m).

È importante sottolineare che ogni impresa può inviare una sola domanda. Tuttavia, in caso di errori o necessità di modifiche, è possibile inviare una nuova istanza durante tutto il periodo di apertura dello sportello: l’ultima domanda inoltrata annullerà e sostituirà automaticamente la precedente.

Per eventuali difficoltà tecniche o dubbi procedurali, le imprese possono fare riferimento al manuale utente disponibile online, oppure contattare l’Help Desk telefonicamente al numero 0664892717, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 17:00. Per chiarimenti più specifici, è consigliabile consultare la sezione FAQ del sito ufficiale, o inviare un quesito via email a filieraeditoria@governo.it, specificando nell’oggetto “copie vendute nel 2023”.

Requisiti e soggetti ammessi

Il contributo per le copie vendute nel 2023 è riservato alle imprese editrici di quotidiani e periodici che rispettano determinati requisiti normativi e operano nel rispetto della disciplina prevista dal D.P.C.M. 28 luglio 2017, art. 2. L’obiettivo della misura è sostenere economicamente le realtà editoriali che, nonostante le difficoltà del mercato, continuano a produrre informazione su carta stampata e distribuiscono regolarmente i propri prodotti.

I beneficiari devono essere imprese editoriali regolarmente costituite in forma di società di capitali, cooperative o enti morali senza scopo di lucro. È fondamentale che le testate risultino regolarmente registrate al Tribunalecompetente e iscritte presso il Registro degli operatori di comunicazione (ROC) gestito dall’AGCOM. Inoltre, l’impresa deve avere sede legale in Italia e non deve trovarsi in stato di fallimento, liquidazione o sottoposta a procedure concorsuali.

Ulteriori requisiti essenziali includono:

  • la pubblicazione regolare della testata per tutto il periodo di riferimento (2023),

  • la distribuzione a pagamento delle copie oggetto di contributo, tramite edicola o abbonamento,

  • il rispetto degli obblighi previdenziali, contributivi e fiscali.

Sono escluse le pubblicazioni gratuite, i house organ aziendali, le riviste promozionali, così come le imprese che abbiano commesso gravi inadempimenti verso l’erario o risultino irregolari sotto il profilo contributivo.

Questi criteri sono stati ribaditi e aggiornati nel decreto del 16 ottobre 2025, che fornisce le indicazioni operative per la presentazione della domanda. Il rispetto dei requisiti è imprescindibile per l’ammissione al contributo, e ogni dichiarazione mendace può comportare l’esclusione dal beneficio o il recupero delle somme indebitamente percepite.

Contributo Editoria 2025 - Commercialista.it

Documentazione da allegare

Per ottenere il contributo per le copie vendute nel 2023, la presentazione della domanda non è sufficiente: è necessario allegare una serie di documenti obbligatori, che attestino la regolarità dell’attività editoriale e la veridicità dei dati dichiarati. La mancata trasmissione anche di un solo documento richiesto può comportare l’inammissibilità della domanda, quindi è fondamentale preparare con attenzione tutta la documentazione prima dell’invio.

Ecco i principali allegati richiesti:

  • Dichiarazione sostitutiva di atto notorio, firmata digitalmente dal legale rappresentante, con cui l’impresa attesta il possesso dei requisiti previsti dalla normativa;

  • Elenco delle testate per cui si richiede il contributo, con indicazione del numero di copie vendute nel 2023, suddivise per mese e per canale (edicola, abbonamento cartaceo, ecc.);

  • Attestazione della tiratura e delle vendite, rilasciata da una delle società di certificazione riconosciute (es. ADS – Accertamenti Diffusione Stampa);

  • DURC in corso di validità, per dimostrare la regolarità contributiva dell’azienda;

  • Certificato camerale aggiornato;

  • Copia dello statuto e dell’atto costitutivo (in caso di prima domanda);

  • Bilancio approvato relativo all’anno 2023;

  • Eventuale documentazione integrativa richiesta nel decreto o successivamente dal Dipartimento.

Tutti i documenti devono essere caricati sulla piattaforma in formato PDF/A e firmati digitalmente ove richiesto. Una checklist accurata prima dell’invio può evitare errori o omissioni. Si consiglia di preparare tutto con anticipo, considerando i tempi tecnici di rilascio di alcuni documenti (es. DURC o certificazioni ADS).

Come viene calcolato il contributo

Il contributo per le copie vendute nel 2023 non è concesso in misura fissa, ma viene determinato in base a una ripartizione proporzionale del fondo disponibile tra tutte le imprese ammesse. Questo significa che l’importo effettivamente erogato a ciascun beneficiario dipende sia dal numero di copie vendute che dalle risorse complessivamente stanziate dallo Stato per questa misura.

Secondo quanto stabilito dal D.P.C.M. 28 luglio 2017, art. 2, il contributo è assegnato in funzione di:

  • Numero di copie effettivamente vendute nel 2023, dimostrate tramite certificazioni ADS o documentazione equipollente;

  • Tipo di diffusione (edicola o abbonamento cartaceo);

  • Periodicità della testata (quotidiana o periodica);

  • Percentuale complessiva di vendite rispetto al totale dichiarato da tutte le imprese ammesse.

Non è previsto un tetto massimo per singola impresa, ma viene rispettato il limite delle risorse disponibili, e quindi l’importo assegnato può variare sensibilmente in base al numero di richiedenti e alla loro quota di mercato. Le imprese con un maggior numero di copie vendute avranno, in proporzione, un contributo maggiore.

Il Dipartimento per l’Editoria effettua controlli sulla veridicità dei dati dichiarati, e in caso di discordanze o vendite non certificate, può procedere alla revoca parziale o totale del contributo. Proprio per questo, è essenziale trasmettere dati coerenti, trasparenti e verificabili, per non rischiare la perdita del beneficio o, peggio, il recupero delle somme erogate.

Vantaggi fiscali 

Accedere al contributo per le copie vendute rappresenta, per le imprese editoriali, un’opportunità concreta di rafforzamento economico, in un periodo storico in cui il settore della stampa cartacea soffre un calo costante di lettori e inserzionisti. Il contributo ha un impatto diretto sulla liquidità aziendale, contribuendo a coprire parte dei costi di produzione, distribuzione e gestione delle testate.

Tra i principali vantaggi:

  • Riduzione della pressione sui flussi di cassa: ricevere un contributo economico aiuta le imprese a sostenere le spese fisse, come stampa, logistica e retribuzione del personale;

  • Maggiore capacità di investimento: con risorse aggiuntive, le imprese possono destinare fondi all’innovazione digitale, alla promozione o all’ammodernamento delle strutture editoriali;

  • Miglioramento del rating bancario: avere contributi pubblici regolari e tracciabili può migliorare il profilo di affidabilità verso gli istituti di credito e agevolare l’accesso a finanziamenti;

  • Possibilità di stabilizzare l’occupazione: un sostegno pubblico può tradursi in minori tagli al personale o in assunzioni di risorse qualificate, garantendo continuità produttiva e qualitativa.

Da un punto di vista fiscale, il contributo va comunque trattato correttamente in bilancio. Si tratta infatti di un contributo in conto esercizio, che deve essere imputato come provento nel conto economico, secondo i principi civilistici e contabili applicabili. Non è tassato separatamente, ma concorre alla formazione del reddito imponibile dell’impresa.

In ogni caso, è consigliabile consultare il proprio commercialista per una corretta contabilizzazione e pianificazione fiscale, così da ottimizzare gli effetti positivi dell’agevolazione sul bilancio d’esercizio.

Contributo Editoria 2025 - Commercialista.it

Errori da evitare

Presentare correttamente la domanda per il contributo editoria è fondamentale per non compromettere l’accesso al beneficio. Spesso, infatti, errori formali o documentali possono portare all’inammissibilità della domanda o ritardare i tempi di istruttoria. È quindi essenziale conoscere in anticipo le criticità più frequenti, per evitarle con una corretta pianificazione.

Uno degli errori più comuni è l’utilizzo di una firma digitale non conforme: la normativa richiede espressamente il formato CAdES (.p7m), e firme apposte in altri formati (es. PAdES) potrebbero essere rifiutate dal sistema o ritenute non valide in fase istruttoria. Altre criticità frequenti riguardano l’invio di documenti in formati errati (PDF non convertiti in PDF/A) o non firmati digitalmente dove richiesto.

Attenzione anche alla compilazione incompleta o imprecisa dei dati: ad esempio, indicare un numero errato di copie vendute, o non specificare correttamente i canali di distribuzione, può inficiare l’intera domanda. Tutti i dati devono essere supportati da documentazione certificata, e ogni discostamento tra quanto dichiarato e quanto allegato può dare luogo a contestazioni.

Infine, molte imprese sottovalutano l’importanza di consultare il manuale utente e la sezione FAQ ufficiale. Queste risorse contengono risposte aggiornate e dettagliate che aiutano a risolvere dubbi frequenti senza dover attendere risposte dal servizio di assistenza. Ricorda: la qualità della documentazione inviata è tanto importante quanto il rispetto delle tempistiche. Pianificare in anticipo è la chiave per ottenere il contributo senza ostacoli.

Conclusioni

Il contributo per le copie vendute nel 2023 rappresenta una delle misure più importanti di sostegno pubblico al settore editoriale, in un contesto economico ancora segnato da instabilità e trasformazione. Le imprese che operano nel mondo della stampa, spesso in prima linea nel garantire pluralismo e informazione locale, hanno oggi a disposizione uno strumento concreto per alleggerire i costi, migliorare la propria sostenibilità finanziaria e investire in innovazione.

Per ottenere il contributo è fondamentale agire tempestivamente, con una documentazione completa e corretta, e una strategia amministrativa ben organizzata. Non si tratta solo di presentare una domanda: è un’occasione per fare un check-up aziendale, verificare la conformità con gli obblighi normativi e predisporre una contabilità trasparente ed efficiente.

Lo studio attento della normativa, l’accesso puntuale alla piattaforma telematica e l’uso corretto della firma digitale sono elementi decisivi per non perdere questa occasione. E per le imprese più strutturate, l’accesso ai contributi può anche rappresentare una leva per pianificare con maggior solidità il futuro editoriale, riducendo la dipendenza dai ricavi pubblicitari o dalla sola vendita in edicola.

Se hai bisogno di supporto per la preparazione della domanda, per la verifica dei requisiti o per l’organizzazione dei documenti da allegare, il nostro studio è a disposizione per accompagnarti passo dopo passo in questo processo.

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