Bonus per l’adeguamento del parco macchine nell’autotrasporto 2025: 13 milioni di euro per imprese più sostenibili
Nel contesto attuale in cui la transizione ecologica rappresenta una delle principali sfide per il sistema economico europeo, anche il settore dell’autotrasporto è chiamato a fare la propria parte. Il Governo italiano ha stanziato 13 milioni di euro per favorire la sostituzione del parco veicolare con mezzi meno inquinanti, più sicuri e in linea con gli standard ambientali europei. Questo incentivo, previsto dal Decreto 7 agosto 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 244 del 20 ottobre 2025, rappresenta un’opportunità concreta per le imprese di autotrasporto di merci per conto terzi che vogliono ridurre il proprio impatto ambientale e rinnovare la flotta in ottica green.
Sommario
Il contributo non è soltanto un aiuto economico, ma si inserisce in un più ampio quadro strategico volto a migliorare l’efficienza del trasporto su strada, ridurre le emissioni e promuovere l’innovazione nel settore logistico. Si tratta di una misura mirata, accessibile a precise categorie di imprese, con regole ben definite e tempistiche da rispettare per accedere ai fondi.
In questo articolo vedremo in dettaglio chi può richiedere il bonus, quali veicoli e investimenti sono ammessi, come e quando fare domanda, i vantaggi fiscali e finanziari per le imprese e soprattutto, come sfruttare questa occasione per risparmiare in modo legale e intelligente sulle tasse, ottimizzando al tempo stesso i costi aziendali.
Requisiti e soggetti beneficiari
Il Bonus per l’adeguamento del parco macchine Autotrasporto 2025 è una misura finanziata con uno stanziamento complessivo di 13 milioni di euro, destinato a sostenere gli investimenti delle imprese attive nel settore del trasporto merci su strada. Il contributo è finalizzato a incentivare la sostituzione dei veicoli obsoleti con mezzi nuovi, più efficienti e meno impattanti sull’ambiente.
I beneficiari di questo incentivo sono le imprese di autotrasporto di merci per conto di terzi che:
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hanno sede legale o operativa sul territorio italiano,
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risultano regolarmente iscritte al Registro Elettronico Nazionale (REN) e all’Albo degli Autotrasportatori di cose per conto di terzi,
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hanno come attività prevalente l’autotrasporto di merci su strada.
Queste imprese devono avviare un processo di adeguamento del parco veicolare con l’obiettivo di renderlo più ecosostenibile, contribuendo alla progressiva eliminazione dal mercato dei veicoli più vecchi e inquinanti. È importante sottolineare che le risorse potranno essere incrementate con eventuali ulteriori stanziamenti nell’anno 2025, sempre con le stesse finalità ambientali.
Questa misura rappresenta un’opportunità concreta non solo per migliorare le performance ambientali delle aziende, ma anche per accrescere la competitività del settore e ridurre i costi di gestione grazie all’impiego di veicoli più moderni e performanti.
Spese ammissibili
Il Bonus Parco Macchine 2025 prevede una ripartizione precisa delle risorse finanziarie in base alle diverse tipologie di investimenti, con l’obiettivo di incentivare l’ammodernamento del parco veicolare in un’ottica di sostenibilità ambientale. Le agevolazioni sono concesse fino a esaurimento fondi per ciascuna categoria e vengono gestite tramite la società RAM Logistica, Infrastrutture e Trasporti S.p.A., incaricata dell’attività istruttoria.
Vediamo nel dettaglio le categorie di spesa ammesse e le risorse disponibili:
a) Acquisto di veicoli ecologici (1 milione di euro)
Sono finanziabili gli acquisti (anche in leasing) di veicoli commerciali nuovi di fabbrica, con massa pari o superiore a 3,5 tonnellate, a trazione alternativa:
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Metano CNG,
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Gas Naturale Liquefatto (LNG),
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Ibridi (diesel/elettrico),
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Elettrici (full electric).
Rientra in questa categoria anche la riconversione di veicoli termici in elettrici, ai sensi del Regolamento (CE) n. 651/2014.
b) Rottamazione e sostituzione con veicoli Euro VI (8,2 milioni di euro)
Si tratta della categoria più finanziata. È previsto un contributo per la rottamazione di veicoli vecchi, con contestuale acquisto di automezzi nuovi conformi:
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Euro VI step E (Regolamento CE n. 595/2009),
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Euro 6 E o Euro 6 E-bis (Regolamento CE n. 715/2007).
La sostituzione deve riguardare veicoli della stessa tipologia o superiore, per massa e destinazione.
c) Rimorchi, semirimorchi e intermodale (3,8 milioni di euro)
Sono ammissibili all’incentivo:
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Rimorchi/semirimorchi per trasporto combinato ferroviario (UIC 596-5),
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Veicoli con ganci nave per trasporto marittimo (MSC 479),
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Allestimenti ATP avanzati per veicoli >7 tonnellate,
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Contenitori intermodali per liquidi pericolosi (tipo ISO Tank 20ft o Swap Body 22–24ft), conformi agli standard ADR, ASME, ISO e CSC.
Importante: tutti i mezzi acquistati con contributo non possono essere venduti o noleggiati fino al 30 marzo 2029, pena la revoca del beneficio. Inoltre, i veicoli rottamati devono essere posseduti da almeno 12 mesi prima dell’entrata in vigore del decreto, altrimenti la domanda viene considerata inammissibile.

Come presentare domanda
Le imprese interessate ad accedere al Bonus Autotrasporto 2025 devono seguire una procedura precisa, articolata in prenotazione, verifica e rendicontazione finale. La validità delle domande è strettamente collegata alla disponibilità effettiva dei fondi, che viene monitorata e aggiornata periodicamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con avvisi pubblicati sul sito ufficiale.
Le domande saranno accettate fino a esaurimento risorse. Una volta raggiunto il tetto massimo, eventuali nuove istanze verranno prese in considerazione solo se si renderanno disponibili ulteriori fondi, oppure tramite rimodulazioni interne tra le varie aree di intervento, decise con decreto del Direttore Generale per la Sicurezza Stradale e l’Autotrasporto.
Documenti richiesti:
Al momento della domanda, è obbligatorio allegare:
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il modulo compilato e firmato digitalmente dal legale rappresentante;
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copia del contratto di acquisizione dei beni oggetto dell’investimento;
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oppure, in alternativa, preventivo firmato per accettazione;
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documento di identità del richiedente.
Verifica e controlli:
Il soggetto gestore (RAM S.p.A.) provvede a verificare l’ammissibilità delle domande e a stilare una graduatoria cronologica. In caso di documentazione incompleta o carente, sarà inviato un preavviso di rigetto ai sensi dell’art. 10-bis della Legge 241/1990, con 10 giorni di tempo per integrare o fornire chiarimenti.
Rendicontazione obbligatoria:
Una volta ottenuta la prenotazione del beneficio, l’impresa dovrà completare l’investimento e presentare tutta la documentazione tecnica e fiscale che ne certifichi la regolarità, entro il termine previsto dal decreto attuativo (da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto). In mancanza di prova documentale o superamento dei termini, il contributo decade e i fondi vengono riassegnati alle imprese in graduatoria.
In nessun caso le somme erogate possono superare l’importo prenotato, e i beni acquisiti devono rispettare tutti i requisiti tecnici previsti. La prova delle caratteristiche dovrà essere fornita nella fase di rendicontazione, pena l’inammissibilità della domanda.
Vantaggi fiscali
Aderire al Bonus Autotrasporto 2025 non significa solo accedere a un contributo economico una tantum: si tratta di una vera e propria strategia di investimento con impatti positivi sul piano fiscale, finanziario e competitivo.
Infatti, le imprese che decidono di rinnovare il proprio parco veicolare secondo i criteri stabiliti dal decreto possono beneficiare di molteplici vantaggi di medio-lungo termine.
1. Risparmio immediato e agevolazioni fiscali
Oltre al contributo diretto previsto dal Bonus, le imprese possono ammortizzare più velocemente i beni strumentali acquistati, sfruttando i regimi di superammortamento o credito d’imposta per investimenti in beni strumentali nuovi (a seconda della normativa vigente). Inoltre, i mezzi a basso impatto ambientale consentono risparmi diretti sul carburante, riduzione delle accise in determinati casi e accesso a zone a traffico limitato (ZTL) senza costi aggiuntivi.
2. Migliore efficienza operativa e riduzione dei costi
L’acquisto di veicoli nuovi e tecnologicamente avanzati significa meno manutenzione straordinaria, consumi ridotti, maggiore affidabilità nelle consegne e sicurezza per i conducenti. Tutto questo si traduce in minori costi operativi e ottimizzazione dei tempi di trasporto, fattori chiave per la competitività aziendale.
3. Accesso facilitato a commesse pubbliche e private
Sempre più aziende e stazioni appaltanti, nel rispetto dei criteri ESG e dei CAM (Criteri Ambientali Minimi), premiano gli operatori del trasporto che investono in mezzi ecologici. Disporre di una flotta green può diventare un vantaggio competitivo decisivo in fase di gara o nella scelta di un fornitore.
4. Immagine aziendale e responsabilità sociale
In un mercato sempre più attento alla sostenibilità, mostrare impegno concreto nella riduzione delle emissioni di CO₂ rafforza l’identità aziendale, migliora l’immagine agli occhi di clienti e partner e contribuisce alla costruzione di una reputazione solida e allineata con le politiche ambientali europee.

Strategie operative
Per accedere con successo al Bonus Parco Macchine Autotrasporto 2025, le imprese devono pianificare attentamente l’intero iter, adottando un approccio strategico che coniughi esigenze operative, benefici economici e scadenze normative. Questo non è un semplice “contributo una tantum”, ma un intervento strutturale per chi vuole davvero rinnovare la flotta aziendale e posizionarsi al meglio sul mercato del trasporto merci.
1. Analisi del parco veicolare esistente
Il primo passo è una valutazione tecnica dei mezzi attualmente in uso. Le imprese dovrebbero mappare i veicoli più obsoleti, individuare quelli da rottamare e calcolare il ritorno dell’investimento in termini di costi di manutenzione, carburante, impatto ambientale e valore residuo.
2. Preventivi mirati e soluzioni di finanziamento
Prima di presentare la domanda, è fondamentale ottenere preventivi dettagliati e conformi alle specifiche del decreto. Inoltre, molte aziende scelgono di abbinare il contributo statale a forme di leasing operativo o finanziario, per diluire l’investimento e ottimizzare la liquidità.
3. Verifica dei requisiti e tempistiche
Non basta acquistare un veicolo “green”: è essenziale che rispetti tutti i requisiti tecnici indicati nel decreto (ad es. Euro VI step E, alimentazione LNG, standard ADR per contenitori, ecc.). Inoltre, vanno rispettati i tempi di presentazione, prenotazione e rendicontazione, pena la decadenza dal beneficio.
4. Assistenza tecnica e consulenza fiscale
Vista la complessità normativa e le specifiche tecniche richieste, è consigliabile affidarsi a consulenti specializzati (come studi commercialisti esperti nel settore trasporti) per gestire correttamente tutta la pratica, evitare errori formali e garantire la massima tutela in caso di controlli o contestazioni.
Investire oggi nella transizione ecologica del proprio parco veicolare significa trasformare un obbligo ambientale in una leva di competitività, approfittando degli incentivi pubblici disponibili e riducendo sensibilmente l’impatto fiscale e operativo dell’innovazione aziendale.
Errori da evitare
L’accesso al Bonus Parco Macchine Autotrasporto 2025 può sembrare un’opportunità a portata di mano, ma la complessità normativa e la rigidità dei requisiti tecnici e temporali espongono le imprese a rischi concreti di decadenza dal contributo. Per questo è fondamentale evitare errori comuni che potrebbero compromettere l’intera operazione.
1. Tempistiche non rispettate
Uno degli errori più frequenti è la mancata osservanza delle scadenze stabilite dal decreto. La domanda va presentata entro i termini previsti e la rendicontazione deve avvenire puntualmente, con tutti i documenti richiesti. Anche un semplice ritardo nella consegna del contratto definitivo d’acquisto o della fattura può portare alla revoca del contributo prenotato.
2. Documentazione incompleta o non conforme
Molte domande vengono respinte per errori formali o documentazione mancante, come preventivi non firmati, mancanza della firma digitale o veicoli non conformi alle specifiche tecniche del decreto. L’assenza della prova di rottamazione valida, ad esempio, rende la domanda inammissibile per la quota maggiore degli incentivi (8,2 milioni di euro).
3. Cessione anticipata del bene
Altro errore grave è alienare, noleggiare o cedere i veicoli acquistati con contributo pubblico prima del 30 marzo 2029. Questo comporta la decadenza automatica del beneficio, con obbligo di restituzione delle somme erogate. Lo stesso vale se il mezzo viene trasferito anche solo temporaneamente a un soggetto terzo.
4. Difformità tra veicolo richiesto e veicolo consegnato
La fase di rendicontazione è fondamentale: il veicolo o attrezzatura acquistata deve rispondere esattamente ai parametri tecnici richiesti dal decreto (alimentazione, massa, standard ambientali, dotazioni di sicurezza ecc.). Se anche uno solo di questi elementi risulta non conforme, l’intera domanda decade, anche se la prenotazione del contributo era andata a buon fine.
5. Errori nella fase di prenotazione
Infine, sottovalutare l’importanza della fase di prenotazione può compromettere tutto. Le somme erogate non possono mai superare l’importo prenotato e non è possibile modificare in corso d’opera la tipologia di investimento. Ogni cambiamento deve essere preventivamente autorizzato, o si rischia la perdita del beneficio.
Essere consapevoli di questi errori comuni e delle cause di esclusione permette alle imprese di prepararsi in modo rigoroso, evitando brutte sorprese e massimizzando i vantaggi dell’incentivo.
Caso pratico
Per comprendere appieno l’impatto del Bonus Autotrasporto 2025, analizziamo il caso della LogiTrans Srl, una media impresa con sede operativa in Emilia-Romagna, specializzata nel trasporto merci su scala nazionale ed europea. Con una flotta composta da circa 25 mezzi, di cui molti Euro IV e V, l’azienda si è trovata di fronte alla necessità di modernizzare il parco veicolare per rispondere alle crescenti richieste di sostenibilità da parte dei clienti, soprattutto del comparto agroalimentare e chimico.
L’intervento finanziato
Dopo una prima analisi interna, LogiTrans ha individuato 6 veicoli obsoleti da sostituire. Ha deciso quindi di:
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rottamare 4 mezzi Euro V con oltre 800.000 km,
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acquistare 4 nuovi camion Euro VI step E tramite leasing,
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acquisire 2 semirimorchi refrigerati ATP di ultima generazione, equipaggiati con sistemi di risparmio energetico.
Grazie all’assistenza di un consulente fiscale esperto in incentivi pubblici, l’impresa ha presentato la domanda entro i tempi e con la documentazione completa, prenotando così il contributo. Dopo pochi mesi ha ricevuto il conferimento del contributo totale pari a circa 110.000 euro a fondo perduto.
I benefici ottenuti
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Risparmio immediato sull’acquisto, che ha permesso di liberare liquidità per altre attività aziendali.
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Abbattimento dei costi di carburante e manutenzione sui nuovi veicoli, stimato in circa il 25% rispetto ai precedenti.
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Incremento della competitività: l’azienda ha acquisito due nuovi contratti con committenti esteri grazie alla dimostrazione di possedere una flotta ecosostenibile.
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Benefici fiscali legati all’ammortamento accelerato e all’accesso a ZTL e infrastrutture green senza costi aggiuntivi.
Questo esempio dimostra come l’utilizzo intelligente del Bonus possa trasformarsi in un vantaggio concreto e misurabile, non solo per il bilancio aziendale, ma anche per la reputazione e la sostenibilità a lungo termine.
Conclusione
Il Bonus Parco Macchine Autotrasporto 2025 rappresenta una delle più importanti misure a sostegno della transizione ecologica del trasporto su strada. Con 13 milioni di euro stanziati, requisiti chiari e incentivi mirati, le imprese che operano nel settore del trasporto merci per conto di terzi hanno l’opportunità di rinnovare la propria flotta, ridurre i costi, migliorare la competitività e posizionarsi come attori responsabili in un mercato sempre più attento alla sostenibilità.
L’esperienza dimostra che chi si muove per tempo, con una pianificazione corretta e una gestione documentale precisa, riesce ad accedere al contributo senza difficoltà e a trasformare l’incentivo in valore concreto per l’azienda. In un settore ad alta pressione come l’autotrasporto, questo bonus non è solo un aiuto statale, ma un investimento strategico verso un futuro più efficiente, sicuro e sostenibile.
Chi è pronto ad agire subito, supportato da professionisti esperti, può sfruttare al meglio questa occasione per ottimizzare il carico fiscale, accedere a ulteriori agevolazioni e rinnovare l’immagine aziendale nel rispetto dei nuovi standard ambientali europei.
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