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venerdì 5 Dicembre 2025

Contributo Autoimpiego 2025: 500 euro al mese per giovani disoccupati che avviano nuove imprese nei settori strategici

Nel 2025 arriva una misura concreta per affrontare una delle sfide più urgenti del Paese: la disoccupazione giovanile. Con il DL Coesione 60/2024, il Governo ha introdotto un contributo mensile di 500 euro, destinato ai giovani under 35 disoccupati che decidono di mettersi in proprio avviando un’attività in uno dei settori strategici per l’economia italiana.

Grazie alla recente circolare INPS n. 148/2025, sono state definite le regole operative, i requisiti e le modalità per presentare domanda. La misura, finanziata con 63 milioni di euro dal Programma Nazionale “Giovani, donne e lavoro”, ha l’obiettivo di sostenere l’autoimprenditorialità, in particolare nel Mezzogiorno, nelle aree in transizione e in quei comparti chiave come tecnologia, green economy, sanità, trasporti e servizi avanzati.

In questo articolo scoprirai come funziona il contributo, chi può richiederlo, quali sono le attività ammesse, come presentare correttamente la domanda e quali vantaggi fiscali offre. Un’occasione concreta per trasformare un’idea in impresa, con un supporto economico reale e senza tassazione.

Soggetti ammessi 

Il contributo per l’autoimpiego previsto dal DL Coesione 60/2024, regolato dall’art. 21, comma 3, è destinato esclusivamente ai giovani disoccupati under 35 che decidono di avviare un’attività imprenditoriale in settori ritenuti strategici per la transizione digitale, ecologica o tecnologica del Paese. Il sostegno economico consiste in 500 euro al mese, erogati per un massimo di 36 mesi, e comunque non oltre il 31 dicembre 2028.

La misura rientra nel Programma Nazionale “Giovani, donne e lavoro 2021-2027” (FSE+), finanziata con un fondo complessivo di 63 milioni di euro. Questo fondo rappresenta una leva importante per stimolare l’imprenditorialità giovanile in un momento in cui l’innovazione e la sostenibilità sono priorità sia per l’Italia che per l’Unione Europea.

Il decreto attuativo del 3 aprile 2025 ha chiarito i criteri di ammissibilità. Alla data di inizio dell’attività, il richiedente deve:

  • avere meno di 35 anni (34 anni e 364 giorni);

  • risultare disoccupato, ai sensi del D.Lgs. 150/2015 e del DL 4/2019.

Nel caso di imprese costituite in forma societaria, il contributo viene riconosciuto a un solo socio, purché in possesso dei suddetti requisiti.

Settori strategici 

Per beneficiare del contributo di 500 euro mensili, le nuove imprese devono operare in specifici settori strategici, definiti dal decreto attuativo del 3 ottobre 2025, sulla base della classificazione ATECO 2025. Si tratta di comparti fondamentali per la transizione digitale, ecologica e tecnologica del Paese, con un focus su manifattura avanzata, energia, ambiente, comunicazione, ricerca, sanità e servizi professionali. Le attività devono rientrare nei codici ATECO elencati nella Tabella 1 allegata alla circolare INPS n. 148/2025.

Tra i principali settori ammissibili troviamo:

  • Attività manifatturiere (sezione C): industrie alimentari, tessili, chimiche, farmaceutiche, meccaniche, elettroniche, automotive;

  • Fornitura di energia e gestione ambientale (sezioni D ed E): elettricità, vapore, acqua, rifiuti, risanamento;

  • Costruzioni (sezione F): edilizia, ingegneria civile, lavori specializzati;

  • Trasporti e comunicazioni (sezioni H e J): logistica, trasporto terrestre e aereo, telecomunicazioni, software, editoria;

  • Servizi alle imprese (sezioni M, N, Q, R): consulenza, contabilità, ingegneria, ricerca scientifica, attività culturali e sanitarie.

Limiti dimensionali: l’impresa beneficiaria deve qualificarsi come piccola impresa, ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014, ovvero avere:

  • meno di 50 dipendenti;

  • fatturato annuo o totale di bilancio non superiore a 10 milioni di euro.

Il contributo è un aiuto di Stato e viene riconosciuto solo se le spese di avvio e mantenimento dell’attività vengono effettivamente sostenute e documentate annualmente all’Autorità di Gestione.

Contributo Autoimpiego 2025 - Commercialista.it

Come fare domanda 

La domanda per ottenere il contributo autoimpiego previsto dal DL Coesione deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, come specificato nella circolare INPS n. 148/2025. La procedura è attiva sul portale INPS, all’interno della sezione:
“Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” > Incentivo Decreto Coesione.
In alternativa, è possibile rivolgersi ai patronati o utilizzare il Contact Center INPS.

La scadenza per la domanda varia a seconda della data di avvio dell’attività:

  • Entro 30 giorni dall’avvio dell’attività (se successiva al 15 maggio 2025, data del decreto attuativo);

  • Entro il 27 dicembre 2025, se l’attività è stata avviata prima della pubblicazione della circolare (28 novembre 2025).

Per “avvio attività” si fa riferimento alla Comunicazione Unica al Registro delle Imprese con le diciture:

  • “Nuova impresa con immediato inizio attività economica”;

  • “Inizio attività per impresa già iscritta”.

Attenzione: se è stata effettuata solo la costituzione dell’impresa senza avvio immediato, la scadenza decorre dalla successiva comunicazione di effettivo inizio attività.

Contenuto della domanda: il richiedente deve indicare:

  • Dati dell’impresa e codice ATECO del settore;

  • Dati anagrafici personali;

  • Stato di disoccupazione, autocertificabile ma verificato da INPS tramite le banche dati del Ministero del Lavoro.

Importi, decorrenza e regime fiscale

Una volta verificata la correttezza della domanda e il possesso dei requisiti da parte dell’INPS, il contributo autoimpiego decorre dal mese successivo alla presentazione della richiesta. Tuttavia, in fase transitoria, per le attività già avviate prima della pubblicazione della circolare INPS 148/2025, la decorrenza sarà dal mese successivo al 15 maggio 2025, a condizione che la domanda venga presentata entro i termini.

Il contributo è erogato in un’unica soluzione annuale e anticipata, ma solo dopo il controllo della regolarità contributiva dell’impresa. Questa modalità consente ai giovani imprenditori di pianificare con maggiore certezza la gestione dei primi anni di attività.

Importi e durata del beneficio:

  • Importo mensile: 500 euro;

  • Durata massima: 36 mesi;

  • Termine ultimo per il beneficio: 31 dicembre 2028.

Attenzione: il contributo è condizionato al mantenimento dei requisiti. In caso di perdita dello stato di disoccupazione, chiusura dell’attività, o nel caso di società, uscita del socio beneficiario, l’importo ricevuto dovrà essere restituito dalla data in cui il requisito è venuto meno. L’attività deve quindi restare attiva per l’intero periodo di fruizione.

Regime fiscale favorevole: il contributo non concorre alla formazione del reddito IRPEF, non è soggetto a ritenute e viene riportato nella Certificazione Unica tra i redditi esenti, offrendo un chiaro vantaggio fiscale per i beneficiari.

Ripartizione territoriale del fondo

Il DL Coesione 60/2024 ha stabilito un piano pluriennale di finanziamento del contributo autoimpiego, con una dotazione totale di 63 milioni di euro da erogare tra il 2024 e il 2028. Tuttavia, i fondi non sono distribuiti in modo uniforme: sia nel tempo sia sul territorio nazionale, esistono dei vincoli ben precisi che influenzano la disponibilità delle risorse.

Limiti annuali di spesa (in milioni di euro):

  • 2024: 1,8 mln (per le prime sperimentazioni);

  • 2025: 14,1 mln;

  • 2026: 21 mln;

  • 2027: 19,2 mln;

  • 2028: 6,9 mln.

INPS è tenuta a monitorare le domande e approvarle nel rispetto di questi tetti di spesa. Quindi, chi presenta la domanda prima ha maggiori probabilità di accedere ai fondi.

La ripartizione territoriale delle risorse segue i criteri del Programma Nazionale “Giovani, donne e lavoro”, con tre categorie di regioni:

Contributo Autoimpiego 2025 - Commercialista.it

La regione di riferimento è determinata dalla sede legale dell’impresa. Questo significa che un’impresa con sede al Sud ha accesso a una fetta più ampia dei fondi rispetto a chi apre nel Nord, incentivando così l’imprenditorialità nelle aree a maggiore criticità occupazionale.

Vantaggi strategici

Accedere al contributo autoimpiego 2025 può rappresentare un vantaggio competitivo significativo, soprattutto per chi si affaccia per la prima volta al mondo dell’impresa. Oltre al sostegno economico diretto (fino a 18.000 euro in 3 anni), il contributo permette di ridurre il rischio d’impresa nei primi anni, quelli statisticamente più critici per la sopravvivenza delle nuove attività. Inoltre, il regime fiscale esente rende il beneficio ancora più conveniente.

Ecco alcuni consigli per massimizzare le probabilità di accoglimento della domanda:

Agisci in fretta: il contributo è a scorrimento e soggetto a limiti annuali e territoriali di spesa. Prima si presenta la domanda, maggiori sono le probabilità di ottenere il beneficio.

Verifica con attenzione i requisiti: età, disoccupazione al momento dell’avvio e corretto codice ATECO. Un solo errore può comportare la decadenza dal beneficio.

Scegli con cura la sede legale: come visto, le regioni meno sviluppate hanno a disposizione il 63% delle risorse. Avviare un’attività in queste aree può aumentare le possibilità di finanziamento.

Documenta le spese annualmente: il pagamento anticipato è subordinato alla rendicontazione. È quindi fondamentale tenere traccia di tutte le spese aziendali legate all’avviamento e mantenimento dell’attività.

Mantieni i requisiti per tutta la durata: perdere lo stato di disoccupazione, chiudere l’attività o uscire dalla società (nel caso di società di persone) comporta l’obbligo di restituzione degli importi ricevuti.

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Confronto con altri incentivi

Nel panorama 2025 delle misure per l’autoimpiego, il contributo da 500 euro mensili previsto dal DL Coesione si affianca ad altri incentivi pubblici, creando un sistema articolato di supporto per giovani imprenditori. Conoscere le alternative disponibili è fondamentale per scegliere il bonus più adatto alla propria situazione.

Tra le principali misure attive troviamo:

  • Resto al Sud: promosso da Invitalia, è rivolto ai giovani fino a 55 anni residenti nel Mezzogiorno. Prevede fino a 60.000 euro a fondo perduto e finanziamenti agevolati per avviare un’impresa. Può essere compatibile con il contributo DL Coesione, se riferito a spese diverse.

  • Nuove Imprese a Tasso Zero (NITO): dedicato a giovani e donne in tutta Italia. Offre finanziamenti fino al 90% delle spese ammissibili, con una parte a fondo perduto e il resto a tasso zero. Ottimo per investimenti medio-grandi.

  • Selfiemployment: fondo rotativo per disoccupati che vogliono mettersi in proprio. Finanziamenti fino a 50.000 euro, ma con tempi più lunghi e maggiore burocrazia.

  • Fondo impresa femminile: destinato alle imprese a prevalente partecipazione femminile. Ottimo per combinare gender equality e autoimpiego.

Rispetto a queste misure, il contributo autoimpiego DL Coesione è il più semplice da ottenere, non richiede un piano d’investimento dettagliato né la restituzione delle somme. È quindi ideale per chi inizia con risorse limitate, ma ha un’idea imprenditoriale concreta in uno dei settori strategici.

Esempi pratici 

Capire quali attività possono concretamente rientrare nel contributo autoimpiego 2025 è fondamentale per trasformare un’idea in un progetto sostenibile. I settori strategici individuati dal decreto sono numerosi, e offrono spazio a iniziative anche molto diverse tra loro.

Ecco alcuni esempi reali e ispirazionali di idee d’impresa che potrebbero beneficiare dei 500 euro mensili:

Start-up logistica green in area interna (codice ATECO 52)
Marco, 28 anni, disoccupato, apre una microimpresa di servizi di consegna con mezzi elettrici in un comune montano. L’attività rientra nel settore trasporti e sostenibilità, ed è avviata in un’area meno sviluppata: beneficia del contributo e di altri incentivi locali.

Studio freelance di consulenza digitale (ATECO 62)
Chiara, 31 anni, esperta di marketing, si mette in proprio con una partita IVA per offrire consulenza SEO e creazione siti web. Rientra nei servizi informatici e può accedere all’incentivo, essendo disoccupata al momento della comunicazione unica.

Produzione alimentare locale e sostenibile (ATECO 10)
Giuseppe e Laura, due amici under 35, fondano una piccola azienda agricola innovativa nel Sud Italia, specializzata in prodotti fermentati e packaging compostabile. L’impresa è nel settore alimentare, ed è perfettamente compatibile con la misura.

Servizi sanitari domiciliari (ATECO 86)
Elena, infermiera, avvia un’attività individuale per assistenza sanitaria a domicilio per anziani. Settore ammesso, domanda entro 30 giorni, e sede legale in area svantaggiata: ottiene il contributo in tempi rapidi.

Questi esempi dimostrano che non serve un progetto milionario per accedere al contributo: serve un’idea chiara, coerente con i codici ATECO ammessi e avviata nel modo corretto.

Conclusione

Il contributo autoimpiego 2025 rappresenta una misura concreta, accessibile e vantaggiosa per i giovani disoccupati under 35 che vogliono mettersi in proprio. Grazie al sostegno economico mensile di 500 euro per un massimo di 36 mesi, all’esenzione IRPEF e al finanziamento strutturato su base territoriale, questa iniziativa punta non solo a favorire la creazione di nuove imprese, ma anche a stimolare l’innovazione nei settori strategici dell’economia italiana.

Chi intende avviare un’attività nei settori previsti dal decreto (manifattura, energia, digitale, sanità, servizi professionali e altro), deve muoversi con rapidità e precisione: la domanda va presentata entro 30 giorni dall’avvio dell’attività e deve rispettare rigorosamente i requisiti di età, disoccupazione e settore ATECO.

Il consiglio è di preparare per tempo tutta la documentazione necessaria, scegliere con attenzione la sede legale (soprattutto se si opera nel Sud Italia) e monitorare il portale INPS per non perdere le finestre utili. Per molti giovani, questa può essere l’occasione per trasformare una buona idea in un’impresa sostenibile e autonoma.

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