Il Superbonus al 110% continua a far parlare di sé e torna protagonista grazie alle ultime novità introdotte dal Decreto Omnibus, in vigore dal 1° luglio 2025. In un momento in cui le agevolazioni fiscali sugli interventi edilizi stanno subendo continue modifiche e restrizioni, arriva una boccata d’ossigeno per le popolazioni colpite dai terremoti.
Sommario
Il nuovo decreto, infatti, estende fino al 31 dicembre 2026 il diritto ad accedere al Superbonus al 110% per gli immobili danneggiati da eventi sismici verificatisi dopo il 1° aprile 2009 e situati nei Comuni per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza. Questa importante proroga mira a garantire continuità agli interventi di ricostruzione e riqualificazione energetica e antisismica degli edifici in aree particolarmente fragili del territorio italiano.
Il Decreto Omnibus, convertito in Legge n. 95 del 2025, non si limita a una semplice estensione temporale ma conferma la volontà del Governo di supportare i cittadini che vivono nelle zone terremotate, molti dei quali si trovavano in difficoltà a rispettare le precedenti scadenze. La proroga consente di completare i lavori senza perdere l’agevolazione fiscale, che prevede la possibilità di ottenere una detrazione pari al 110% delle spese sostenute o, in alternativa, di cedere il credito o ottenere lo sconto in fattura. La norma si applica a tutte le categorie di immobili danneggiati e non solo alle prime case, purché situati nei Comuni riconosciuti come colpiti da calamità naturali.
Superbonus 110%
Con l’articolo 4 del Decreto Legge n. 95/2025, il Governo ha ufficializzato una misura molto attesa: il Superbonus al 110% viene prorogato anche per il 2026 per consentire il completamento dei lavori di ricostruzione nei Comuni colpiti dai terremoti. Questa proroga si applica in particolare ai territori di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria colpiti dagli eventi sismici a partire dal 24 agosto 2016, dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza. La norma riconosce l’importanza di assicurare il proseguimento dei cantieri nelle zone terremotate, evitando che i beneficiari si trovino penalizzati da scadenze troppo rigide.
Una delle principali novità riguarda la possibilità di continuare a beneficiare del Superbonus al 110% tramite le due modalità alternative alla detrazione fiscale diretta: lo sconto in fattura e la cessione del credito d’imposta, strumenti essenziali per coloro che non hanno sufficiente capienza fiscale per fruire direttamente della detrazione. La proroga estende quindi al 2026 la deroga al divieto di utilizzo di queste opzioni, prevista dall’articolo 121 del Decreto Rilancio (DL 34/2020). Questo consente di proseguire i lavori senza anticipare liquidità, una soluzione fondamentale per le famiglie e le imprese colpite da calamità naturali.
Inoltre, il provvedimento garantisce anche la proroga degli Uffici speciali per la ricostruzione dell’Aquila e dei Comuni del cratere fino al 31 dicembre 2026, assicurando continuità amministrativa e tecnica agli interventi in corso. Si tratta di un passo importante che tiene conto delle difficoltà reali dei cittadini e delle imprese nei territori colpiti, offrendo loro più tempo e strumenti per portare a termine i lavori di messa in sicurezza e riqualificazione degli edifici.
Beneficiari
La proroga al 31 dicembre 2026 del Superbonus al 110% non si applica indistintamente a tutti, ma riguarda esclusivamente gli immobili situati nei Comuni colpiti da eventi sismici, per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza e dove siano in corso attività di ricostruzione o riparazione. In particolare, la norma interessa i territori danneggiati dai terremoti che hanno colpito le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria dal 24 agosto 2016 in poi, con particolare attenzione ai Comuni del cosiddetto “cratere sismico”.
I beneficiari sono dunque i proprietari o titolari di diritti reali su immobili danneggiati, i condomìni e, in alcuni casi, anche le imprese e gli enti del terzo settore coinvolti nei processi di ricostruzione. La condizione essenziale per poter fruire del Superbonus al 110% sulle spese sostenute nel 2026 è che il beneficio venga esercitato tramite sconto in fattura o cessione del credito, in quanto la detrazione diretta in dichiarazione dei redditi non è prevista per le spese 2026 in questa particolare fattispecie.
È importante sottolineare che il Decreto Omnibus proroga anche la possibilità di utilizzare queste opzioni alternative, solitamente vietate dalle recenti strette normative, proprio per garantire che chi non dispone di capienza fiscale possa comunque procedere con gli interventi edilizi necessari. In questo modo si tutela chi ha subito gravi danni patrimoniali e si preserva il diritto alla sicurezza abitativa ed energetica, senza obbligare i cittadini ad anticipare ingenti somme di denaro per lavori di pubblica utilità.
Interventi ammessi
La proroga del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2026 per i terremotati consente di completare una vasta gamma di interventi edilizi finalizzati non solo alla ricostruzione post-sisma, ma anche alla riqualificazione energetica e al miglioramento antisismico degli edifici. Rientrano nel beneficio tutti quegli interventi previsti dall’articolo 119 del Decreto Rilancio (DL 34/2020), ovvero sia i cosiddetti “lavori trainanti” sia i “lavori trainati”.
Tra i lavori trainanti rientrano:
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Interventi di isolamento termico sugli involucri edilizi (il cosiddetto “cappotto termico”);
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Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione, pompe di calore o sistemi ibridi ad alta efficienza;
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Interventi di riduzione del rischio sismico, ovvero le opere di miglioramento o adeguamento antisismico sugli edifici esistenti.
Possono essere agevolati anche i lavori trainati, come:
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Installazione di impianti fotovoltaici;
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Sistemi di accumulo energetico;
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Colonnine di ricarica per veicoli elettrici;
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Interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Tutti questi interventi sono cumulabili nel rispetto dei limiti di spesa previsti dalla normativa vigente. La condizione chiave, come stabilito dal DL 95/2025, è che le spese siano sostenute entro il 31 dicembre 2026 e che il contribuente scelga l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito. Questo consente anche ai soggetti più fragili economicamente di accedere all’incentivo senza dover anticipare liquidità.
Proroga
La decisione di prorogare il Superbonus al 110% fino al 2026 per i territori colpiti dai terremoti non è casuale, ma nasce da precise esigenze sociali, economiche e di tutela del territorio. Le zone coinvolte sono tra le più vulnerabili del Paese, sia per la loro esposizione ai rischi sismici sia per le difficoltà economiche e burocratiche legate ai processi di ricostruzione post-sisma. Molti cantieri sono ancora aperti a causa dei ritardi accumulati nel corso degli anni, dovuti a iter amministrativi complessi, mancanza di risorse e, non da ultimo, alle recenti incertezze normative in materia di bonus edilizi.
Il Governo, attraverso il DL 95/2025, ha scelto di tutelare le popolazioni terremotate estendendo la possibilità di usufruire del Superbonus al 110% anche per le spese sostenute nel 2026, con l’obiettivo di:
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Accelerare la ricostruzione degli immobili danneggiati o distrutti;
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Garantire la sicurezza antisismica delle abitazioni e delle strutture pubbliche;
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Migliorare l’efficienza energetica degli edifici, riducendo consumi e costi per i cittadini;
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Sostenere l’economia locale, fortemente provata da anni di crisi e calamità.
La misura rappresenta un importante intervento di equità sociale: mentre il Superbonus per il resto d’Italia ha subito riduzioni e restrizioni, per le zone colpite da terremoti il Governo ha scelto di mantenere il beneficio massimo, riconoscendo il valore sociale della ricostruzione e la necessità di garantire un ritorno alla normalità per migliaia di famiglie e imprese. La proroga mira a scongiurare lo spettro dei “cantieri bloccati” e a rilanciare l’economia dei territori martoriati.
Passaggi operativi
Per beneficiare concretamente del Superbonus 110% anche nel 2026 nelle aree terremotate, i contribuenti devono seguire precise modalità operative, molte delle quali già previste dal quadro normativo del Decreto Rilancio (DL 34/2020), ma ora confermate e prorogate dal DL 95/2025. La condizione essenziale è che l’immobile oggetto degli interventi sia situato in un Comune per il quale sia stato dichiarato lo stato di emergenza per eventi sismici e che i lavori siano avviati e le spese sostenute entro il 31 dicembre 2026.
I passaggi fondamentali sono:
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Verifica dei requisiti urbanistici e catastali: l’immobile deve essere regolarmente censito e conforme alle norme edilizie.
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Redazione dei progetti tecnici da parte di professionisti abilitati (ingegneri, architetti, geometri), con asseverazioni tecniche relative alla riduzione del rischio sismico e al miglioramento energetico.
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Comunicazione ENEA e presentazione delle pratiche edilizie presso i competenti uffici comunali o gli Uffici speciali per la ricostruzione, che resteranno operativi fino al 31 dicembre 2026 come previsto dal decreto.
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Scelta tra sconto in fattura e cessione del credito: i beneficiari devono optare per una di queste modalità, che permettono di ottenere il vantaggio fiscale immediatamente, senza attendere i tempi lunghi delle detrazioni in dichiarazione dei redditi.
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Trasmissione della Comunicazione all’Agenzia delle Entrate per esercitare formalmente l’opzione, utilizzando i modelli telematici appositi.
È importante ricordare che l’accesso al Superbonus richiede anche il rispetto delle normative antimafia e di tutte le verifiche previste per contrastare eventuali frodi, tema particolarmente attenzionato negli ultimi anni. L’assistenza di un commercialista esperto o di un consulente fiscale può risultare determinante per orientarsi correttamente e massimizzare il beneficio.
Vantaggi economici
La proroga del Superbonus 110% fino al 2026 per i territori colpiti da eventi sismici non rappresenta solo una misura emergenziale, ma offre anche vantaggi economici e fiscali molto concreti per cittadini, condomìni e imprese locali. Il primo e più evidente beneficio è la possibilità di realizzare interventi di riqualificazione e ricostruzione a costo praticamente zero, grazie all’utilizzo dello sconto in fattura o della cessione del credito. In questo modo, i beneficiari possono avviare i lavori senza dover anticipare ingenti somme di denaro, il che è fondamentale in aree già provate economicamente.
Dal punto di vista fiscale, il credito d’imposta al 110% consente di coprire integralmente le spese per:
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Interventi antisismici che aumentano la sicurezza e il valore degli immobili;
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Lavori di efficientamento energetico che riducono le bollette e migliorano la classe energetica;
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Installazione di impianti innovativi come il fotovoltaico o le colonnine di ricarica.
Inoltre, il Superbonus permette di valorizzare il patrimonio immobiliare e di contribuire alla transizione ecologica, abbattendo le emissioni di CO2 e migliorando il comfort abitativo. Per le imprese e i professionisti del settore edilizio, la proroga rappresenta anche un’opportunità di ripresa economica e occupazionale, con l’avvio di nuovi cantieri e il coinvolgimento di tutta la filiera produttiva.
Un ulteriore vantaggio consiste nella certezza normativa fino al 2026, che consente di programmare gli interventi senza il timore di modifiche improvvise alle aliquote o alle condizioni di accesso, situazione che ha spesso generato confusione negli anni precedenti. Con la proroga, il Governo invia un segnale di stabilità e continuità a cittadini e imprese.
Consigli pratici
Per i cittadini che vivono nei territori colpiti dai terremoti e che intendono usufruire del Superbonus 110% prorogato al 2026, è fondamentale adottare un approccio organizzato e consapevole per evitare errori, ritardi o addirittura la perdita dell’agevolazione. Ecco alcuni consigli pratici per massimizzare i vantaggi fiscali e garantire la buona riuscita degli interventi.
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Verifica immediata dei requisiti: prima di tutto, è importante verificare se il proprio Comune rientra tra quelli per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza sismica. Questo passaggio è cruciale, perché solo gli immobili situati in questi territori potranno accedere alla proroga al 2026.
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Rivolgersi a professionisti qualificati: uno degli errori più comuni è affidarsi a consulenti improvvisati. È essenziale coinvolgere tecnici abilitati (ingegneri, architetti, geometri) per le asseverazioni e commercialisti o consulenti fiscali esperti per la gestione delle pratiche di cessione del credito o sconto in fattura.
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Attenzione alle tempistiche: anche se la scadenza è stata spostata al 31 dicembre 2026, è consigliabile non attendere l’ultimo momento. I tempi di progettazione, approvazione e realizzazione dei lavori possono essere lunghi, soprattutto in aree ad alta richiesta.
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Controllo delle imprese esecutrici: scegliere imprese affidabili e regolarmente iscritte alla Camera di Commercio riduce il rischio di frodi e contestazioni. È buona norma richiedere referenze, documentazione completa e verificare la disponibilità ad applicare lo sconto in fattura.
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Gestione del credito: per chi opta per la cessione del credito, è utile informarsi preventivamente sulle banche o sulle piattaforme che ancora acquistano crediti fiscali, in modo da evitare sorprese e blocchi nella monetizzazione del beneficio.
Seguendo questi consigli, i cittadini delle aree terremotate potranno sfruttare al massimo la proroga del Superbonus 110%, migliorare la sicurezza e il comfort delle proprie abitazioni e contribuire al rilancio economico del territorio.
Conclusione
La proroga del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2026 per i territori colpiti dai terremoti rappresenta una vera opportunità di rinascita per le famiglie, le imprese e le comunità locali. Non si tratta solo di una misura fiscale, ma di un intervento strategico per garantire sicurezza, sostenibilità ambientale e valore economico a territori che, troppo spesso, hanno subito ritardi e incertezze nei percorsi di ricostruzione.
Grazie alla possibilità di accedere ancora allo sconto in fattura e alla cessione del credito, anche i cittadini con minori risorse possono finalmente completare i lavori di adeguamento sismico ed energetico senza doversi sobbarcare costi proibitivi. Allo stesso tempo, il prolungamento del lavoro degli Uffici speciali per la ricostruzione fino al 2026 assicura una macchina amministrativa funzionante e pronta a sostenere chi decide di usufruire del beneficio.
Tuttavia, per evitare complicazioni, è essenziale agire per tempo, affidarsi a professionisti qualificati e mantenere alta l’attenzione su eventuali aggiornamenti normativi. Il Superbonus al 110% per i terremotati è un tassello importante nel mosaico della rigenerazione urbana e ambientale del nostro Paese, ma richiede consapevolezza e correttezza per essere sfruttato al meglio.
Chi vive in queste aree ha ora una concreta possibilità di ricostruire il proprio futuro su basi più solide, sicure e sostenibili. Agire adesso significa non solo approfittare di un beneficio fiscale straordinario, ma anche contribuire al rilancio sociale ed economico di intere comunità.