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venerdì 5 Dicembre 2025

Bonus Mamme 2025 INPS: come funziona, requisiti, scadenze e guida alla domanda

Il Bonus Mamme 2025 rappresenta una delle misure più attese per il sostegno al lavoro femminile e alla genitorialità. Introdotto dalla Legge di Bilancio 2024 e attuato operativamente tramite la Circolare INPS n. 139 del 2025, il contributo consiste in un esonero contributivo pari a 3.000 euro annui (ossia 40 euro al mese in busta paga) destinato alle lavoratrici madri con almeno due figli. Una misura concreta, pensata per incentivare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e alleggerire il peso fiscale sulle famiglie.

Il beneficio non è automatico: le lavoratrici interessate devono presentare domanda entro il 9 dicembre 2025, tramite le modalità indicate nel nuovo Manuale utente INPS, disponibile online insieme a una sezione FAQ aggiornata per chiarire ogni dubbio.

Tra le novità più importanti: l’esonero si applica anche alle dipendenti del settore pubblico e privato, con alcune precisazioni per categorie particolari come le lavoratrici in part-time o con contratti a termine. Il beneficio ha durata massima di un anno, salvo modifiche future in Legge di Bilancio 2026.

In questo articolo analizziamo tutti i requisiti, le modalità di domanda, gli esempi pratici e i dubbi risolti dall’INPS. Un’occasione da non perdere per risparmiare legalmente sul cuneo fiscale e ottenere un vantaggio economico tangibile.

A chi spetta il Bonus 

Il Bonus Mamme 2025 non è universale: è rivolto a specifiche categorie di lavoratrici, in base alla tipologia contrattuale, al reddito e al numero di figli. Secondo quanto stabilito dall’articolo 6, comma 2, del Decreto-Legge n. 95/2025, possono accedere al beneficio le lavoratrici madri che rispettano determinati requisiti.

Chi può richiedere il bonus:

  • Dipendenti, escluse le lavoratrici domestiche, comprese quelle con contratti a chiamata o in somministrazione.

  • Autonome, iscritte a qualsiasi gestione previdenziale obbligatoria, inclusa la Gestione Separata INPS e le Casse professionali.

L’importo verrà erogato una tantum dall’INPS entro dicembre 2025 (o febbraio 2026 in caso di domande tardive) e sarà esente ai fini ISEE, rendendolo particolarmente vantaggioso per le famiglie. Il diritto al bonus è subordinato a due condizioni fondamentali:

  1. Reddito da lavoro 2025 non superiore a 40.000 euro

  2. Rapporto di lavoro attivo nel mese di riferimento

Bonus Mamme 2025 INPS - Commercialista.it

Esempi concreti dalla circolare:

  • Madre con due figli, il più piccolo compie 10 anni a settembre 2025 → Bonus da gennaio a settembre.

  • Madre con tre figli e contratto trasformato a tempo indeterminato a luglio → Bonus da gennaio a giugno.

  • Madre con un figlio e secondo nato ad aprile → Bonus da aprile a dicembre.

Importante: chi ha tre figli e contratto a tempo indeterminato beneficia dell’esonero totale dei contributi IVS previsto dalla Legge di Bilancio 2024, e non del bonus da 40 euro.

Scadenze, canali e importi

L’erogazione del Bonus Mamme 2025 non è automatica: per ottenerlo è necessario presentare domanda all’INPS entro i termini previsti. L’Istituto ha chiarito nella Circolare n. 139/2025 che la richiesta deve essere effettuata esclusivamente per via telematica, attraverso i canali ufficiali.

Modalità di presentazione della domanda:

  • Portale INPS (www.inps.it) utilizzando SPID, CIE o CNS;

  • Contact Center INPS: 803.164 (da rete fissa) o 06.164.164 (da cellulare);

  • Patronati autorizzati.

Le domande devono essere presentate entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare, quindi entro il 9 dicembre 2025, visto che l’8 è festivo. Per le lavoratrici che maturano i requisiti successivamente (ad esempio, nascita del secondo figlio entro il 31 dicembre 2025), la scadenza slitta al 31 gennaio 2026.

La domanda comporta una dichiarazione sostitutiva di atto notorio ai sensi del D.P.R. 445/2000: chi dichiara il falso può incorrere in sanzioni penali e nella perdita del beneficio.

Dettagli economici del bonus:

  • Importo mensile: 40 euro

  • Durata massima: 12 mesi (da gennaio a dicembre 2025)

  • Importo totale massimo: 480 euro

  • Erogazione: in un’unica soluzione a dicembre 2025, o entro febbraio 2026 in caso di domande tardive.

Il bonus non concorre alla formazione del reddito IRPEF, non rileva ai fini ISEE ed è gestito tramite la Gestione GAT, oneri per trattamenti di famiglia.

Bonus Mamme 2025 INPS - Commercialista.it

Come accedere al servizio INPS 

L’INPS, con il Messaggio n. 3289 del 2025, ha fornito istruzioni operative molto dettagliate per accedere al servizio telematico di domanda del Bonus Mamme 2025, disponibile sul sito ufficiale www.inps.it.

Percorso per accedere al servizio online:

  1. Vai su www.inps.it

  2. Segui il percorso:
    “Sostegni, Sussidi e Indennità” → “Esplora Sostegni, Sussidi e Indennità” → “Per genitori” → “Vedi tutti i servizi” → “Nuovo Bonus mamme”

  3. Effettua l’accesso con una delle seguenti identità digitali:

    • SPID di livello 2 o superiore

    • Carta d’Identità Elettronica (CIE 3.0)

    • Carta Nazionale dei Servizi (CNS)

    • eIDAS (per utenti dell’Unione Europea)

Dopo l’autenticazione, si accede al “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche”, dove sarà possibile compilare e inviare la domanda.

Altre modalità di invio:

  • Contact Center INPS multicanale

  • Istituti di Patronato, per assistenza e invio tramite intermediari.

Scadenze definitive per l’invio:

  • 9 dicembre 2025: per le lavoratrici che hanno già i requisiti (es. due figli) al 1° gennaio 2025

  • 31 gennaio 2026: per chi li matura successivamente ma entro il 31 dicembre 2025

Dopo l’invio: cosa puoi fare

Tramite lo stesso portale è possibile:

  • Scaricare le ricevute e la documentazione generata

  • Monitorare lo stato della domanda

  • Modificare i dati di pagamento, se necessario

Un sistema completo, pensato per garantire trasparenza, controllo e tracciabilità della procedura.

FAQ INPS

Le FAQ INPS, aggiornate al 27 novembre 2025 e pubblicate all’interno del Manuale Operativo per il Bonus Mamme, svolgono un ruolo fondamentale nell’interpretazione pratica della normativa. Il documento fornisce risposte a quesiti frequenti e chiarisce, con esempi concreti, chi ha effettivamente diritto al bonus e quali sono i limiti da rispettare.

Principali chiarimenti INPS:

  • Il Bonus Mamme 2025 spetta sia alle lavoratrici dipendenti che a quelle autonome, incluse le iscritte alla Gestione Separata, ma solo se nel 2025 risultano periodi di effettiva attività lavorativa.

  • Sono esclusi:

    • Periodi di aspettativa non retribuita

    • Lavoro occasionale senza contribuzione stabile

    • Cariche sociali senza attività lavorativa (es. amministratore senza compenso)

    • Percettori di NASpI o DIS-COLL, in quanto non vi è attività lavorativa in corso

  • Il reddito massimo di 40.000 euro include tutti i redditi da lavoro percepiti nel 2025, indipendentemente dal tipo di contratto (dipendente, autonomo, collaborazione, ecc.).

  • Ai fini del calcolo dei figli:

    • Tutti i figli sono conteggiati, anche se non conviventi e/o non a carico fiscale.

    • I limiti di età (10 anni per due figli, 18 anni per tre o più) si applicano sia ai figli naturali che adottivi, senza distinzione.

Questi chiarimenti permettono alle potenziali beneficiarie di evitare errori nella domanda e di capire in anticipo se si rientra nei requisiti.

Vantaggi fiscali

Il Bonus Mamme 2025 rappresenta una misura strategica sotto diversi aspetti: economico, fiscale e sociale. Pur trattandosi di un contributo limitato (fino a 480 euro l’anno), il vantaggio principale risiede nella natura dell’esonero contributivo e nel fatto che l’importo:

  • Non concorre alla formazione del reddito imponibile IRPEF

  • Non incide sull’ISEE familiare

  • Viene erogato una tantum, in un’unica soluzione, direttamente dall’INPS

Ciò significa che il bonus non solo aumenta la disponibilità economica netta, ma non intacca altre agevolazioni fiscali e sociali basate su reddito o ISEE (come bonus asilo nido, assegno unico potenziato, sconti su mense scolastiche, ecc.).

Dal punto di vista fiscale e previdenziale, il beneficio permette alle lavoratrici (specialmente autonome o con contratti precari) di ridurre la pressione contributiva, a parità di prestazioni previdenziali future. È inoltre un modo per compensare la disparità occupazionale tra uomini e donne, fornendo un incentivo mirato alle madri lavoratrici.

Tuttavia, è fondamentale non perdere le scadenze:

  • 9 dicembre 2025 per chi ha i requisiti dal 1° gennaio

  • 31 gennaio 2026 per chi li matura entro fine anno

Una dimenticanza può significare la perdita totale del beneficio. Il consiglio è di verificare subito i requisiti e, in caso di dubbio, rivolgersi a un patronato o al proprio commercialista.

Bonus Mamme 2025 INPS - Commercialista.it

Differenze, cumulabilità e limiti

Uno degli aspetti da chiarire riguarda la compatibilità del Bonus Mamme 2025 con altre misure già attive a sostegno delle famiglie e della maternità. Molte lavoratrici si chiedono, ad esempio, se sia possibile cumularlo con l’Assegno Unico Universale, oppure se sia alternativo all’esonero contributivo totale per le madri con tre figli previsto dalla Legge di Bilancio 2024.

Confronto con altre misure:

  • Bonus Mamme 2025 vs Assegno Unico Universale (AUU)
    Il bonus da 40 euro è compatibile con l’Assegno Unico Universale. Trattandosi di due strumenti distinti, l’uno è un’esenzione contributiva per chi lavora, l’altro un sostegno economico alla genitorialità, possono essere percepiti contemporaneamente, senza alcuna decurtazione.

  • Bonus Mamme 2025 vs Esonero totale IVS per madri con 3 figli (Legge di Bilancio 2024)
    Attenzione: queste due misure non sono cumulabili. Le madri con contratto a tempo indeterminato e almeno tre figli minorenni hanno già diritto all’esonero totale dei contributi IVS (fino al 2026). In questo caso non spetta il bonus da 40 euro mensili. Il datore di lavoro dovrà applicare l’esonero ordinario previsto dalla Legge di Bilancio, non quello del Bonus Mamme.

  • Compatibilità con altri bonus minori
    Il bonus può coesistere con altre forme di sostegno (bonus nido, carta dedicata a te, detrazioni figli a carico), poiché non concorre al reddito e non ha impatto sull’ISEE.

Questa impostazione conferisce maggiore equità al sistema: si favoriscono le madri che, pur lavorando, non rientrano nelle categorie già ampiamente coperte da altri esoneri. In tal modo, si evita la sovrapposizione di incentivi su soggetti già “agevolati”.

Conclusione

Il Bonus Mamme 2025 si configura come una misura concreta e mirata per sostenere la genitorialità femminile e incentivare la permanenza delle donne nel mondo del lavoro. Grazie a un contributo diretto in busta paga di 40 euro mensili, erogato fino a un massimo di 480 euro annui, il bonus consente un alleggerimento della pressione fiscale per moltissime lavoratrici, sia dipendenti che autonome.

Nonostante l’importo contenuto, il vantaggio fiscale è rilevante, soprattutto considerando che:

  • Il bonus è esente IRPEF

  • Non incide sull’ISEE

  • È compatibile con altre misure come l’Assegno Unico

  • Viene erogato direttamente dall’INPS, senza bisogno dell’intervento del datore di lavoro (salvo per l’esonero IVS alternativo)

Tuttavia, è fondamentale rispettare le scadenze per la presentazione della domanda, che sono tassative:

  • 9 dicembre 2025 per chi ha i requisiti al 1° gennaio 2025

  • 31 gennaio 2026 per chi li matura entro fine anno

Rivolgersi a un patronato o a un commercialista esperto in agevolazioni per famiglie e lavoro femminile può essere determinante per non perdere l’accesso a questo incentivo.

In un contesto in cui il carico familiare grava ancora in larga parte sulle donne, ogni misura di sostegno rappresenta un passo verso maggiore equità e autonomia economica.

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