Se sei un giovane imprenditore agricolo o stai pensando di avviare un’attività nel settore primario, questa è una notizia che potrebbe rivoluzionare il tuo approccio fiscale. L’Agenzia delle Entrate ha recentemente istituito i codici tributo per il versamento dell’imposta sostitutiva, riservata esclusivamente alle imprese agricole condotte da giovani al primo insediamento. Una misura concreta per incentivare il ricambio generazionale e sostenere le nuove realtà imprenditoriali in agricoltura.
Sommario
Questo regime agevolato, previsto dalla Legge di Bilancio 2023 (art. 1, comma 45, L. n. 197/2022), prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali, pari al 12,5% sui redditi agrari e dominicali. Una scelta strategica che punta a ridurre il carico fiscale per chi decide di investire nel settore agricolo, in particolare per chi muove i primi passi.
In questo articolo approfondiremo i dettagli di questa agevolazione, i requisiti necessari, i vantaggi fiscali, e soprattutto i nuovi codici tributo da utilizzare per il corretto versamento dell’imposta. Analizzeremo anche le implicazioni pratiche, i termini e le modalità di adesione. Un contenuto indispensabile per i giovani imprenditori agricoli e per tutti i consulenti fiscali che vogliono rimanere aggiornati sulle ultime novità normative.
Regime agevolato
Il regime fiscale agevolato per i giovani imprenditori agricoli è stato introdotto con l’articolo 1, comma 45, della Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022), e nel corso del 2024 ha trovato piena attuazione grazie all’intervento dell’Agenzia delle Entrate che, con la Risoluzione n. 19/E del 10 aprile 2024, ha istituito gli appositi codici tributo per il versamento dell’imposta sostitutiva.
Nel dettaglio, la norma prevede che i giovani under 41 anni, che si insediano per la prima volta in agricoltura attraverso imprese individuali o società, possano beneficiare – in luogo dell’ordinaria tassazione IRPEF – di un’imposta sostitutiva pari al 12,5% sui redditi dominicali e agrari relativi ai terreni da essi condotti. L’obiettivo del legislatore è duplice: favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo e semplificare la fiscalità per chi inizia un’attività agricola in forma strutturata.
Al 2025, il regime è pienamente operativo e valido per un triennio dalla data di insediamento, come previsto dalla disciplina originaria. È importante evidenziare che il beneficio può essere fruito una sola volta per ciascun soggetto, e che non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali sul medesimo reddito.
Inoltre, per accedere all’agevolazione, l’impresa deve risultare regolarmente iscritta alla Camera di Commercio nel settore agricolo, e il soggetto richiedente deve dimostrare il possesso di titoli di studio in ambito agricolo o aver completato percorsi di formazione o esperienza nel settore, come richiesto dal regolamento attuativo.
Novità normative
L’Agenzia delle Entrate, nella già citata Risoluzione n. 19/E del 10 aprile 2024, non si limita a istituire i codici tributo, ma richiama un’importante novità introdotta dalla Legge 15 marzo 2024, n. 36, che amplia e chiarisce ulteriormente l’ambito applicativo del regime fiscale agevolato per i giovani imprenditori agricoli.
L’articolo 4 della legge stabilisce infatti che i soggetti di cui all’articolo 2 – ovvero i giovani che avviano una nuova attività d’impresa nel settore agricolo, anche in forma societaria – possono optare per un regime fiscale agevolato che prevede il pagamento di un’imposta sostitutiva non solo dell’IRPEF e delle relative addizionali, ma anche dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive. Questo allargamento è particolarmente significativo nel 2025, anno in cui molte delle imprese agricole nate nei due anni precedenti stanno consolidando la propria attività.
La facoltà di opzione deve essere esercitata in sede di dichiarazione dei redditi, barrando l’apposita casella e indicando l’anno di inizio attività. Il regime si applica per un triennio e può essere rinnovato solo se si rientra nei limiti previsti dalla normativa, in particolare in termini di reddito e caratteristiche soggettive.
Questa estensione normativa rappresenta un importante passo avanti verso la semplificazione fiscale per chi si insedia per la prima volta nel settore agricolo, offrendo una tassazione più leggera e certa, che facilita la pianificazione economica e fiscale degli imprenditori agricoli under 41.
Codici tributo
Con la Risoluzione n. 19/E del 10 aprile 2024, l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo specifici per consentire il versamento dell’imposta sostitutiva prevista dal regime agevolato per le imprese giovanili in agricoltura. Si tratta di una misura necessaria per rendere pienamente operativo il quadro normativo delineato dalla Legge 15 marzo 2024, n. 36.
I codici tributo si distinguono in base alla tipologia di imposta sostitutiva dovuta (IRPEF o IRES) e alla fase del versamento (acconti o saldo).
Ecco l’elenco completo, aggiornato e valido per l’anno fiscale 2025:
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“4083” – Imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto I rata – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36.
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“4084” – Imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto II rata o acconto in unica soluzione – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36.
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“4085” – Imposta sostitutiva dell’IRPEF, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Saldo – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36.
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“4086” – Imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto I rata – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36.
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“4087” – Imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Acconto II rata o acconto in unica soluzione – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36.
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“4088” – Imposta sostitutiva dell’IRES, delle relative addizionali e dell’IRAP in relazione al regime agevolato delle imprese giovanili nell’agricoltura – Saldo – art. 4 della legge 15 marzo 2024, n. 36.
Questi codici devono essere utilizzati esclusivamente nel modello F24, nella sezione “Erario”, indicando l’anno d’imposta di riferimento, con codice tributo e importo relativo. È importante che la compilazione sia effettuata correttamente per evitare errori nei versamenti e per usufruire pienamente delle agevolazioni previste.
L’introduzione di questi codici consente una gestione più ordinata, trasparente e tracciabile dei versamenti, sia per le imprese individuali che per le società di capitali che rientrano nei requisiti della legge.
Requisiti e modalità di adesione
Il regime agevolato con imposta sostitutiva al 12,5% rappresenta un’opportunità concreta per i giovani che vogliono fare impresa in agricoltura, ma l’accesso non è automatico: sono richiesti specifici requisiti soggettivi e oggettivi, definiti dalla Legge 197/2022 e successivamente ampliati dalla Legge 36/2024.
Requisiti soggettivi
Per accedere al beneficio fiscale è necessario:
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Avere meno di 41 anni alla data di inizio dell’attività agricola.
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Non aver mai svolto precedenti attività d’impresa agricola come titolare o socio di società.
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Essere titolari o soci di un’impresa agricola di nuova costituzione, in forma individuale o societaria.
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Essere residenti in Italia e svolgere in modo prevalente l’attività agricola.
Inoltre, è previsto il possesso di uno dei seguenti requisiti professionali:
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Titolo di studio in ambito agrario o equipollente.
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Partecipazione a corsi di formazione professionale riconosciuti.
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Esperienza lavorativa comprovata nel settore agricolo per almeno due anni.
Requisiti oggettivi e modalità
Il regime si applica ai redditi dominicali e agrari derivanti dai terreni condotti direttamente dall’impresa, situati sul territorio nazionale. Non è ammessa l’applicazione del regime sostitutivo a redditi diversi da quelli agricoli (es. agriturismo, attività connesse, ecc.).
L’opzione per il regime agevolato deve essere effettuata:
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In sede di prima dichiarazione dei redditi successiva all’inizio dell’attività.
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Tramite modello Redditi, barrando l’apposita casella dedicata all’imposta sostitutiva.
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Indipendentemente dal regime contabile adottato (ordinario o semplificato).
Una volta esercitata, l’opzione vincola il contribuente per tre periodi d’imposta consecutivi, e non può essere revocata, salvo in caso di decadenza per perdita dei requisiti.
Questo impianto normativo, aggiornato al 2025, garantisce certezza normativa e fiscale per chi intraprende un percorso imprenditoriale nel comparto agricolo, valorizzando l’impegno dei giovani nel rinnovare un settore strategico per l’economia nazionale.
Vantaggi fiscali ed economici
Scegliere il regime agevolato con imposta sostitutiva al 12,5% significa, per i giovani imprenditori agricoli, accedere a un sistema di tassazione semplificato e vantaggioso, che permette di liberare risorse da reinvestire nell’attività e nella crescita aziendale. Al 2025, con l’entrata in vigore dei nuovi codici tributo e delle regole attuative definite dalla legge n. 36/2024, i benefici sono diventati ancora più concreti e misurabili.
Risparmio fiscale immediato
Rispetto all’ordinaria tassazione IRPEF (che prevede aliquote progressive dal 23% al 43%, più addizionali regionali e comunali), l’imposta sostitutiva al 12,5% permette un risparmio che può superare il 30% della pressione fiscale. Il vantaggio cresce in proporzione al reddito dichiarato: più elevato è il reddito agrario e dominicale, maggiore sarà il risparmio rispetto al regime ordinario.
Per le società soggette a IRES (aliquota ordinaria del 24%), l’applicazione della sostitutiva al 12,5% più IRAP azzerata rappresenta un abbattimento fiscale significativo, soprattutto nei primi anni di attività, quando la liquidità è fondamentale.
Semplificazione e pianificazione
L’applicazione dell’imposta sostitutiva consente una maggiore prevedibilità dei costi fiscali. Sapere a priori quanto si dovrà versare, senza dover calcolare addizionali variabili, permette una gestione economico-finanziaria più efficiente. Inoltre, l’unicità del tributo e la sua gestione attraverso codici dedicati nel modello F24 agevolano anche il lavoro dei consulenti e commercialisti.
Reimpiego del risparmio
Il minor carico fiscale crea spazio per nuovi investimenti, formazione, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Si tratta quindi di una misura che non solo aiuta i giovani imprenditori, ma che si inserisce in una strategia di più ampio respiro, volta a rendere l’agricoltura italiana più competitiva, moderna e attrattiva.
Scadenze fiscali
Per i giovani imprenditori agricoli che hanno aderito al regime agevolato, è fondamentale rispettare correttamente le scadenze di versamento dell’imposta sostitutiva per evitare sanzioni e la perdita del beneficio. Il versamento avviene con modello F24 utilizzando i codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate e segue le tempistiche classiche degli acconti IRPEF/IRES.
Ecco il calendario fiscale 2025:
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30 giugno 2025: Primo acconto (codici tributo 4083 per IRPEF o 4086 per IRES). In questa data si versa il 40% dell’imposta dovuta per l’anno in corso, salvo opzione per il pagamento in unica soluzione.
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30 novembre 2025: Secondo acconto (codici tributo 4084 per IRPEF o 4087 per IRES). Si versa il restante 60% dell’imposta sostitutiva dovuta per il 2025.
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30 giugno 2026 (termine per il saldo 2025): versamento del saldo annuale (codici tributo 4085 per IRPEF o 4088 per IRES) in sede di dichiarazione dei redditi.
Il versamento può essere effettuato in due rate oppure in un’unica soluzione entro il 30 giugno, specificando il corretto codice tributo. È importante indicare l’anno d’imposta di riferimento e selezionare la sezione “Erario” nel modello F24.
I contribuenti che hanno iniziato l’attività nel corso del 2025 dovranno versare l’intero importo a saldo nel 2026, mentre per chi ha optato nel 2024, il 2025 è il secondo anno agevolabile.
Errori da evitare
L’accesso al regime agevolato è un’opportunità, ma comporta anche responsabilità. In caso di irregolarità, si rischia la decadenza dal beneficio e la restituzione delle imposte ordinarie con sanzioni e interessi. È quindi cruciale evitare errori nella gestione contabile e fiscale dell’impresa.
Principali errori da evitare:
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Omissione dell’opzione nella dichiarazione dei redditi: se non viene barrata la casella relativa al regime agevolato, il contribuente non potrà usufruire del beneficio.
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Utilizzo errato dei codici tributo nel modello F24: inserire un codice sbagliato equivale a un versamento non valido ai fini dell’imposta sostitutiva.
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Superamento dei limiti soggettivi: se si perde il requisito dell’età (es. superamento dei 41 anni prima della fine del triennio), o si intraprende un’attività non agricola, il regime decade.
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Omissione dei versamenti: anche un semplice ritardo può comportare la decadenza. È importante rispettare le scadenze previste.
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Cumulabilità con altri regimi di favore non consentiti: ad esempio, non è compatibile con il regime forfettario o altre agevolazioni sui medesimi redditi.
Cosa succede in caso di decadenza?
In caso di perdita dei requisiti, l’Agenzia delle Entrate potrà procedere con accertamenti e richiedere la tassazione ordinaria retroattiva per i redditi agricoli dichiarati, applicando sanzioni amministrative per omesso o insufficiente versamento.
È possibile, in alcuni casi, rientrare nel regime nel triennio successivo, purché si rientri nei requisiti e si effettui correttamente l’opzione nella prima dichiarazione utile.
Regime agevolato vs forfettario e ordinario
Nel panorama fiscale italiano, i giovani imprenditori agricoli possono trovarsi a dover scegliere tra più regimi fiscali: regime ordinario, forfettario e, ora, anche il regime agevolato con imposta sostitutiva previsto per il primo insediamento agricolo. Ma quale conviene davvero nel 2025?
Regime ordinario
Nel regime ordinario, i redditi agrari e dominicali confluiscono nell’IRPEF con aliquote progressive dal 23% al 43%, più le addizionali regionali e comunali. Per le società, invece, si applica l’IRES al 24%, a cui si aggiunge l’IRAP. È un regime adatto alle imprese strutturate, ma fiscalmente più oneroso e più complesso dal punto di vista contabile.
Regime forfettario
Il forfettario, applicabile fino a 85.000 euro di ricavi annui, consente una tassazione ridotta (dal 5% al 15%) su una base imponibile determinata in modo forfettario. Tuttavia, non è sempre applicabile alle attività agricole dominicali e agrarie: se il reddito deriva da terreni, spesso è escluso o richiede condizioni particolari. Inoltre, non è cumulabile con il nuovo regime agevolato.
Regime agevolato agricoltura
Il regime con imposta sostitutiva al 12,5% ha un campo di applicazione più ristretto, ma è mirato e molto vantaggioso per chi possiede o conduce direttamente i terreni agricoli, anche in forma societaria. Include l’esenzione da IRAP, non prevede addizionali, e garantisce certezza fiscale per tre anni.
Nel 2025, per un giovane imprenditore agricolo con redditi da terreni, il regime agevolato è spesso la scelta fiscalmente più efficiente. Il forfettario è più adatto a chi svolge attività connesse o agriturismi, mentre l’ordinario conviene solo in caso di costi elevati da dedurre o in presenza di investimenti strutturali con ammortamenti.
Considerazioni finali
Nel contesto fiscale del 2025, il regime agevolato per le imprese giovanili in agricoltura si configura come una delle misure più efficaci per sostenere il ricambio generazionale e incentivare l’insediamento di nuovi imprenditori nel settore primario. Grazie all’imposta sostitutiva al 12,5%, i giovani agricoltori possono ridurre drasticamente il carico fiscale, semplificare la gestione tributaria e reinvestire risorse preziose nello sviluppo dell’attività.
Con l’introduzione dei codici tributo specifici (4083-4088), le modalità di versamento sono ora chiare e pienamente operative. Tuttavia, per sfruttare al massimo questo regime, è fondamentale rispettare scadenze, requisiti e procedure, evitando gli errori più comuni che potrebbero compromettere l’accesso all’agevolazione.
Grazie agli esempi pratici riportati, emerge con forza la convenienza economica di questo strumento rispetto ad altri regimi fiscali alternativi (ordinario e forfettario), confermando il ruolo centrale della fiscalità agevolata come leva per rilanciare un settore strategico come quello agricolo.
Il supporto di un commercialista esperto in materia agricola diventa quindi determinante per orientarsi nella normativa, scegliere il regime più adatto e garantire la corretta gestione fiscale. In un mondo che cambia, anche l’agricoltura ha bisogno di strumenti moderni e accessibili per crescere. Questo regime agevolato è uno di questi.